Lo denuncia l’Investigative Project on Terrorism (Ipt)
“Morendo martiri andiamo in Paradiso”, sul web il coro di bimbi che incita la jihad
Gerusalemme, 23 giu. (Adnkronos/Ign) – “Quando moriremo martiri, andremo in Paradiso”. Sono questa alcune delle parole di un brano cantato da un coro di bambini arabi che inneggia al martirio per la Palestina e il cui video sta avendo grande successo sul canale YouTube e su numerosi siti web. Lo denuncia l’Investigative Project on Terrorism (Ipt), un centro di raccolta dati sul terrorismo internazionale, ripreso dai media israeliani.
La canzone si intitola ‘Senza Palestina cosa puo’ significare l’infanzia’ e sembra essere stata prodototta dal canale televisivo giordano “uccelli del paradiso”. Nel video, visibile su YouTube, appare una bambina che canta “quando moriamo da martiri andiamo in Paradiso” di fronte ad un gruppo di bambini in età prescolare.
Uccisioni, martirio, morte sono solo alcuni dei termini che ricorrono nel brano e secondo l’Ipt, la canzone è diventata molto popolare nel mondo arabo tanto che su Youtube si possono vedere altri video di bambini che la interpretano o di jihadisti che la usano come colonna sonora. Secondo quanto scrive il quotidiano saudita Al-Jazirah, la canzone è diffusa anche in Gran Bretagna e Canada.
#1Emanuel Baroz
24/06/2010 – 16:43
Youtube: canzone incita al martirio, la cantano i bambini
di Andrea Bandolin
Due mesi fa era girato sui rotocalchi sia online che cartacei, un video preso dalla tv di Hamas. Nel programma The Gift, apparentemente per bambini, due giovanissimi presentatori tattano di argomenti tutt’altro che infantili.
I temi principali del programma sono la jihad, il martirio e il reclutamento di giovani guerrieri santi. Il programma in sintesi è una sorta di talent scout sulla scia dei nostri programmi come Amici e X Factor e presenta tramite dei video, giovani martiri per la guerra santa.
Ora è comparso un altro video su internet, precisamente su youtube, preso dalla rete televisiva giordana “Uccelli del paradiso”, canale dedicato tutto ai giovani.
“When we die as martyrs” (possibile vederlo tramite questo link http://www.youtube.com/watch?v=illF1vt5g1Q) è una canzone con annessso video che vede una bambina (non si sa l’età, ma sicuramente ha meno di 10 anni) cantare l’inno al martirio.
La canzone, trasmessa dal canale per bambini, più che un pezzo fine a se stesso, sembra un simbolo dell’educazione che viene data ai giovani arabi fin dall’infanzia.
Una situazione che viene per altro monitorata dalle associazioni per i minori, che non presenta un mondo, quello arabo, come pieno di rancore per i motivi più disparati verso i Paesi per cui viene nominata la parola jihad.
La canzone ha delle parole chiare, che fanno capire come verranno usati i bambini fin dal principio: “Quando moriremo da martiri, andremo in paradiso”, dice la graziosa bambina che canta; “che senso ha l’infanzia senza la Palestina?” continuano le parole.
Ad accompagnarla, un coro di bambini, ancora più giovani che qua e là distribuiscono parole inneggianti al martirio e all’importanza di difendere l’onore del proprio Paese.
Il tema principale della canzone pare essere il conflitto tra Palestina e Israele, che non ha certo bisogno di spiegazioni, ma che rimarca il rancore del popolo sottomesso e la trasmissione di tale rancore proprio ai giovani, stimolati alla ribellione futura.
Niente di buono per i giovani, costretti, tramite aggressione psicologica, a vendicare quello che i padri hanno subito; i giornali ovviamente ha dichiarato che la cosa è estremista e che un canale per bambini dovrebbe essere privo di queste canzoni.
http://www.newnotizie.it/2010/06/24/youtube-canzone-incita-al-martirio-la-cantano-i-bambini/
#2Parvus
Una simile realtà islamica, dovrebbe spingere a sfruttare al massimo il fattore propaganda. Invece Israele ha compiuto il miracolo di andare a derubare dei ladroni facendoli passare per povere vittime.
Questa apologia del martirio, per il 55% degli italiani sarebbe una riprova di quanto sono disperati.
La Cisgiordania, fra dieci, venti o cento anni andrà restituita,
Perché non lo si fa subito conquistando sul campo la forza della ragione?