Il nodo di Gaza – Fatti chiari, commenti distorti
di Federico Steinhaus*
Filmati, comunicati, precisazioni. Siamo inondati da tutto ciò, quando in realtà non ce ne dovrebbe essere bisogno, se solo i leader politici e militari d’Israele avessero anche, oltre alle capacità che il loro ruolo richiede, il senso dell’opportunità e la capacità di prevedere e prevenire l’ostilità spesso preconcetta che troppi media nutrono nei confronti di Israele.
Gli avvenimenti sono semplici e chiari:
1) una flottiglia enuncia di voler rompere il blocco navale di Gaza;
2) questo blocco navale è perfettamente in linea con il diritto internazionale ed è sostenuto anche dall’Egitto;
3) le intenzioni della flottiglia di pacifisti non sono umanitarie ma politiche, per loro stessa ammissione;
4) Israele si dichiara disposto a far pervenire a Gaza gli aiuti umanitari trasportati sulle navi via terra, ma i pacifisti rifiutano;
5) le forze israeliane tentano di fermare il convoglio di navi con mezzi di dissuasione, senza usare le armi;
6) i militari israeliani sono aggrediti da alcune decine di passeggeri (sul totale di 500/600) legati ad organizzazioni estremiste, devono difendersi e usano le armi. Purtroppo, alcuni passeggeri vengono uccisi, altri – insieme a diversi soldati israeliani – feriti.
La conseguenza di tutto ciò è l’indignazione unanime che scuote i media ed i governi, malgrado vi siano filmati che confermano in pieno la versione israeliana, e malgrado si sappia che a Gaza non esiste una crisi umanitaria ma solo politica, dato che quella regione della Palestina è governata da una organizzazione terroristica che non esita a massacrare barbaramente gli stessi palestinesi che non ne condividono la linea politica.
Eppure, contro ogni evidenza, le organizzazioni ed istituzioni ebraiche, gli ebrei stessi come individui, sono costretti a mettersi sulla difensiva a causa delle aggressioni verbali che potrebbero facilmente trasformarsi in fisiche, come la triste esperienza insegna. Guai difendere il diritto di Israele a esistere e ad agire come “qualsiasi” altro stato fa e farebbe senza suscitare una indignazione comparabile.
Il comunicato del Congresso Mondiale Ebraico è, fra tanti, uno dei pochi che si esprima a chiare lettere e che con coraggio (ci vuole coraggio a dire quel che si pensa, purtroppo) prenda le difese di Israele, indipendentemente dalla fondate accuse di stupidità e incapacità che piovono addosso al governo e ai comandi militari da tutti i commentatori israeliani.
(Fonte: Notiziario Ucei, 3 giugno 2010)
*Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Nella foto: alcune delle “innocue” armi che sono state ritrovate a bordo della nave Mavi Marmara
#1Emanuel Baroz
Il nodo di Gaza – La nota del Congresso Mondiale Ebraico
Il Congresso Mondiale Ebraico esprime sincero rammarico per la violenza e la perdita di vite umane durante il tentativo delle forse israeliane, il 31 maggio 2010, di assumere il controllo di una nave che aveva violato il blocco navale giuridicamente legittimo dirigendosi verso la Striscia di Gaza controllata da Hamas. Israele aveva più volte inviato avvertimenti nel tentativo di prevenire un conflitto. Non ha voluto né provocato un tale esito.
Il Congresso Mondiale Ebraico simultaneamente deplora la corsa alla condanna di Israele nei media ed in larga parte della comunità internazionale prima ancora che tutti i fatti siano noti. E’ noto, comunque, che gli organizzatori della cosiddetta “Freedom Flotilla” hanno deliberatamente cercato lo scontro con Israele.
“Attivisti della pace” hanno attaccato soldati israeliani con sbarre di ferro ed altri strumenti potenzialmente letali incluse asce, coltelli e pistole, dando in tal modo avvio alla violenza.
