Il T4 di Gioia Tauro per Hamas o Hezbollah
“Gioia Tauro era soltanto una tappa” nel viaggio dell’esplosivo, ha confermato il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona. E sarebbe stato proprio un servizio straniero (si parla dell’intelligence israeliana) a fornire ai nostri 007 il nome della nave su cui era imbarcato il container diretto in Siria.
REGGIO CALABRIA, 22-09-2010 – Non era destinato alle cosche della ‘Ndrangheta ma, molto piu’ probabilmente, sarebbe dovuto finire nelle mani di Hezbollah o di Hamas, per alimentare lo scontro con Israele. A 24 ore dalla scoperta delle sette tonnellate di esplosivo T4 rinvenute all’interno di un container nel porto di Gioia Tauro (la prima segnalazione dell’intelligence sarebbe della fine di agosto) emergono nuovi particolari su quello che puo’ essere considerato uno dei piu’ importanti sequestri mai realizzati in Italia.
Tappa intermedia
“Gioia Tauro era soltanto una tappa” nel viaggio dell’esplosivo, ha confermato il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, incontrando i giornalisti per illustrare i particolari dell’operazione congiunta tra la Squadra Mobile di Reggio Calabria e la Guardia di Finanza. Resta pero’ ancora da chiarire il percorso della nave attraverso i mari di mezz’Europa, dopo essere partita – si apprende da fonti qualificate – il 6 agosto dal porto di Bandar Abbas, in Iran, con il carico di esplosivo. E soprattutto a quale scopo quel carico doveva arrivare in una zona cosi’ calda del Medio Oriente quale e’ la Siria.
Intelligence israeliana?
E sarebbe stato proprio un servizio straniero (si parla dell’intelligence israeliana) a fornire ai nostri 007 il nome della nave su cui era imbarcato il container pieno di esplosivo. I contatti hanno inoltre gia’ permesso di avere un primo quadro della situazione: il T4 sarebbe dovuto arrivare nel porto siriano di Latakia e da li’ partire per la destinazione finale: molto probabilmente il sud del Libano o, forse, la Striscia di Gaza. L’indagine punta a capire se quello di Gioia Tauro era l’unico container in giro per il Mediterraneo carico di T4 o se ve ne siano altri pronti a partire per la destinazione finale o gia’ in viaggio. Come avviene per i grossi quantitativi di droga – fanno notare le fonti – anche nel caso di spedizioni di armi non e’ solo uno il carico che viene inviato.
Frattini da Clinton
Che si tratti di un sequestro dai contorni ancora tutti da chiarire, cosi’ come e’ invece evidente la ‘fibrillazione’ che l’esplosivo ha provocato negli apparati di sicurezza dei paesi occidentali, lo conferma anche il fatto che il ministro degli Esteri Franco Frattini ne ha parlato direttamente con il segretario di Stato americano Hillary Clinton. “E’ un ritrovamento di grandissima importanza – ha sottolineato, confermando la collaborazione delle intelligence di altri paesi – che rimette la lotta al terrorismo al centro della collaborazione transatlantica” tra Ue ed Usa.
Latte in polvere
Nel corso della conferenza stampa e’ stato ribadito che l’esplosivo era mischiato ad un grande quantitativo di latte in polvere, trasportato dalla nave denominata “Finland”, del gruppo armatoriale italo-svizzero Msc e battente bandiera liberiana. Gli inquirenti hanno inoltre sottolineato che prima di arrivare in Italia, la nave ha fatto scalo in un importante porto del mare del Nord, escludendo che la “Finland” sia giunta nel Mediterraneo direttamente dall’Iran.
A Gioia Tauro, la “Finland” ha soltanto depositato un gruppo di container, che dovevano essere smistati successivamente in vari porti del Mediterraneo tra cui uno siriano. Escluso invece, almeno al momento, un coinvolgimento della ‘Ndrangheta. “Crediamo che l’enorme quantita’ di esplosivo – ha detto Casabona – non potesse servire ai disegni criminali di cosche locali della ‘ndrangheta. La quantita’ veramente impressionante che abbiamo sequestrato lascia pensare che i destinatari possano essere grandi organizzazioni criminali internazionali e forse legate a movimenti terroristici”.
(Fonte: RaiNews24, 23 settembre 2010)
Nella foto in alto: il container sequestrato a Gioia Tauro
Per chi si fosse distratto e pensasse che questo sia il primo caso del genere ricordiamo i seguenti avvenimenti:
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