Gaza: il dilemma degli aiuti umanitari. Il business di Hamas
Gaza: quando si dice fame… from hamela Hamela on Vimeo.
Immaginate per un attimo di essere un operatore umanitario di una qualsiasi Ong che arriva per il primo giorno nella Striscia di Gaza. Vedrete buona parte della popolazione palestinese che ha poco o nulla, bambini che vengono verso di voi a chiedere soldi o qualcosa da mangiare. Vedrete gli ospedali quasi spogli di medicine. Vedrete tante cose simili ad altri posti poveri e in guerra magari visti in Africa o da qualche altra parte. Insomma, il primo giorno vedrete una situazione davvero drammatica e vi chiederete: perché tutto questo? Come è possibile?
Fatto il primo giro andrete al quartier generale della vostra Ong dove vi aspettate di trovare materiale da distribuire alla popolazione, qualche medicina, viveri, insomma qualsiasi cosa che sia utile ad alleviare la sofferenza di quella povera gente. Ma….sorpresa, non trovate niente di tutto questo, anzi, vedrete i vostri colleghi intenti nel non far niente o al limite nello studio di qualche progetto da implementare chissà dove e chissà quando. E allora pensate: per Diana, hanno ragione quelli che dicono che Israele blocca tutti gli aiuti umanitari per Gaza, hanno ragione quando dicono che Gaza è sotto assedio, un carcere a cielo aperto per 1,5 milioni di palestinesi. Sarete talmente convinti di tutto questo che inizierete a imprecare contro Israele prima ancora che qualcuno dei vostri colleghi vi spieghi la situazione, prima che vi dica esattamente come stanno le cose. Imprecherete e maledirete Israele perché voi lo avete visto il frutto del cosiddetto assedio di Gaza, lo avete visto con i vostri occhi.
Ma siccome voi siete fortunati e avete trovato lavoro in una Ong seria, in una di quelle che veramente lavorano bene e sono al di sopra di qualsiasi schieramento (ci sono, poche ma ci sono), nel volgere di pochi minuti troverete un collega o addirittura il capo progetto che vi spiegherà il perché di tutto quello che avete visto, il perché loro che lavorano in ogni parte del mondo, in ogni area di conflitto o in ogni posto dove vi sia una catastrofe naturale, insomma dove la gente ha tanto bisogno di aiuto, non riescono a lavorare a Gaza e non hanno praticamente niente da distribuire alla popolazione. La risposta sta in una sola parola: Hamas.
Il vostro collega, ormai esperto della situazione, vi spiegherà allora che in effetti gli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza arrivano sia da Israele che dall’Egitto, ne arrivano tanti. Nell’ultimo anno solo da Israele sono arrivate tonnellate di aiuti (un aumento del 900% negli ultimi 12 mesi). E allora, domandate voi, dove diavolo sono? La risposta sta sempre il quella singola parola: Hamas.
“Devi sapere – vi dirà il vostro collega – che gli aiuti umanitari che entrano a Gaza sono gestiti completamente da Hamas. Nemmeno l’agenzia dell’Onu per i palestinesi (UNRWA) può distribuire niente, figuriamoci noi. Anche quelli che arrivano nella nostra sede, direttamente a noi, vengono immediatamente sequestrati dagli uomini di Hamas e gestiti a loro piacimento. Nei primi tempi credevamo che fosse un sistema per distribuire gli aiuti più efficacemente e velocemente, ma poi….”
Poi? Domanderete voi. “Poi ci siamo accorti che Hamas distribuiva gli aiuti solo a quelli che dicevano loro, solo al 10% della popolazione. Il resto non veniva distribuito ma venduto. Chi ha soldi per comprare, compra, chi non ce li ha, o diventa un attivista di Hamas oppure fa la fame o al limite cerca di scavare un tunnel per andare a comprare i viveri in Egitto dove costano molto meno che a Gaza”
A quel punto vi basterà fare un giretto per Gaza e così scoprirete che i negozi gestiti dagli “affiliati” ad Hamas hanno ogni ben di dio, persino vestiti all’ultima moda, gli ultimi ritrovati della tecnologia, giocattoli elettronici come la play station, ma soprattutto vedrete i negozi di alimentari debordare di merce. Ma vedrete anche che sono pochi, davvero pochi quelli che possono comprare quella merce, la stessa merce entrata a Gaza sotto forma di aiuti umanitari e finita invece nelle bancarelle. Sorpresi eh?
