PalaFlorio, riapertura choc: sconfitta azzurra e fischi all’inno israeliano
In 4mila hanno assistito alla sconfitta dell’Italia. A contestare i dimostranti per la causa palestinese
di Angelo Alfonso Centrone
BARI – I fischi e le contestazioni alla nazionale israeliana durante l’inno oscurano 40 minuti di pallacanestro. Sarà ricordata per questo la seconda inaugurazione del PalaFlorio, che è coincisa con Italia-Israele (71-79), primo delle quattro partite baresi valide per la qualificazione ai prossimi europei.
L’incontro sul piano diplomatico è una sconfitta per una città che si propone da sempre come terra di accoglienza. All’esterno del PalaFlorio, mentre oltre 4mila appassionati sono in coda ai cancelli, un ragazzino si affanna nel tentar di suonare una vuvuzela e una trentina di dimostranti per la causa palestinese, tra cui Michele Rizzi, alle ultime elezioni candidato alla presidenza della Regione per Alternativa comunista, distribuiscono volantini.
Il PalaFlorio è tirato a lucido. Unico neo è l’assenza della tanto pubblicizzata aria condizionata. Quaranta minuti prima dell’inizio dell’incontro, sulle note della colonna sonora di Guerre stellari, entrano gli azzurri per riscaldare la mano e prendere confidenza con il canestro. Poco dopo è la volta degli israeliani, che vengono accolti dal pubblico barese con una marea di fischi, tanto che deve intervenire lo speaker per riportare un clima sportivo.
Episodio che si ripete durante l’esecuzione degli inni. Nel parterre spiccano tanti vip e politici tra cui Michele Emiliano, sindaco di Bari, Antonio Laudati, procuratore della Repubblica di Bari, Gianni Petrucci, presidente nazionale del Coni, e Walter Magnifico, ex cestista azzurro di San Severo. Dopo un minuto di silenzio per ricordare i due militari italiani morti in Afghanistan, il rimbalzo della palla a due e la palla va agli ospiti: Halperin realizza da due, subisce fallo e trasforma il terzo libero aggiuntivo. Il pubblico del PalaFlorio si ammutolisce per un attimo, ma poco dopo ci pensano il Mago e Rocky a ribaltare la situazione con un break di 11-0 (14-3). Dura poco. Gli israeliani recuperano e sulla sirena chiudono il primo quarto in vantaggio sul 20-19, prendendo poi il largo nelle altre frazioni. Troppi tiri forzati da fuori, poca lucidità e schemi ancora da collaudare ridimensionano gli azzurri di Pianigiani. Le schiacciate e le stoppate dei ragazzi di Toronto non sono bastate.
Nella foto in alto: uno striscione esposto durante la manifestazione dei pacifinti fuori dal PalaFlorio
#1antonio
Personalmente, l’inno Israeliano l’avrei fischiato anche io.
#2Emanuel Baroz
e avrebbe commesso un atto incivile….