Gaza: festeggiamenti per il massacro di Itamar
Gaza, 12 Marzo 2011 – Festeggiamenti con distribuzione di dolci per le strade fra i palestinesi della Striscia di Gaza per celebrare il massacro a sangue freddo, venerdì sera, della famiglia Fogel a Itamar (le cui foto sono state rese pubbliche dalla famiglia proprio per testimoniare l’accaduto, ma sono molto cruente).
La tv di Hamas ha parlato di “giornata di gloria per il popolo palestinese”.
(Fonte: Israele.net)
Per ulteriori dettagli cliccare qui, qui , qui e qui
Nella foto in alto: la distribuzione di dolci nella città di Rafah per festeggiare il massacro di Itamar
#1emily
MALEDETTI VIGLIACCHI E CODARDI…AMMAZZARE BAMBINI CHE DORMONO…..
#2Alberto Pi
Io mi vergogno – terza lettera al Manifesto.
pubblicata da Gabriele Levy il giorno lunedì 14 marzo 2011 alle ore 0.14
Cari amici,
è passato molto tempo dalla mia ultima lettera; continuo a leggere il Manifesto e continuo a porvi delle domande, ma purtroppo non ricevo da voi delle risposte.
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Io mi vergogno di vedere sul web un sito che si chiama “Ebrei Contro l’Occupazione”, che chiede ad Israele di ritirarsi prima da tutti i territori occupati, e poi di ritirarsi del tutto, sparire, per ottenere i “diritti legittimi del popolo palestinese”, riportando nei suoi confini sette milioni di profughi, presunti o veri, cancellando così l’unico stato ebraico del mondo.
Io mi vergogno che ci siano ebrei che vogliono restituire il Muro Occidentale, cuore del cuore ebraico.
Il muro a cui gli ebrei non avevano accesso dal 1948 al 1967.
Io mi vergogno che ci siano ebrei contro lo stato ebraico, quando esso altro non è che l’assicurazione sulla vita di tutto il popolo ebraico.
Io mi vergogno a leggere che ieri, in pieno Shabbat, due arabi armati sono entrati in una casa ebraica ed hanno ucciso a coltellate un padre, una madre e tre figli, uno di 11, l’altro di 4 e l’ultima, neonata di quattro mesi.
Come si fa ad uccidere un esserino di 4 mesi a coltellate?
Quale livello di salute mentale c’è in uno che fa un gesto del genere?
A Gaza stamattina i miliziani di Hamas distribuivano caramelle alla popolazione per festeggiare l’omicidio di una neonata di 4 mesi.
A me sembra che l’Islamismo sia una malattia mentale di massa, esattamente come lo fu il Nazismo.
E che la cosiddetta “sinistra” continui ad evitare di rendersene conto.
Gheddafi in queste ore sta macellando migliaia di esseri umani che chiedono democrazia e libertà.
E gli “Ebrei contro l’occupazione” protestano contro Israele…
Solo il grande Fellini potrebbe descrivere una situazione così grottesca.
Siete contro l’occupazione di cosa, esattamente?
Tutta la Palestina è territorio occupato, vero?
Ma quando mai è esistito uno stato chiamato Palestina?
Dal 1948 al 1967 i “Territori occupati” erano in mano giordana.
E la striscia di Gaza in mano egiziana.
Perchè a quel tempo nessuno chiedeva la costituzione di una stato palestinese?
Alcune settimane fa è stato pubblicato uno studio realizzato da, e solo da, giornalisti arabi.
Ebbene, da questo studio risulta che negli ultimi 30 anni sono morti circa 11 milioni di islamici nelle guerre, negli attentati e in quant’altro dello stesso stile.
Il 96% di questi morti ammazzati è stato ucciso da islamici stessi. Il 3,9% e’ sato ucciso dagli eserciti occidentali.
Israele ha ucciso solo lo 0,1% di islamici ed arabi.
Eppure voi continuate ad accusare Israele di essere il principale responsabile della sofferenza dei popoli arabi.
Io mi vergogno anche solo a sentire il termine “Territori occupati” riferito a Giudea e Samaria, quando qui dietro, in Francia, ci sono 25 zone del paese che si chiamano “Zone urbane sensibili”, in cui ne’ la polizia, ne i pompieri e neppure i medici possono entrare perchè li vige un altra legge, la Sharia.
Quelli sono i veri Territori Occupati.
La comunità ebraica di Malmoe, in Svezia, sta emigrando, perchè in città il 60% degli abitanti è islamista. Ed anche violento.
In Inghilterra la corte costituzionale ha deciso che la Sharia può essere utilizzata come legge civile, e sono sorti centinaia di tribunali islamici.
Stanno nascendo sotto i nostri occhi i quartieri dove le donne sono trattate come bestie, dove un clero islamista medievale spinge le masse all’odio verso chi è Dhimmi, non islamico.