Ebbene si, uno dei maggiori business di Hamas sono proprio gli aiuti umanitari, quegli stessi che voi eravate preparati a distribuire alla povera popolazione di Gaza affamata dall’assedio assassino di Israele, quegli stessi che transitano proprio da Israele. E allora vi renderete conto anche che Hamas usa gli aiuti umanitari, o meglio, non li usa nel senso che non li distribuisce, come fossero un’arma politica. La gente di Gaza deve avere fame, il mondo deve vedere questi poveretti distrutti dall’assedio israeliano. Se poi a dar manforte ad Hamas ci si mettono anche alcune Ong (non la vostra che invece è una di quelle serie) con il loro compiacente silenzio e naturalmente non senza uno specifico interesse, il gioco è fatto. Abbiamo inventato la storia del carcere a cielo aperto, del milione e mezzo di palestinesi affamati dai perfidi israeliani.
E allora la vostra mente tornerà a pensare a quel grande uomo che fu Henri Dunant che nel 1863 fondò il Comitato internazionale della Croce Rossa, la madre di tutte le Ong. Vi torneranno in mente i principi fondanti di quel movimento tra i quali il più importante era: assistere chi ha bisogno in modo imparziale senza ricevere pressioni da nessuna parte in causa, in maniera del tutto indipendente. Sarà per questo che la Croce Rossa Internazionale non è presente a Gaza o lo è solo saltuariamente? Perché loro non si piegano al diktat di Hamas? Vi accorgere pure di rimpiangere le tangenti che dovevate pagare ai ribelli della Sierra Leone o a quelli del Sudan per poter portare gli aiuti umanitari alla popolazione, almeno loro una volta pagati vi permettevano di fare le distribuzioni, mica sequestravano la merce per farci un business come invece fa Hamas.
Bel dilemma quello degli aiuti umanitari a Gaza. Se non si danno è male e tutti protestano, soprattutto quelle Ong poco serie (non la vostra) e quelle organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani sempre pronte ad accusare Israele e mai disposte a fare altrettanto con Hamas. Se invece si danno è male lo stesso perché incrementano il business di Hamas senza alcun beneficio per la popolazione. E voi che pensavate che fossero gli israeliani ad affamare i palestinesi di Gaza. Poveri ingenui.
#1autores
E’bello maledire o imprecare,non vi lamentate finche’non vi sente chi non solo a voglia di maledire e invitare altri contro di loro,per maledire e avvelenare,poiche’tutti siamo dalla loro parte e non abbiamo solo che voglia di deficenza mentale e inefficenza mentale e reale nel insegnare la praticita’e differenzialita’contro l’ Ufficialita’che la Palestina ha cercato di fare credere anche ai gruppi terroristici della Palestina.
#2M.acca
ma che hai scritto autores? Se non sai l’italiano potresti scrivere nella tua lingua, forse il tuo discorso potrebbe essere più comprensibile
#3barbara
Qualcuno potrevbbe cortesemente tradurre in italiano il commento qui sopra? No, così, solo per sapere di che cosa parla …
#4autores
Ecco la traduzione in Italiano:קללה יפה אי ‘או נשבע, יש עד ‘לא לשמוע אותך להתלונן בפני מישהו שלא רק רוצה לקלל ולהזמין אחרים נגדם, לקלל ו רעל, כי הכל’ הם בצד שלך ולא רק שאנחנו רוצים ליקוי נפשי וחוסר היעילות בהוראת אחרת בין הצדדיםמול נפשית אמיתית מעשיות “ו ” זה הקצינים ש ישראל ניסתה לעשות גם מאמין קבוצות טרור בארץ ישראל.
#5Luciano
Quando il troppo è troppo:
Tutte buone ragioni anche credibili, ma nessuna che possa giustificare un vero e proprio atto di pirateria avvenuto contro un convoglio mercantile (umanitario) in acque internazionali. Sebbene io sia un simpatizzante filo-israeliano, devo ammettere in tutta evidenza che ……. Istraele spesso ha dimostrato la mano pesante. Il caso di poche ore fa, è un vero e proprio ingiustificabile gravissimo atto di guerra, compiuto in maniera spegiudicata ed arrognate, contro la Turchia, membro NATO e dell’Unione Europea.
#6Soliman K
Ancora una volta quella giudaica si rivela la razza più mendace, codarda, vigliacca e vile della Terra.
Attento, giudeo! Verrà il redde rationem e allora non serviranno ORO o MENZOGNE a salvarti!
#7Emanuel Baroz
tutti qui……i matti della terra ormai passano tutti da qui!