Ci sono modi migliori di lavorare per la pace che cacciare gli ebrei
È successo di nuovo. In Europa, degli studenti sono stati cacciati in quanto israeliani
di Yasha Reibman
È successo di nuovo. In Europa, degli studenti sono stati cacciati in quanto israeliani. Non è una notizia degli anni Trenta, ma dell’altro ieri. Teatro di questa ennesima discriminazione è la Spagna di José Luis Rodríguez Zapatero, seicentodiciassette anni dopo la cacciata degli ebrei decisa da Isabella di Castiglia con l’obiettivo di ottenere la “limpieza de sangre”.
Oggi l’occasione è il “2010 Solar Decathlon”, competizione tra universitari per il miglior progetto per la costruzione di una casa solare autosufficiente. In finale sono arrivati venti lavori, tra questi anche quello dei ragazzi dell’Ariel University Center (Auc), centro universitario israeliano. Il progetto israeliano peraltro aveva anche già ottenuto dei fondi dalla Spagna, ma dopo alcune proteste il governo di Zapatero ha pensato bene di espellere gli studenti di Ariel. La scusa è che il loro ateneo avrebbe la propria sede all’interno della Giudea e Samaria, cioè oltre la linea verde e quindi all’interno dei territori conquistati da Israele dopo essere sopravvissuto alla guerra del 1967, quarantadue anni fa.
Peccato che nel frattempo, come dagli accordi stipulati negli anni tra Oslo e Camp David, la cittadina di Ariel non faccia parte dei territori sui quali governa l’Autorità nazionale palestinese. Ma soprattutto peccato perché all’Università di Ariel siano iscritti diecimila studenti e, tra questi, cinquecento siano arabi. In ogni caso, ammesso e non concesso che il boicottaggio sia una forma legittima di lotta civile, le università e gli studenti dovrebbero esserne tenuti fuori.
Gli studenti di Ariel (che siano israeliani o palestinesi, ebrei o arabi poco importa) hanno per lo più scelto quella università non certo per ragioni politiche, ma semplicemente perché lì sono stati accettati e perché lì si insegnano materie che a loro interessano. Altro che esclusione, se davvero il governo socialista spagnolo aveva a cuore la promozione della pace bastava invitare studenti palestinesi, siriani o iraniani e pregarli di sedersi a tavola insieme ai ragazzi israeliani.
(Fonte: Tempi.it, 11 dicembre 2009)
#1Alberto Pi
La Spagna di Zapatero come la Germania di Hitler. Fuori gli ebrei dall’Università
La notizia sembra un ripasso di storia degli anni ’30: gli ebrei sono stati cacciati via da una Università spagnola.
I fatti sono semplicemente questi: gli studenti israeliani dell’Ariel University Center (AUC) sono stati espulsi dal “2010 Solar Decathlon” in svolgimento in Spagna. Si tratta di una competizione tra Università straniere per la costruzione di una casa solare autosufficiente.
L’espulsione è avvenuta perché, appunto, trattasi di ebrei e, soprattutto, israeliani. In particolare, il team dell’AUC era uno dei 20 finalisti selezionati ed aveva già ricevuto dei fondi dalla Spagna per il loro progetto. Ora, però, gli israeliani devono fare le valigie e tornare a casa.
Quando sui libri di storia si legge delle prime discriminazioni antisemite nell’Europa pre-bellica, poi sfociate nello sterminio di massa di 6 milioni di persone, un aspetto poco toccato dagli storici è l’ignavia degli individui non coinvolti. Questi nutrita massa di indifferenti spettatori sarà, però, destinata a comporre parte degli oltre 55.000.000 di morti alla fine del secondo conflitto mondiale.
Ora assistiamo ad una nuova violenta ondata di antisemitismo in Europa oltre alla minaccia nucleare iraniana che sembra minacciare, palesemente, il solo Israele. La matrice dei due fenomeni è, comunque, identica.
La storia, però, è maestra di vita: si comincia con gli ebrei, si finisce come gli ebrei. Tutti.
(Fonte: Abruzzo Liberale, 26 Novembrw 2009)
#2Ruben DR
Dietro pressione del movimento palestinista BDS (Boycott, Divest and Sanction), i codardi e pugnalatori alle spalle degli Spagnoli hanno espulso gli studenti Israeliani dell’Ariel University Center (AUC) di Israele dal “2010 Solar Decathlon”, una competizione per la costruzione di una casa solare auto-sufficiente, pur essendo co-sponsorizzata dagli US, e malgrado il team dell’AUC fosse uno dei 20 finalisti selezionati ed aveva gia’ ricevuto dei fondi dalla Spagna per il loro progetto. Questa e’ una discriminazione vile e razzista da parte della Spagna.
Finora circa 4,000 persone di buona volonta’ ed in numero continuamente crescente, hanno firmato la petizione per protestare l’espulsione e per forzare la Spagna a re-integrare gli studenti Israeliani nel Decathlon.
