Quell’odio anche dopo la morte: «La bara non passi da Israele»
di Gabriele Villa
Per non avere niente a che fare. Nemmeno da morto. Quasi che una bara, con dentro un uomo che ha fatto della causa palestinese la sua missione di vita, rischi di venire contaminata dal solo passaggio in territorio israeliano. C’è qualcosa che stona, riguardo alla tragica fine di Vittorio Arrigoni rapito e ucciso a Gaza City da estremisti salafiti, anche e soprattutto sul «dopo» quella sua fine assurda.
C’è un discutibile rituale che sembra inzuppato di un odio atavico contro una parte. E quella «parte» è Israele, che con Vik, come lo chiamavano gli amici palestinesi, che dal 2008 aveva scelto Gaza come sua vera patria, non deve e non può aver nulla a che fare. Non deve avere nemmeno il privilegio o la possibilità di inchinarsi al passaggio della sua bara. Eppure la pietà non ha, come non dovrebbe avere mai, colore né bandiere. Ma tant’è. La richiesta alla Farnesina fatta da mamma Egidia Beretta Arrigoni, il sindaco di Bulciago, è stata esplicita quanto univoca: la bara del suo Vittorio dovrà passare tramite il valico egiziano di Rafah, per poi proseguire verso l’Italia. E per svolgere quelle formalità che la burocrazia impone, un legale italiano è partito ieri per il Cairo per conto della famiglia Arrigoni. Non ha fatto mistero di questa scelta la rocciosa sindachessa del paesino lecchese, dal dna comunista, che ha sempre camminato sulla stessa strada del figlio Vittorio. «Vogliamo che la salma di Vittorio passi per l’Egitto per rispetto alla sua memoria e alla sua battaglia contro le politiche israeliane nei territori palestinesi». Battaglia che gli costò anche provvedimenti di fermo da parte delle autorità israeliane e brevi periodi di detenzione.
Ma nel post mortem del volontario brianzolo c’è anche un altro «dettaglio» che stona. Stona quel tentativo inutile e un po’ penoso di accreditare la strampalata tesi che dietro alla sua uccisione ci sia stato chissà quale complotto sionista-imperalista, quando invece c’è soltanto l’azione barbara di un gruppo di barbari assassini. Uno dei gruppi ultraintegralisti salafiti della Striscia di Gaza ha infatti confermato ieri all’agenzia Ansa la responsabilità di una loro cellula «fuori controllo». Il portavoce, che parlava a nome di al-Tawhid wal-Jihad, una della fazioni salafite più note di Gaza, ispirate ad Al Qaida, ha negato che l’azione sia stata ordinata dai vertici del gruppo. «È stata una iniziativa incomprensibile, compiuta da una cellula impazzita, che contrasta con l’insegnamento dell’Islam e i nostri interessi», ha precisato. Confermando anche la notizia, le milizie di Hamas hanno arrestato «almeno tre militanti» salafiti nell’ambito di indagini che proseguono con controlli e retate a tappeto.
E, a proposito di ricostruzioni fantasiose dietro la morte di Vittorio Arrigoni, occorre dire che alcuni esponenti di Hamas (che governa la Striscia) non hanno mancato di richiamarsi in queste ore alla retorica anti-israeliana, accusando gli assassini di «fare il gioco del nemico sionista». Resta il fatto che, complessivamente, sono già tre le persone arrestate a Gaza accusate a vario titolo di un coinvolgimento diretto nella sconcertante esecuzione di giovedì: due erano ancora in organico nei servizi di sicurezza di Hamas. Tra loro l’esecutore materiale del delitto, che ha già confessato di aver strangolato Arrigoni con le sue mani, con un cavo metallico. La salma potrebbe arrivare già oggi in Italia, ma a Roma dovranno essere sbrigate una serie di formalità e quindi, come ha riferito il parroco Don Fabrizio, i funerali a Bulciago, cui assisteranno anche una delegazione palestinese, si svolgeranno martedì o mercoledì.
