Ecco come i pacifinti hanno accolto i soldati israeliani scesi a mani nude sulla Marmara

 
Emanuel Baroz
1 giugno 2010
65 commenti

Video: i “pacifisti” pestano i soldati scesi a mani nude sulla Marmara

In un filmato diffuso lunedì dalle Forze di Difesa israeliane, relativo all’abbordaggio dei soldati israeliani della nave Mavi Marmara, si vedono gli attivisti “pacifisti” che pestano selvaggiamente i primi soldati scesi con le funi da un elicottero senza alcuna atteggiamento aggressivo. Nel video si vede anche un soldato che viene afferrato da alcuni “pacifisti” e scaraventato su ponte sottostante, restando gravemente ferito, mentre altri loro compagni continuano a picchiare brutalmente i soldati.

“Abbiamo avuto una sensazione di rivivere il linciaggio di Ramallah” hanno raccontato alcuni soldati, facendo riferimento ai due riservisti disarmati che nell’ottobre 2000 vennero ammazzati di botte e gettati dalla finestra da una folla di poliziotti e civili palestinesi a Ramallah, sotto l’occhio delle telecamere.

“Ognuno di noi, appena sceso dall’elicottero – racconta uno dei soldati riamasti feriti – veniva circondato da tre o quattro di loro che lo afferravano e semplicemente si davano a pestarlo all’impazzata. Ci stavano linciando, erano muniti di coltelli, sbarre di ferro, fionde, bottiglie rotte. A un certo punto ci sono stati anche degli spari. Io sono stato uno degli ultimi a scendere – continua il soldato israeliano – e ho visto i miei compagni separati, in giro per il ponte, ciascuno isolato in un angolo con tre o quattro di loro addosso. Ho visto un soldato per terra con due che lo pestavano selvaggiamente. Ho cercato di allontanarli a spintoni e loro si sono rivolti contro di me, e hanno iniziato a picchiarmi con le spranghe. Deve essere lì che mi hanno rotto le ossa di una mano. In quel momento non impugnavo un’arma: come tutti i soldati che erano scesi con me lungo la corda, eravamo a mani nude con i nostri fucili a proiettili di vernice [un’arma non letale antisommossa] sulle spalle. Mi sono venuti addosso, li ho spinti per terra, ho fatto qualche passo indietro e mi sono tolto dalle spalle il fucile a proiettili di vernice. Mentre cercavo di sparargli alle gambe mi sono tornati addosso. Uno dei colpi di mazza ha spaccato il mio fucile, così ho impugnato la pistola, per non essere totalmente disarmato. Il mio braccio era già inservibile, e vedevo due miei compagni stesi a terra. A quel punto ci stavano anche sparando addosso con armi da fuoco, dal corridoio. Erano proiettili. Ho visto una canna spuntare da là e uno di noi ha sparato in quella direzione. Gli siamo corsi dietro ma non c’era più. Erano almeno in trenta – conclude il soldato – Sono chiaramente venuti per fare la guerra. Noi eravamo stati mandati a parlare con loro, a cercare di convincerli a scendere, ma ognuno di noi è stato selvaggiamente aggredito”.

(Da: YnetNews, 31.5.10)

Israele.net

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  • #1Enrico

    speriamo vengano puniti gli aggressori che hanno provocato ferite ai soldati e costretto loro a difendersi.- saluti

    1 Giu 2010, 19:31 Rispondi|Quota
  • #2Angelo

    Alcune domande sui fatti di ieri

    Se l’intento era quello di far giungere aiuti umanitari, perchè non accettare la proposta israeliana di approdare ad Ashdod e trasportare il carico via terra (tramite ONU o Egitto)?

    Perchè le navi non si sono fermate quando Israele ha annunciato l’imminente attacco nel caso in cui non avessero cambiato rotta?
    http://www.youtube.com/watch?v=qKOmLP4yHb4

    Perchè i militanti sulle navi erano armati?
    http://www.youtube.com/watch?v=bU12KW-XyZE
    http://www.youtube.com/watch?v=JvS9PXZ3RWM

    Perchè i soldati saliti sulle navi sono stati accolti da bastonate coltellate e molotov? http://www.youtube.com/watch?v=7Hu5UfW3rA8

    Perchè nei comunicati continuano a dire che sono 20 morti e non 9 come in realtà sono? Che gente è chi ritiene che più elevato è il numero dei propri morti e meglio è?

    Qual era il vero intento dei militanti della flottiglia?

    1 Giu 2010, 20:25 Rispondi|Quota
  • #3Marco Affatigato

    POTEVA ISRAELE EVITARE LA SFIDA E LASCIAR PASSARE LA FLOTTIGLIA ? SIAMO SERI ! NO ! NON POTEVA .

    A me piace sempre ragionare “asetticamente” e cercare di capire “freddamente” che cos’è successo stamattina nella acque davanti a Israele? Perché …perché amo l’Europa….ed ancor prima l’Italia …
    Ripensavo alla famosa frase di Clausewitz: la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. La politica consiste nel cercare di accumulare consenso con gesti simbolici e discorsi, di negoziare alleanze, di imporre così degli obiettivi e di realizzarli sul terreno. La guerra sostituisce ai discorsi le azioni fisiche e punta soprattutto a indebolire il nemico, a metterlo in difficoltà, per acquisire così un vantaggio. Nel caso di Gaza l’obiettivo politico immediato è stabilire la legittimità di Hamas e della sua “lotta”; quello più a lungo termine, naturalmente, la distruzione di quell’entità “estranea” che è Israele. La guerra non sono più i carri armati e non ancora i missili balistici e le atomiche; oggi , ai confini di Israele e in Israele stesso, sono i razzi Kassam, gli attentati e le azioni di “guerra” che indeboliscono la capacità israeliana di autodifesa.

    La spedizione delle navi turche e degli attivisti di sinistra verso la Striscia è stato un atto di questa guerra, freddamente calcolato e organizzato in maniera militare. E di questo vorrei parlare poiché, francamente, non mi piace essere preso per i “fondelli” e, soprattutto , “manipolato” (mi sembra di leggere ciò che si scrive quando parliamo di “esercito della pace” in Afganistan ): la guerra è guerra e va chiamata con il suo nome. Tutto il resto sono stupidate oratorie per intorlupinare gli sciocchi !

    L’obiettivo dei “pacifisti armati” che le popolavano non era affatto assistere la popolazione: in quel caso avrebbero accettate le forme di trasporto indiretto dei materiali proposte da Israele. Quello era solo un pretesto. Il punto era “rompere il blocco”, cioè aprire la strada a un futuro comodo rifornimento di armi pesanti per Hamas e alla sua possibilità di proiettarsi all’esterno (primo obiettivo) ; oppure obbligare Israele a intervenire, come ha fatto, danneggiando ancora la sua immagine internazionale, isolandolo, indebolendolo (secondo obiettivo non meno importante del primo). Come si è espresso nei giorni scorsi un capo di Hamas, “noi abbiamo vinto comunque, o riapriamo il porto di Gaza, oppure smascheriamo Israele”.

    In termini militari questa si chiama guerra asimmetrica, ed è la strategia dei palestinesi da sempre. Per chi , come me, è stato in Libano (con la Falange di Jemayel) sa di cosa io stia parlando. Di fronte a una forza militare maggiore si compiono azioni che colpiscono la normalità della vita quotidiana , non pensando che questo modifichi l’equilibrio militare, ma facendo sì che il nemico si trovi nell'”alternativa del diavolo” di non reagire a ciò che minaccia la sua popolazione e quindi logorare la sua stessa esistenza o presentarsi come oppressivo, violento e inumano.

    Ed é quel che è accaduto negli ultimi anni con la guerra in Libano, con quella di Gaza e oggi con la flottiglia allestita dai turchi. Lo scopo è delegittimare Israele, renderlo incerto sul suo stesso territorio.

    In questa guerra asimmetrica, in strategia militare, è importantissimo coinvolgere le organizzazioni internazionali (pensate al consiglio dei diritti umani dell’Onu e da quali Stati membri sia composto oggi), come è altrettanto importante “occupare” i vertici delle organizzazioni “umanitarie” affinché possano essere coinvolte ; così come anche intellettuali e giornalisti. In una “guerra asimmetrica” tutte queste forze vanno schierate affinché l’opinione pubblica segua un indirizzo unico.

    Allora , asetticamente e freddamente mi domando : poteva Israele, evitare la sfida così come lanciata e lasciar passare la flottiglia? No, non poteva ! Obbligatoriamente “non poteva” . Se Hamas avesse realizzato l’obiettivo tattico militare di avere libero accesso all’esterno senza controlli israeliani – il senso della “rottura del blocco” voluta dai “pacifisti armati” era questo – in mezzo al Mediterraneo si sarebbe stabilito un “santuario” inattaccabile per l’islamismo combattente, l’equivalente della Somalia o delle valli tribali del Pakistan. Del resto anche l’Egitto, che certo non vuol bene a Israele, tiene bloccata Gaza: perché è il solo modo per contenere una minaccia terrorista.

    Ma come scrivevo prima l’obiettivo era duplice : quello di accumulare “consenso internazionale” contro Israele. Ed Israele questo lo sapeva ed ha scelto il male minore per lui mandando i suoi ragazzi ad affrontare “pacifisti armati e militarmente organizzati”.

    Ma questo sono strategie militari e politiche che sfuggono agli occhi di chi non sa leggerle e quella di Hamas è stata un ottima azione “politico-militare”: obiettivo raggiunto.

