Attacco da Gaza a Israele: 2 feriti, fra cui un minore. Il giovane versa in condizioni critiche
Gerusalemme, 7 Aprile 2011 – Due persone sono state ferite, fra cui un minorenne in maniera grave, nel sud di Israele, da un proiettile lanciato dalla Striscia di Gaza che ha colpito un bus scolastico. Lo hanno reso noto fonti della sicurezza israeliana.
Il giovane che versava in condizioni critiche ha ricevuto i primi soccorsi sulla strada mentre un’altra persona è rimasta ferita in a maniera lieve. Mentre i soccorsi si precipitavano per portare assistenza alle vittime nei pressi del kibbutz di Nahal Oz, almeno altri sei proiettili di mortaio si sono abbattuti nei dintorni, secondo un fotografo dell’Afp.
Il bus giallo, riportava a casa i bambini da scuola. Il tipo di proiettile ancora non è stato accertato. Secondo fonti di sicurezza israeliane, si è trattato di un missile anticarro lanciato dai dintorni di Gaza City. Secondo le stesse fonti, il bilancio sarebbe stato più pesante se la maggior parte degli studenti non fosse scesa alla fermata precedente. Poco dopo, dei proiettili di mortaio israeliani si sono abbattuti in una zona est della città di Gaza, nei pressi della frontiera con Israele, facendo almeno un morto e quattro feriti.
(Fonte: TMNews, 7 aprile 2011)
Nella foto in alto: l’autobus sul quale viaggiavano gli studenti
#1Emanuel Baroz
Gaza-Israele – razzo centra scuolabus: lampi di guerra, strage sfiorata
Strage sfiorata, oggi, nel Neghev israeliano, dove un sofisticato razzo anti-carro puntato dalla Striscia di Gaza ha centrato un mezzo pubblico adibito a scuolabus ferendo in modo grave un ragazzo di 16 anni e mancando di pochi minuti l’appuntamento micidiale con altri 30 studenti: scesi giusto alla fermata prima. Un attacco a freddo – condannato in serata con durezza dagli Stati Uniti – che innalza di molto il livello dello scontro e che ha già innescato una nuova sequenza di rappresaglie, dalla terra e dal cielo, a cavallo del confine della paura fra Israele e l’enclave palestinese controllata dagli islamico radicali di Hamas. L’ultima fiammata di violenza ha lasciato stavolta i suoi segni su una corriera gialla sventrata per strada in prossimità del kibbutz di confine di Nahal Oz: trapassata da parte a parte, per lungo, da un ordigno scagliato con ogni probabilità con un lanciamissili a spalla. Un tiro al bersaglio deliberato, secondo i servizi di sicurezza israeliani, date le dimensioni e le tinte accese del veicolo. Un tiro che solo per un caso fortuito si è abbattuto su un mezzo semivuoto, crivellando di schegge (anche alla testa) il solo passeggero rimasto, un adolescente, ferendo alle gambe l’autista, frantumando i finestrini e facendo volare i pelouche lasciati a bordo per gli scolari più piccoli. I soccorritori del Magen David, equivalente israeliano della Croce Rossa, hanno raccontato d’aver trovato il ragazzo ferito privo di conoscenza, in una pozza di sangue, e di averlo rianimato prima del trasbordo in elicottero verso l«ospedale.
L’allarme, nel frattempo, era scattato in tutte le località di confine, fra sirene e corse nei rifugi. Mentre il botta e risposta faceva già sentire altri boati. È durato per ore, intervallato da brevi pause: con le prime ritorsioni dell’artiglieria e degli elicotteri israeliani; una nuova pioggia di razzi e colpi di mortaio dalla Striscia (inclusi due missili Grad intercettati per la prima volta in volo, alle porte della cittadina costiera di Ashkelon, da una batteria del neonato sistema anti-missile ‘Iron Domè); e, infine, nuove ondate di raid aerei su Gaza City e Rafah.
