Gaza City: dato alle fiamme un parco di divertimenti

 
Emanuel Baroz
19 settembre 2010
2 commenti

Incendiato un parco di divertimenti a Gaza City

A agosto era stato chiuso perché vi andavano uomini e donne

GAZA CITY, 19 set. – Uno dei pochi parchi di divertimenti di Gaza, chiuso ad agosto dal governo di Hamas, è stato incendiato. Lo ha reso noto Ala al Araj, proprietario del “Crazy Park”, spiegando che un gruppo di uomini incappucciati aveva prima legato le guardie, poi sparso del gasolio e infine appiccato fuoco al parco.

Hamas aveva chiuso il parco acquatico perchè frequentato da uomini e donne insieme. Secondo Hamas inoltre, il personale del parco serviva le pipe ad acqua alle donne.

A giugno era stato incendiato un campo estivo per bambini dell’Onu che, secondo Hamas, diffondeva l’immoralità fra i bambini. (e pochi giorni prima ne era stato distrutto un altro…)

(Fonte: Apcom, 19 settembre 2010)

Nella foto in alto: ciò che resta del “Crazy Park” dopo l’incendio

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  • #1Emanuel Baroz

    Comunicato del Pchr: incendio al Crazy Water Park per opera di uomini armati non identificati

    Scritto il 2010-09-20 in News

    PCHR
    Palestinian Centre for Human Rights

    Ref: 85/2010

    Date: 19 settembre 2010

    Incendio al Crazy Water Park per opera di uomi armati non identificati

    Il Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) denuncia a gran voce uomini armati non identificati che hanno invaso stamattina (domenica 19 settembre, ndr) presto il Crazy Water Park e gli hanno dato fuoco. Al procuratore generale spetta ora indagare seriamente su quest’attacco, che rientra nella situazione d’insicurezza e nell’abitudine di utilizzare le armi in modo illegittimo, entrambi fenomeni che affliggono i Territori palestinesi occupati (Tpo).

    Secondo le indagini eseguite dal Pchr e la testimonianza di uno dei guardiani del parco, intorno alle 3 del mattino di oggi (ieri, ndr) più di venti armati mascherati hanno fatto irruzione nell’area che appartiene alla Panda Tourist Company ed è situata nella zona di Sheikh Eljin, a sud-ovest di Gaza City, nei pressi della spiaggia.

    Gli uomini hanno ammanettato e bendato i due guardiani che si trovavano all’interno del parco e li hanno rinchiusi nelle loro postazioni, dopo aver sequestrato le chiavi degli impianti. Alcuni di loro hanno picchiato il responsabile della sicurezza, dopodiché hanno dato fuoco alle varie strutture e ai ristoranti, prima di lasciare il luogo. I due guardiani si sono precipitati in una delle case vicine per rompere le manette, mentre un’unità della difesa civile è venuta a estinguere il fuoco. Più tardi, la polizia palestinese è giunta sul posto e ha aperto un’inchiesta sull’attacco.

    Vaste sezioni delle strutture del parco hanno subito danni, e più precisamente:

    1.l’edificio “as-Safina”, formato da tre piani e costruito su una superficie di 250 m². Contiene la direzione e il ristorante;
    2.gli uffici della contabilità e i magazzini, dai 140 m² di estensione;
    3.la sezione al-Badiya, che contiene opere appartenenti al patrimonio culturale palestinese, oltre a due moschee per uomini e donne, e si estende su un’area di 300 m²;
    4.la stanza del narghilé.

    Va ricordato che il Crazy Water Park è chiuso dallo scorso 5 settembre per un decreto emesso dal procuratore generale, che ne ha ordinato l’interruzione delle attività per ventun giorni. Quando il direttore del parco ha contattato gli uffici governativi, è stato informato che il motivo della chiusura era l’aver scavato un pozzo artesiano senza averne avuto il permesso. La polizia palestinese e l’Ufficio generale investigativo (Ugi) erano già venuti nel parco lo scorso 19 agosto per informare i proprietari della decisione del ministero dell’Interno di chiudere l’esercizio per tre giorni. Il direttore, recatosi all’ufficio dell’Ugi per chiedere spiegazioni, fu costretto a firmare un foglio dove s’impegnava a “evitare promiscuità, non servire il narghilé alle donne e a pagare 10mila shekel [circa 2.000 €, ndr] in caso d’infrazione”.