    1 Giu 2010, 20:27 Rispondi|Quota
  • #4Vito Kahlun

    Quando esiste un pregiudizio l’unico fatto che conta è quello strumentalizzabile.

    Ieri mattina mi sveglio e sento questa tragica notizia. Inizialmente si parla di 19 morti, poi un po’ di meno e poi alla fine questa sera diventano improvvisamente 9(per alcuni) e 6 per altri. Certamente un numero troppo alto. Un numero che allo stesso tempo dimostra l’inattendibilità delle fonti. Fatto sta che la notizia dei 10 soldati israeliani feriti, due dei quali in condizioni GRAVISSIME non interessa a nessuno.

    La notizia che tutti vogliono bramosamente dare è che Israele attacca indiscriminatamente una flotta di pacifisti.

    Tornando ai fatti. Nel corso della giornata risuscita uno scrittore scandinavo dichiarato morto. Un attivista italiano sulla nave, smentendo le preoccupazioni mostrate dal Forum Palestina sulla democrazia israeliana, chiede di esser processato in Israele. Un video inizia a far chiarezza su quanto realmente accaduto. I pacifisti iniziano a trasformarsi in pacifinti.

    Questo però non cambia lo stato delle cose. Le agenzie di stampa pubblicano condanne di tutti i tipi in cui antisionismo ed antisemitismo sono troppo spesso presenti(tra i pochi garantisti l’On.Gianni Vernetti). Le posizioni prese suonano come parole durissime che provocano insulti nelle vicinanze del quartiere ebraico di Roma. Tutto questo però viene considerato normale dalla stampa come se gli ebrei in quanto tali siano responsabili di quanto accaduto. Come se l’ebreo in quanto tale dovesse espiare qualcosa. Ma normale non è, anzi tutto ciò è sintomatico di un antisemitismo che in modo inefficace prova a mascherarsi da antisionismo. Un mix quello tra antisemitismo e antisionismo che nel 1982 ha portato alla tragica morte del piccolo Stefano Gay Taché.

    I fatti di questa triste giornata verranno accertati e chi ha sbagliato pagherà(in Israele i soldati, se sbagliano pagano). Ciò che però preoccupa è che domani si continuerà con dichiarazioni fondate sul pregiudizio e posizioni politiche non fondate su fatti concreti.

    Poco importa se Hamas defenestra esponenti dell’ANP, se la Flottilia voleva arrivare a Gaza come ente non soggetto a qualsiasi forma di diritto(nazionale o internazionale) o se Hamas da 4 anni non permette nemmeno alla Croce Rossa Internazionale di visitare Gilad Shalit.

    In fondo si sa che quando esiste un pregiudizio l’unico fatto che conta è quello strumentalizzabile.

    1 Giu 2010, 20:30 Rispondi|Quota
  • #5Giordano Masini

    Dell’isolamento e dell’equidistanza

    by Giordano Masini

    Da ieri mattina anche i commentatori più benevoli verso lo stato ebraico stanno ripetendo lo stesso mantra di sempre: Israele è isolata, e lo è oggi come mai nella storia. Abbiamo sentito ripetere la stessa filastrocca in occasione della costruzione del muro, dell’operazione “piombo fuso” su Gaza e in ogni altra occasione, via via fino a poche settimane fa, quando il governo di Bibi Netanyahu annunciò la realizzazione di alcuni insediamenti a Gerusalemme proprio in occasione di una visita del vicepresidente americano Joe Biden. Con l’aggiunta, e anche questa non è una novità, che il comportamento di Israele favorirà Hamas e i suoi alleati, in un presunto sistema di vasi comunicanti in cui il comportamento delle organizzazioni terroristiche (sulle cui scelte infatti non c’è mai nulla da obbiettare) dipenderebbe solo e soltanto dalla politica israeliana.

    Israele isolata non piace, disturba i giocatori di scacchi che in giro per il mondo si giocano le carriere sul cerchiobottismo diplomatico e sul mantenimento dello status quo. Non piace un’Israele che non chiede ad Hillary Clinton il permesso di proteggere i suoi cittadini, che se ne frega di sapere cosa ne pensa il governo turco, se il governo turco se ne è fregato di sapere cosa ne pensava il governo israeliano, o cosa mai diranno il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’Unione Europea, Mr Pesc e tutti gli altri “enti inutili”. Non piace un’Israele libera, che non si fa tenere per le palle dal primo negoziatore euro-russo-cino-arabo-americano di turno.

    Il grossolano intervento della marina israeliana di ieri mattina ha provocato il simultaneo rilascio degli sfintéri di tutti questi “equidistanti” professionali, che si sono precipitati ai microfoni e alle agenzie a cinguettare gongolanti che Israele ha compiuto un passo falso, che è isolata, oggi come mai nella sua storia. Gli stessi che non hanno battuto ciglio di fronte ai missili Scud che la Siria ha cominciato a fornire a Hezbollah alcune settimane fa (ma quanto sarà mai “isolata” la Siria?), o che di fronte all’offerta israeliana di liberare un migliaio di detenuti in cambio di Gilad Shalit (offerta rifiutata da Hamas perché giudicata insufficiente) hanno detto agli stessi microfoni e alle stesse agenzie: “Bene, è un primo passo, ma non è abbastanza“.

    La guerra in corso non è una “guerra di narrative“, come piacerebbe a noi europei a cui l’azione di ieri mattina ha rovinato il climax e il lieto fine. E’ una guerra vera, strano che dopo più di sessant’anni non si sia ancora capito, in cui la posta in gioco è la sopravvivenza di una nazione e di un popolo.

    1 Giu 2010, 20:35 Rispondi|Quota
  • #6alessandro

    sito interessante, peccato sia unilaterale…nel senso che in questa guerra le vittime ci sono da entrambe le parti.. leggendo quello che scrivete nn sembra,
    pare invece che gli ebrei siano delle vittime e subiscano senza reagire o quasi.. nn sembra però sia davvero cosi.. come l’attaccco di ieri, il video che avete pubblicato sarà vero, però uno:in aque internazionali i soldati di uno stato nn possono assaltare una nave
    2:i 10 morti? si sono uccisi da soli? 3: se in acque internazionali dei soldati che ritieni possano aggredirti ti assalgono la nave, cosa fai, chiedi scusa ed apri i portelloni??
    Essere piu vicini ad una parte piuttosto che ad un’altra è legittimo, non criticare la propria parte a prescindere è da ottusi e autolesionisti perchè, anche se si può partire dalla ragione, sicuramente in questo modo si finisce nel torto..

    1 Giu 2010, 20:36 Rispondi|Quota
  • #7Michele

    Sento il dovere di scrivere questa lettera, anche se tra non molto tornerò in Italia.

    Cercherò di esporre i fatti come gli ho ascoltati da David (nome inventato), senza porre una mia opinione, sui recenti fatti accaduti nelle vicine acque israeliane. 6 navi sono partite dalla Turchia verso Israele, per portare aiuti umanitari a Gaza(a quanto dicono loro), ma come si sa è nelle acque adiacenti la Striscia è presente il blocco marittimo; per il quale tutte le navi dirette a Gaza debbano fare scalo nel Porto di Ashdod. A quanto David dice(io mi fido era comandante della stessa flotta) il Q.G. ha ripetuto più e più volte in maniera non ostile di attraccare ad Ashdod e che a tutti i passeggeri verra permesso di navigare verso la Turchia o verrà pagato il biglietto aereo per il ritorno e che i suddetti aiuti sarebbero stati mandati a Gaza via terra con una loro rappresentanza. 5 delle navi hanno seguito il suggerimento, 1, la più grande, No.

    A questo punto la marina israeliana ha deciso di mandare un plotone via aria e via mare sulla nave, mossa avventata forse per il fatto che la nave fosse ancora in acque internazionali* e mossa avventata perché erano muniti di fucili per addestramento(PaintBall) e di una ordinaria Pistola Revolver. Ad attenderli sulla nave l’equipaggio aspettava con spranghe, spade e coltelli; a questo punto la situazione è degenerata e nel momento in cui un membro dell’equipaggio ha cominciato a sparare con la pistola di un soldato ferito, l’esercito ha cominciato ad aprire il fuoco(quello vero). Alla fine anche questa nave è arrivata ad Ashdod. Nelle Navi sono stati trovati pochissimi aiuti umanitari ed erano presenti sulle navi capi di movimenti estremisti islamici, arabo-israeliani.

    Il problema ora dov’è? il problema sta nell’opinione internazionale! loro con questa manovra sono riusciti nel loro intento! in un modo sarebbero entrati
    a gaza, nell’altro(ciò che è accaduto)avrebbero scatenato ciò che è successo.

    *gli accordi navali internazionali dicono che: uno stato può bloccare una nave in territorio internazionale nel momento in qui essa dichiara apertamente di voler entrare nel territorio pur non avendo l’autorizzazione.

    1 Giu 2010, 20:38 Rispondi|Quota
  • #8Nicola

    i morti non hanno alcun valore in confronto? seguendo la politica israeliana degli ultimi 60 anni, la tua teoria non fa una piega

    1 Giu 2010, 20:38 Rispondi|Quota
  • #9Ruben DR

    Il Giornale, 1 giugno 2010

    L’episodio di ieri notte, con i suoi morti e feriti sulla nave turca, ha qualcosa di diabolico. Perché diabolico è il rovesciamento, la bugia che si sta disegnando nell’opinione pubblica internazionale, come per la battaglia di Jenin, come per la morte di Mohamed Al Dura: la verità, salvo quella tragica e che dispiace assai, dei morti e dei feriti, ne esce capovolta, capovolte le responsabilità. Le condanne volano, e hanno tutte un carattere nominalista: chi era sulle navi si chiama «pacifista» o «civile», i soldati israeliani coloro che ne hanno sanguinosamente interrotto la strada verso una «missione di soccorso». Nessuno parla di organizzazioni filo Hamas, nessuno di provocazione: ed è quello che davvero veniva trasportato da quelle navi. Oltre naturalmente, all’essenza umana di chi ci spiace comunque di veder sparire.

