Sulla bustina di zucchero uno sberleffo all’Olocausto
La battuta agghiacciante scovata da alcuni cittadini in un bar di Scandiano: “Chi vince in una gara di corsa fra un ebreo e un tedesco? Il Tedesco, perchè lo brucia in partenza”. Il distributore delle buste: “Non le consegno più”, il produttore “reazione spropositata”
di G.Talignani e S.Parmeggiani
Una bustina di zucchero che di dolce non ha proprio nulla. La frase stampata sul retro, spacciata come barzelletta, è agghiacciante. Nei giorni del ricordo amara come il veleno: “Chi vince in una gara di corsa fra un ebreo e un tedesco? Il tedesco, perché lo brucia in partenza”.
Da mesi la bustina si trova sui banconi dei bar del nord Italia, accompagna caffè e cappuccini, ma risulta indigesta, soprattutto nella Giornata della Memoria, dedicata alle vittime dell’Olocausto e non nuova a simili episodi. Tre anni fa in Croazia circolarono bustine con la faccia di Hitler e barzellette sulla Shoah che provocarono un’ondata di polemiche tali da mettere in forte imbarazzo lo stesso Governo.
Questa volta è dalla rossa Emilia che parte la protesta. Alcuni cittadini di Scandiano, paesino in provincia di Reggio, da almeno sei settimane chiedono che le bustine vengano ritirate. Invano. Valda Busani, Luca Bigliardi, Paolo Comastri, Luisa Costi, Claudio Mattioli, Fulvio Torreggiani e Loris Vivi, stanchi di leggere questa scritta “orribile” ogni mattina, si sono rivolti al sito on-line Reggio24h: “Ci sconcerta e ci indigna che si possano proporre barzellette sullo sterminio del popolo ebraico, sulla Shoah, tragedia dell’umanità che dovrebbe sollecitare ben altre riflessioni. Non accettabile che si pensi di poter ridere di tutto, delle tragedie della storia e dei pregiudizi razziali, religiosi o sessuali, che hanno prodotto e ancora producono sofferenze indicibili”.
La lettera ha scatenato un putiferio, ma la ditta che le ha distribuite nei bar del paese così come in centinaia di altri tra Piacenza e Reggio Emilia non si lascia mettere con le spalle al muro: “Quando mi hanno avvisato – spiega Ferruccio Sforacchi, uno dei soci della Mavedo di Parma – ho immediatamente congelato in magazzino tutte le bustine con quella frase, ma quelle che erano già state distribuite… Bè quelle ormai sono in commercio e non è possibile sapere quante siano perché non sono l’unico distributore e perché sono mescolate a tante con frasi innocue. Non avevo idea che ci fosse quella barzelletta. E’ come con i Baci Perugina, chi li rivende non può sapere se dentro c’è un messaggio sopra le righe” .
Non basta, almeno non ai cittadini che hanno reso pubblica la vicenda. Continuano a leggere quella barzelletta e continuano a indignarsi: “Invitiamo tutti a riflettere sul fatto che le radici del razzismo e dell’intolleranza possono dare anche oggi nuovi terribili frutti. A nessuno è consentito banalizzare o ridere dell’orrore, perché l’indifferenza e la banalizzazione anche oggi possono uccidere. E se qualcuno pensa che stiamo esagerando, si ricordi dei ragazzini di buona famiglia che per divertirsi danno fuoco ai migranti o ai diversi”. Concludono: “Speriamo che un’adeguata informazione sui giornali induca tanti altri cittadini a far sentire la propria indignazione”.
La ditta che le produce, la System Pack di Turate (Como), raggiunta telefonicamente, spiega di ritenere “la polemica sproporzionata“, ma non vuole aggiungere altro né dire quante siano le bustine in circolazione: “Spiegheremo tutto con un comunicato stampa nei prossimi giorni”.
(Fonte: Repubblica Parma, 27 gennaio 2010)