Teheran contro Berlusconi: «È un servo d’Israele». Frattini: serviamo gli ideali
Teheran, 5 Febbraio 2010 – Dopo una pausa di riflessione durata quasi una giornata, l’Iran ha reagito alle affermazioni fatte da Silvio Berlusconi durante la sua visita ufficiale in Israele. Sul sito della televisione di Stato è uscita in proposito una nota in lingua italiana: vi si legge che «Berlusconi, durante il suo discorso alla Knesset (il Parlamento israeliano, ndr), ha completato tutta la serie di servigi fatta ai padroni israeliani. Berlusconi, che prima e durante la visita in Israele ha rivolto all’Iran tutte le accuse possibili, a iniziare da quella di voler sviluppare armi nucleari, ieri alla Knesset si è davvero superato: ha definito «esempio di democrazia e libertà» il regime israeliano, ha definito giusta la guerra contro Gaza e poi ha anche sventolato con orgoglio il no dell’Italia all’Onu al rapporto Goldstone che «condannava i crimini di guerra israeliani a Gaza», ha aggiunto la nota.
A queste affermazioni ha reagito il nostro ministro degli Esteri Franco Frattini. «Siamo al servizio dei nostri valori e dei nostri ideali – ha dichiarato il titolare della Farnesina -. I nostri valori dicono che l’Olocausto è stato la più grande tragedia dell’umanità». «Israele è uno Stato libero e democratico e deve essere difeso – ha aggiunto Frattini -. Noi saremo sempre leali all’alleanza con l’Europa, con gli Stati Uniti, con i Paesi democratici e con i Paesi del mondo arabo che non vogliono la bomba atomica iraniana. Se l’Iran – ha concluso il ministro – passa dalle parole ai fatti e consente l’arricchimento dell’uranio fuori dal Paese, come alcune volte era sembrato voler fare, noi lo apprezzeremo con grande favore».
In Italia, ieri, è intervenuto sul tema anche il segretario del Partito repubblicano Francesco Nucara, per il quale «avere contro il presidente dell’Iran è un assoluto merito per il presidente del Consiglio. Pensiamo, come Elie Wiesel, che Ahmadinejad debba essere processato dal Tribunale dell’Aja».
#1Mirko Viola
Frattini… ebreo con doppia cittadinanza – italiana e israeliana – fa il suo lavoro: servitore di Israele.
………………ma Berlusconi???
che vergogna, che maledetta vergogna… quel guitto non è il mio presidente del consiglio.
Dopo l’appecoronamento davanti ad israele tira la leccata ad Abu Mazen.
non ho parole… da oggi perchè non li chiamate pubblicamente………………………………. SHAMMASHIM???
Mirko Viola (Gojim… ma mai servo vostro)
#2Emanuel Baroz
si faccia curare signor Viola….per il suo bene
#3Alberto Pi
Non siamo piu’ “un piccolo paese di merda”
Israele, Berlusconi: “A Gaza reazione giusta” L’Anp: “Fu un atto criminale, il premier sbaglia”
Permettetemi di ridere.
Qui in Israele abbiamo passate tre giorni camminando a un metro da terra, eravamo tutti sulla nuvoletta con un sorriso beato sul volto, soprattutto noi di origine italiana abituati a vergognarci e a morire di rabbia per l’odio italiano per Israele, odio durato 40 e piu’ lunghi anni.
Questi tre giorni della visita di Berlusconi in Israele ci hanno fatto sognare.
Perche’ rido?
Rido perche’ i sinistri italiani, verdi di rabbia, stanno facendo il nostro lavoro, il lavoro di noi giornalisti quando i loro esponenti politici sputtanavano Israele. Loro ridevano e noi che amavamo Israele scrivevamo con vergogna e dolore le parole di odio degli esponenti della sinistra Italiana.
Rido perche’ , oggi, sono loro, i sinistri, a dire “Ecco, Berlusconi ha detto che dovete restituire il Golan. Non protestate? Ecco Berlusconi ha detto che e’ giusto addolorarsi per le vittime di Gaza dopo aver pianto per le vittime della Shoa’. Perche’ non protestate per il paragone?”
Io rido perche’ a queste persone non interessa niente degli ebrei e mettono in evidenza gli scivoloni di Berlusconi per puro odio contro di lui, non per amore e rispetto per gli ebrei, vivi o morti.
Per questo rido, perche’ sono falsi e ipocriti.
La frase incriminata detta a Betlemme davanti a Abu Mazen per ovvi motivi e’ stata , azzardo, probabilmente concordata con Bibi perche’ in Israele nessuno si e’ meravigliato o si e’ scandalizzato per quelle parole, chiaramente diplomatiche, chiaramente politicamente corrette.
Berlusconi era circondato da palestinesi, doveva dire forse “delle vostre vittime non ce ne frega niente?”
Ha fatto un discorso da politico scafato che esprime quello che sa cosa gli altri si aspettano da lui.
Allora, direte, ha fatto la stessa cosa anche con voi!
Ehhhhh No, vi rispondo, perche’ qui Berlusconi ha pianto, si e’ commosso, allo Yad va Shem si e’ fermato davanti ad ogni fotografia o filmato, sinceramente sconvolto.
A Betlemme, davanti a Abu Mazen, era serio e compassato, molto freddo e professionale.
A Gerusalemme era come un fratello, rideva, piangeva, si divertiva, quando Rita, la miglior voce di Israele, ha cantato per lui nella residenza del Presidente Peres, Berlusconi era sinceramente ammirato e divertito e alla fine c’e’ stato un abbraccio generale, tra lacrime, barzellette e sorrisi ed e’ stato a questo punto che il giornalista che era presente ha esclamato “Ma perche’ un uomo cosi’ deve ritornare in Italia? Lasciatecelo qui!”