    Ma non basta dichiararsi pacifista per esserlo. L’organizzazione turca IHH, protagonista della vicenda, è sempre stata filo terrorista, attivamente amica degli jihadisti e di Hamas, essa stessa legata ai Fratelli Musulmani, i suoi membri ricercati e arrestati e la sua sede chiusa dai turchi stessi per possesso di armi automatiche, esplosivo, azioni violente. Ma ora poiché era sulla nave Marmara, è diventata «pacifista», come le altre varie Ong molto militanti in viaggio sulle onde del Mediterraneo. Non basta più nemmeno dichiararsi «civile»: nelle guerre odierne, anzi, l’uso dei civili come scudi umani, e anche come guerrieri di prima fila è la novità più difficile in una quantità di scenari. La divisa non separa i buoni dai cattivi: abbiamo visto l’uso delle case e delle moschee come trincee dei «civili» militarizzati; al mare non eravamo abituati, ma è un’invenzione interessante per la jihad.

    Prima di partire una donna ha dichiarato: «Otterremo uno di due magnifici scopi, o il martirio o Gaza». Ma chi ascolta una dichiarazione così rivelatrice e scomoda quando canta la sirena delle imprese umanitarie? Il capo flottiglia ha dichiarato che il suo scopo era portare aiuti umanitari e non è importato, anzi è garbato alle anime belle dei diritti umani che andasse verso Gaza, striscia dominata da Hamas, organizzazione terroristica che perseguita i cristiani e ha condannato a morte tutti gli ebrei, che usa bambini, oggetti, edifici, tutto, nello scopo di combattere Israele e l’Occidente intero. Ma le navi viaggiavano verso Gaza per aiutarla, incuranti dei missili e degli attentati che ne escono.

    Israele aveva più volte offerto agli organizzatori della flotta di ispezionare i beni nel porto di Ashdod, e quindi di recapitarlo ai destinatari. Essi avevano rifiutato, e questa sembra una prova abbastanza buona della loro scarsa vocazione umanitaria, come quando hanno detto che di occuparsi anche di Gilad Shalit, come chiedeva loro suo padre, non gli importava nulla. Un’altra volta.

    La flottiglia si era dunque diretta verso Gaza e lo scopo degli israeliani era dunque quello di evitare che un carico sconosciuto si riversasse nella mani di Hamas, organizzazione terrorista, armata. La popolazione di Gaza aveva bisogno di aiuto urgente? Israele afferma che si tratta di scuse: nella settimana dal 2 all’8 maggio, per limitarsi a pochi beni di un lunghissimo elenco, dai valichi di Israele sono passati alla gente di Gaza 1.535.787 litri di gasolio, 91 camion di farina, 76 di frutta e verdura, 39 di latte e formaggio, 33 di carne, 48 di abbigliamento, 30 di zucchero, 7 di medicine, 112 di cibo animale, 26 di prodotti igienici. 370 ammalati sono passati agli ospedali israeliani etc etc… Non era la fame dunque che metteva vento nelle vele delle navi provenienti da Cipro con l’aiuto turco; sin dall’inizio è stata la pressione politica a legittimare Hamas, e la delegittimazione morale di Israele che non colpisce mai i cinesi per la persecuzione degli uiguri, o i turchi per la persecuzione dei curdi… E così l’aspirazione antisraeliana che caratterizzava la Marmara è saltata come un tappo di champagne quando i soldati, nel tentativo di controllare la nave per portarla ad Ashdod, sono scesi con l’elicottero.

    Alle quattro di mattina, secondo la testimonianza di prima mano di Carmela Menashe, cronista militare che ha scoperto senza pietà molti scandali nell’esercito, quando i soldati della marina hanno tentato di scendere sulla nave Marmara, sono stati accolti da spari, ovvero: «C’erano armi da fuoco sulla nave» dei pacifisti; i soldati che hanno toccato il ponte hanno affrontato un linciaggio «come quello di Ramallah» in cui membra umane furono gettate alla folla: sono state usate con foga enorme, dicono i testi, sbarre di ferro, coltelli, gas… i soldati sono stati buttati nella stiva nel tentativo di rapirli, o in mare. Questo per spiegare perché i loro compagni hanno sparato. Di certo i naviganti non erano militari, erano dunque civili: ma ormai nella guerra asimmetrica i civili sono scudo umano e combattenti.

    Israele doveva cercare di fermare la Marmara; se l’ha fatto con poca accortezza, non sappiamo. Ma di certo i soldati non hanno sparato per primi, è proibito dal codice militare israeliano, non è uso di quei soldati. Adesso se il mondo vuole semplicemente bearsi delle solite condanne a Israele faccia, ma proprio con il suo sostegno alle forze che hanno provocato il carnaio dell’alba di domenica prepara la prossima guerra.

    E la Turchia, della cui amicizia Israele andava fiera e che ha sostenuto in omaggio alla sua alleanza con l’Iran e alla sua novella militanza islamica questo disastro, adesso potrebbe almeno ritirarsi dalla sua linea oltranzista, che porta solo guai anche per il Paese di Ataturk. Certo esso non merita applausi per questo show in cui solo Hamas vince, e il conformismo che anima l’ordalia di condanne contro Israele non placa gli animi estremisti, ma li esalta.

    1 Giu 2010, 20:39 Rispondi|Quota
  • #10Alfred

    Ma per favore!!
    Mi vergogno persino di commentare, cosa avresti fatto tu se vedi la tau nave invasa daisoldati.
    La verità è che Israele è uno stato TERRORISTA.

    1 Giu 2010, 20:45 Rispondi|Quota
  • #11Emanuel Baroz

    @Alfred: c’è un blocco navale ed era stato intimato l’alt alla nave più di una volta: l’azione dei militari israeliani era quindi giustificata ed inotlre sulle altre 5 barche non è accaduto nulla, mentre sulla Marmara c’era un bel “comitato di accoglienza”. Quelli erano tutto fuorchè pacifisti interessati alle sorti dei palestinesi di Gaza

    1 Giu 2010, 20:52 Rispondi|Quota
  • #12Emanuel Baroz

    @Nicola: non ho ben capito il senso del tuo intervento, cmq 60 anni fa (quindi nel 1950) quelli che oggi sono palestinesi non erano sotto il controllo israeliano, ma nessun “fratello arabo” si era minimamente interessato alle loro sorti…e men che meno degli attivisti per la pace. Il problema, ma guarda un pò che caso, è sorto DOPO il 1967, cioè quando lo Stato di Israele ha vinto una guerra in cui era stato attaccato e si è ritrovato con dei territori CONQUISTATI da dover gestire

    1 Giu 2010, 20:56 Rispondi|Quota
  • #13Emanuel Baroz

    @Alessandro: cerchiamo di essere il più possibile obiettivi, anche se naturalmente ognuno di noi ha le proprie idee…quello che cerchiamo di ottenere con questo sito è dare risalto a notizie che altrimenti non arriverebbero in Italia…e cmq perchè parli di ebrei quando qui si sta discutendo di Israele? Personalmente ritengo che ci siano alcune questioni che vengano sempre dimenticate quando si affronta questo tipo di argomenti, come la storia della regione chiamata Palestina (dall’impero romano in poi), chi viveva dove in questa regione, perchè è sorto lo Stato di Israele, dove erano e chi erano quelli che oggi sono chiamati palestinesi, la dichiarazione dell’ONU del 1948 (in realtà di qualche mese prima) che non fu mai accettata dagli stati arabi, il cambiamento di percezione di Israele da parte dei mass media europei dopo il 1967 (in piena Guerra Fredda quindi), l’assurda (a mio parere naturalmente)concezione di un terzomondismo visto solamente in chiave antistatunitense, una certa deriva delle sinistre europee….e molto altro ancora. Ma se vuoi esprimere il tuo pensiero, quandanche non fosse simile al nostro, qui sarai sempre benvenuto!!!

    1 Giu 2010, 21:01 Rispondi|Quota
  • #14Giovanni

    http://www.megachipdue.info/tematiche/guerra-e-verita/3834-perche-la-strage-della-flotilla-e-terrorismo.html

    E’ bello parlare tirando l’acqua al proprio mulino, purtroppo poi bisogna fare i conti con la realta’ e la realta’ e’ che lo stato di Israele ha violato le leggi che regolamentano il diritto internazionale sulla Navigazione.

    1 Giu 2010, 23:09 Rispondi|Quota
  • #15Shaul

    Guardate come i soldati sono brutalmente attaccati. In questi primi momenti i soldati non hanno arme da fuoco ma fucili di paintball. Solo dopo essere stati attccati brutalmente hanno usato arme da fuoco.

    Come si spiega che le cosi dette organizazioni umanitarie sono forniti con coltelli bastoni fioscine etc’ ?

    http://www.youtube.com/watch?v=JaiMjAULWn0

    1 Giu 2010, 23:41 Rispondi|Quota
  • #16IDF

    The IDF (Israeli Defense Force or Israeli Army) has a video on U-Tube explaining what’s going on, but U-Tube wants to remove it by using the excuse as not too many people are logging in.

