Per i “fratelli arabi” i malati palestinesi non meritano di essere curati, mentre Israele non fa (giustamente) alcuna distinzione. E il mondo tace….
Beirut, 21 Marzo 2011 – Due notizie degli ultimi giorni, naturalmente passate del tutto inosservate sui mass media nazionali ed internazionali, giustamente impegnati sul fronte terremoto in Giappone e attacco aereo alla Libia, ma anche incredibilmente pieni di particolari riguardanti il matrimonio reale in Inghilterra o le ultime dall’Isola dei Famosi (sic!), dovrebbero far riflettere: Mohammed Nabil Taha, un ragazzino palestinese di 11 anni, residente in uno dei tanti campi profughi istituiti da anni dai vari governi libanesi, dove i cosidetti profughi non hanno diritto neanche all’istruzione, all’assistenza sanitaria o all’accesso nel mondo del lavoro, è morto la settimana scorsa all’ingresso di un ospedale libanese dopo che i dottori si erano rifiutati di aiutarlo perché la sua famiglia non poteva permettersi di pagare le cure mediche.
Pochi giorni prima Forze di Difesa israeliane e paramedici del posto avevano contribuito a salvare la vita di una donna palestinese e della sua neonata, nell’insediamento dove si trovavano anche dei parenti della famiglia Fogel in lutto per i cinque membri della famiglia ferocemente assassinati la scorsa settimana. Il paramedico autore dell’intervento ha ricordato che il giorno del massacro della famiglia Fogel gli abitanti dell’insediamento hanno visto festeggiamenti e fuochi d’artificio nei vicini villaggi palestinesi (ma anche a Gaza), ma ha aggiunto che, indipendentemente da tutto, la squadra medica locale è impegnata ad aiutare chiunque abbia bisogno. “Due anni fa – ha raccontato – ci siamo dati da fare per curare un terrorista che aveva cercato di piazzare un ordigno ed era stato ferito dai soldati”.
Gadi Amitun, che guida la squadra del Magen David Adom (Stella Rossa di Davide) di Neve Tzuf, ha spiegato che non è la prima volta che gli abitanti dell’insediamento aiutano palestinesi in difficoltà. “Sanno che abbiamo un team medico ben preparato, e quando capita un incidente o un infortunio arrivano, e noi li aiutiamo”.
Nella foto in alto: Il caporale Haim Levin, di 19 anni, paramedico in servizio nelle Forze di Difesa israeliane, con la piccola Jude, chiamata così in onore del suo salvatore
#1Jonathan
…davvero, non è per nulla facile essere israeliani sempre assediati da ‘sti palestinesi… ma che vorranno poi?
Si aspettano pure che siamo noi a garantirgli l’accesso alla salute!
Non capiscono che già lo stiamo facendo con il nostro piccolo muretto, che in realtà altro non è che una misura per facilitare loro le corse negli ospedali?
E il boicottaggio poi? Ma è possibile che non capiscano che noi, insieme alla comunità internazionale (i cui pareri e giudizi noi teniamo in alta considerazione) lo facciamo per loro, perché noi crediamo nella loro grande resilienza, e più infieriamo e più li tempriamo!
Ma che li aiutiamo a fare ‘sti due palestinesi se poi la stampa internazionale non ci da nemmeno la visibilità che ci meritiamo!
E’ davvero un periodaccio!
Si figuri che l’altro giorno ho mandato mio figlio in visita allo Yad Vashem, perché ci tengo a che capisca che cosa abbiamo passato, e quando e’ tornato a casa mi sono persino sentito chiedere se erano i palestinesi quelli rinchiusi nel ghetto di Varsavia!
Dice che da qualche parte in una delle didascalie ha letto: ” […] they were surrounded by walls and kept under strict and brutal surveillance…”
Ma e’ possibile che con tutto quello che c’era da vedere, si doveva proprio imbattere in questa didascalia?
Non è mai stato facile essere ebrei ma con i tempi che corrono vivere in Israele lo è ancora meno!
Mio cugino vive a Roma e dice che lì è tutta un’altra storia!!!
Beato lui!
#2Jonathan
Davvero, non è facile essere israeliani sempre assediati da ‘sti palestinesi… ma che vorranno poi?
Si aspettano pure che siamo noi a garantirgli l’accesso alla salute!
