Gaza: La scelta dei palestinesi
Quando, nel 2005, gli ebrei se ne andarono da Gaza senza alcuna contropartita sperando di avere in cambio solo pace, lasciarono, in quella terra, 42 centri assistenziali “day-care”, 36 asili, 7 scuole elementari, 3 scuole superiori, 38 sinagoghe e 166 aziende agricole (fortunatamente le 48 sepolture del cimitero ebraico di Gush Katif furono riesumate e trasferite in Israele temendo profanazioni).
Dal giorno in cui i palestinesi si appropriarono di tutto questo devastarono e distrussero tutto ciò che gli ebrei gli avevano lasciato. In un solo giorno tutto fu cancellato.
I palestinesi di Gaza, rappresentati in maniera più o meno legittima da Hamas, da quel giorno hanno speso tutte le loro risorse (è un dato inconfutabile che nessun popolo nella storia dell’umanità ha ricevuto tante risorse finanziarie e aiuti di ogni tipo come il popolo palestinese; il record è sia pro-capite sia in termini assoluti) per lanciare missili sul territorio israeliano invece di curarsi di realizzare il benessere economico e la prospettiva di una vita in pace con i loro vicini.
Questo è un dato di fatto.
(Fonte: Abruzzo Liberale, 11 novembre 2009)
#1adriano
In effetti nessuno mi ha mai saputo quantificare anche a spanne quanti bilioni di milioni di miliardi di dollari, hanno ricevuto i palestinesi nell’arco di 20/30 anni, a forza di piangersi adosso, dalla comunità internazionale quale aiuti umanitari, io sono più che convinto che con i soldi ricevuti tutti i palestinesi potrebbero vivere in una propria villa con l’idromassaggio iacuzzi, invece …. sono nei campi profughi ….. poverini