E’ anche deplorevole, pertanto, che molti media internazionali continuino a dipingere attivisti violenti come portatori di messaggi umanitari. Questa è stata una squadraccia di linciaggio ed è compito degli osservatori responsabili di dirlo con chiarezza. Uno dei principali gruppi sponsorizzanti che erano a bordo della nave era l’IHH (Fondo Internazionale di Aiuto) turco – un gruppo estremista i cui legami col terrorismo internazionale dell’islamismo radicale sono noti a molte agenzie di intelligence occidentali inclusa la CIA.
Il CME deplora anche che il più vasto contesto nel quale questa operazione è avvenuta è stato ampiamente ignorato da molti dei media che se ne occupano. Gaza è governata da Hamas – una organizzazione terroristica armata, finanziata e diretta dall’Iran, che ha per scopo la distruzione di Israele. La flottiglia aveva lo scopo di rafforzare il controllo di Hamas su Gaza con il pretesto di portare aiuti umanitari alla popolazione. Lo stato d’Israele ha agito entro i limiti del suo diritto internazionalmente sancito e della sua responsabilità morale mantenendo un blocco navale il cui scopo è di impedire che armi ed altri materiali illeciti arrivino a Hamas.
Malgrado i 12 mila razzi e colpi di mortaio che sono stati sparati su Israele dopo il ritiro unilaterale da Gaza nel 2005, Israele ha fatto arrivare a Gaza migliaia di tonnellate di aiuti umanitari. Fra i beni consegnati alla popolazione di Gaza solo nella settimana del 23 maggio erano inclusi 810.209 litri di gasolio per autotrasporti; 21 autocarri di latte in polvere ed alimenti per bambini; 897 tonnellate di gas per cucinare; 66 autocarri di frutta e verdura; 51 autocarri di frumento; 27 autocarri di carne, polli e prodotti ittici; 40 autocarri di latticini; 117 autocarri di cibo per animali; 36 autocarri di prodotti per l’igiene; 38 autocarri di vestiario; 22 autocarri di zucchero e 4 autocarri di medicinali. E questa è stata una settimana standard.
In aggiunta a ciò 781 pazienti e persone di accompagnamento della Striscia di Gaza sono entrati in Israele per ricevere cure adeguate in vari ospedali. Il CME deplora l’uso opportunistico di questa situazione da parte dell’Autorità Palestinese e dai suoi sostenitori per mettere in piedi un rinnovato attacco alla legittimità di Israele. Israele sta attualmente indagando su quanto è avvenuto. Osservatori responsabili dovrebbero evitare di fare dichiarazioni aggressive ed attendere fino a quando queste indagini saranno completate.
(Fonte: Notiziario Ucei, 3 giugno 2010)
#2Antonio Gabriele Fucilone
Andate sul link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/unultima-considerazione.html.
Cordialità
#3dario
DEPLORO E CONDANNO OGNI VIOLENZA DA QUALSIASI PARTE ESSA VENGA!!!
Detto quanto sopra, gli israeliani dovrebbero rientrare nei loro confini, solo così la violenza palestinese sarebbe ingiustificata. Da italiano non posso non condannare l’occupazione israeliana dei territori palestinesi (indipendentemente dalle giustificazioni addotte), se non lo facessi rinnegherei il nostro risorgimento!!! e mi domando, le organizzazioni che lottarono contro gli austriaci furono terroristiche o patriottiche??? coloro che si batterono contro gli austriaci per liberare i “territori italiani occupati” furono eroi o volgari terroristi???
#4Alberto Pi
Lettera aperta al Manifesto di Gabriele Levy
Dunque siamo alle solite: gli israeliani sono i cattivi e i palestinesi sono i buoni.
Veniamo ai fatti.
Dunque: partono delle navi di aiuti umanitari ed Israele chiede solamente di poterle controllare per verificare che non vi siano a bordo armi o esplosivi.
Il filmato fatto nei minuti prima dell’attacco, dove l’ufficiale israeliano chiede per megafono questo si puo’ vedere qui:
http://www.youtube.com/watch?v=3E2REKHzUoI
La risposta dalla nave dei “pacifisti” e’ negativa.