    Please forward this email, so many people will log in and the IDF will be able to have its voice heard.

    Thanks

    http://www.youtube.com/user/idfnadesk

    1 Giu 2010, 23:48 Rispondi|Quota
  • #17Alberto Pi

    M. O.: MANTICA, PROVOCAZIONE VOLUTA E REAZIONE INEVITABILE

    (AGI) – Roma, 31 mag. – Per il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, la spedizione della flotta pacifista “Free Gaza” era “una voluta provocazione” e la reazione israeliana era inevitabile. “Non ho ancora elementi sufficienti per capire cosa sia successo ma la questione era nota da giorni”, ha dichiarato a CNRmedia, “questa vicenda si puo’ classificare come una voluta provocazione: aveva un fine preciso, politico”.

    Il sottosegretario agli Esteri ha detto di non avere “elementi per dare giudizi” sul raid israeliano, ma ha osservato che era “un’illusione” pensare che Israele non reagisse, visto che “il principio della rappresaglia israeliana e’ un principio conosciuto nel mondo” Per Mantica si puo’ “discutere sulla reazione israeliana ma pensare che tutto avvenisse senza una reazione di una qualche natura era una dilettantesca interpretazione di chi ha provocato questa vicenda”. “Azioni spettacolari” come il tentativo di forzare il blocco navale attorno a Gaza, ha sottolineato, “servono solo a peggiorare la situazione e a rendere ancora piu’ impraticabile la strada del dialogo”. (AGI) Red/Sar

    1 Giu 2010, 23:49 Rispondi|Quota
  • #18Alberto Pi

    Riporto anche qui quanto scritto da Daniele Tiles in un’altra serie di commenti:

    “Secondo il Manuale di San Remo sul Diritto internazionale applicabile ai conflitti armati sul mare, si legge nella sezione V paragrafo 67 (a) quanto segue: “Le navi mercantili che battono bandiera neutrale non possono essere attaccate a meno che: a) si possa ragionevolmente supporre che esse trasportino contrabbando o violino un blocco, e, dopo previa un’intimazione, rifiutino intenzionalmente e chiaramente di fermarsi o si oppongano intenzionalmente e chiaramente visita, perquisizione o cattura…” Come è facile constatare, Israele ha agito in modo perfettamente legale e non ha commesso nessun atto di pirateria.”

    1 Giu 2010, 23:50 Rispondi|Quota
  • #19Alberto Pi

    02/06/2010 – I primi risultati delle indagini confermano che l’aggressione contro i soldati sulla nave Marmara era premeditata. È quanto risulta dagli interrogatori degli attivisti anti-israeliani arrestati, dai quali emergono collegamenti diretti e indiretti con le organizzazioni della jihad globale. Secondo gli investigatori, almeno cento persone si sono infiltrate fra i “pacifisti” con lo scopo esplicito di attaccare gli israeliani: per la maggior parte sono turchi, altri sono yemeniti e indonesiani, tutti reclutati dallo stesso “fondo umanitario” turco legato al terrorismo che ha organizzato la spedizione. Inoltre, dai primi controlli risulta che la stragrande maggioranza dei farmaci trasportati dalle navi della flotta “umanitaria” erano scaduti e non erano nelle loro confezioni originali.

    (Fonte: Israele.net)

    1 Giu 2010, 23:58 Rispondi|Quota
  • #20Giorgio

    E’ vergognoso l’insostenibile e fantasioso tentativo di difendere come e comunque l’indifendibile comportamento di israele. Ma cos’erano quei soldati, animatori turistici venuti ad allietare le lunghe ore di navigazione della “flottilla” ? O erano aggressori armati, pirati quindi, all’arrembaggio con l’ausilio di forze aeree, di una pacifica, anche se giustamente indignata, comunità internazionale in missione umanitaria? Arrembaggio messo in atto, oltretutto, solo per difendere un odioso e criminale embargo contro una popolazione stremata… cosa che tutta la comunità civile condanna.
    E dov’è, poi, l’”atto provocatorio”?
    Si può forse considerare “provocatoria” la legittima resistenza dei Pacifisti, dopo che si sono visti attaccare dall’alto, con un arrembaggio armato, dalle teste di cuoio israeliane?
    Non avevano forse il diritto di difendersi con quello che avevano… cioè soltanto bastoni?
    Contro “pallottole vere”, voglio ricordare.
    Solo la consueta e tracotante falsità con la quale Israele distorce la verità, riesce a trasformare un manipolo di aggressori armati in una specie di squadra SWAT, che agiva solo per la sicurezza di tutti i presenti, proditoriamente attaccata con terribili colpi di bastone dai feroci “pacifisti”.
    Aggressione israeliana che, vorrei fosse ben chiaro a tutti, si è perpetrata contro un’imbarcazione CIVILE, riconosciuta dal diritto internazionale come Territorio Nazionale Turco e in acque INTERNAZIONALI.
    Vergogna ad israele e a chi lo difende per partito preso, senza raziocinio e senza tenere in alcun conto la VERITA’.

    2 Giu 2010, 00:03 Rispondi|Quota
  • #21barbara

    Se a far decidere chi è il buono e chi è il cattivo è il numero dei morti, domando: nella seconda guerra mondiale chi ha avuto più morti, gli Stati Uniti o la Germania?

    2 Giu 2010, 00:10 Rispondi|Quota
  • #22marcel

    http://www.sporteconomy.it/articolo-Ultim-ora-Il-video–controcorrente–di-Focus-on-Israel-sul-blitz-della-nave-Marmara-_33424_26_1.html

    Sporteconomy (agenzia di stampa nazionale) ha ripreso la lettura della storia del blitz sulla nave Marmara da parte di FOCUSONISRAEL.ORG

    L’articolo è inserito all’interno della sezione “OSSERVATORIO POLITICO”

    2 Giu 2010, 00:13 Rispondi|Quota
  • #23Minolussi

    Angela Lano è nel nuovo carcere di Ber Sheeva (Neghev meridionale, non troppo distante da Dimona, dove si trovano le centrali nucleari israeliane), sta bene, anche se provata, ma dimostra di essere lucida e determinata a non sottostare ai ricatti israeliani, che vorrebbero farle firmare un documento in cui lei ammette di essersi introdotta illegalmente in territorio israeliano, in quanto lei è stata invece rapita in acque internazionali, dove vige un diritto di navigazione internazionale violato da Israele.
    Sig. Alberto Pi… quindi Angela Lano è una TERRORISTA che stava contrabbandando armi per i nemici di Israele???
    sa dove se lo deve ficcare il Manuale di San Remo???
    esatto!
    proprio lì…!

    Angela Lano è una giornalista, direttrice di un sito Web… ovviamente è nel mirino della Nirenstein perchè fare cronaca e contro-informazione sulla Palestina è fare “antisemitismo”: ammazzare e rapire la gente come fanno gli israeliani invece va bene.
    È evidente che di democrazia e tolleranza delle altrui visioni delle cose voi ebrei non sapete nulla… Israele è uno stato terrorista e uno stato canaglia, non c’è nulla che possa giustificare una tale barbarie STUDIATA E PIANIFICATA a tavolino.
    16 morti tra volontari umanitari è pluri-omicidio aggravato.
    Non erano in guerra, stavano portando aiuto a persone disagiate…. e le foto dei coltelli (molti dei quali presi dalla cucina della nave) non sono nulla se confrontate alle armi delle iene di Israele… NULLA!
    Appena cambieranno le leggi elettorali, perchè cambieranno, il popolo lo vuole, tu tornerai a scrivere sul tuo blog per quattro nullafacenti. A Tel Aviv
    Appena cambieranno le leggi elettorali… perchè cambieranno, il popolo lo vuole… voi parassiti tornerete a scrivere sui vostri blog per quattro nullafacenti…. a Tel Aviv.
    Gli italiani non siete voi…gli italiani non difendono i porci assassini… la politica coloniale sionista è ormai indifendibile.
    Gli eroici soldati di Tsahal, calatisi al buio da rumorosissimi e frastornanti elicotteri da combattimento, armati di tutto punto con infrarossi e armi automatiche, in indiscutibili acque internazionali a 80 chilometri da Gaza, col supporto della flotta della Marina da Guerra israeliana, anch’essa attrezzata con artiglieria pesante, sarebbero stati accolti sul ponte della prima nave non con un lancio di fiori e cioccolatini… ma a bastonate.
    Che incivili questi pacifisti… a non volersi fare invadere sulle proprie navi in territorio internazionalmente neutro e protetto.
    Addirittura hanno osato, contro una Marina da guerra attrezzatissima e incursori addestrati, opporre resistenza alla bushido, bastoni e mazze.
    Veramente indisciplinati…. meritano la morte!
    vorrei porre una domanda a voi eletti… che rapporto ci sarebbe con i volontari dei soccorsi umanitari ammazzati a colpi di mitra, a 80 chilometri al largo dalla costa di Gaza e Hamas?
    Essi non stavano portando armi…. ed i carichi erano stati controllati a Cipro, in Turchia e in Grecia più volte dalle autorità, tra le quali, potete stare certi, agenti del Mossad erano sicuramente presenti.
    Quale pericolo potevano quindi rappresentare tali materiali di ricostruzione, medicine, attrezzature mediche e giocattoli, libri e cibo, prefabbricati e sedie a rotelle? Non erano certamente una minaccia per Israele.
    Ed in base a quale Diritto Internazionale Israele stabilisce che le proprie acque internazionali si estendono a dismisura per decine e decine di miglia marine oltre ogni limite inimmaginabile?
    La risposta è ovviamente UNA SOLA… i diavoli ebrei volevano mandare un messaggio chiaro: “Qua comandiamo noi e facciamo quello che vogliamo noi, alla faccia di qualsiasi convenzione, diritto internazionale, diplomazia, regola, sanzione, minaccia.”
    PERCHE’ NON AVETE IL CORAGGIO DI AMMETTERLO????
    Dobbiamo prepararci…. a causa delle reazioni che avranno innescato col loro sprovveduto comportamento, e al timore di perdere il trono di Erode riconquistato…. ad assistere a ben peggiori escalation di terrore e violenza, di cui a farne le spese saranno, come sempre, i più deboli.
    La strage degli innocenti non è ancora terminata.
    …………….E VOI FATE DAVVERO SCHIFO.
    Saluti

    2 Giu 2010, 08:09 Rispondi|Quota
  • #24Ambasciata d’Israele a Roma

    La Flottiglia per Gaza e il blocco marittimo di Gaza

    Aspetti legali

    (dal sito dell’Ambasciata)

    1. Al largo della costa di Gaza è in atto un blocco marittimo. Tale blocco è stato imposto poiché Israele si trova attualmente in uno stato di conflitto armato con il regime di Hamas che controlla la Striscia di Gaza, regime che ha ripetutamente bombardato obiettivi civili in Israele, con armi contrabbandate e introdotte illegalmente a Gaza anche via mare.