    A questo proposito, durante il mese in corso, l’Ugi ha obbligato i proprietari delle strutture turistiche della Striscia di Gaza a firmare l’accettazione di un avviso emesso dal comando di polizia, senza fornire una copia dell’avviso, che riguardava le condizioni relative alla separazione tra maschi e femmine, al non servire il narghilé alle donne, a rispettare l’ordine pubblico e i costumi islamici, a pagare una somma di denaro in caso di violazione delle norme e alla chiusura del posto.

    Il Pchr ritiene che simili regolamenti siano illegittimi e rappresentino una fonte di preoccupazione sia quando le forze dell’ordine li applicano sia quando chiudono un occhio ignorandoli.

    Va inoltre ricordato che due dei campi di gioco estivi dell’Unrwa – uno situato a ovest del villaggio di az-Zawaida, nella Striscia di Gaza Centrale, e l’altro a ovest di Gaza City, entrambi nei pressi della spiaggia – hanno subito un attacco simile rispettivamente il 28 giugno e il 23 maggio scorsi.

    Alla luce di quanto detto, il Pchr:

    1.chiede al procuratore generale d’indagare seriamente sull’attacco al Crazy Water Park – che rientra nella situazione d’insicurezza e nell’abitudine di utilizzare le armi in modo illegittimo, entrambi fenomeni che affliggono i Territori palestinesi occupati (Tpo) – e di portare i criminali in tribunale;
    2.chiede di pubblicare i risultati di queste indagini e di quelle eseguite sugli attacchi ai campi dell’Unrwa, soprattutto perché il continuo occultamento d’informazioni riguardo ai criminali e alla loro convocazione in tribunale solleva dei dubbi sulla serietà delle indagini stesse e sulla possibilità che i responsabili godano della copertura degli inquirenti;
    3.ritiene che le misure illegittime adottate dagli organi governativi (quali l’Ugi) contro le attrazioni turistiche di Gaza si sommino agli attacchi nel contribuire alla situazione d’insicurezza e all’abitudine di utilizzare le armi in modo illegittimo, e nel minacciare la quiete pubblica e l’incolumità dei cittadini;
    4.chiede ai ministri della Giustiza e dell’Interno di assicurarsi che le forze dell’ordine lavorino per garantire l’ordine, e quindi per garantire l’autorità delle leggi scritte.

    Public Document

    (Fonte: Infopal, 20 Settembre 2010)

    20 Set 2010, 13:06 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    A Gaza è peccato divertirsi: incendiato il luna-park

    di Roberto Fabbri

    A volte, qui in Occidente, ci si dimentica che cosa vuol dire essere governati dagli integralisti islamici. Gente per la quale anche i più innocenti svaghi possono essere travisati alla luce del “peccato”. Questa notizia serve per ricordarcelo: uno dei pochi parchi di divertimenti di Gaza, già chiuso ad agosto dal governo di Hamas, è stato, come se non bastasse, incendiato. Ovviamente da “ignoti”.

    Lo ha reso noto Ala al Araj, proprietario del «Crazy Park», spiegando che un gruppo di uomini incappucciati aveva prima legato le guardie, poi sparso del gasolio e infine appiccato fuoco al parco.

    Hamas aveva chiuso il parco acquatico perché veniva frequentato da uomini e donne insieme, fatto che secondo loro era gravemente peccaminoso. Secondo Hamas inoltre, il personale del parco serviva le pipe ad acqua alle donne, permettendo loro di fumare: ulteriore grave affronto alla legge del Corano.

    Nello scorso giugno era stato incendiato anche un campo estivo dell’Onu per bambini: secondo Hamas, diffondeva l’immoralità nell’infanzia, probabilmente perché permetteva a maschietti e femminucce di giocare insieme.

    (Fonte: Il Giornale, 20 settembre 2010)

    21 Set 2010, 09:24 Rispondi|Quota