M. O.: RAZZA DA GAZA CONTRO ISRAELE, NESSUN FERITO
(AGI) Eshkol, 31 Dicembre 2010 – Un nuovo razzo lanciato dalla Striscia di Gaza ha colpito nella notte il territorio meridionale di Israele, senza peraltro causare feriti ne’ danni materiali degni di nota. Lo ha reso noto una portavoce dell’Esercito dello Stato ebraico, secondo cui l’ordigno si e’ abbattuto al suolo nei pressi di Eshkol, cittadina gia’ piu’ volte presa di mira anche nel recente passato, situata nel deserto del Negev, a ridosso del confine con il settore centro-meridionale dell’enclave palestinese .
#1Alberto Pi
J’ACCUSE/ Quei pacifisti benpensanti che vanno a braccetto con i tagliagole di Allah
Luigi Santambrogio venerdì 31 dicembre 2010
Una domanda a tutti i pacifisti da guerra, ai garantisti da stadio, ai giustizieri a corrente (politica) alternata, eternamente divisi tra diritti sempre inviolabili e rovesci comunque accettabili. A voi, che avete il pandemonio facile appena vi toccano Caino (perché tanto con Abele non c’è più nulla da fare), dicono niente i guerriglieri islamici di Hamas?
Chi sono? Massì che lo sapete: sono quelli che comandano a Gaza, una piccola striscia palestinese di appena 360 chilometri quadrati, ma che sforna condanne a morte da far invidia a Cina e Iran, i più grandi produttori di sentenze capitali. Sono centinaia i destinati alla forca dai tribunali militari che fanno di Gaza un’immensa “gabbia a cielo aperto”, dove un milione e mezzo di palestinesi vivono rinchiusi da quando Hamas ha preso il controllo della Striscia.
Al confronto, Guantanamo è un college svizzero: nel braccio della morte del carcere di Ansar c’è un esercito di “dead man walking” accusati dei crimini più orrendi: dal traffico di droga all’assassinio politico. Ma il più frequente è il delitto di “collaborare con il nemico Israele” o essere militanti di Al Fatah, la fazione avversa ad Hamas.
Da Gaza non si scappa neanche sulle ali della fantasia. Perché se mai i detenuti riuscissero a saltare le grate coperte di lamiera, i cancelli, il filo spinato e le guardie armate in divisa blu, ci sarebbero sempre, insormontabili, i valichi chiusi e i confini bloccati che fanno della Striscia la più grande prigione del Medio Oriente.
Ad Ansar ci sono 380 detenuti, tutti “definitivi”, privati anche della speranza dell’appello. Negli ultimi venti mesi Hamas ha ammazzato sommariamente una trentina di “spie” di Israele o esponenti di Al Fatah. Fucilazione per gli ex militari, impiccagione per gli altri e una ghigliottina da restaurare nello scantinato. Tre sono stati impiccati nel maggio scorso, ora ce ne sono altri quattro destinati al cappio. L’accusa è sempre quella: “collaborazionisti al servizio dei sionisti”. Nei tribunali, i giudici sono nominati sul campo, mentre i difensori né ammessi, né previsti (lo dice il Rapporto 2010 di Amnesty International).
Incredibile, no? Eppure, i rivoluzionari di Allah alimentano i patiboli nel più assordante silenzio dei movimenti pacifisti occidentali e della comunità internazionale. Anzi, quei terroristi che regolarmente si esercitano nel tiro dei razzi katiusha sui bambini negli asili israeliani di confine, trovano sempre zelanti coperture e giustificazioni politiche in Europa, compresi alcuni leader della sinistra italiana (Massimo D’Alema, tanto per fare un nome).
Bisogna trattare con Hamas, dicono costoro: ma come si può pretendere di dialogare con un’organizzazione che festeggia senza vergogna la sua necrofilia? In poco più di vent’anni, sono 1.349 gli israeliani uccisi dagli uomini di Hamas, 1.106 gli attentati compiuti, 10.981 i razzi lanciati contro gli insediamenti ebraici e 87 i kamikaze entrati in azione contro gli israeliani.
Eppure, i fan di questi tagliagole di Allah sono tanti e alquanto potenti. Come la baronessa Catherine Ashton, rappresentante europea per la politica estera (una sorta di ministro degli Esteri dell’Ue) che non perde occasione per manifestare il suo amore per i guerriglieri islamici, nonostante la stessa Europa abbia incluso Hamas nelle black-list del terrorismo internazionale. Una baronessa con manie guerrigliere e stipendio da supercapitalista: 270.000 euro l’anno, il più alto in assoluto nella Ue (il doppio della Clinton, tanto per dare un’idea) e un ministero che costa ai contribuenti quasi 150 milioni di euro l’anno.
Okkei: nessuno tocchi Caino, ma in cambio mandate a lavorare la baronessa Ashton.
(Fonte: Il Sussidiario.net, 31 Dicembre 2010)