Serata col rabbino, e sulle auto spuntano volantini negazionisti
BERGAMO – Al centro museale di Rovetta mercoledì 27 gennaio, Giornata della Memoria, più di cento persone stavano ascoltando con interesse il rabbino di Milano Hazan Levi, quando il sindaco è entrato portando con sè un volantino trovato sul tergicristallo della propria auto, identico a quello che campeggiava sulle vetture di tutti i convenuti. Un volantino stampato in formato A3, piuttosto grande dunque, dal titolo emblematico: “La leggenda dell’Olocausto”, un volantino che vorrebbe dimostrare appunto come l’ “Olocausto sia una leggenda assolutamente priva di fondamento”.
Teorie negazioniste dunque, spacciate per storia e indagini, che vanno a “rivisitare” le camere a gas dei campi di concentramento, che accusano Stati Uniti, Polonia, Unione sovietica e Israele, che si divulgano attraverso siti internet ben segnalati dal foglio distribuito a Rovetta.
Spiega il sindaco Stefano Savoldelli: “Una serata partecipata e molto interessante, nel corso della quale sono state assegnate tre medaglie ministeriali ad altrettanti rovettesi imprigionati nei lager nazisti: uno ancora in vita, Corrado Guaita, e altri due ormai deceduti, Alfredo Savoldelli e Giuseppe Pedrocchi. Nel bel mezzo però c’è capitato quel volantino di cui non ho potuto tacere nel mio intervento”.
Il sindaco però non pensa sia opera di un gruppo organizzato: “Non è firmato ne rivendicato. Forse un buontempone che si è riempito la testa di queste sciocchezze. E mi auguro sia così. Qualche anno fa è successa una cosa simile e l’autore è stato poi scoperto, era un poveretto. Credo tuttavia che si debba mantenere alta l’attenzione”.
Il primo cittadino non pensa dunque che la provocazione venga dagli stessi ambienti nostalgici della Repubblica sociale che ogni anno in quel di Rovetta ricordano l’eccidio del 28 aprile 1945 quando vennero uccisi 43 militi della legione Tagliamento.
Intanto la polizia locale è stata avvisata, opportune verifiche verranno effettuate. Sembra che anche a Ponte Nossa sia successa lo stesso episodio: sulle vetture di chi si è recato alla sala multimediale per assistere a filmati in ricordo delle deportazioni preparati dai ragazzi delle scuole locali è stato lasciato il medesimo volantino.
(Fonte: Bergamonews, 28 gennaio 2010)
#1Tizio antifascista
“È apparso un volantino… [non diciamo manco che c’era scritto] Teorie negazioniste, DUNQUE.”. Senza offesa per chi, come me, combatte fascismo e nazismo, ma questa non mi sembra la maniera.
#2Emanuel Baroz
beh, il titolo (“La leggenda dell’Olocausto”) mi sembra evidente…..non trovi?