Io mi vergogno a vivere in una città come Torino, dove girano sempre più donne con il burka, ma se giri con una kippà in testa vieni picchiato a sangue, al grido di “itbach el yahud”, “massacriamo l’ebreo”. Ho visto questo con i miei occhi.
Torino, città capitale della Resistenza.
Abbiamo pianto milioni di morti per la Libertà e la Giustizia.
Ed ora cediamo questi principi e questi diritti ad una banda di malati di mente chiamati Imam integralisti.
Io mi vergogno a sentir chiamare la Barriera di difesa “Il muro dell’apartheid”: per anni i terroristi della Cisgiordania salivano sugli autobus israeliani, dove viaggiavano esseri umani di tutte le religioni e di tutti i colori, e si facevano esplodere al grido di “Allah hu akbar”.
Da quando c’e’ la barriera di difesa il numero degli attentati terroristici è sceso del 95%.
No, dico, ci siamo già dimenticati delle scene dei brandelli di carne che ciondolavano dagli autobus israeliani esplosi tra il 1993 ed il 2003?
Quello è il muro della vita, non dell’apartheid. Serve a salvare vite umane.
Tra 50 o 500 anni, quando gli islamisti avranno imparato a non odiare, forse lo butteranno giù, come il Muro di Berlino nel 1989.
Alcuni mesi fa nel corso dei negoziati Netanyahu ha offerto ad Abu Mazen un piccolo scambio di territori: Israele si tiene un pezzo di Cisgiordania in cambio di un eguale pezzo nella Israele pre-67 dove vi sono solo villaggi arabi, che passerebbero così alla Palestina.
E sapete cosa è successo?
Gli arabi residenti in Israele si sono ribellati chiedendo di rimanere in Israele.
Come sarebbe a dire?
Gli arabi israeliani preferiscono rimanere cittadini di seconda classe in Israele, piuttosto che diventare cittadini di prima classe in Palestina?
Ma sono matti?
Oppure hanno capito che se nascesse la Palestina, loro si troverebbero a vivere nel cinquantanovesimo stato islamico del mondo, dove un regime dittatoriale e fascista governa sbattandosene altamente dei diritti umani e della libertà, della democrazia e della giustizia sociale?
Alcuni giorni fa i manifestanti libici a Bengazi esponevano un cartello con la scritta in Inglese: USA, EUROPE: PLEASE HELP US!”.
Sabato scorso una manifestazione di anarchici e noglobal ha attraversato San Salvario con in cima al corteo un grande striscione bianco su cui c’era scritto “USA ed Europa fuori dalla Libia!”
Ma dov’è la vostra coerenza, cari compagni?
Con chi state?
Con chi chiede democrazia e libertà o con chi li reprime?
Sino ad ora Israele si è tenuta ben fuori dal fuoco che sta sconvolgendo il mondo arabo.
Ed ora giro per San Salvario e vedo manifestini attaccati al muro che invitano a partecipare alla Flottilla numero 2, con accanto le immagini delle rivolte arabe correnti.
Solo questo ci mancava: andare a far casino anche a Gaza, per supportare il regime fascista di Hamas, che domina con la violenza un popolo oppresso.
A Gaza i mercati sono pieni di cibo, anche in questi giorni.
La fame è altrove: in Egitto ed in Libia, in Siria e tra gli schiavi/lavoratori stranieri del Golfo Persico.
Mi sembra che avete poche idee, ma ben confuse, cari compagni.
Tra poche ore l’Italia compie 150 anni.
Di questi 130 sono stati anni di democrazia e libertà.
Non male, per un paese immerso nel Mediterraneo.
Le masse arabe ci stanno chiedendo aiuto, vogliono la democrazia e la libertà.
I ribelli chiedono aiuto, come lo chiedevano i partigiani agli alleati durante la seconda guerra mondiale.
L’Italia potrebbe avere un ruolo determinante nel Mediterraneo, in appoggio della lotta dei popoli per la libertà.
E voi scrivete sui vostri manifesti di uscire dalla Libia?
In queste ore quel delinquente di Gheddafi sta vincendo a suon di bombe e morte la guerra contro gli insorti.
E che cosa fate voi per aiutare le forze democratiche arabe?
Chiedete di non intervenire?
Pensate se durante la seconda guerra mondiale ci fosse stato un movimento pacifista che chiedeva nelle piazze il non intervento degli alleati…
Senza gli americani e gli inglesi avremo ancora quel pazzo di Hitler tra i piedi….
A volte mi chiedo se sto sognando o se è vero: i compagni appoggiano i fascismi mediorientali, con la scusa dell’antimperialsimoo con quella dell’antisionismo.
