Hamas non cambia idea: “O vittoria o martirio”
Il leader Jaabri rifiuta ogni confronto con il “nemico sionista”
TEL AVIV – Abituato da anni alla lotta armata clandestina, il capo militare di Hamas Ahmed Jaabri è uscito allo scoperto durante il vertice israelo-palestinese di Sharm el-Sheikh (Egitto) e ha pubblicato un proclama di rifiuto delle trattative “con il nemico sionista”, promettendo che le sue Brigate Ezzedin al-Qassam “proseguiranno la Jihad (guerra santa) a oltranza”.
“Vittoria o martirio” restano le parole d’ordine obbligatorie per i suoi combattenti, ha avvertito quello che oggi è considerato l'”uomo forte” di Gaza e il custode esclusivo di una delle carte migliori in mano a Hamas: il caporale Ghilad Shalit, che dal giugno 2006 è suo prigioniero personale in una località sconosciuta.
Nel suo messaggio ai combattenti – stilato nei giorni scorsi, dopo la conclusione del digiuno islamico del Ramadan – Jaabri ha esortato i compagni d’armi (stimati da Israele in almeno 20mila) e tutti i palestinesi a considerare che “grazie al potere della fede e della dottrina, grazie alle armi, ai missili, ai tunnel e ai martiri, Dio ci ha elargito la vittoria su una parte della nostra terra di Palestina”: ossia la Striscia di Gaza, da cui Israele si è ritirato nel 2005, per volere del premier Ariel Sharon.
Anche in futuro, ha previsto, “il nemico sarà sconfitto con il fuoco e con la resistenza”. “La Palestina sarà liberata dal mare (Mediterraneo) al fiume (Giordano), avrà Gerusalemme come capitale” ha promesso il capo militare di Hamas.
(Fonte: Corriere Canadese, 15 settembre 2010)