Musica/ Gruppo pro-palestinese a Elton John: cancella data Israele
Comitato Gb: il cantante non può essere neutrale nel conflitto
Roma, 9 feb. (Apcom) – Un gruppo britannico che sostiene i diritti dei palestinesi ha chiesto a Elton John di cancellare un suo concerto previsto per il prossimo 17 Giugno in Israele.
Il “British Committee for Universities of Palestine” (Bricup) ha affermato in una lettera aperta a Sir John che è sbagliato esibirsi in Israele dopo i presunti abusi commessi durante la campagna militare israeliana nella Striscia di Gaza l’anno scorso.
Nella lettera il comitato sottolinea che la popstar non può essere moralmente neutrale nel conflitto tra palestinesi e israeliani. Il cantante inglese ha in programma un concerto il 17 giugno allo stadio di Tel Aviv. Altri big, come Paul McCartney o Madonna, si sono esibiti in Israele negli ultimi anni.
La settimana scorsa un altro musicista di fama mondiale, Carlos Santana, ha annunciato di aver annullato un concerto progettato per questa estate in Israele. Secondo la stampa locale, Santana si sarebbe arreso a pressioni politiche. In una intervista alla televisione israeliana il musicista ha detto di avere radici ebraiche e ha promesso che si esibirà in Israele “in un’altra occasione”.
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#1Emanuel Baroz
Pressioni su Elton John: “Non canti a Tel Aviv”
Il concerto è in programma per il 17 giugno, ma un’organizzazione filo-palestinese chiede di astenersi. La settimana scorsa Carlos Santana ha annunciato di aver annullato un’esibizione in Israele.
TEL AVIV, 9 febbraio 2010 – “Questo concerto non s’ha da fare”. Pressioni sono esercitate su sir Elton John affinché annulli un concerto in programma a Tel Aviv, il 17 giugno prossimo. Un’organizzazione filo-palestinese, il ‘Comitato britannico per le università di Palestina’ (Bricup) infatti ha pubblicato una lettera aperta al musicista affermando che, pur non essendo un esponente politico, non può comunque restare “moralmente neutro” di fronte alla operazione Piombo Fuso condotta un anno fa da Israele a Gaza.
Esibendosi a Tel Aviv, Elton John – secondo Bricup – non farebbe che “allinearsi con uno Stato razzista”. “Per favore, non andare”, chiede la organizzazione.
Alla guida di Bricup c’è fra gli altri un professore israeliano, Haim Beresheet. In un’intervista alla radio militare Beresheet ha spiegato che la pop star farebbe meglio ad esibirsi semmai di fronte alla popolazione di Gaza. Intanto è iniziata la vendita dei biglietti per il concerto di Tel Aviv.
La settimana scorsa un altro musicista di fama mondiale, Carlos Santana, ha annunciato di aver annullato un concerto progettato per questa estate in Israele. Secondo la stampa locale, Santana si sarebbe arreso a pressioni politiche. In una intervista alla televisione israeliana il musicista ha detto di avere radici ebraiche e ha promesso che si esibirà in Israele “in un’altra occasione”.
(Fonte: Quotidiano Nazionale, 9 febbraio 2010)
#2Emanuel Baroz
14/02/2010 – Il regista James Cameron ha vivacemente condannato il tentativo di boicottare gli artisti israeliani, dopo che il suo nome era erroneamente comparso sotto una petizione che invoca il boicottaggio del Tel Aviv University Student Film Festival di quest’anno. “Impedire riunioni di artisti, col boicottaggio o altri mezzi di pressione, è sbagliato – ha detto Cameron – E’ ridicolo punire gli artisti per gli atti dei governi, in qualunque circostanza, ed è osceno fare pressione politica sugli artisti penalizzandoli”. Anche l’attrice Jane Fonda ha fatto sapere di “non aver nulla a che fare con la petizione” sotto cui compariva pure la sua firma.
(Fonte: Israele.net)