(Fonte: Il Giornale, 17 aprile 2011)
#1Emanuel Baroz
I maestri dell’odio incolpano l’Italia
di Fiamma Nirenstein
La Ong cui apparteneva la vittima ha sempre sostenuto gli islamisti. E ora che gli si sono rivoltati contro, se la prende col governo italiano e con Israele. Una pericolosa equazione ideologica
Ci sono tre o quattro cose chiare e tuttavia difficili da digerire nell’ orribile omicidio di Vittorio Arrigoni. La prima naturalmente è la crudeltà della pubblica esecuzione di un giovane uomo che aveva famiglia e amici. E ciò è chiaro. Ma non lo è la patente realtà che gli assassini siano jihadisti islamici di Gaza. Avrebbero potuto essere afghani, o iracheni. Nel 2002 Daniel Pearl fu ucciso a Karachi con metodi analoghi perché era ebreo, 2004 l’americano Nick Berg in Irak fu decapitato in video per, dissero gli jihadisti, «dare un chiaro messaggio all’Occidente »; Fabrizio Quattrocchi perché «nemico di Dio, nemico di Allah» e Arrigoni, come dicono i suoi carnefici nel video con la scritta che scorre,perché«diffondeva a Gaza il malcostume occidentale» e «l’Italia combatte i Paesi musulmani». Si ripete molto che Hamas, di cui Arrigoni era amico, ha condannato il delitto. Ma in realtà non importa se gli assassini sono iscritti a Hamas oppure no. Lo sono stati, lo saranno, lo sono… Anche Al Qaida, che a Gaza c’è, è meglio o peggio accolta a seconda dei momenti. Ma Hamas è sempre padrona di Gaza.
Suo è il rapimento di Shalit, sua la distruzione armata del campo di ricreazione dell’Onu per bambini non confacente ai dettami islamici, suo l’arresto di 150 donne con l’accusa di stregoneria e l’assassinio di alcune, sua l’acquisizione nella legge della pena di morte, la fustigazione, il taglio della mano, la crocifissione. Sua l’uccisione del libraio Rami Khader Ayyad, cristiano di 32 anni che vendeva Bibbie. Magari non sono tutti iscritti a Hamas quelli che compiono queste operazioni, o quelli che manda a sparare i missili Kassam contro Israele, mentre a volte li trattiene. E a volte reprime i giovani salafiti come ha fatto nei giorni scorsi in piazza. Hamas è un movimento, un partito, uno Stato integralista, nel suo statuto stabilisce che vuole la distruzione dello Stato ebraico, lo sterminio degli ebrei e la sottomissione di tutto il mondo al califfato islamico. Le frange salafite e quelle più legate alla Fratellanza musulmana in Egitto, di maggiore o minore influenza iraniana o qaidista residenti nella Striscia, si associano e si dissociano. Il fattoche Hamas adesso li disconosca non ha nessunissima importanza.
Per capire la morte del giovane italiano è invece importante afferrare che essa è stata innescata dallo spurio mescolamento dei suoi ideali umanitari con la causa di Gaza integralista, dalla sua vita mescolata a quella dei suoi potenziali nemici nell’illusione di accattivarseli.
Non c’è simpatia stabile da parte di un integralista. Solo la sua idea di Dio conta. La Gaza di Hamas, dove Arrigoni viene ucciso, per come la conosciamo è sempre terra incognita. Arrigoni amava i palestinesi, ma restava un estraneo. Per quanto uno possa combattere per uno Stato palestinese è poi difficile vivere con chi spara missili sui civili, indossa cinture di tritolo, distribuisce caramelle quando viene uccisa a Itamar una famiglia israeliana di cui fanno parte un bambino di tre mesi, uno di quattro anni, uno di nove. È un punto teorico molto importante: quando vai a Gaza, come in Afghanistan, devi sapere bene che la nostra concezione della vita, con tutti i suoi difetti e le sue falle, è tuttavia così carica di valore in sé che ci è difficile accedere l’idea che un terrorista suicida, o la madre di terrorista suicida, o un gruppo di amici che magari vedi tutti i giorni, possano attribuirle valore a seconda di una scala che vige solo secondo la sharia e l’interpretazione del potere vigente. Puoi morire perché sei ebreo, perché sei italiano, o cristiano, perché sei un apostata, o un corrotto occidentale… la fantasia estremista, non ci si può illudere, elide amici e sodali. Per quanto uno si sia speso contro«il potere sionista» e abbia usato per gli ebrei l’appellativo «ratti»(purtroppo Arrigoni l’ha fatto, e questo tuttavia non può cambiare la pietas per lui e la sua famiglia), niente vale se sgarri rispetto a una norma non tua, che resterà indistinta fino alla lama del coltello. L’islamismo politico può ammiccare, ma poi uccide, anche se nessuno di noi, gente della cultura ebraico-cristiana, lo può, oggi, capire.