    2. I blocchi marittimi sono misure legittime e riconosciute dal diritto internazionale, e possono essere implementate come parte di un conflitto armato in mare.

    3. Un blocco può essere imposto in mare, anche in acque internazionali, a patto che esso non impedisca l’accesso ai porti e alle coste degli Stati neutrali.

    4. I manuali militari di vari paesi occidentali, compresi gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, riconoscono il blocco navale marittimo come misura efficace e espongono i vari criteri che rendono valido un blocco, compreso l’obbligo di dare la dovuta notifica dell’esistenza del blocco.

    5. Alla luce di quanto detto, va osservato che Israele ha reso nota pubblicamente l’esistenza del blocco e ha fornito le coordinate precise dello stesso blocco mediante i canali marittimi professionali internazionalmente riconosciuti. Israele ha anche inviatoappropriata notifica del caso ai governi interessati e agli organizzatori della flottigliadi protesta per Gaza. Inoltre, anche in tempo reale, fino all’ultimo momento, le navi che partecipavano alla flottiglia di protesta sono state avvertite ripetutamente che era in vigore un blocco marittimo.

    6. Qui è bene ribadire che in base al Diritto Consuetudinario, la conoscenza del blocco può essere presunta una volta che il blocco è stato dichiarato e una volta reso noto mediante le appropriate notifiche.

    7. In base al diritto internazionale marittimo, quando è in vigore un blocco marittimo, nessuna imbarcazione può entrare nella zona interessata dal blocco. Ciò vale per imbarcazioni sia civili sia nemiche.

    8. Uno Stato può intervenire per far rispettare il blocco. Ogni imbarcazione che violi o tenti di violare il blocco marittimo può essere catturata o persino attaccata secondo il Diritto internazionale. Il Manuale dei Comandanti Statunitensi sulla legge per le Operazioni Navali stabilisce che il tentativo di violare il blocco da parte di una nave è considerato tale dal momento in cui tale imbarcazione lascia il suo porto con l’intento di eludere il blocco.

    9. Qui è opportuno ribadire che i manifestanti, per mezzo di numerose dichiarazioni scritte e verbali, hanno esplicitamente manifestato la loro chiara intenzione di violare il blocco. Inoltre, la loro rotta confermava la loro chiara intenzione di violare il blocco in violazione del Diritto internazionale.

    10. Data l’esplicita intenzione di violare il blocco navale da parte dei manifestanti, Israele ha esercitato il suo diritto, in base alle leggi internazionali, di far rispettare il blocco. Va osservato che, prima di intraprendere misure concrete per far rispettare il blocco, sono stati trasmessi vari avvertimenti espliciti direttamente ai capitani delle navi, per esprimere l’intenzione di Israele di esercitare il suo diritto a far rispettare il blocco.

    11. Israele aveva tentato di prendere il controllo delle navi che partecipavano alla flottiglia con mezzi pacifici e in modo ordinato, sempre al fine di far rispettare il blocco. Dato l’elevato numero di navi che partecipavano alla flottiglia, si è stati costretti ad adottare misure di sicurezza per far rispettare il blocco a una certa distanza dall’area del blocco.

    12. Quando gli israeliani hanno tentato di far rispettare il blocco sono stati aggrediti con violenza dai manifestanti e hanno agito per legittima difesa per respingere gli attacchi.

    2 Giu 2010, 10:39 Rispondi|Quota
  • #25Daniele Tiles

    @Sig Minolussi 🙂 (aggiungo delle emoticon per sicurezza, visto i precedenti :D), sulla stessa nave vi era Monsignor Cappucci, già arrestato per aver usato la sua immunità diplomatica del vaticano per contrabbandare armi… quindi l’essere dei pacifinti non vuol dire nulla, bisogna vedere le azioni e i fatti.
    E i fatti sono i pestaggi e le armi.
    Poi come si può vedere :), la sua dialettica è molto migliorata! :D…prima lei chiede “con che diritto Israele farebbe ciò”, e alla presentazione di un documento che darebbe una legalità all’operazione lei utilizza la grandissima idea di “mettetelo dove non sbatte il sole” (almeno, oserei dire che intuisco così :P).
    E continua anche a non saper contare i morti, visto che ormai è accertato sono 9.
    Poi confondere così ebrei ed israeliani, tzk tzk :)…vedo, Sig Minolussi, che dimostra l’ignoranza oltre la mancanza di dialettica in un dibattito costruttivo.
    I suoi commenti sono sempre più divertenti 😀

    2 Giu 2010, 10:45 Rispondi|Quota
  • #26Daniele Coppin

    Minolussi, la controinformazione la si fa qui e su qualche altro sito. Quelli come la Lano fanno DISINFORMAZIONE.
    Quanto ad altri commenti, essi sono o degni del bar dello sport (#20 Giorgio), o ignoranti rispetto alle leggi internazionali (#14 Giovanni), o indicativi di un palese pregiudizio antiisraeliano (#10 Alfred).

    2 Giu 2010, 11:03 Rispondi|Quota
  • #27pattume

    Commentare su un sito così di parte una notizia tragica per il diritto internazionale e per i diritti umani continuamente non rispettati da israele è molto complicato. Detto questo, non mi pare che Israele si stia attivando per far andare avanti il processo di pace..da qui l’odio per qualunque forma di sostegno aalla Palestina. Si sta parlando non di aiuti militari, ma bensì di aiuti alimentari e sanitari destinati ai civili che israele ha sempre cercato di calpestare.

    2 Giu 2010, 11:16 Rispondi|Quota
    • #28Emanuel Baroz

      E’ interessante notare come per molti che intervengono qui per commentare, e che naturalmente sono sempre i benvenuti anche se la pensano diversamente da noi (e ci mancherebbe altro!), questo sito non risulta credibile solamente perchè riporta FATTI realmente accaduti e documentati che normalmente non arrivano sui mass media italiani…..mi viene un dubbio al riguardo….ma preferisco tenermelo per me! Per ora….

      2 Giu 2010, 12:21 Rispondi|Quota
  • #29Maurizio Moretti

    Il mio cuore non batte per i paesi arabi ma non capisco come può uno stato creare un embargo ad un’altro stato non dei suoi prodotti ma anche degli altri… Neanche nell’embargo di Cuba da parte dei potenti Stati uniti è successo questo. Calarsi armati su delle navi per fermarle in acque internazionali mi sembra un’assurdità. Come mi sembra un’assurdità che il ministro degli esteri Frattini ha ringraziato le autorità israeliane per il rilascio degli italiani. Che reato avevano commesso? La striscia di Gaza non può essere ridotta ad un lager.

    2 Giu 2010, 17:02 Rispondi|Quota
    • #30Emanuel Baroz

      Caro Maurizio, qui il problema è il controllo di Hamas sulla Striscia di Gaza……fino a quando quei terroristi continueranno ad insegnare ai loro figli che gli ebrei vanno buttai a mare Israele non potrà fare altro che cercare di difendersi, con tutti i mezzi a sua disposizione

      2 Giu 2010, 22:40 Rispondi|Quota
  • #31Andrea

    Buttare subito una Tsar Bomb in quella fogna di Gaza

    SUBITO!!!!

    2 Giu 2010, 18:52 Rispondi|Quota
    • #32Emanuel Baroz

      @Andrea: per favore non scadiamo….

      2 Giu 2010, 22:40 Rispondi|Quota
  • #33Minolussi

    NAVE IRLANDESE DIRETTA A GAZA
    Intanto un’altra imbarcazione, la “Rachel Corrie”, nave umanitaria irlandese, è salpata alla volta di Gaza dove intende consegnare degli aiuti alla popolazione.
    Il cargo, che stazza 1.200 tonnellate ed è stato allestito dall’associazione internazionale Free Gaza Movement, si sta dirigendo verso un porto non specificato per imbarcarvi “giornalisti e personalità di spicco, non più di 15 persone tra le quali non si esclude la presenza di cittadini italiani; quindi proseguirà alla volta di Gaza”.
    …per voi ebrei stragisti e assetati di sangue si prospetta un nuovo massacro da applaudire e giustificare… non siete contenti?

