La comunità internazionale invia a Gaza medicinali scaduti
Gaza, 22 Luglio 2010 – L’autorità sanitaria di Gaza ha lanciato l’allarme denunciando la comunità internazionale per l’invio di medicinali scaduti. L’autorità infatti ha accertato che oltre il 70% di medicinali che arrivano a Gaza come aiuti umanitari sono scaduti da mesi, alcuni addirittura da anni.
L’autorità, di fronte a questo triste e increscioso episodio, si è vista costretta a distruggere i medicinali, bruciandoli o sotterrandoli, per un controvalore quantificabile in milioni di euro. Il fatto è stato inoltre denunciato dal Capo del Dipartimento donazioni del Ministero della Sanità palestinese, Monir Albaresh.
Il funzionario ministeriale ricorda che i vaccini inviati a Gaza per combattere l’influenza suina sono arrivati nella striscia già scaduti. Il Ministero si sta chiedendo il perché di questa trafila e la risposta che si sono date le autorità non è proprio edificante: l’obiettivo dei paesi che inviano aiuti umanitari sarebbe duplice, da un lato fare bella figura inviando prontamente medicinali alla popolazione bisognosa e nello stesso tempo liberare i magazzini delle aziende da merce scaduta sulla quale bisognerebbe usare metodi speciali per lo smaltimento.
A tutto questo si aggiunge che, oltre ai medicinali già scaduti, è stata rinvenuta una partita di cemento arrivata a Gaza con la nave irlandese Rachel Corrie, scaduta da oltre 15 anni.
(Fonte: FocusMo, 23 luglio 201o)
Nella foto: i medicinali trasporati dalla Freedom Flotilla il 31 maggio scorso, molti dei quali già scaduti
#1alfonso margani
Esplosivi in mezzo agli aiuti umanitari? ma certo! E’ nota da un pezzo la simpatica abitudine di certa gente di credere che il tritolo si faccia anche impanato e fritto. certo, aiuti umanitari…Chi va a dirlo ad Angela Lano?
#2Alberto Pi
Begli aiuti dalla Flottilla per Gaza: medicinali scaduti e sacchi di fosforo
di Dimitri Buffa
Sacchi di fosforo che non possono servire ad altro se non a preparare ordigni rudimentali, cibo e medicinali scaduti già prima dell’imbarco. Una bella figura di guano stanno facendo questi cooperanti turchi dell’Ihh, i grandi ideatori della flottilla per Gaza, man mano che le autorità israeliane scoprono quanto ammassato nel porto di Ashdod e successivamente trasferito in quello di Gaza. La gente adesso si chiede: ma allora erano veramente dei pacifinti?
La notizia è stata rilanciata in rete dall’agenzia FocusMO, specializzata in notizie del Medio Oriente e diretta da Massimo Tesio, un sito internet specializzato proprio nello scoprire notizie poco politically correct. Ma anche l’Ansa ha dato queste notizie nei giorni scorsi sebbene i media non le abbiano riprese. Pare che proprio l’altro ieri l’autorità sanitaria di Gaza abbia lanciato l’allarme denunciando la comunità internazionale per l’invio di medicinali scaduti.
Tra cui quelli della suddetta flottilla.
L’autorità avrebbe in effetti appurato che oltre il 70% di medicinali che arrivano a Gaza come aiuti umanitari sono scaduti da mesi, alcuni addirittura da anni.
Così, di fronte a questo triste e increscioso episodio, i responsabili hanno dovuto distruggere i medicinali, bruciandoli o sotterrandoli, per un controvalore quantificabile in milioni di euro. Il fatto è stato inoltre denunciato dal Capo del Dipartimento donazioni del Ministero della Sanità palestinese, Monir Albaresh. A tutto questo si aggiunge che, oltre ai medicinali già scaduti, è stata rinvenuta una partita di cemento arrivata a Gaza con la nave irlandese Rachel Corrie, anche essa inutilizzabile da oltre 15 anni.
Per giunta Hamas ha tenuto per settimane fermi ad Ashdod gli aiuti della flottilla turca per motivi strettamente burocratici: dovevano essere loro a metterci le mani sopra e a comandare la successiva distribuzione. A chiudere il cerchio della farsa il rinvenimento di decine di sacchi di fosforo nelle stive della Navi Marmara. Ora è noto che il fosforo è sia un fertilizzante sia un componente di rudimentali (ma non troppo) congegni esplosivi. In passato lo stesso tipo di sacchi era stato sequestrato anche al valico terrestre di Rafah a bordo di camion che povenivano dall’Egitto. Questo significa che tutta questa storia della flotta di liberazione dal presunto assedio umanitario israeliano di Gaza sta concludendosi nel peggiore e più prevedibile dei modi: con il disvelamento di una duplice menzogna planetaria.
Da una parte i filmati, anche commissionati e girati dagli outlet di proprietà palestinese, mostrano una Striscia dove nei supermercati non manca nulla, beni di lusso compresi, dall’altra che gli aiuti vengono mandati per fare scena o per creare problemi diplomatici a Israele.
(Fonte: L’Opinione, 28 luglio 2010)