Il bollettino di ‘guerrà dà conto per ora di almeno 5 persone uccise e numerose altre ferite nell’enclave palestinese. Ma anche di una casa danneggiata a Ein Hashelosha (sud Israele). A Gaza, fra gli obiettivi colpiti dagli F-16 con la Stella di Davide, si segnalano installazioni delle Brigate Qssam (braccio armato di Hamas) e di altre fazioni radicali. Fazioni che avevano giurato vendetta dopo la recente ‘esecuzionè di due miliziani di spicco in un’incursione aerea israeliana seguita all’improvvisa recrudescenza di tiri dalla Striscia delle settimane precedenti. E che sembrano avervi dato seguito con un atto provocatorio come l’aggressione a uno scuolabus, come testimonia la rivendicazione serale delle Brigate Qassam. Ad aggravare la percezione israeliana dell’accaduto c’è poi il fatto che l’attacco è stato eseguito con un lancia-razzi (o Rpg): uno strumento letale, a puntamento laser, che – secondo voci circolate nella stessa Gaza – potrebbe far parte di uno stock di armi nuove di zecca, di fattura o provenienza iraniana. Armi che riaccendono l’inquietudine di Israele. Espressa in queste ore dal monito del premier Benyamin Netanyahu (»non esiteremo a intraprendere ogni azione necessaria, offensiva e difensiva, per proteggere il nostro Paese e per proteggere i nostri cittadini«, ha detto da Praga); dall’appello solenne all’Onu del presidente Shimon Peres, per un intervento internazionale contro l’escalation; e, soprattutto, dall’ordine impartito dal ministro della Difesa, Ehud Barak, alla forze armate a reagire »rapidamente« e con »tutti i mezzi« utili.
Fra le possibili risposte alla minaccia sfuggente degli Rpg, l’esercito sta già pianificando di schermare la linea di demarcazione con la Striscia con elementi come collinette artificiali, filari di alberi, palizzate. La vera sfida si estende tuttavia su orizzonti ben più complessi e lontani, dalla caccia alla rotta delle armi a quella agli specialisti di balistica. Bersagli a cui sembrano ricondursi la recente cattura di un ingegnere di Gaza nella remota Ucraina; o il raid aereo fantasma che in Sudan, non più di due giorni fa, potrebbe aver messo nel mirino proprio uno degli armieri di Hamas.
(Fonte: L’Unico, 7 aprile 2011)
#2Emanuel Baroz
Israele, razzo centra scuolabus. Terrore negli occhi dei feriti
di Tommaso Cinquemani
I miliziani di Hamas hanno fatto fuoco questa mattina su uno scuolabus israeliano, nel Negev Occidentale. Nessun morto, solo due feriti e tanta paura. Il mezzo stava percorrendo una strada in prossimità del kibbutz Nahal Oz quando da una collina guerriglieri islamici hanno fatto fuoco con un lanciarazzi rpg. Il colpo ha sventrato il bersaglio a metà lanciando pezzi di lamiera e schegge ovunque. L’unico passeggero a bordo è stato colpito al volto e al corpo perdendo conoscenza. I soccorritori lo hanno dovuto rianimare prima di portarlo in elicottero in ospedale, ma non sarebbe in pericolo di vita. L’autista invece è stato colpito solo lievemente dalle schegge alle gambe.
Pochi secondi prima dell’esplosione trenta studenti erano scesi alla fermata e hanno visto dal marciapiede il mezzo sul quale avevano viaggiato saltare in aria. Secondo i servizi di sicurezza israeliani il tiro è stato deliberato come anche la scelta del bersaglio, uno scuolabus giallo di grande dimensioni che viaggiava lentamente. La risposta dell’esercito non si è fatta attendere. Dopo pochi minuti gli elicotteri si sono alzati in volo lanciando sulla Striscia di Gaza alcuni missili. Dalle postazioni dell’esercito sono stati sparati anche colpi di mortaio in direzione delle presunte postazioni dei miliziani. Per l’occasione è stato utilizzato anche il nuovo sistema antimissile israeliano. “Iron Domé” ha distrutto due missili Grad intercettati in volo mentre si dirigevano verso la cittadina costiera di Ashkelon. I primi bilanci parlano di cinque morti nella Striscia e di decine di feriti.
La paura è che Hamas sia entrato in possesso di armi più sofisticate provenienti dall’Iran. La rotta del contrabbando è cambiata da quando il regime di Hosni Mubarak è crollato. Teheran manda via mare le armi in Kenya, a Mombasa. Da lì risalgono il continente africano fino ad arrivare in Egitto. Gli arsenali vengono poi affidati ai beduini del Sinai che le portano al confine egiziano e da lì, attraverso i tunnel, dentro Gaza. Fino a febbraio il Cairo si è battuto, a più riprese e sotto pressioni internazionali, per scoraggiare questo traffico. Ma da quando al potere sono saliti i militari ogni tipo di controllo è caduto e ora Gerusalemme teme le sofisticate arme iraniane nelle mani di Hamas.