E dunque, è intellettualmente triste e anche pericoloso che una manifestazione davanti al Parlamento incolpi Israele e l’Italia della morte di Arrigoni; o che l’Ism, Ong filopalestinese cui Arrigoni apparteneva, dia «responsabilità morali allo Stato d’Israele». Queste reazioni sembrano uscire da uno shock di perdita o da un cieco odio ideologico. Ma più ancora colpisce, con tutto il sincero rispetto per la figura del presidente della Repubblica, che nel suo giusto comunicato di cordoglio Giorgio Napolitano, invece di biasimare l’integralismo islamico, chieda la «ricerca di una soluzione negoziale al conflitto che insanguina la regione». Con la stessa coerenza, avrebbe potuto invocare qualsiasi altra buona causa: la lotta alla fame nel mondo o alla prostituzione infantile. Invece ecco che si richiama Israele a qualche misteriosa responsabilità. Ma la colpa è dell’integralismo islamico, che c’entra tirarci dentro il dolente testimone e vittima di questo grande problema comune?
(Fonte: Il Giornale, 16 aprile 2011)
#2Zac
Sarebbe ora di chiedere a Nirenstein e altri di tacere
http://mazzetta.splinder.com/post/24453418/criticare-israele-ai-tempi-del-maccartismo-straccione
#3Emanuel Baroz
@Zac: e perchè mai? Perchè esprimono il loro pensiero basandosi sui fatti e non sui pregiudizi?
#4Alex
Sono d’accordo che la salma non passi da Israele. La carogna non è kosher, e poi siamo in periodo di Pesach.
#5Emanuel Baroz
@Alex: evitiamo le offese per favore
#6Claudio
E’ questa una manifestazione di odio estremo che mi colpisce profondamente, così come le sue dichiarazioni, e l’invito a boicottare persino gli scritti di Grossman, così duramente provato per la perdita del figlio in Libano e sicuramente non un ‘falco’. Chissà cosa avrà provato prima di morire, guardando la faccia dei suoi aguzzini, e constatando che non si trattava degli odiati israeliani…
#7piopio
Ma il giornale non è l’organo di Berlusconi? Ma vi rendete conto? allora…
#8Emanuel Baroz
@piopio: e allora? Se scrive cose condivisibili, e nella fattispecie più che giuste secondo noi, perchè non pubblicarle?
#9autores
Quel odio? NO,NO guardi che noi vogliamo dettagliate spiegazioni da parte di Gaza che noi ci stiamo dando veramente dentro contro Israele. e non si vede? ma si sentira’ e Gaza e la Palestina dovra’ dare delle risposte precise! si e’ salvato l’Egitto.
#10rom
Come si può dire di esser contro il razzismo quando l’antisemitismo pervade l’animo e la mente di molti pacifisti? Come si può dire di esser per la convivenza quando si odiano gli israeliani?
#11Zac
comunque quello della famiglia non è odio atavico per Israele, semplicemente non hanno voluto far passare la salma per Israele perché temevano strumentalizzazioni, sono stati anche gentili a dire che era per rispettare il pensiero del figlio
io se fossi nei genitori di un qualsiasi morto, a uno che scrive cose del genere sputerei in un occhio, a lui, non insulterei certo i cadaveri dei suoi parenti:
Alex
Sono d’accordo che la salma non passi da Israele. La carogna non è kosher, e poi siamo in periodo di Pesach.
#12Zac
@emanuel
Dire che Nirenstein si esprime senza pregiudizi è un falso e lo sai, è un’affermazione semplicemente incredibile, ancora di più perché Nirenstein è una politica che fa politica accanto ai fascisti e mente come tutti i politici e molti dei personaggi ridicoli e sputtanatissmi citati in quell’articolo. Ai quali aggiungerei Pezzana che oggi ha scritto un articolo da animale, altro che musulmani disumani, qui sono i civilizzati che tirano la volata alla barbarie
Lo stesso dicasi di Pacifici, che ha disonorato tutti con i suoi comportamenti e con i suoi modi da pecoraro (non Scanio) e con i suoi commenti in rete così poco discreti. La vicinanza o la simpatia per la destra non deve offuscare il giudizio sulla qualità delle persone e quelle come Nirenstein sono pessime anche se sono dalla parte giusta, approvare quel che fanno vuol dire scendere al loro livello, dopo è inutile criticare l’nciviltà degli altri.
#13Emanuel Baroz
@Zac: ma dicosa stai parlando scusa?! Queli commenti poco discreti?! Io penso che questo alibi che hanno in molti, cioè quello di ritenere chi sbugiarda le menzogne degli antisraeliani poco credibile perchè schierato politicamente a destra come la Nirenstein (mentre invece non si capisce come si faccia a dire la stessa cosa di Angelo Pezzana o di Riccardo Pacifici…), non sia più accettabile: ragioniamo piuttosto sulle argomentazioni esposte!
