“Gli ebrei controllano i media”. E’ bufera su Oliver Stone
Il regista, celebre per le sue prese di posizione controverse, duramente sanzionato dalla Lega Antidiffamazione. Lui si scusa, ma non basta. In gennaio aveva definito Hitler “un facile capro espiatorio”
di CLAUDIA MORGOGLIONE
LUI, Oliver Stone, alle polemiche è abituato: autore “contro” per eccellenza, cantore negli ultimi anni delle gesta di leader odiati dall’establishment Usa come Fidel Castro e Hugo Chavez, esploratore dietrologico della storia a stelle e strisce (vedi Jfk), criticato sull’altra sponda per gli eccessi retorici e patriottici del suo World Trade center, è un regista che ha fatto spesso parlare di sé. Ma stavolta è inciampato in un errore più grave. Che gli ha provocato la denuncia – con l’accusa di antisemitismo – della Lega contro la diffamazione degli ebrei.
Pietra dello scandalo, le dichiarazioni rilasciate da Stone al londinese Sunday Times. Pronunciate a proposito del suo futuro progetto cinematografico, legato all’Olocausto. Interpellato sul perché avesse deciso di riprendere proprio quel momento così triste e tragico del Ventesimo secolo, ha risposto in maniera quantomeno tranchant: “Lo faccio a causa dello strapotere ebraico nel mondo dei media”. E ha proseguito così: “Loro (gli ebrei, ndr) sono sempre in cima a quasiasi commento, sono la lobby più potente che agisca a Washington. Israele ha fottuto la politica estera americana per anni”. Quanto a Hitler, a suo giudizio “ha fatto più male al popolo russo che a quello ebraico”.
Affermazioni di questo tenore difficilmente potevano passare inosservate. Soprattutto per quel mix tra lo “strapotere ebraico”, caro a tutte le terorie antisemite antiche e moderne, e le critiche, ovviamente legittime, alle strategie di Israele sullo scenario mediorientale. E infatti perfino uno duro e puro come lui ha capito di aver fatto un errore. E ha cercato di rimediare, pubblicando un articolato comunicato di scuse. In cui ha ammesso di essere stato maldestro, e ha ricordato le “atrocità” commesse dai nazisti. Negando anche che gli ebrei “controllino i media o altre industrie”.
Un dietrofront che alla centrale americana della Lega Antidiffamazione non è bastata. E così il direttore, Abraham Foxman, ha rilasciato dichiarazioni al vetriolo contro Stone: “Le sue teorie cospirative sono antisemite – ha attaccato – le sue parole alimentano lo stereotipo del potere illegittimo detenuto dagli ebrei”.
Insomma, nessuna pacificazione. Anche perché questa non è la prima volta che l’autore di film memorabili come Platoon viene criticato per le sue prese di posizione sul tema. Lo scorso gennaio, nel programma televisivo “Oliver Stone’s Secret History of America”, definì Hitler “un facile capro espiatorio”.
Nella foto: il regista Oliver Stone in compagnia del suo grande amico Hugo Chavez
#1Alberto Pi
USA: RAPPORTO ADL, DILAGA ANTISEMITISMO IN CALIFORNIA
PIU’ VIOLENZE DOPO ELEZIONE OBAMA, ARRESTO MADOFF E GUERRA GAZA
(ANSA) – WASHINGTON, 28 LUG – L’antisemitismo dilaga in California. Le minacce, gli insulti e le violenze contro le persone di religione ebraica sono aumentate del 20 per cento per il secondo anno consecutivo. E’ quanto emerge da un rapporto diffuso dall’Anti-Defamation League, nel giorno in cui i media americani tornano sulle scuse del regista Oliver Stone per le sue dichiarazioni riguardanti Hitler e la lobby ebraica. Intervistato dal Sunday Times, il regista di Wall Street, aveva denunciato “il dominio ebraico sui media e sulla politica estera americana”. Quindi aveva detto che “Hitler aveva ricevuto un grande supporto dagli industriali americani e francesi” e che “aveva ucciso più russi che ebrei”. Frasi duramente criticato da moltissime associazioni, tanto che Stone é stato costretto a rettificare e scusarsi. “Parlando delle atrocità commesse dai tedeschi durante la guerra – ha spiegato il regista – ho fatto un paragone maldestro tra quei fatti e l’Olocausto. Di questo mi pento e mi scuso”. Ma al di là delle posizioni di questo cineasta, lo studio di Adl fornisce un panorama sconfortante circa la diffusione di comportamenti antisemiti, soprattutto tra gli adolescenti californiani. In tantissima casi insegnanti delle scuole medie inferiori hanno trovato svastiche disegnate sulla porta della classe e minacce razziste. “Non si tratta necessariamente di ragazzi politicamente consapevoli del loro estremismo. Spesso – racconta Amanda Susskind, dirigente locale della Adl – sono gesti compiuti solo per sentirsi più sicuri di sé. Purtroppo oggi l’odio è di moda”. Purtroppo pero, accanto alle scritte, aumentano anche i casi di vera e propria violenza. A rafforzare questo fenomeno nel corso degli ultimi due anni, conclude Susskind, la convergenza di diversi fattori come l’elezione di Barack Obama e l’operazione militare israeliana nella striscia di Gaza. Infine, in questi tempi di crisi, anche l’arresto e la condanna del finanziere ebreo, grande truffatore Bernard Madoff, ha contribuito a generare questo clima antisemita.