E’ anche grazie a questi compagni che il nostro paese si sta spostando a destra.
Più i “compagni” appoggeranno i fascismi mediorientali, e più la gente voterà a destra.
Anzi, la destra di oggi è già la nuova sinistra.
Si sono semplicemente invertiti i ruoli.
Gianfranco Fini è molto più di sinistra di Bertinotti.
Bertinotti non ha mai visitato un Gulag.
E’ quasi ora che lo faccia.
Forse potrebbe salvare la faccia.
Almeno la sua.
http://www.facebook.com/notes/gabriele-levy/io-mi-vergogno-terza-lettera-al-manifesto/10150219871998761
#3teresa benvenuti
questa dei “festeggiamenti” è una notizia ,se possibile, ancora più orrenda dello sterminio codardo di vittime innocenti, quando l’orrore genera solo orrore
#4Roberto Martinelli
Di fronte a questa assurda barbarie che, peraltro, si ripete nel tempo, non ci sono parole, si commenta da se.
#5UGO GASPARE LAZZARA
Colpire:ovunque-comunque,chiedo come ebreo che mi sia concesso di indossare l’uniforme di Israele.Se ti dimentico Gerusalemme,si paralizzi la mia mano destra.
#6ANDREA MIRANDA RETFALVI
MANUEL!
NON HO PAROLE, NON SO, CON CHE RAZZA DI BESTIE, ABBIAMO A CHE FARE, QUALE PUÒ DICHIARARE VIRTÙ, E VINCITA, PERCHÉ HA MASSACRATO CINQUE ANIME INNOCENTI, E CON QUALE DIRITTO E PRETESO, VOGLIONO FARSI CHIAMARE “GUERRIERI ED EROI” DEL LORO POPOLO, SE ATTACCANO A TRADIMENTO, SENZA LASCIARE NEMMENO TEMPO DI RENDERSI CONTO DEL PERICOLO, E NON LASCIANO NEMMENO LA POSSIBILITÀ DI DIFENDERSI… I VERI GUERRIERI VIRTUOSI NON AGISCONO IN QUESTO MODO, SOLO I TERRORISTI.. INFAMI, E SENZA I C…I, PERCHÉ NON HANNO NEMMENO CORAGGIO DI AGIRE CONTRO QUELLI, CHE SONO ARMATI.. SE LA PRENDONO CON DEI BAMBINI E CON DEI NEONATI.. QUESTI SI PROCLAMANO UOMINI? SONO FEROCI ASSASSINI, CHE SONO PENOSI “GUERRIERI” SENZA ONORE…….
#7Ambra
BESTIE, non trovo altra definizione, ritengo moralmente colpevole Israele per sabra e chatila, sapere e non intervenire…quello che fa tutto il mondo in Libia adesso…ma un’ azione del genere non è di una creatura di Dio, non importa la religione.
Chi compie un’ azione simile non merita di respirare la stessa aria che gli altri respirano, a chi festeggia per un’ azione simile auguro di fare la stessa fine.
Non ci sono giustificazioni, nè onore, nè scuse.
Prima o poi dovranno pur renderne conto, bestie senza anima!
#8ANDREA MIRANDA RETFALVI
AMBRA!
PRIMA O POI DEVONO PAGARE DICI? SANGUE, CHIAMA SANGUE… IO NON CONOSCO ALTRO LEGGE…
#9alina
rimane la condanna per il delitto, ma la notizia non è vera :
http://wonkroom.thinkprogress.org/2011/03/17/a-brand-new-myth-for-the-israeli-right/
#10Emanuel Baroz
a noi risulta vera…
#11alina
questa è la ricostruzione documentata compresa l’intervista al giornalista del quotidiano Ynet
#12Emanuel Baroz
in realtà lo abbiamo letto anche da altre parti….
#13Emanuel Baroz
Come i palestinesi (e un prete cattolico) ci raccontano la strage di Itamar
La disinformazione su Itamar
di Dimitri Buffa
C’è una strana consonanza tra le parole di “esecrazione” della strage di Itamar da parte degli esponenti dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) e quelle di alcuni preti cristiani come don Mario Cornioli. E tale consonanza sta nell’ambiguità di quella formula che suona così: “condanniamo sì.
.. ma non possono essere stati i palestinesi”. Che ha anche una variante che più o meno recita: “condanniamo sì, ma i coloni israeliani se la sono cercata”. Frasi che in Italia conosciamo bene sin dai tempi delle “sedicenti Brigate Rosse”. Passano invece in secondo piano i terroristi che hanno ucciso nel sonno un’intera famiglia a Itamar, quella dei Fogel, tra cui un bambino di tre anni e un neonato di tre mesi.