In seguito i soldati israeliani si calano ad uno ad uno come dei polli con una fune dall’elicottero e vengono bastonati e picchiati dai pacifici “pacifisti”.
Questo si puo’ vedere qui:
http://www.youtube.com/watch?v=gYjkLUcbJWo
Avete visto il filmato?
Come vi sareste comportati al posto dei soldati israeliani, presi a bastonate e coltellate dalla massa dei “pacifisti”?
Sapete, compagni, piu’ la sinistra appoggia l’integralismo islamico e piu’ le gente votera’ a destra.
Piu’ la sinistra appoggera’ Hamas e l’oppressione delle donne nel mondo islamico, e piu’ la gente votera’ a destra.
Piu’ la sinistra sosterra’ Hezbollah ed i movimenti neonazisti del mondo arabo, e piu’ la gente votera’ a destra.
Se anche odiate solo gli israeliani, ma non tutti gli ebrei, sappiate che odiate “solo” la meta’ del popolo ebraico.Questo ci basta per riconoscervi come antisemiti al 100%.
Noi ebrei siamo spesso stati perseguitati, non sappiamo mai da quale parte verra’ l’odio: a volte e’ il cattolicissimo tribunale dell’inquisizione, a volte i bastardi nazisti, ed oggi sono gli islamisti alleati con i “pacifisti”.
Il gioco del “toto-odio”…
Che in Israele ci siano dei problemi tra le varie etnie, non lo discuto: c’e’ del razzismo verso gli arabi cosi’ come verso i russi o gli etiopi. Ma trovatemi voi uno stato occidentale dove non ci sia del razzismo.
Io spesso qui in Italia, ne ho visto: verso gli ebrei come verso gli africani, verso gli zingari e verso i marocchini.
Si sa, la stupidita’ umana non ha limiti.
Ma da questo ad allearsi con movimenti che chiedono la distruzione di Israele, chiamando questo atto “Liberazione della Palestina”, ce n’e’ di strada da fare.
Eppure siete giorno dopo giorno, sempre piu’ a braccetto con i fondamentalisti.
Per fortuna che la gente non e’ cieca. E sa leggere e capire sia la parola scritta che le immagini.
1500 esseri umani sono stati massacrati a Gaza?
Terribile.
Ma quanto tempo e quato spazio avete dedicato a protestare contro questo massacro e quanto contro il massacro del Darfur, dove i morti pare siano stati circa 300 mila?
E quanto avete protestato per i 150 mila morti assassinati in Algeria dai fondamentalisti negli anni scorsi?
Mi sa che questo odio a senso unico verso lo stato ebraico abbia una radice che viene da lontano, da molto lontano.
L’antisemitismo, diceva Lenin, e’ il socialismo degli imbecilli.
State attenti a non caderci, amici.
Il Sionismo e’ nato dal proletariato ebraico che era in fuga.
Gli ebrei ricchi si potevano permettere il lusso di pagare per il visto USA o Australia. Gli ebrei poveri andavano in Terra d’Israele, l’unico paese che li accoglieva senza chiedere nulla in cambio.
E quando mi ricordate della Nakba, la tragedia palestinese, vi prego, non scordatevi della nostra Nakba: circa 700 mila ebrei sono dovuti scappare negli anni ‘50 dai paesi arabi, dove venivano massacrati in pogrom ben organizzati.
Io stesso sono figlio di un ebreo fuggito dall’Egitto.
C’e’ stato, tanti anni fa, un semplice e doloroso scambio di popolazioni.
Ma gli ebrei immigrati in Israele si sono integrati nel paese.
Invece i palestinesi sono sempre stati trattati, nella loro Diaspora, come un popolo da differenziare sempre. Ad esempio in Libano c’e’ una legge per cui un palestinese non puo’ possedere terre.
Ed in Giordania stanno cacciando via migliaia di palestinesi.