    2 Giu 2010, 19:06 Rispondi|Quota
  • #34Minolussi

    Andrea… una bomba Tsar da una novantina di megatoni su Gaza si porterebbe via gran parte di Israele… c’è chi potrebbe davvero essere d’accordo con lei…
    🙂

    2 Giu 2010, 19:20 Rispondi|Quota
  • #35Daniele Tiles

    @Minolussi, noto con piacere che inizia ad utilizzare anche lei le :)…anche se ciò non migliora la sua dialettica a quanto vedo, e all’incapacità di capire la differenza fra un ebreo e un israeliano (ho il sospetto che lei pensi che io possa essere uno dei 2 :), ma in base a quale irrinunciabile suo pregiudizio? 🙂 Solo perchè prendo le parti di Israele)
    Per il resto, tutte le navi che verranno saranno fermate. Sul come, dipenderà dall’agire dei pacifinti a bordo.

    2 Giu 2010, 19:49 Rispondi|Quota
  • #36JAFFAMICHELE

    VERGOGNATEVI, SIETE UN’ACCOZZAGLIA DI IMMIGRATI EUROPEI CHE SI SONO IMPADRONITI DELLA VITA,TERRA,IDENTITA’ DEI PALESTINESI.
    DA 60 ANNI CERCATE CONTINUAMENTE DI DISTORCERE LA REALTA’ FALSIFICANDO LA STORIA(VEDI PROMESSE LORD BALFOUR E SIMILI), LE VS. ORIGINI DI 2000 ANNI FA’ NON VI GIUSTIFICANO E NON POSSONO DARVI IL DIRITTO DI LADRARE ASSASSINARE E FARE QUANT’ALTRO VI COMODA IN NOME DI UNA PROMESSA DIVINA.
    AVETE ROTTO VOI E IL VS. DEBITO AMMESSO CHE CI SIA QUALCUNO CHE SI SENTA ANCORA IN DEBITO VERSO DI VOI, DI GENTE IN GIRO PER IL MONDO NE E’ MORTA TANTA NON VEDO PERCHE’ DOBBIATE ESSERE DIVERSI DA ALTRE ETNIE CHE HANNO SUBITO O AVERE DIRITTI CHE NON VI SPETTANO.

    2 Giu 2010, 19:50 Rispondi|Quota
    • #37Emanuel Baroz

      @JAFFAMICHELE: gli israeliani non si sono impadrontini di nulla, poichè quella regione è stata sempre abitata da ebrei, mentre quelli che oggi sono chiamati palestinesi per molto tempo hanno preferito vivere in altri luoghi lì vicino…salvo poi scoprire una propria identità nazionale DOPO il 1967…..fino a quella data….NIENTE! Eppure è strano perchè dal 1948 al 1967 non erano sotto controllo israeliano ma dei propri fratelli arabi….

      2 Giu 2010, 22:43 Rispondi|Quota
  • #38Minolussi

    già Tiles, h ragione… se in acque internazionali una nave civile carica di aiuti umanitari deciderà di non sottostare alla becera arroganza di uno stato totalitario e razzista, lontano anni luce dalla cultura tollerante dei popoli europei…. allora verrà affondata e i civili a bordo che OSERANNO regire verranno passati per le armi…. perchè secondo lei, sig. Tiles… siccome i pacifisti utilizzano sistemi di battaglia politica e sociale pacifica e non-violenta, cioè senza propugnare la lotta armata come soluzione dei problemi sociali… non dovrebbero reagire e difendersi per ricacciare a mare gli intrusi e i pirati.
    Loro dovrebbero restare lì come dei salami e farsi incaprettare dagli “eletti”…
    No sig. Tiles… non tutti la pensano come lei… c’è qualcuno al mondo che crede sia giusto portare aiuti e sostegno ad una popolazione prigioniera in casa propria e martoriata da uno stato criminale… c’è qualcuno al mondo – e sono sempre di più – che inizia a vedere Israele come un pericolo per la comunità internazionale, che va fermato e isolato al più presto, negando coperture, alleanze commerciali ed economiche, politiche, culturali e militari.
    Embargo per Israele!!!
    Blocco totale delle merci e congelamento delle relazioni internazionbali, sino a che non venga cambiato l’esecutivo israeliano e rimosse le barriere coercitive per i nativi palestinesi… certo, Israele può sempre contare sui suoi cagnolini sbavanti infilati in tutte le Nazioni (gente proprio come lei sig. Tiles)… ma sa anche che questa foglia di fico non le basterà a coprire la vergogna…. ma a “lorsignori” della vergogna frega poco.
    saluti

    2 Giu 2010, 21:55 Rispondi|Quota
  • #39Minolussi

    sig. Tiles, io la conosco bene la differenza fra ebreo e israeliano… ma per Fiamma Nirestein la differenza non è così sostanziale visto che – secondo lei – Israele è l’ebreo collettivo.
    http://www.camera.it/461?stenog=/_dati/leg16/lavori/stencomm/0103/indag/antisemitismo/2010/0127&pagina=s010
    qua sopra lo stenografico delle audizioni alla camera in cui l’on Nirestein definisce lo stato d’Israele come l’Ebreo Collettivo… e ogni accusa ad Israele si ripercuote su questa entità che lei chiama l’Ebreo Collettivo.
    gliela spiega lei sig Tiles la differenza???
    anche se è considerato dagli “eletti” una semplice scimmia parlante, un povero gojim… dovrebbe senza ombra di dubbio riuscirci…
    attento però, Fiamma Frankestein è un po’ ottusa e vede antisemiti ovunque… magari i suoi distinguo la faranno rientrare di diritto nella “lista” Nirestein… quella delle persone da epurare.
    saluti

    2 Giu 2010, 22:07 Rispondi|Quota
    • #40Emanuel Baroz

      Certo che sopportare i deliri dei Minolussi di turno sta divntando sempre più difficile….

      2 Giu 2010, 22:35 Rispondi|Quota
  • #41Minolussi

    tutto ciò che non è “appiattito” al suo pensiero diventa delirio… vero sig. Baroz?
    ma Baroz deriva da “baro” oppure è il suo vero cognome?
    i latini dicevano “nomen omen”… lei è un baro, camuffa le carte e insulta chi si accorge dei suoi maneggi, un comportamento da vero ebreo (nell’accezione comune del termine)… può esserne fiero.

    2 Giu 2010, 22:50 Rispondi|Quota
    • #42Emanuel Baroz

      ma secondo voi Minolussi rilegge mai quello che scrive?! No perchè non rendersi conto delle assurdità che ha lasciato scritte qui è francamente stupefacente….

      2 Giu 2010, 23:57 Rispondi|Quota
  • #43Minolussi

    molto interessante quanto scrive Moni Ovadia…
    http://www.unita.it/news/moni_ovadia/99444/verso_la_catastrofe
    VERSO LA CATASTROFE!
    l’ebreo Ovadia parla di insensato atto di pirateria e butta fango sulla classe dirigente israeliana… decisamente uno scritto di lucida onestà intellettuale…. chissà se Fiamma Nirenstain inserirà anche Moni Ovadia nell’elenco degli “antisemiti”…. criticare israele e il sionismo equivale ad essere antisemiti… proprio come Moni Ovadia???
    🙂

    2 Giu 2010, 23:17 Rispondi|Quota
  • #44Ruben Dr

    “Venti fanatici mi hanno scaraventato dal ponte”

    Nella prima intervista da quando è stato ferito, lunedì, nel corso del raid per fermare la flottiglia che mirava a forzare il blocco anti-regime di Hamas a Gaza, il capitano R., che guidava il commando calato dall’elicottero sul ponte superiore della nave Marmara, racconta la battaglia che ha avuto luogo sull’imbarcazione.

    Secondo R., le persone che erano a bordo della Marmara hanno preso parte a centinaia all’aggressione contro di lui e i suoi soldati, al punto che sono stati costretti a usare le armi per salvarsi la vita.

    “Decine di persone pestavano ogni soldato sul tetto della nave – racconta dal suo letto nell’ospedale Rambam di Haifa – Avevano spranghe, asce e coltelli. Io sono stato il secondo a scendere lungo la corda, uno del mio gruppo era già là sotto e ne aveva addosso diversi. All’inizio è stato un corpo a corpo, ma poi ne sono arrivati sempre di più. Mi sono trovato a lottare con un certo numero di fanatici, armati di pugnali e randelli”.

    R. dice che i soldati erano preparati ad incontrare una resistenza passiva e magari anche forme di resistenza più violenta, ma certamente non un linciaggio di massa di quella portata. “Sapevamo che erano attivisti pacifisti – dice – Sebbene volessero forzare il blocco su Gaza, pensavamo che avrebbero opposto una resistenza passiva, magari anche forme di aggressione verbale: non ci aspettavamo nulla del genere. Erano tutti determinati ad ucciderci. Ci siamo trovati di fronte dei terroristi fanatici decisi ad ucciderci e abbiamo fatto tutto il possibile per evitare danni inutili”.

    R. dice che almeno tre quarti di quelli che erano a bordo della nave hanno fatto ricorso alla violenza, “ciascuno con un coltello o una spranga in mano”.