La cosa migliore quindi, è fare parlare i protagonisti di tali prese di posizione del “sì… ma…” con le loro stesse parole. Cominciamo dall’agenzia ufficiale palestinese Wafa che il 12 marzo scorso, all’indomani del ritrovamento dei cadaveri commentava così: “Il presidente della Anp, Mahmoud Abbas, ha condannato l’assassinio assieme a tutte le violenze contro i civili”, sottolineando che la violenza porta ad altra violenza e che quello di cui c’è bisogno è una soluzione del conflitto che sia giusta ed onnicomprensiva.
Il primo ministro della Anp, Salam Fayyad, ha affermato: “Non deve esserci alcun dubbio circa la nostra posizione sulla violenza. Noi vi siamo totalmente opposti… e la condanniamo”. Ha chiarito che stava dicendo questo nel contesto dell’assassinio di Itamar, nello stesso modo in cui, in passato, aveva parlato della violenza contro il suo stesso popolo.
..“. Meno diplomatico, nella sua nefandezza, il direttore del giornale della Anp ”Al-Hayat Al-Jadida“, Hafez Al-Barghouti, che ha scritto: ”Io non credo che l’incidente di Itamar sia un atto di resistenza, ma piuttosto un atto eseguito da individui, ed è un atto che denunciamo e che è stato eseguito senza dubbio da palestinesi.
Accoltellare dei bambini nel sonno non è un’impresa eroica, ma l’atto di una persona senza cuore, come quella, simile, dei soldati e dei coloni dell’occupazione che uccidono dei bambini… I veri assassini di Itamar sono i coloni estremisti e chiunque abbia dato fuoco ad un albero, attaccato il cimitero di Awarta, espulso i residenti di Khirbat Yanoun, confiscato un pezzo della loro terra e saccheggiato un raccolto di olive… L’operazione di Itamar è stato un messaggio all’occupazione ed al mondo… il cui significato è chiaro l’occupante se ne deve andare“.
Adli Sadeq, un alto funzionario del ministero degli affari esteri palestinese, e giornalista del quotidiano della Anp ”Al-Hayat Al-Jadida“ il 13 marzo 2011 ha denunciato anche lui l’assassinio di bambini israeliani sia per motivi morali sia per avere danneggiato i palestinesi nella loro lotta contro l’occupazione.
Poi però ha affermato che, ”dal momento che gli israeliani avevano condotto l’assassinio organizzato di bambini palestinesi, era il governo israeliano ad essere in ultima analisi il responsabile per l’attacco di Itamar“. Vediamo adesso le incredibili parole del blog di don Mario Cornioli, ”Abuna“ (cioè ”nostro padre“ in arabo, ndr) Mario, uno di quei preti cristiani sempre in prima linea contro ”l’occupazione“ israeliana.
Il post già dal titolo è tutto un programma: ”Cosa è Itamar?“ Risposta? ”Che domanda difficile…la ripeto : cosa è Itamar prima di tutto? Ve lo dico io : è un insediamento illegale costruito su terra rubata ai Palestinesi.“ Poi il ”ragionamento“ giustificatorio: ”E’ importante usare una cartina per capire quello che è successo stanotte.
Condanniamo l’uccisione della famiglia ma nello stesso tempo non possiamo non condannare le case bruciate, gli ulivi tagliati, i negozi distrutti e i feriti degli attacchi iniziati il 28 febbraio e proseguiti fino a questi giorni sempre nella zona di Nablus, ad opera dei coloni… Non possiamo non condannare anche l’Occupazione che prosegue senza sosta da anni e anni e la costruzione di nuovi insediamenti…“.
Infine le supposizioni all’insegna del ”se lo sono fatti da soli l’attentato“. ”Come mi faceva notare un caro confratello che è nato in quelle zone vicino a Nablus – si legge nel blog – la colonia di Itamar è sicuramente ben fortificata e ben protetta essendo costruita in mezzo ai Territori Occupati, in un posto molto rischioso per chi decide di andarci a vivere, dato che sei proprio dentro la casa dei palestinesi… ed allora nasce spontanea qualche domanda: come è potuto passare/entrare colui che ha trucidato questa povera famiglia? Come ha potuto coincidere il malfunzionamento del sistema di allarme proprio con il momento in cui è passato l’assassino?“ Per essere un prete cristiano don Mario qui dimostra meno pietà persino dei dirigenti dell’Anp verso quelle vite spezzate.
(Fonte: L’Opinione.it, 7 Aprile 2011)
#14Emanuel Baroz
07/04/2011 – Secondo un sondaggio condotto da un’équipe congiunta israeliana e palestinese, un terzo dei palestinesi intervistati ha dichiarato di sostenere il massacro a Itamar della famiglia Fogel (una giovane coppia uccisa nella propria casa insieme a tre figli di 11 anni, 4 anni e 3 mesi).
(Fonte: Israele.net)