Nella Gaza “assediata” sta aprendo un nuovo hotel con piscina e un elegante ristorante
Mentre Israele e il mondo sono impegnati con la flottiglia, i cittadini di Gaza sono impegnati a prepararsi all’inaugurazione di un lussuosissimo hotel in città. L’Hotel “Movenpick” aprirà tra alcuni giorni per attirare i turisti dai Paesi Arabi (che già possono usufruire di un centro commerciale di livello internazionale)
Troveranno a riceverli sontuosi ingressi rivestiti di marmo e pietra, un costosissimo ristorante e una moderna piscina. Quest’estate a Gaza c’è una nuova moda: affittare stanze sulla spiaggia. Una stanza costa 1400 NIS al giorno a famiglia e c’è una grandissima richiesta. A Rafah, la scorsa settimana ha aperto un villaggio vacanze che offre piscine e ristoranti e ha in previsione di costruire un ristorante sul mare, sulla costa davanti a Gaza.
(Fonte: FocusMo, 12 luglio 2011)
Nella foto: uno scorcio dell’hotel di lusso Movenpick di Gaza
#1HaDaR
Son mantenuti dall’ONU (UNRWA), dall’UE, dall’OPEC… e ‘sti “poveracci” han più quattrini di quanto uno possa immaginare… 1400 NIS (New Israeli Sheqel) sono circa 287 Euro, cioè metà del salario medio mensile degli in Israele… (tutti ricchi ‘sti Ebrei, no?)
Le auto gli arabi se le comprano con valigette piene di dollari (successo con me testimone ad un amico in shock totale che ha venduto la sua ad un “povero palestinese” locale dopo che alla stazione di benzina gli aveva chiesto se voleva venderla) e se gli fai vedere un assegno ti ridono in faccia…
Del resto se si considera il costo di un kalashnikov e delle migliaia di razzi e missili che hanno comprato anziché costruire fabbriche (perché lavorare se ti mantengono?) e ospedali (perché costruirne se ti curano GRATIS in Israele?) o centrali elettriche (perché costruirne se Israele ti dà l’ettricità GRATIS?)…
#2Salvatore
Bisognerebbe farlo leggere al TG3 e al Fatto Quotidiano..
#3Emanuel Baroz
M.O./ Boom del turismo a Gaza, stampata la prima guida
Rivolta principalmente alla nuova borghesia della Striscia
Roma, 17 lug. (TMNews) – La Striscia di Gaza sta conoscendo un boom nel settore turistico, nonostante sia governata dal gruppo integralista Hamas e sia sottoposta da quattro anni all’embargo israeliano. A dimostrarlo, come riporta il sito web del quotidiano francese Le Monde, è la pubblicazione della prima guida turistica di Gaza, che è rivolta principalmente ai locali.
Uno dei promotori di questa guida, Mohammed Alafranji, ne ha fatte stampare per il momento 11.000 copie: “Oltre agli occidentali, anche i palestinesi hanno bisogno di spendere i loro soldi, quindi abbiamo fatto fare una guida turistica…senza turisti”, spiega.
“Gaza sta vivendo una rivoluzione nel settore del turismo”, dice a sua volta Mohammed Al-Madhoun, ministro “della Cultura, del Turismo, delle Antichità e dello Sport” di Gaza. “L’assedio (il blocco israeliano) ha contribuito a sviluppare il turismo locale, e il suo alleggerimento ci ha permesso di concentrare le attività dei tunnel (di contrabbando, sotto la frontiera egiziana) sui materiali per le costruzioni”. Il risultato, scrive Le Monde, sono le boutique, i centri commerciali, i ristoranti e gli hotel in costruzione nella Striscia. Per quale clientela? “Palestinese e internazionale, perchè come in tutte le zone di guerra girano molti soldi a Gaza”, aggiunge il quotidiano francese.
I clienti di queste strutture saranno innanzitutto diplomatici, giornalisti, impiegati delle molte Ong presenti nel territorio. Ma la fetta più sarà rappresentanta dai membri della nuova borghesia della Striscia, formata da coloro che si sono arricchiti con il commercio attraverso i tunnel. A Gaza però, dove risiedono in un piccolo territorio più di un milione e mezzo di palestinesi, la maggior parte della popolazione vive ancora in condizioni assai precarie.
#4Paolo Ragazzini
La catena svizzera Moevenpik é ovviamente quella che ha arrischiato i propri capitali (una nuova operazione “Piombo fuso”, peraltro assolutamente non auspicabile trasformerebbe
l’Hotel in un cumulo di macerie)…
Questa notizia vuol certo insinuare come i”poveri palestinesi” siano straricchi, grazie anche agli aiuti umanitari di quei COGLIONI degli occidentali.
No comment
#5Emanuel Baroz
i “poveri palestinesi” ricevono finanziamenti a getto continuo da parte di varie organizzazioni, ma purtroppo per la popolazione della Striscia di Gaza e dei territori amministrati dall’ANP quel denaro resta nelle mani di pochi che se ne appropriano lasciando così i propri fratelli nella miseria, fermo restando comunque che a Gaza non c’è alcuna crisi umanitaria e il cibo non manca. Ma al mondo questo non interessa….troppo occupato come è a dare addosso ai “cattivi israeliani”
#6Umberto Riganti
@Paolo Ragazzini: egregio Sig. Paolo, che la Striscia di Gaza sia una “prigione a cielo aperto” come vorrebbero far credere alcuni e’ una bugia colossale che andrebbe smentita con forza, per il bene stesso dei palestinesi che sono vittime dei propri capi e della loro avidità
#7Umberto Riganti
Incredibile…ma perché’ nessuno parla di questo?!