La Spagna boicotta i prodotti d’Israele
di Dimitri Buffa
La tv palestinese da giorni sta mandando in onda una specie di “pubblicità regresso” sponsorizzata anche dal governo e dal ministero degli affari esteri di Madrid che invita a boicottare le merci israeliane. L’ha scoperta e messa in rete l’organizzazione benemerita di Itamar Marcus, “Palestinian Media Watch“.
Noi italiani che abbiamo l’anno scorso vissuto il caso di Forum Palestina e del tentativo di far fare la stessa cosa, poi abortito, a Coop e Conad, possiamo consolarci: c’è qualcuno in Europa che è peggio di noi in materia di antisemitismo e dintorni. Tra coloro che hanno promosso l’iniziativa c’è anche l’Aecid, l’organizzazione governativa spagnola che si occupa di aiuti ai paesi in via di sviluppo e tematiche umanitarie.
Che cosa c’è nello spot che dura esattamente 58 secondi e si può vedere in un link . Si vede un bambino palestinese che si reca al supermercato e chiede in arabo sottotitolato in inglese delle patatine israeliane. Un altro cliente fa presente che stanno mettendo nelle città cartelli che invitano al boicottaggio delle merci israeliane.
Quello che sta alla cassa dice che lui “non può fare a meno di distribuirli al pubblico perché la gente gli chiede e perché in certi casi sono meglio dei beni palestinesi”. Il bambino insiste, si reca nello scomparto delle “chip” e ne prende in mano un pacco dicendo: “voglio le patatine di Israele”. Poi si sente il crepitare di una mitragliatrice che, per la paura, fa cadere di mano al bambino il pacco appena comprato di patatine israeliane mentre se ne sta ormai uscendo dal negozio. A quel punto il bambino si convince e dice: “non voglio prodotti di Israele, voglio prodotti palestinesi”.
Della serie: lo sfruttamento intensivo dell’infanzia per fini ignobili. Lo spot volge al termine e si vedono passare in rapida sequenza i promotori di questa campagna degna di Goebbels. Poi nel fotogramma finale si specifica che lo sport sarebbe stato trasmesso d’accordo con il governo spagnolo, con il ministero degli affari esteri, con l’Aecid e con la ong pagnola Acsur oltre che con il progetto Caanan “per lo sviluppo di una Gerusalemme palestinese”.
Una cosa che fa accapponare la pelle e da cui si spera che il governo Zapatero si affretti a prendere le distanze o a smentirne la sponsorizzazione. Neanche le Università inglesi dal boicottaggio accademico facile si erano mai spinte fino a questo punto. Uno spot che passa sulla tv palestinese, tra un cartone animato antisemita e una serie sui Protocolli dei savi di Sion è veramente troppo.
(Fonte: L’Opinione, 13 gennaio 2011)
#1autores
la Spagna e i Stati come la Columbia,Venezuela sono molto arrabiati dal comportamento della Palestina. La Spagna non parla bene del movimento boicotta Israele solo perche’ non corrisponde.Ogni Stato del america del Sud e’ contro Israele e lo e’ per la resistenza contro Israele non e’ per l’ONU. Questa storia del ONU non e’ andata giu’,come diciamo noi nel modo di dire.E non e’ andata giu’ a moltissimi Stati che reggono il popolo unito,la Resistenza.
#2Emanuel Baroz
chiarissimo come al solito!
#3autores
come puo’ essere felice la Spagna di avere d’avanti a se’ un Sito che mai ha corrisposto al iniziativa pubblica e resa falsa dalle stesse Autorita’ della Palestina. Io sono stata molte volte ai servizi segreti Palestinesi,la mia Cara amicizia nasce da Yasser Arafat,sono anche una vecchia amica dei Presidenti di Israele,ho inventato i loro nomi ma non era per niente.
#4FABRIZIO
Sono un laureato di 66 anni ancora in grado di leggere e di capire e devo ammettere che tutto quello che ha scritto “autores” mi è risultato completamente incomprensibile……..
Vorrei sapere se dipende da me o quanto scritto è assolutamente criptico e di non facile interpretazione.
I concetti sono astrusi e l’italiano a dir poco approssimativo, per cui consiglieri chi vuol esprimere un’idea, prima faccia chiarezza con il proprio cervello e poi consideri se è in grado di esprimerlo in una lingua comprensibile, in caso contrario può andare a fare una passeggiata che è sicuramente più salutare.
#5Maurizio
Tutta invidia, gli antisemiti ci sono e gli ignoro; per fortuna ho tanti amici non ebrei che sono al mio fianco.