E nessuno dice niente.
I palestinesi servono sempre.
Servono ai dittatori arabi, che governano in maniera fascista il mondo arabo.
Se gli arabi non avessero il nemico satanico israeliano, si renderebbero conto che il responsabile della loro miseria, economica e culturale, e’ proprio colui che li domina da decenni; da Assad a Mubarrak, da Gheddafi a Ahmadinejad. Veri fascisti professionisti.
Quando vi chiedete dov’e’ finita la sinistra, provate a pensare se nel nostro mondo globalizzato, la sinistra non sia slittata troppo a destra, andando fianco a fianco con i fascismi mediorientali.
Cosi, forse, capirete meglio questa nostra piccola grande tragedia.
Credetemi, vi conviene occuparvi del Darfur e dei diritti civili in Cina, dell’Iran e dei milioni di morti di fame in Africa.
Lasciateci stare, se continuate cosi’ ad odiarci un giorno avrete gli islamisti in casa che vi imporranno la Sharia.
Non a La Mecca, ma a Moncalieri o Tortona, a Livorno o Benevento.
E quel giorno vi chiederete:”Come e’ potuto succedere tutto questo?”
#5Alberto Pi
«Lascio Infopal, troppi antisemiti»
Il leader della onlus Italia-Palestina, Mario Mingarelli, rompe con l’agenzia di stampa coinvolta nei fatti di Gaza. Le sue dimissioni, prima dell’attacco israeliano
FIRENZE – Mariano Mingarelli è da sempre, da quando è stata fondata, il presidente dell’«associazione di amicizia italo-palestinese». Da sei anni. Mingarelli, che di anni ne ha quasi settanta, ha deciso che è necessario un ricambio al vertice. Di farsi insomma da parte, non di uscire dalla onlus che in questi anni ha promosso tantissime iniziative culturali e raccolte fondi per la Palestina. Mingarelli spera in un ricambio generazionale e intanto si è tolto un peso.
Si è dimesso dall’agenzia di stampa «Infopal» di cui la direttrice è Angela Lano, una fra le attiviste e attivisti che lunedì notte era a bordo delle navi che volevano portare aiuti umanitari a Gaza, ma che sono stati attaccati e poi arrestati dall’esercito israeliano. I fatti dei giorni scorsi non c’entrano niente, ma Mingarelli il 26 maggio ha comunicato alla direzione di Infopal le sue dimissioni dal comitato di consulenti. Motivo? La presenza di intellettuali, affiancati al suo nome che, secondo Mingarelli, hanno atteggiamenti antisemiti, negazionisti o comunque troppo aggressivi nei confronti di Israele. «Da un’amica ebrea che fa parte della rete contro l’occupazione ho ricevuto la notizia che diverse persone all’interno di Infopal sono vicine alla destra, antisemite — spiega il presidente dimissionario della onlus fiorentina — e che il loro appoggio alla causa palestinese non è il fine, ma lo strumento. Per questo non volevo che il mio nome fosse accostato a loro e mi sono dimesso».
Mingarelli per Infopal in questi anni non ha fatto altro che tradurre testi o pubblicazioni dei giornali arabi o di scrittori palestinesi «senza mai commentare», dice: «Non rinnego la funzione di Infopal che considero una fonte di notizie importantissima e al cui interno ho molti amici. Quando mi chiesero di fare parte della redazione diedi la mia disponibilità, ma non ho mai guardato le persone che ci entravano. Già Magdi Allam a suo tempo mi citò per questa cosa e allora non volevo che a rimetterci fosse poi la nostra associazione». Mingarelli conosce Angela Lano. Conosce bene Israele e la Palestina. Nei giorni precedenti all’attacco dell’esercito israeliano alla flottiglia di attivisti, lui aveva previsto tutto. Gli chiediamo come e soprattutto se tra i motivi delle sue dimissioni ci fosse anche la presenza della Lano. Se anche la direttrice di Infopal è tra coloro che Mingarelli giudica antisemiti.