Non capiscono che già lo stiamo facendo con il nostro piccolo muretto, che in realtà altro non è che una misura per facilitare loro le corse negli ospedali?
E il boicottaggio poi? Ma è possibile che non capiscano che noi, insieme alla comunità internazionale (i cui pareri e giudizi noi teniamo in alta considerazione) lo facciamo per loro, perché noi crediamo nella loro grande resilienza, e più infieriamo e più li tempriamo!
Ma che li aiutiamo a fare ‘sti due palestinesi se poi la stampa internazionale non ci da nemmeno la visibilità che ci meritiamo!
E’ davvero un periodaccio!
Si figuri che l’altro giorno ho mandato mio figlio in visita allo Yad Vashem, perché ci tengo a che capisca che cosa abbiamo passato, e quando e’ tornato a casa mi sono persino sentito chiedere se erano i palestinesi quelli rinchiusi nel ghetto di Varsavia!
Dice che da qualche parte in una delle didascalie ha letto: ” […] they were surrounded by walls and kept under strict and brutal surveillance…”
Ma e’ possibile che con tutto quello che c’era da vedere, si doveva proprio imbattere in questa didascalia?
Non è mai stato facile essere ebrei ma con i tempi che corrono lo è ancora meno essere israeliani!
Mio cugino vive a Roma e lì dice che è tutta un’altra storia!!!
Beato lui!
#3Jonathan
ah, giusto! Non viene pubblicata!
#4Emanuel Baroz
Noi qui pubblichiamo tutto tranne chi propone tesi negazioniste o chi offende gratuitamente. Per quanto riguarda il suo intervento respingiamo con fermezza il suo ignobile paragone tra ebrei sotto il nazismo e palestinesi che vivono a Gaza o nei territori amministrati dall’ANP, anche perchè quel bambino purtroppo morto era in un campo profughi in Libano….come sempre basta leggere senza pregiudizi la notizia per rendersi conto di come stanno le cose!
#5autores
ciao,ho saputo che gli Hezbollah si sono potenziati e che la UE da appoggio maggiore ad essi. La mia proposta e’ ancora aperta. Non lo so’ se ti sei ricordato ma la mia Operazione e’ attiva ed efficace tanto da donare il grado Superiore Ufficiale. Tu tralasci ogni cosa tanto da non temere dalla UE ma e’ la UE dalla parte del terrorismo,così viene descritto.La mia proposta e’ ancora aperta.
#6Jonathan
Possa la memoria essere uno strumento per illuminare i vostri cuori!
YAD VASHEM MUSEUM
WARSAW GHETTO
“On November 16, 1940 the Germans enclosed Warsaw’s Jews in a ghetto. While the Jews represented approximately one third of the city’s residents, the ghetto area was just 2.4%. Masses of refugees were expelled into ghetto Warsaw, thus increasing its population to over 450,000.
Surrounded by walls, and under strict and brutal surveillance, the Jews were cut off from the outside world.
Inside the ghetto, the lives of the masses were defined by the determined struggle for existence against death from starvation and disease. The frequent shrinking of the ghetto’s borders, the arrival of tens of thousands of refugees and the severe food shortages intensified the crowding and famine.
The Jewish communal institutions – primarily the Judenrat and welfare organizations – were powerless, as the ghetto became a center for the spread of disease and mass death.
More than 80.000 Jews died in the Warsaw ghetto over the period of its existence.
The remaining Jews were deported to the death camps. “
#7Emanuel Baroz
sono più che illuminati mi creda…..
#8lassiebaubau
x Emanuel Baroz: Scusa se io mi intrometto ma non vi sembra di poter fare molto di piu’ e di non farlo per Israele con tutto il terrorismo che si e’ alimentato ad oggi contro Israele a differenza da quando ci siamo conosciuti? a me pare che voi non possiate neanche piu’ permettervi del altruismo a differenza da prima e non solo nel riguardo della Libia che e’ contro Israele,infatti gli U.S.A. lasciera’ come sempre in mano alla UE il Terrorismo che e’ contro a Israele cosa che purtroppo cosi’ non era,eppure oggi la UE e’ contro Israele da appoggio al terrorismo Hezbollah e alla Libia rivoltosi che ha la politica che e’ contro Israele come quella della Palestina.non mi sembra che voi per Israele avete preso in considerazione le mie parole. ciao da autores.