Certo alla luce delle dichiarazioni di chi conosceva bene la situazione questa storia è sempre meno chiara….
Blitz di Hamas, morti due degli assassini di Arrigoni
Un terzo è stato ferito e catturato. Oggi la salma rientra in Italia dal Cairo e per domani è prevista l’autopsia
Gaza – Si è concluso con due morti e un ferito il blitz di ieri delle forze di sicurezza di Hamas nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, per catturare i tre ricercati per l’omicidio di Vittorio Arrigoni, l’attivista dell’International solidarity movement ucciso il 14 aprile. E oggi la salma del volontario italiano rientrerà in Italia: dopo la camera ardente al Cairo, è previsto per oggi il rientro della salma di Arrigoni; giovedì ci sarà l’autopsia.
Le forze di sicurezza di Hamas, ieri, avevano circondato per ore una casa dove si erano rifugiati i membri del gruppo salafita – ritenuto responsabile dell’omicidio – non ancora catturati.
Secondo il resoconto dei servizi di sicurezza, dopo voci contrastanti, il giordano Abdul-Rahman al-Breizat si sarebbe suicidato, mentre un altro sospetto, il palestinese Bilal al-Umari, sarebbe morto per le ferite subite. Un terzo ricercato, il palestinese Mahmoud Muhammad Nimir Salfiti, è stato leggermente ferito e catturato.
Il blitz sarebbe scattato quando “Breizat ha lanciato un ordigno esplosivo in direzione dei suoi compagni, ferendo gravemente Bilal al-Umari e in modo lieve l’altro, prima di spararsi” ha comunicato il ministero dell’Interno di Hamas, il movimento islamico che controlla la Striscia di Gaza. Secondo le forze di sicurezza, tre poliziotti sarebbero rimasti feriti durante lo scontro a fuoco con i salafiti, asserragliati in casa; tre altri membri del gruppo sono stati arrestati durante il raid, anche se si tratterebbe di personaggi di secondo piano.
(Fonte: TmNews, 20 Aprile 2011)
Nella foto in alto: il palazzo dove erano asserragliati i presunti autori del rapimento e dell’omicidio di Vittorio Arrigoni
#1Emanuel Baroz
Pietra tombale di Hamas sul caso Arrigoni
di Paolo della Sala
Voilà, come avevo anticipato, il sistema giudiziario di Gaza è inesistente: i processi si fanno col kalashnikov. Trovato un colpevole, il problema era sentire da questi la sua versione dei fatti. Ma ora con l’uccisione di uno dei sospettati e il “suicidio” di Abdel Rahman “Il Giordano” (la famiglia non ci crede affatto), nessuno più parlerà.
Arrigoni aveva lavorato con e “per” Hamas. Impossibile fare qualsiasi cosa a Gaza senza l’assenso consenso di Hamas… Come ho scritto sabato sul Secolo XIX, gli è stato fatale avere aderito alle richieste del movimento 15 marzo. Soprattutto questo genere di presa di posizione ( http://guerrillaradio.iobloggo.com/2061/i-giovani-della-striscia-di-gaza-e-le-loro-speranza-violentate )
Difficile dire che a quel punto il potere ha deciso d’amblée di eliminare una persona considerata a quel punto come testimone scomodo. Chi può saperlo e dirlo?
Di sicuro, da quel momento Arrigoni è rimasto isolato e senza “appoggi”. Sono stato in zone simili a Gaza, e so cosa significa avere l’Ok invisibile del potere: puoi andare nei peggiori posti e nessuno ti tocca, misteriosamente, mentre i tuoi colleghi tornano in hotel come minimo rapinati e con tagli di coltello.
http://lapulcedivoltaire.blogosfere.it/2011/04/pietra-tombale-di-hamas-sul-caso-arrigoni.html