«Credo che la Lano non abbia più di un atteggiamento aggressivo — spiega — a volte può essere naturale quando si ha a che fare con chi nega la verità e la realtà lampante dei campi dove gli israeliani razionano cibo e ogni genere di materiale. Non credo che sia più di questo. Ribadisco che Infopal è preziosa, le informazioni che trasmette sono attendibilissime. Ma al suo interno ci sono alcuni intellettuali, chiamiamoli così, con posizioni antisemite o comunque che non mi trovano d’accordo. Perché sapevo che ci sarebbe stato l’assalto? Gli israeliani avevano dichiarato che ogni tentativo di sbarco a Gaza sarebbe stata considerata un’aggressione. Su quelle navi c’erano solo viveri, case prefabbricate e materiale scolastico. Niente di più. Però, come facevo con Infopal e come faccio con la nostra associazione, non esprimo giudizi. Fornisco informazioni. Dare suggerimenti è già manipolare».
Alessio Gaggioli
03 giugno 2010
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2010/3-giugno-2010/lascio-infopal-troppi-antisemiti-1703134693870.shtml
#6Tullia Vivante
Condivido incondizionatamente l’operato dei militari della marina israeliana, dopo l’infame episodio di agressione subito sulla nave Marmora, da parte dei terrorristi che vede ancora una volta il lupo travestito da agnello, che ha ancora l’improntitudine di fare la vittima, molti esponenti dei così detti “Diritti dell’Uomo” si dimenticano come è avvenuta l’occupazione di Cipro da parte della Turchia, lasciateli fare e vedrete che dovremo organizzare un’altra Lepanto.
#7ariel arbib
http://www.youtube.com/watch?v=nZ0pW5xOWDs
#8Daniele Coppin
@dario 3
la differenza è che i vari patrioti italiani non compivano attentati contro civili austriaci nei “territori italiani occupati” o in Austria. E scusa se è poco!
#9Daniele
@dario 3
per adesso il meglio che gli israeliani possono sperare è di tenere i confini che possono realisticamente difendere, una soluzione a due stati significherebbe che dopo che Hamas avrà affinato le proprie armi entro uno stato palestinese che restringerebbe il territorio di Israele, darebbe inizio ad una guerra contro uno stato che rimane decisa a voler estirpare.
Non mi sembra che le organizzazioni che lottarono contro gli austriaci durante il Risorgimento volessero distruggere ed eliminare dalle mappe l’Austria. O forse mi sbaglio??
E’ così difficile capire che gli Arabi cio’ che piu’ temono di Israele è il fatto che sia uno stato democratico, l’unico in Medio Oriente, in cui esiste libertà di pensiero, di coscienza e religione.A Gaza vivono circa tre mila cristiani, che subiscono giornalmente le violenze e gli attacchi degli estremisti palestinesi, anche per gli ebrei della Striscia la vita non è proprio rose e fiori.
#10Antonio Gabriele Fucilone
Israele è l’unico stato mediorientale in cui vi è libertà di coscienza.
Quindi, chi si mette contro di esso si mette anche contro quel principio.
Infatti, Hamas vuole distruggere tutto ciò che non rispecchia il suo modo di vedere il mondo, compresi gli ebrei ed i cristiani.
Chi oggi attacca Israele sostiene proprio quel piano perverso di Hamas e, di conseguenza, va contro il principio della libertà di coscienza.
Cordiali saluti..
#11Antonio Gabriele Fucilone
Leggete l’articolo http://www.italiachiamaitalia.net/news/123/ARTICLE/21923/2010-06-04.html.
Cordiali saluti.
#12Schleudersitz
E’ auspicabile che il vostro articolo sia stato scritto in buona fede, altrimenti siete la immagine di satana.
Volete negare che a gaza esistono 1500000 persone messe a ferro e fuoco da una piccola masnada di criminali talmudici inneggianti un dio creato bell’apposta da un rozzo personaggio di cui la storia si tiene lontano?
Volete negare che l’arrembaggio piratesco è avveniuto in acque internazionali?
