Abu Mazen insiste: “Non riconoscerò mai uno stato ebraico. La cattura di Gilad Shalit? Una buona cosa”
Quelli che seguono sono brani tratti da un’intervista al presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) andata in onda sulla tv egiziana Dream2 lo scorso 23 ottobre.
ABU MAZEN: «Innanzitutto permettetemi di chiarire qualcosa circa questa faccenda dello “stato ebraico”. Hanno cominciato a parlarmi di “stato ebraico” solo due anni fa, discutendone con me in ogni occasione, in ogni consesso dove andavo – ebraico o non ebraico – chiedendo: “cosa ne pensa dello stato ebraico?” L’ho già detto e voglio ripeterlo ancora: io non riconoscerò mai l’ebraicità dello stato, o uno “stato ebraico”.» […]
INTERVISTATRICE: «Non pensa che sia stata la resistenza [armata] a riuscire a liberare mille prigionieri? I negoziati devono sempre essere accompagnati da una certa quantità di forza. Non vi possono essere negoziati senza resistenza [armata]. E’ dimostrato dall’esperienza dei popoli, in Irlanda e in altri paesi.»
ABU MAZEN: «È vero, ma le nostre circostanze sono differenti. Noi non siamo in grado di condurre una resistenza militare. Hamas ha sequestrato, o meglio, ha catturato un soldato ed è riuscita a tenerlo per cinque anni, e questa è una buona cosa. Noi non lo neghiamo. Al contrario, è una buona cosa che su una piccola striscia di terra, 40 chilometri per sette, siano riusciti a tenerlo e nasconderlo.» […]
(Fonte: MemriTV, 31 ottobre 2011)
Nella foto in alto: un estratto del contenente questi brani dell’intervista. Per la visione integrale del video cliccare qui e qui
#1HaDaR
Certo che chi forma la popria conoscenza dei personaggi storici principalmente dalle pagine dei giornali italiani, dagli schermi delle tv italiane o dalle radio italiane, di destra, centro e sinistra, avrà qualche problema a riconciliare la “moderazione” di Abu Mazen, Mahmud Abbas, con codeste dichiarazioni…
Tuttavia, chi impara altrove, e sa quanto codesto signore sia un fedele musulmano (l’Islam PROIBISCE OGNI SOVRANITÀ NON MUSULMANA), sia un negatore della Shoah (scrisse la sua tesi di laurea in cui negava la Shoah come “invenzione sionista” all’Università Patrick Lumumba di Mosca nel 1982), e fosse stato uno dei massimi dirigenti di Settembre Nero (branchia di FATAH, responsabile, tra l’altro, dell’assaasinio degli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco nel 1972), e altre perle… Chi appunto s’informa veramente – cosa alquanto difficie da fare in Italiano, data l’ossequiosità con cui sin dagli anni ’20-’30 del secolo scorso si parla in Italia del mondo musulmano – non ne sarà stupito.
#2david
E meno male che è un moderato !!!!!!
#3Emanuel Baroz
“È stata colpa nostra”
Clamorosa e rara intervista di Abu Mazen alla televisione israeliana: “It was our mistake, è stata colpa nostra” ( http://m.smh.com.au/world/it-was-our-mistake-says-palestinian-chief-20111029-1mpc9.html )rifiutare la partizione Onu che nel 1947 aveva diviso la Palestina in due Stati, uno arabo e uno ebraico, e anzi dichiarare guerra, poi persa, a Israele. “È stato un errore di tutto il mondo arabo”, ha aggiunto il presidente palestinese che però si lamenta che gli israeliani da 64 anni li puniscano per quell’errore. A me pare clamorosa, questa intervista. Tutto il gran casino arabo-israeliano, dicono ora anche i vertici palestinesi, nasce dal “mistake” di 64 anni, quando gli arabi scelsero la guerra invece che la pace.
http://www.camilloblog.it/archivio/2011/10/29/e-stata-colpa-nostra/
#4barbara
L’ho sempre detto: l’unica differenza fra lui e Arafat è che lui porta la cravatta.