Intanto Hamas ha annunciato il cessate il fuoco, in accordo con le altre fazioni palestinesi, per fermare i raid punitivi di Israele. Poco prima Abu Mazen, presidente palestinese, aveva chiesto alla comunità internazionale di intervenire per mettere fine alle incursioni. Si è fatto sentire anche Benyamin Netanyahu , premier israelinao, in visita a Praga: “Non esiteremo a intraprendere ogni azione necessaria, offensiva e difensiva, per proteggere il nostro Paese e per proteggere i nostri cittadini.
Una donna palestinese è rimasta uccisa in un bombardamento dell’aviazione israeliana a Farrahin, sud di Gaza. Anche due dei suoi figli sono stati feriti dall’esplosione. Secondo l’agenzia di stampa palestinese, “Maan”, dall’inizio dei raid israeliani sarebbero state uccise otto persone. La morte della donna è avvenuta pochi minuti dopo che alcuni uomini di Hamas avevano lanciato sul Neghev una ventina di razzi e di colpi di mortaio.
http://affaritaliani.libero.it/politica/israele_razzo_centra_scuolabus.html
#3Dott. Sergio HaDaR Tezza
I missile è un missile anticarro di ultima generazione di tipo Kornet, di fabbricazione Russa, proveniente dalla Siria o dal Sudan.
Si tratta di un missile teleguidato, quindi NON È POSSIBILE che lo SCUOLABUS sia stato colpito per caso, come un obiettivo qualsiasi.
VOLEVANO MASSACRARE DOZZINE DI BAMBINI EBREI che ogni giorno tornano da scuola ai loro kibbutzim.
È UN VERO MIRACOLO CHE NON CI SIANO RIUSCITI.
Purtroppo, il sedicenne colpito è ancora GRAVISSIMO, in coma, con prognosi riservata e in erciolo di vita.
NON SI PUÒ AVERE PIETÀ DI CHI TIRA SUI NOSTRI BAMBINI NÉ DI CHI GLIELO LASCIA FARE DAL PROPRIO CORTILE!!!
Ogni cessate il fuoco con questa gente equivale ad un mini “appeasement” con dei veri e propri nazisti di lingua araba: avvantaggia solo loro!
#4Emanuel Baroz
12/04/2011 – È stato giudicato fuori pericolo il bambino palestinese di 8 anni rimasto accidentalmente ferito due settimane fa da schegge israeliane a Gaza, poi ricoverato e curato nell’ospedale israeliano Barzilai di Ashkelon. Rimangono critiche le condizioni del 16enne israeliano ferito giovedì scorso dal missile anticarro palestinese sparato contro uno scuolabus, vicino al kibbutz Saad, ricoverato all’ospedale Soroka di Beersheba.
(Fonte: Israele.net)
#5Emanuel Baroz
11/04/2011 – ”Siamo sconcertati dalla scelta delle parole fatta dall’Unione Europea dopo gli attentati contro civili israeliani, e in particolare dal fatto che la dichiarazione (del responsabile esteri della UE) ometta qualsiasi menzione del lancio di un missile anticarro su uno scuolabus israeliano ad opera di Hamas”. Lo ha detto un diplomatico israeliano reagendo a una presa di posizione di venerdì di Catherine Ashton che chiedeva a Israele di dar prova di ”moderazione” nella striscia di Gaza, senza condannare esplicitamente Hamas. ”E’ inquietante la scelta di un linguaggio che evita di condannare esplicitamente i crimini di guerra commessi quotidianamente da Hamas”, ha detto la fonte.
(Fonte: Israele.net)
#6Emanuel Baroz
E NEL FRATTEMPO
apprendiamo che un missile ha centrato uno scuolabus in Israele (“Israele Israele”, non territori cosiddetti occupati, nel caso qualcuno avesse voglia di tentare di specularci sopra). Apprendiamo che un ragazzino è rimasto gravemente ferito ed è in condizioni critiche, e ferito, anche se in modo meno grave, è anche l’autista. Apprendiamo che la strage in grande stile, evidentemente cercata, non è avvenuta unicamente per il fatto che alla fermata prima erano scesi tutti gli altri studenti, una trentina. E constatiamo che il Corriere della Sera nell’articoletto relativo all’attentato dedica DIECI righe a questo attacco e a un riassunto di altri attacchi recenti e recentissimi, e VENTOTTO righe alla risposta israeliana. E molte altre testate sono riuscite a fare anche di peggio. Perché il sangue giudeo è molto ma molto ma molto meno rosso di qualunque altro sangue, ma soprattutto del sangue palestinese – e li pagano per informare, questo branco di impuniti!
http://ilblogdibarbara.ilcannocchiale.it/2011/04/08/e_nel_frattempo.html