A Gaza gli aiuti entrano: allora perché un nuova “flotilla”?
di Sharon Levi
Nella Striscia di Gaza gli aiuti entrano in gran quantità. I dati disponibili e ufficiali parlano chiarissimo: nella settimana che va dal 28 novembre al 3 dicembre (ultimi dati disponibili) sono entrati da Israele nella Striscia di Gaza 1.083 camion di aiuti umanitari per un totale di 26.167 tonnellate di merci.
Nel dettaglio dal valico di Kerem Shalom sono entrati a Gaza 847 camion (16.935 tonnellate) con merce di ogni tipo tra cui, riso, spezie, grano, sale, olio da cucina, legumi, frutta e verdura, prodotti a base di carne, pollo e pesce, farina, latticini, zucchero ecc. ecc. ma anche materiali da costruzione tra i quali cemento (16 camion), ferro (4 camion), aggregati (93 camion), profili di vetro, alluminio e legno (83 camion). E ancora 94 camion di mangimi per gli allevamenti di Gaza, 65 camion di prodotti in ceramica e per l’idraulica, 42 camion di prodotti elettrici, 34 camion di prodotti per l’agricoltura, 26 per l’igiene personale, 9 camion di medicine e di materiale medico, 38 di abbigliamento e calzature, 178 camion di materiale umanitario essenziale ecc. ecc. Oltre a questo per il valico di Erez sono usciti dalla Striscia di Gaza 233 operatori umanitari mentre sono 250 quelli entrati.
Infine sono usciti da Gaza 303 pazienti con urgente bisogno di aiuto medico, tutti accompagnati da almeno una persona. Tutto questo in una sola settimana, mentre la settimana precedente i camion erano stati 1.105 per un totale di 25.108 tonnellate di merce (questi sono i dati ufficiali forniti dal Ministero degli affari esteri israeliano e verificati da personale internazionale).
Ora, dall’Italia giunge notizia che un gruppo di Ong vuole organizzare una nuova spedizione navale per forzare il blocco israeliano su Gaza e portare così aiuti umanitari alla popolazione di Gaza che, secondo quanto riferiscono questi signori, sarebbe stremata dalla mancanza di beni di prima necessità. E’ chiaro che, o questi signori sono male informati oppure l’obbiettivo è un altro e non c’entra niente con gli aiuti umanitari. Il sospetto è che questa gente voglia in effetti fare solo della sterile provocazione al fine di aiutare Hamas che è ben altra cosa che aiutare la popolazione palestinese.
Una cosa del genere era avvenuta qualche mese fa con quella spedizione chiamata “freedom flotilla” che scaturì poi in un incidente internazionale e che allontanò la Turchia da Israele. Anche allora, come adesso, tra gli organizzatori c’era una Ong turca sospettata di essere fiancheggiatrice del terrorismo islamico, la IHH, una organizzazione cosiddetta umanitaria che, tra le altre cose, si prefigge la distruzione di Israele.
Non ho intenzione di entrare nella polemica scaturita dal fatto che l’Ordine Nazionale dei Giornalisti di Roma ospiterà una conferenza stampa di presentazione di quella che è stata chiamata “freedom flotilla 2”, non voglio nemmeno ribadire quanto strumentali siano le affermazioni secondo cui il blocco imposto da Israele a Gaza (in effetti è un blocco ad Hamas) affami la popolazione, sono i dati ufficiali a smentirle, voglio però ribadire un concetto che a molti sfugge ma che certamente non sfugge agli organizzatori della “freedom flotilla 2”: Hamas è una organizzazione terroristica e aiutare una gruppo terrorista è un reato. Cercare di forzare il blocco israeliano su Gaza significa sostanzialmente cercare di aiutare Hamas e quindi un gruppo terrorista che come unico obbiettivo ha la distruzione di Israele.