    R. è il soldato che è stato scaraventato dal ponte, come si vede distintamente in un filmato messo a disposizione dalle Forze di Difesa israeliane. “Mi trovavo davanti a un gruppo di persone armate di coltelli e spranghe. Ho armato il fucile quando ho visto che uno di loro stava venendo verso di me brandendo un pugnale e ho sparato un colpo. Allora una ventina di altri mi sono venuti addosso da ogni direzione e io mi hanno buttato sul ponte di sotto. A quel punto ho sentito una stilettata nello stomaco. Era un coltello. Sono riuscito a estrarre la lama, poi in qualche modo ho raggiunto il ponte inferiore, dove ce n’erano altri ancora. Questo avveniva quando i soldati avevano preso il controllo della nave eccetto il ponte inferiore. Io e un altro soldato siamo riusciti a districarci in tempo e a buttarci nell’acqua, dove poi le nostre forze ci hanno raccolto. Un altro soldato è stato pestato fino a perdere conoscenza. Altri hanno dovuto dargli copertura, finché siamo riusciti a tirarlo fuori di là.

    Nonostante il tragico risultato, il capitano R. ritiene che i suoi soldati si siano comporti in modo legittimo. “Abbiamo operato bene – conclude – secondo quanto ci è stato insegnato e nel rispetto dei valori che ci sono stati instillati: abbiamo usato le armi solo contro coloro che minacciavano la nostra vita, solo in quel caso abbiamo sparato”.

    (YnetNews, Ha’aretz, 1 giugno 2010 – da israele.net)

    2 Giu 2010, 23:46 Rispondi|Quota
  • #45Daniele Tiles

    @Minolussi :D, i suoi interventi sono sempre più divertenti 😀
    Prima di tutto…e cosa le ha fatto capire che io sia un gojim? 🙂 E’ evidente che lei parla a sproposito…liste da epurare, ma dove lo avrò mai messe? Oddio, e se non le avessi mai scritte :P?
    Mio caro signor Minolussi, lei è un piacere per questo blog! 😀 Le sue scritture, totalmente avulse dai fatti, totalmente impregnate da un odio palpabile, sono un esempio di dialettica mancanta :).

    Per il resto, continuo a vedere che lei continua ed evitare i fatti, ovvero possiamo ritirare fuori il manuale di San Remo, e tutta l’altra giurisdizione navale in caso di guerra che possiamo trovare…ma tanto a lei non gliene importa niente :D, e l’ha già dimostrato tante, tantissime volte, con la sua altissima, divertentissima dialettica.

    Se poi, lei, utilizza a suo modo gli scritti di Fiamma Nirenstein, senza collegarli alla realtà, beh…c’è poco che possiamo fare 🙂
    Ma sa, tanta gente a Roma, qualche giorno fa, ha dimostrato di sapere quale è la differenza fra un ebreo e un israeliano, manifestando, in maniera dialetticamente utile come lei 🙂

    Un abbraccio carissimo, fossero tutti come lei! 😀

    2 Giu 2010, 23:47 Rispondi|Quota
  • #46Daniele Tiles

    Ma no Emanuel, è una persona divertente! 😀
    Ha trovato dove sfogarsi “contro gli ebrei” (mah), la sua rabbia, la sua impotenza fisica (intendo dire chiaramente nel combattere “lo sporco sionista e il cospiratore filo ebreo”, altro sarebbe fuorviante :D), in una maniera virtuale, del tutto anonimato, da vero liberatore dei popoli oppressi! 😀

    3 Giu 2010, 00:09 Rispondi|Quota
  • #47barbara

    Una cosa giusta però l’ha scritta: Moni Ovadia butta fango. Che in effetti è l’unica cosa che sa fare. E non c’è bisogno di Fiamma Nirenstein per inserirlo nella lista degli antisemiti: ci si è inserito lui da solo. Da un bel pezzo.

    3 Giu 2010, 01:56 Rispondi|Quota
  • #48Micol

    Bello ritrovarvi qui a festeggiare una strage come hanno fatto altri davanti all’ambasciata turca di Gerusalemme, è bello leggervi mentre cercate di giustificare l’ingiustificbile e spacciate per oro colato i microvideo diffusi dall’esercito senza chiedervi perché non fanno vedere tutto il girato, non fanno vedere i morti, non fanno vedere i feriti e come hanno devastato la nave e picchiato anche gli altri passeggeri delle altre navi che non hanno fatto resistenza.

    Invece no, non è bello leggervi mentre aggiungete vergogna alla vergogna e mentre parteggiate per una razzista come Nirenstein, non è bello vedervi vendere la dignità di un intero popolo per difendere i vostri amici estremisti e i fanatici religiosi che si nascondono dietro una legittima difesa insostenibile

    Fate tristezza e fa tristezza pensare che Israele agisce animata dallo stesso tipo di personaggi che condividono la stessa ideologia nazionalista e razzista

    3 Giu 2010, 10:25 Rispondi|Quota
    • #49Emanuel Baroz

      evidentemente contro il pregiudizio antisraeliano c’è ben poco da fare….e le frasi di Micol non fanno altro che confermarlo

      3 Giu 2010, 10:47 Rispondi|Quota
  • #50barbara

    Dei “festeggiamenti” degli israeliani per il massacro da me hanno messo anche il link. Andate a guardarlo: nonostante la tragicità del momento vi giuro che per dieci minuti di fila non sono riuscita a smettere di ridere:

    http://mazzetta.splinder.com/post/22809718/i-tifosi-israeliani-festeggiano-il-massacro

    3 Giu 2010, 11:27 Rispondi|Quota
  • #51Sergio

    Care e cari amici,
    penso di fare cosa utile girandovi un approfondimento di Sharon Nizza su quanto accaduto nei giorni scorsi al largo di Israele e della striscia di Gaza, è centrale per capire che non si è trattato di violazione del diritto internazionale.
    Sergio

    ——————————————————————————————————

    Già domenica Israele aveva annunciato di aver esteso le acque territoriali da 20 miglia a 68. Questa azione nel diritto internazionale è possibile quando il paese in questione rischia di subire un attacco di una nave ostile. Per israele, nel merito, era esattamente questo il caso, dal momento che la nave aveva ripetutamente rifiutato di fare scalo ad Ashdod.

    Sul piano giuridico, il territorio di Gaza è sottoposto da Israele a blocco Navale. Il blocco navale è una pratica di guerra antica (risale almeno alle guerre napoleoniche) e legittima (sancita dal Congresso di Parigi del 1856). Esso consente alla potenza bloccante di catturare o anche affondare tutte le navi che cercano di violare il blocco anche in mare aperto, senza limiti di acque territoriali. Chi viola il blocco è un contrabbandiere in zona di guerra e agisce contro la legge, è dunque un obiettivo legittimo della forza militare. Il blocco riguarda tutte le navi, anche quelle neutrali.

    Israele ha seguito tutte le procedure del blocco, comunicandolo molte volte e in particolare segnalandolo agli stati interessati e anche alle navi della flottiglia, come si vede da questo video:

    http://www.youtube.com/watch?v=qKOmLP4yHb4&feature=player_embedded.

    In generale le forze militari hanno diritto di ispezione anche in alto mare e fuori dalle acque territoriali le navi di passaggio. Questi diritti si chiamano “diritto di visita” e in casi di conflitto possono diventare legittime “operazioni di interdizione marittima” (Maritime Interdiction Operation, per definizioni e limiti di queste istituzioni giuridiche vedete le voci relative sul glossario di diritto del mare della Marina italiana:
    http://www.marina.difesa.it/editoria/rivista/gloss/a.asp)

    La logica del blocco navale a Gaza deriva dal fatto che dopo il ritiro israeliano di 5 anni fa vi si è stabilito con un colpo di stato il regime terrorista di Hamas (nel 2007, dopo il conflitto tra Hamas e Fatah e l’espulsione di quest’ultima da Gaza). Da allora, il territorio di Gaza – a causa del continuo lancio di razzi nonostante lo sgombero della Striscia e del continuo ribadire di Hamas di voler eliminare Israele come statuito dalla sua Carta fondativa – è stato dichiarato ufficialmente dal governo israeliano zona nemica e per questa ragione sottoposto a varie operazione militari. Neppure un testo così antisraeliano come il Rapporto Goldstone ha negato a Israele il diritto di autodifesa, che è basilare nella carta dell’Onu (art. 51), e quindi non ha potuto negare la legittimità dell’Operazione Piombo fuso (se non delle sue forme) e del blocco navale e terrestre, che mira a impedire rifornimenti di armi e materiali che potrebbero aggravare l’aggressione.

    Nel caso della Mavi Marmara, la violazione del blocco è configurata dalla volontà esplicita del comando delle navi. La marina israeliana ha fermato senza incidenti cinque della sei navi. Solo sulla sesta, la più grande, è avvenuto un tentativo di linciaggio dei marinai che, secondo la prassi internazionale, stavano salendo a bordo per controllare la nave.
    I soldati hanno avuto l’autorizzazione a sparare solo quando la loro stessa vita era a rischio. Il diritto sta dalla loro parte: avevano diritto dal punto di vista della legalità internazionale, di imporre un’ispezione alla nave; avevano diritto di fermarla visto che tentava di violare un blocco. Avevano infine il diritto alla legittima difesa che appartiene a chiunque è fisicamente aggredito come si vede nei video.

    Notare: il blocco è attuato anche dall’Egitto, che ha messo un muro che divide la città di Rafah nella sua parte palestinese e egiziana.

    Attualmente, Israele, si trova in queste condizioni: c’è una zona interdetta alla navigazione, c’è il rischio concreto di traffico d’armi (NB: precedente della nave Iraniana che poco tempo fa fu sequestrata perché imbottita di armi sotto derrate apparentemente umanitarie) e quindi lo stato rivierasco è nel pieno diritto di fermare, ispezionare, condurre nei suoi porti i navigli sospetti.

