Per l’Egitto Israele ammazza i cristiani copti
di Paolo della Sala
Mentre negli USA ci si chiede se il prossimo teatro di guerra sarà in Siria e Libano, e mentre una delegazione dei Fratelli musulmani si reca in visita a Gaza, in Egitto monta l’onda anti-israeliana.
Secondo alcune figure chiave del nuovo regime, Israele avrebbe complottato contro i copti, creando il clima per i pogrom contro di loro, e inoltre venderebbe prodotti “avvelenati” agli egiziani. Arrestata anche una “spia” israeliana, che sarebbe implicata negli scontri di piazza Tahrir.
Si tratta di due classiche invenzioni, quella dell’ebreo avvelenatore e ammazza-cristiani, modalità dell’antisemitismo più pitecantropo tipico del nazifascismo e dell’antisemitismo orientale (comunista e non).
In Egitto il nazismo ha avuto gioco facile: era nazista il Gran Mufti di Gerusalemme , legato a filo doppio con l’Egitto e i FM. Erano ex spie naziste due ex presidenti “socialisti” dell’Egitto del dopoguerra, come Nasser e Sadat. Evidentemente non erano i soli.
Fino al 1945 c’erano delle spiegazioni storiche a causa dell’anticolonialismo inglese. Adesso il riemergere di queste falsità serve a spostare l’asse della politica egiziana, su cui si è finora basata una lunga pace in Medio Oriente escluse le molte microguerre in Libano e Gaza (mai divenute generalizzate, però). Adesso Al-Arabi e lo stesso Amr Moussa dimostrano che la Lega araba è a guida egiziana e che l’Egitto sta scivolando verso le posizioni dell’Iran, sull’onda del panarabismo dei Fratelli musulmani.
Nella foto in alto: l’incontro tra il Gran Mufti di Gerusalemme al Husayni e Adolf Hitler, avvenuto il 22 Novembre 1941