Non ci sono ragioni umanitarie dietro alla “freedom flotilla 2” semplicemente perché non c’è nessuna emergenza umanitaria a Gaza. A Gaza c’è solo un gruppo terrorista che tiene in ostaggio 1,5 milioni di palestinesi e che ha bisogno di iniziative come queste per fare pressione affinché il blocco navale su Gaza venga tolto così che le navi iraniane possano sbarcare tranquillamente armi e nuovissimi missili con i quali colpire Israele. Tutto qua. L’azione umanitaria non c’entra proprio niente e questo gli organizzatori della “freedom flotilla 2” lo sanno benissimo.
(Fonte: Secondo Protocollo , 13 Dicembre 2010)
Nella foto in alto: l’accoglienza dei pacifinti nei confronti dei militari israeliani durante l’abbordaggio della nave Mavi Marmara il 31 Maggio scorso
#1ranvir
domanda pretestuosa …il perche del ritorno di flottilla guerrilla è palesemente chiaro,limpido lapallissiano:rompere i coglioni ad Israele,gli Israeliani,e tutti gli Ebrei in generale sparsi per tutto il mondo domandarsi se hanno bisogno di aiuti umanitari(?) per favore la risposta sta tutto nel quantitativo di aiuti militari(economici?)che gli è errivato la differenza fa la somma…shalom
#2Alberto Pi
Ma questa l’avete letta????
UN’OPPORTUNITA’ PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE: LA FREEDOM FLOTILLA 2.
Convegno dell’Italia dei Valori a Roma
Posted on 4 gennaio 2011
by germano
La primavera scorsa, una prima flotta di navi inviate da associazioni ed ONG per portare aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, veniva attaccata dall’esercito israeliano. Il bilancio fu di nove morti, decine di feriti, centinaia di arresti ed il sequestro delle navi e degli aiuti.
Fra pochi mesi, una seconda e più grande flotta si dirigerà nuovamente verso la Striscia di Gaza, e questa volta vi sarà anche una nave italiana – la “Stefano Chiarini” – che imbarcherà decine di attivisti e tonnellate di aiuti per le scuole e gli ospedali palestinesi.
Nell’indifferenza di troppi verso la drammatica situazione di Gaza e della Palestina occupata, la Freedom Flotilla 2 costringerà il mondo a volgere lo sguardo verso una regione dove la parola “pace” e “giustizia” sembrano aver perso ogni significato.
GIOVEDI’ 13 GENNAIO, ALLE 15.00, PRESSO LA SALA MEETING DEL NAZIONALE IDV
Via Santa Maria in Via, 12
CONVEGNO:
UN’OPPORTUNITA’ PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE: LA FREEDOM FLOTILLA 2
Partecipano:
On.le Niccolò Rinaldi (Capo gruppo al parlamento europeo dell’Italia dei Valori)
On.le Luigi De Magistris in collegamento telefonico (eurodeputato IdV)
On.le Vincenzo Maruccio ( Capogruppo IdV regione Lazio)
On.le Giulia Rodano (Consigliere IdV regione Lazio)
Angela Lano (giornalista, testimone dell’aggressione alla prima Freedom Flotilla)
Luisa Morgantini (ex Vicepresidente del Parlamento Europeo)
Fabio Marcelli (Giuristi Democratici)
Maria Elena Delia (International Freedom Flotilla Coalition)
Germano Monti (Coordinamento della Freedom Flotilla 2)
Mohamed Hannoun (European Campaign to End Siege of Gaza)
Waji Salameh (Presidente Comunità Palestinese di Roma)
Michelangelo Cocco (giornalista de il Manifesto)
Info:
Marcello Ribera – coordinamento Giovani Idv Lazio
3393471042
http://www.freedomflotilla.it/2011/01/04/un%e2%80%99opportunita%e2%80%99-per-la-pace-in-medio-oriente-la-freedom-flotilla-2-convegno-dellitalia-dei-valori-a-roma/