Vi prego di unirvi alla protesta firmando la Petizione e di propagare questa informazione al maggior numero di persone possibile. E’ tempo che l’ingiustizia e la discriminazione che hanno continuamente per bersaglio Israele, le sue Universita’, la sua comunita’ scientifica, i suoi Accademici e tutti i suoi cittadini cessino una buona volta e vengano per sempre ripudiate.
LA VOSTRA AZIONE E’ URGENTEMENTE RICHIESTA E NECESSARIA. VI PREGO DI FIRMARE LA PETIZIONE E DI PROPAGARE QUESTO MESSAGGIO A TUTTI.
Per firmare la petizione : http://www.standwithus.com/petition/ariel/?tab=0&msg=thx
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OVERTURN SPAIN’S BOYCOTT OF ISRAEL’S ARIEL UNIVERSITY STUDENTS
Dear Friends of Israel, of Justice, and of Academic Freedom,
Your action is urgently needed. You can help overturn yet another malicious boycott effort launched against Israel.
Spain suddenly expelled Ariel University Center (AUC) students from the U.S. co-sponsored 2010 Solar Decathlon, a competition for building a self-sustaining solar house, even though AUC’s team was one of 20 selected finalists and had already received funds from Spain for their project. Spain claimed AUC’s location in the West Bank violated EU policy. No such EU policy exists, and many peace proposals place Ariel inside Israel’s future borders with the Palestinians. Spain simply capitulated to pressure from the Palestinian BDS (boycott, sanctions, and divestment) movement.
Spain’s actions violate all standards for international cooperation to advance human knowledge. Singling out Israel for special discrimination is anti- Semitic.
If we work together, we can get the AUC team reinstated, but we must work quickly. The students need to be reinstated in time to build their solar house.
Please take a few minutes to compel Spain to reverse its discriminatory decision by doing three things:
1. Sign the petition. Firma la petizione.
2. Fax or email protest letters to the relevant authorities: Spanish government officials, U.S. Department of Energy, and the U.S. State Department and your Congressional representatives. We have provided the addresses and sample letters you can send to each group.
3. Encourage others around the globe to sign the petition and write letters. Familiarize yourself with the issues so you can share this urgent message with others. Our petition website includes all the background information you will need.
Il nostro sito web per la petizione include tutte le informazioni necessarie per essere ben informato sul problema.
The AUC students must be reinstated, or the U.S. should withdraw its co-sponsorship of the event.
Gli studenti Israeliani dell’ AUC devono essere re-integrati o gli USA devono ritirare la loro co-sponsorizzazione dell’evento.
Thank you for your timely help!
The StandWithUs Staff and Board of Directors
Click here to sign the Petition
http://www.standwithus.com/petition/ariel/?tab=0&msg=thx
#3M.acca
OK, firmata la petizione (ma non conviene pubblicizzarla anche su FB?) e inviate le due lettere. Ma se rincariamo la dose e informiamo l’ambasciatore spagnolo in Italia che non andremo mai più in Spagna per turismo e non compreremo più nulla che sia spagnolo (lo so che è un mezzo odioso, ma se non facciamo così, nessuno ci prenderà in considerazione. Usiamo gli stessi mezzi loro anche se eticamente antipatici)
#4Emanuel Baroz
la petizione gira da un pò….l’abbiamo anche pubblicizzata su FB….ma è chiaro che si può sempre ripubblicizzare il tutto
#5Spina
Tecnicamente, l’unico sbaglio degli organizzatori di questa competizione è stato di non controllare immediatamente la compatibilità di questo college e di avvertire subito gli studenti che non erano eligibili per la competizione: il college si trova oltre la linea verde, di conseguenza il suo status è incerto.
(altra possibile causa di inegibilità è lo status di “college” anziché di “Università” di AUC, ma senza vedere i termini del concorso non potrei dire se questa sia o meno ragione d’esclusione)
#6Mirko Anticoli
fintanto che noi ebrei continueremo a muoverci, con petizioni, firme e proteste virtuali su internet, che lasciano il tempo che trovano, le cose continueranno sempre ad andare così, se Israele per i rapporti politici deve sorvolare su delle vigliaccherie del genere, non è detto che noi ebrei della diaspora dobbiamo fare altrettanto, dovremmo sfruttare il fatto di essere cittadini italiani, inglesi, francesi, ecc, per far capire che d’ ora in poi atteggiamenti del genere, non siamo + disposti a tollerarli, ritengo che una manifestazione di protesta di fronte all’ ambasciata, in questo caso spagnola sia + incisiva, ancora meglio se viene organizzato un coordinamento per tutte le comunità ebraiche d’ europa, per organizzare delle proteste in contemporanea , in tutte le ambasciate dove ci sono comunità ebraiche