Volete negare che c’è un trattato di rispetto sull’attività nelle acque internazionali?
Volete negare che avete usato, come sempre, il dogma che gli ebrei prima di tutto, gli altri sono peggio degli animali (lo dice la torah e il talmud)?
Volete negare che nonostante siate italiani (meglio sarebbe dire criptoitaliani) ma che usate questa nazionalità per i vostri scopi di sovvertire l’ordine a seconda della vostra fede religiosa (talmudica) ?
Credete che la vostra religione sia la migliore perché donatavi falsamente da un dio che meriterebbe non solo le camere a gas, ma la lapidazione collettiva per i massacri che tramite la vostra fede avete causato nel mondo in oltre 800 anni?
Pensate che il senso di colpa dell’olocausto che VOI AVETE CREATO sia il miglior grimaldello per innescare il senso di colpa nei goym?
Credete di essere un popolo quando invece non siete altro, come tutti, piccole briciole inutili di un creato nel quale DIO non saputo darvi un compito perché troppo invadenti e troppo presuntuosi?
data la vostra storia, di morte, l’unico compito che spetterebbe essere di vostra competenza potrebbe essere quello di NECROFORI, ma forse nemmeno in quello sareste in grado di compierlo tanto è la vostra presunzione e arroganza, tra le altre cose tipica degli ignoranti.
#13Emanuel Baroz
naturalmente non avevo letto il commento precedente dell’imbecille di turno, tale Schleudersitz, che dimostra il proprio pregiudizio antiebraico in poche righe, oltre che una mancanza di intelligenza che spaventa…
#14Schleudersitz
A tullia Vivante:
Oltre che bugiarda sei anche la tipica persona che con una mano accarezza e con l’altra mozza la testa.
Non meriti altri che una sola cosa: corda saponata!
#15Emanuel Baroz
@Schleudersitz: questi toni lasciamoli ad altri per favore….
#16Kaptain
nella foto:
coltelli da cucina, sciarpe, chiavi inglesi, martelli, pezzi di legno, catene.
cioè roba, escluse le sciarpe, normalmente presente su una nave.
i casi sono due:
-MacGyver è entrato tra le fila di Hamas
-non c’erano armi
#17Emanuel Baroz
Cioè secondo lei le mazze (altro che pezzi di legno) e le mannaie (coltelli da cucine?!) non sarebbero armi…ok, anche questa è una tesi!
#18gino bettino
bella la foto con gli attrezzi d alavoro,martelli,coltelli da cucina…sistemati come fossero pericolossisime armi da portare ai rivoltosi!quanto siete buffoni ragazzi…
#19Emanuel Baroz
hai ragione….erano semplici utensili che sono stati usati casualmente contro i militari israeliani!
#20Simone
Addirittura dei coltelli su una nave? Mio Dio, nella mia cucina ci sono le prove che sono un pericoloso terrorista…. dovrò affettare il salame con le mani d’ora in poi.
Nove morti, di cui un diciannovenne che ha ricevuto quattro fucilate in pieno volto, tutti finiti con un colpo alla nuca quando erano già in ginocchio, forse svenuti.
Ma non lo dite questo, cosi come non fate parola dei trattamenti col taser per diversi attivisti della Estelle, la nave abbordata ad ottobre.
Ultima domanda: le armi a bordo della Mavi Marmara le avete poi trovate? Si parlava di munizioni per Hamas e chissà che altro, o non avete avuto la possibilità di fabbricarle?
#21Emanuel Baroz
c’è più di una prova che dimostra come l’intento dei passeggeri della Mavi Marmara fosse tutt’altro che pacifico. Basta informarsi, come sempre. Ma capisco che per te sia più facile credere alla storiella degli israeliani perfidi che attaccano i poveri innocenti a bordo di una barchetta. Non sei il primo a credere a questa menzogna e non sarai neanche l’ultimo. Per fortuna i video e i fatti acclarati vi smentiscono. Ancora una volta