“Vi ringrazio di esistere” , ha detto Berlusconi nel suo discorso alla Knesset, ” Ogni paese libero del mondo deve ringraziare per la vostra esistenza. Siete la dimostrazione che la democrazia e’ possibile anche al di fuori dell’Occidente”
Cito a memoria perche’ il suo discorso con le parole esatte lo trovate dovunque, voglio citare a memoria come il mio cuore ricorda le sue parole e per l’emozione che mi hanno dato: miele e dolcezza dopo aver sopportato tanto odio e amarezza.
Vi chiederete perche’ tanta ammirazione per Berlusconi che in Italia odiano.
Facile, per noi Berlusconi e’ come l’ angelo della consolazione dopo aver avuto di fronte dei demoni per tanti e tanti anni.
I politici italiani della prima e seconda Repubblica hanno odiato e sbeffeggiato Israele al di la’ di ogni limite.
Per Craxi Israele era il demonio combattuto dal novello Garibaldi e Mazzini, tutti e due insieme, uniti nel brutto corpo di Arafat.
Craxi e Andreotti , due leader tanto innamorati degli arabi da far fuggire dall’Italia gli assassini mandati da Arafat che avevano ammazzato italiani.
Occhetto e Lama che, maledicendo Israele, portavano Arafat , nel tripudio generale, ad Assisi, subito dopo gli attentati terroristici organizzati dal mostro palestinese.
La bara nera gettata da Lama e suoi seguaci davanti al Tempio Maggiore e pochi giorni dopo l’
assassinio di Stefanino Gay Tache’ di due anni.
Agnoletto e Dalema che correvano ad abbracciare Arafat, prigioniero a Ramallah, mentre Israele veniva colpito da 25.000 attentati, dicendo alle telecamere che Israele, che stava morendo, era un paese nazista.
E i pacifinti? Ve li ricordate? Ricordate qualcuno di loro in Israele per solidarieta’ mentre qua si moriva bruciati vivi colpiti da tritolo, palle d’acciaio e veleno per topi e chiodi, materiale che componeva le cinture dei kamikaze, ve li ricordate?
Io no.
Nessun pacifinto e’ venuto in Israele.
Sono passati di qua, correndo da Arafat come cagnolini obbedienti, Oliver Stone e Saramango per urlarci “Nazisti”.
E noi morivamo
E i nostri bambini venivano linciati , sbranati, smembrati e nessuno ha detto mai una parola di pieta’ per noi.
Odio e nient’altro che odio.
Parliamo anche di qualcuno non italiano, ricordiamo Chirac che a Gerusalemme, mentre i soldati israeliani lo proteggevano, si e’ messo a urlargli contro “Andate via di qua, questa non e’ casa vostra”
E che dire dell’ambasciatore francese a Londra che descrisse Israele come “Un piccolo paese di merda”
Dopo tutto questo e tanto altro, non parlero’ ancora dei cortei che apostrofavano Israele come il demonio e auspicavano la sua fine fisica, volete che l’amicizia e l’affetto di un Berlusconi non ci facciano sognare?
Ha detto due frasi sbagliate?
Si, gliele perdoniamo per tutte le altre parole sono state parole d’amore e di rispetto.
Berlusconi non e’ il Messia, e’ un politico e come tale puo’ sbagliare ma noi israeliani lo amiamo perche’ ricordiamo con brividi di disgusto e schifo chi nei suoi discorsi non riusciva a inserire nemmeno due parole, non due frasi, buone nei confronti di Israele.
Israele, come un bambino che viene sempre bastonato e preso a calci, nel momento in cui trova chi gli fa anche un sorriso, si sente in paradiso, si sente finalmente amato.
Questo e’ il sentimento che ci fa provare Silvio Berlusconi e per questo io gli dico
“Grazie, Amico Presidente”.
Deborah Fait
http://www.informazionecorretta.com
http://deborahfait.ilcannocchiale.it/2010/02/04/non_siamo_piu_un_piccolo_paese.html
#4Emanuel Baroz
Le frasi di Berlusconi che hanno irritato l’Iran
ROMA – «È nostro dovere sostenere e aiutare l’opposizione» in Iran: sarebbe questa frase, pronunciata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi il 2 febbraio scorso nel corso della sua visita in Israele, quella che ha irritato di più le autorità iraniane. E che sta facendo montare la tensione al punto che oggi, dalla manifestazione contro l’ambasciata d’Italia a Teheran si sono levati slogan e urla contro il premier.
«Morte all’Italia, morte a Berlusconi», scandivano i dimostranti nel corso di una protesta che ha sfiorato l’assalto alla sede diplomatica. Ma nella due giorni israeliana Berlusconi, di affermazioni anti iraniane, ne aveva fatta più di una. Riferendosi al presidente Mahmud Ahmadinejad, il presidente del Consiglio aveva detto che «il problema della sicurezza è fondamentale per Israele. Ora ancora di più perchè c’è uno Stato che prepara l’atomica per usarla contro qualcuno. È uno Stato che ha una guida che ricorda personaggi nefasti del passato».
Il premier aveva chiesto alla comunità internazionale «sanzioni forti che sappiano dissuadere quel governo (iraniano,ndr)» che «non ha un forte sostegno» popolare, anzi che ha contro di se «una forte opposizione». Berlusconi era intervenuto anche sulla possibilità di inserire i pasdaran iraniani nella black list dell’Ue precisando però che «è una decisione che bisogna prendere a livello europeo». E aveva chiamato in causa l’Europa anche sul dossier nucleare. «Mi impegno a operare – aveva sottolineato – affinchè anche gli altri leader europei e dei maggiori Paesi capiscano la gravità» della minaccia nucleare iraniana.
(Fonte:Il Messaggero, 10 febbraio 2010)