    All’invito di approdare in un porto Israeliano il comandante della Marmara risponde negativamente. A quel punto le scelte erano due:
    A) aprire il fuoco avanti la prua della nave turca (con grande rischio) per obbligarla a riguadagnare il largo
    B) abbordare la nave per condurla in un porto Israeliano
    Non ci sono alternative. Sbarrare la strada è un rischio altissimo, vedi il disastro nel canale di Otranto del 1997
    Per chi si volesse cimentare in lunghissime letture di seguito troverà i principali documenti :
    Attività di prevenzione antiterrorismo nel settore del trasporto marittimo
    convenzione onu sul diritto del mare
    Un saggio : LIBERTA’ DEI MARI E CONTROLLO DEGLI STATI COSTIERI – in particolare, dal trattato del 1982; – DIRITTO DI PASSAGGIO INOFFENSIVO Montego Bay precisa che il passaggio deve essere “continuo e rapido” e che non “rechi pregiudizio alla pace, al buon ordine o alla sicurezza dello stato costiero”. In caso contrario lo stato può adottare le necessarie misure, eccezionalmente chiuderlo al traffico. Questo vale per navi civili, militari e sottomarini con l’obbligo di navigare in superficie.
    Dispense di Diritto Internazionale
    Diritto internazionale marittimo

    Precedente della argentina General Belgrano affondata dagli inglesi (1982):

    La nave era al di fuori della zona di interdizione di 200 miglia. Sebbene la nave fosse al di fuori della zona di interdizione, entrambe le parti comprendevano che questa non era più il limite di azione britannica – il 23 aprile il governo britannico aveva fatto giungere un messaggio al governo argentino mediante l’ambasciata svizzera a Buenos Aires che diceva:
    (EN)

    « In announcing the establishment of a Maritime Exclusion Zone around the Falkland Islands, Her Majesty’s Government made it clear that this measure was without prejudice to the right of the United Kingdom to take whatever additional measures may be needed in the exercise of its right of self-defense under Article 51 of the United Nations Charter. In this connection Her Majesty’s Government now wishes to make clear that any approach on the part of Argentine warships, including submarines, naval auxiliaries or military aircraft, which could amount to a threat to interfere with the mission of British Forces in the South Atlantic will encounter the appropriate response. All Argentine aircraft, including civil aircraft engaged in surveillance of these British forces, will be regarded as hostile and are liable to be dealt with accordingly. »(IT)

    « Nell’annunciare l’instaurazione di una Zona di Interdizione Marittima intorno alle isole Falkland, il Governo di Sua Maestà ha reso chiaro che questa misura è stata presa senza pregiudizio al diritto del Regno Unito di intraprendere qualunque misura aggiuntiva si rendesse necessaria per esercitare il suo diritto all’autodifesa, come previsto dall’Articolo 51 dello statuto delle Nazioni Unite. Di conseguenza il Governo di Sua Maestà desidera ora rendere chiaro che ogni manovra di avvicinamento da parte di navi da guerra argentine, inclusi sottomarini, navi ausiliarie o aerei militari, che possano costituire una minaccia alla missione delle forze britanniche nel Sud Atlantico, incontreranno una risposta appropriata. Tutti gli aerei argentini, inclusi aerei civili impegnati nella sorveglianza di forze britanniche, saranno considerati ostili e passibili di essere trattati di conseguenza. »

    3 Giu 2010, 11:28 Rispondi|Quota
  • #52Micol

    dimenticavo un appuno a Emanuel,che dovrebbe smettere almeno con le bugie più evidenti: nel titolo hai scritto di soldati israeliani a mani nude, ti rendi conto del ridicolo ?

    3 Giu 2010, 12:43 Rispondi|Quota
  • #53Micol

    dimenticavo un appunto a Emanuel,che dovrebbe smettere almeno con le bugie più evidenti: nel titolo hai scritto di soldati israeliani a mani nude, ti rendi conto del ridicolo ?

    tu che pregiudizio hai che non riesci a scrivere due articoli di seguito senza infilarci almeno una balla?

    3 Giu 2010, 12:44 Rispondi|Quota
    • #54Emanuel Baroz

      Cara Micol…basta guardare il video per rendersene conto!…ma se uno è ottenebrato dal proprio pregiudizio antisraeliano risulta una azione difficile anche questa!

      3 Giu 2010, 12:47 Rispondi|Quota
  • #55Micol

    Caro Emanuel, ci sei o ci fai?
    I soldati avevano tutti almeno l’arma individuale (le pistole) ed erano supportati da decine di altri armatissimi, come peraltro confermato dal pietoso tentativo di dire che gli avevno sparato con le loro stesse pistole, dopo che di armi non se ne sono trovate.

    In altri video delle “aggressioni” ai soldati si vedono benissimo anche i fucili mitragliatori.

    Secondo te quando, secondo la versione israeliana, hanno chiesto di cambiare proiettili e di mettere quelli veri, pensavano di infilarseli nelle “mani nude” o in altri orifizi, oppure pensavano di metterli nelle armi che avevano con loro?

    3 Giu 2010, 13:20 Rispondi|Quota
    • #56Emanuel Baroz

      Quando sono scesi dall’alto non avevano in mano armi (anche perchè avevano entrambe le mani sulla corda….), quindi erano a mani nude, il che vuol dire che non avevano alcuna intenzione di utilizzare armi inizialmente, ma certo è che quando ha trovato quel tipo di aggressione sulla Marmara hano dovuto cambiare le proprie intenzioni…e credo che tutto questo dal video sia decisamente evidente

      3 Giu 2010, 19:43 Rispondi|Quota
  • #57Mirko Viola

    Minolussi mi sembra lucidissimo e la sua analisi è perfetta…
    il diritto bellico applicato ad una nave civile… voi siete un po’ alterati… altro che…. soprattutto il tizio che continua a mettere smiles come un ragazzino.

    4 Giu 2010, 10:04 Rispondi|Quota
    • #58Emanuel Baroz

      Il signor Viola, che in altri commenti nega l’esistenza delle camere a gas naziste e dei campi di sterminio della Seconda Guerra Mondiale, giustamente appoggia la tesi di Minolussi. Io ci rifletterei un pò su fossi in lui…..

      4 Giu 2010, 10:57 Rispondi|Quota
  • #59Mirko Viola

    fonte: http://www.julienews.it/notizia/dal-mondo/israele-false-le-foto-diffuse-da-israele-sulla-freedom-flottilla/48491_dal-mondo_1_1.html
    TEL AVIV (ISRAELE) – Anche i furbi, alle volte, prendono delle cantonate; e la cosa è ancora più facile quando si tratta non di furbi, ma di persone abituate all’impunità. Questa volta la cantonata l’ha presa Israele, nel tentativo di dimostrare una cosa che non esiste: che i propri soldati sono stati attaccati al momento dell’abbordaggio illegale della nave Marmara. Per fare questo hanno diffuso una serie di foto su Flickr, che mostravano mazze, coltelli, bombe fumogene, ecc. Peccato che Flickr crea una scheda, per ogni foto, dove c’è scritto ogni dato della foto: obiettivo, diaframma, ecc. In particolare, memorizza anche l’ora in cui la foto viene scattata (le macchine digitali di oggi lo fanno tutte) e se l’orario è stato modificato. E così basta guardare questa scheda, che si chiama scheda EXIF, per stabilire la genuinità di una foto. E così, se si guarda la scheda EXIF della foto allegata, che è una di quelle che Israele ha postato come dimostrazione che la nave era carica di armi per Hamas, si scopre che la foto non è stata scattata il 31 maggio alle 4.50 della mattina, ma il 7 febbraio del 2006. Altre foto, spacciate da Israele come vere, risalgono addirittura al 2003.
    ecc… ecc…

    GENTAGLIA!!!!

    4 Giu 2010, 10:22 Rispondi|Quota
    • #60Emanuel Baroz

      arieccolo il negazionista Viola! Come al soliti mischia e fa (volutamente) confusione….questo video lo ha visto sig. Viola?

      http://www.youtube.com/watch?v=JvS9PXZ3RWM

      e questo?

      http://www.youtube.com/watch?v=urs3qQngpkg

      Ecco, allora…….dopo che avrà avuto la bontà di guardare questi due video (e ce ne sono tanti altri che dimostrano come sull,a Marmara c’era gente addestrata e pronta allo scontro, altro che pacifisti!), se ne inventi un’altra e poi torni qui a negare l’evidenza, come lei fa di solito con le camere a gas e i campi di sterminio nazista…..eh già, perchè per chi non lo sapesse, il signor Viola è un esempio tipico di negazionista storico…così, tanto per chiarire a Minolussi per esempio chi è che si trova d’accordo con lui….

      4 Giu 2010, 10:56 Rispondi|Quota
  • #61Assuero

    “..scesi a mani nude sulla Marmara..”

    Boh, e i 9 “terroristi” son caduti a causa di…”fuoco amico”??

    9 Giu 2010, 19:59 Rispondi|Quota
    • #62Emanuel Baroz

      I primi che sono scesi non avevano armi da fuoco in mano. Basta guardare le immagini.

      10 Giu 2010, 09:18 Rispondi|Quota
  • #63Yehoshua

    Credo che il tutto si commenti solo: è una grande tristezza che per avere un’informazione occorra fare la media de la lettura di 4-5 giornali.
    Mi consola il fatto che ci siano ancora personne che vogliano fare informazione dando notizie e fatti in modo obiettivo, Yehoshua

    10 Giu 2010, 20:11 Rispondi|Quota
  • #64zorro

    chi non salta comunista è

    18 Apr 2011, 05:33 Rispondi|Quota
  • #65Emanuel Baroz

    3 Giu 2012, 14:31 Rispondi|Quota
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