#14Parvus
In fondo gli islamisti hanno una loro logica: vogliono inculcare l’idea che l’islam è il bene assoluto, e tutto il resto male.
Un comunista che si mostri troppo amico, potrebbe suscitare l’idea che anche fuori dall’islam qualcuno sia buono.
Pertanto costui va eliminato.
#15Zac
Parvus, perché non ti proccupi per il sushi http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4042347,00.html invece di avventurarti nella psicologia?
#16Emanuel Baroz
leggo adesso l’altro commento di Zac, quello sul sushi, che per chi non lo sapesse è stato un cavallo di battaglia di Vittorio Arrigoni per dimostrare la cattiveria e la perfidia israeliana…..basta questo per dimostrare la poca vlontà di confrontarsi causata dal pregiudizio. Naturalmente il fatto che Israele sia stato uno dei primi paesi ad inviare aiuti e uomini in Giappone non è stato preso nemmeno in considerazione…
#17Marco
Zac la nirestein può parlare troppo e avrebbe comunque parlato troppo perchè dopo la morte di un italiano il buon senso richiederebbe un minimo di silenzio. Ma i primi a strumentalizzare e a fare sciacallaggio accusando israele quando ancora Arrigoni era vivo sono stati i suoi amici neonazisti di infopal e a ruota i gli altri che hanno organizzato la veglia in centro a roma il giorno della sua morte. Mi spiace ma prima occorre rivolgere la tua indicazione ai suoi amici più stretti.
#18Shlom ben aziz
Ho come la vaga sensazione che vi lodate un pochino troppo.
Arrigoni morto per un’idea di giustizia che vale tanto per le persone di cultura ebraica che per quelli di cultura islamica. Davanti alla morte non c’è diffeenza, salvo che non la mettiamo sul fatto che gli eletti avranno i regni dei cieli, vabbè lasciamo perdere su queste bestemmie di comodo.
Quando l’uomo e non mi interessa che si ebreo o altro che di si voglia saprà rispettare la terra degli altri, le persone, e le culture altrui avrà la pace in terra, ma quando l’uomo, accecato da una folle idea messianica o da latre manifestazioni psicotiche non vi sarà pace.
Per quel certo “Alex” che si definisce kosher mi auguro solo che non debba vedere la bara dei propri figli, perchè a seminare vento si raccoglie tempesta.
#19Emanuel Baroz
ci lodiamo?! Sinceramente non mi sembra….per quanto riguarda Arrigoni ripeto che a mio parere l’articolo di Pierluigi Battista da noi pubblicato nei giorni scorsi è impeccabile, perchè spiega bene la situazione
#20zac
Ragioniamo pure, ma non mi pare di veder traccia di ragionamenti, si risponde alle battute sul sushi e si trascura un pezzo importante e giusto come quello che ho indicato al primo link. Avrete i vostri motivi per fare così o forse è solo coda di paglia?
#21Emanuel Baroz
per quanto mi riguarda quell’articolo che hai linkato è pieno di affermazioni che non condivido, e mi è sembrato di intravedere tra le righe dello stesso un certo pregiudizio antisraeliano che è a mio parere inaccettabile
#22Zac
Ti “è sembrato di intravedere tra le righe dello stesso un certo pregiudizio antisraeliano”?
Quindi non vale quello che c’è scritto perché a te è “sembrato d’intravedere” o quello che c’è scritto (e mi pare che ci sia scritto molto) è corretto?
Se fosse un anti-israeliano le cose che ci sono scritte diventerebbero balle anche se corrispondono a verità?
#23rom
Buona sera, scusate se scrivo in ritardo, voglio complimentarmi con Fiamma Nirenstein, ha scritto un articolo che condivido pienamente. io, sono cristiano, ma sto con israele senza se e senza ma.
#24Emanuel Baroz
@ Zac: hai ragione ho sbagliato a voler mantenere un livelo di “politically correct”. Chi afferma che il governo israeliano pratica l’apartheid è intriso di pregiudizio antisraeliano…non c’è bisogno di leggere tra le righe!
#25Alberto Pi
Incredibile……uno viene ammazzato da terroristi palestinesi e secondo alcuni la colpa sarebbe di….Israele!!!!
#26Marco
“comunque quello della famiglia non è odio atavico per Israele, semplicemente non hanno voluto far passare la salma per Israele perché temevano strumentalizzazioni, sono stati anche gentili a dire che era per rispettare il pensiero del figlio”
Completamente d’accordo invece far dire a un terrorista l’orazione funebre non è strumentalizzare. Ma ci credi alle cazzate che dici?