Palermo: anche Zamparini sposa il pregiudizio antisemita
Palermo – Incredibili dichiarazioni del presidente del Palermo Calcio Maurizio Zamparini, che durante una intervista rilasciata a SportMediaset sabato scorso, riguardante una sua diatriba con il procuratore del giocatore argentino Javier Pastore non ha trovato di meglio che affermare come “…Una cosa simile in un ambito diverso accade in America dove ci sono avvocati per la maggior parte di estrazione ebraica che aspettano i propri futuri clienti fuori dai tribunali e ospedali, promettendo consulenze gratuite che poi si rivelano invece con percentuali di provvigioni altissime, anche del 50%”, dimostrando ancora una volta come il pregiudizio antisemita si diffuso in qualsiasi ambito.
Ovviamente questa dichiarazione non ha avuto alcun risalto sui mass media nazionali, fatto ancor più grave delle medesime vergognose dichiarazioni.
(Fonte: ilovepalermocalcio.it, 5 Novembre 2011)
Nella foto in alto: Maurizio Zamparini, presidente del Palermo Calcio
#1Samuel
Chissà che ne penserà Zahavi…
#2barbara
Che poi, oltretutto, se io vado in tribunale, che sia come imputata o che sia come parte lesa, non è ragionevole immaginare che un avvocato ce l’abbia già? Quali futuri clienti dovrebbero allora cercare questi avvocati EBBBREI che stazionano davanti ai tribunali tipo tassisti abusivi a caccia di polli da spennare? Il che diimostra quanto bene l’antisemitismo si sposi con la stupidità.
#3salvatore
Dopo 500 anni dallo scellerato decreto spagnolo di espulsione e di conversione forzata degli ebrei siciliani riecheggiano a Palermo (città di coordinamento esecutivo in Sicilia di quel decreto spagnolo) le voci dell’antisemitismo. Però a Zamparini e ai palermitani fanno comodo i goal di Zahavi!! Sullo spunto del commento di Samuel propongo di contattare Zahavi e di chiedergli cosa ne pensa delle dichiarazioni di Zamparini?
#4Simone
Zamparini e gli ‘avvocati ebrei’: “Così alimenta l’antisemitismo”
Il presidente del Palermo paragona l’agente di Pastore agli “avvocati di estrazione ebraica che in America aspettano clienti fuori da tribunali e ospedali”. Reazione indignata del presidente della Federazione italiana Maccabi, Vittorio Pavoncello: “Parole inaccettabili, Federcalcio e Lega calcio devono intervenire”
di GABRIELE BONINCONTRO
ROMA – “Avvocati ebrei”. Le parole sono come pietre e il pregiudizio dimostra di essere duro a morire anche nel 2011: certi luoghi comuni privi di ogni verità vengono ripetuti ancora, soffiando così sul fuoco dell’antisemitismo e del razzismo. Stavolta però non si tratta dei cori beceri della curva: a sposare il pregiudizio antisemita è stato il presidente del Palermo Calcio Maurizio Zamparini, commentando a SportMediaset (le sue frasi sono state riportati dai siti che si occupano della squadra rosanero) la presunta estorsione ai suoi danni da parte dell’agente dell’ex calciatore del Palermo Javier Pastore: “Una cosa simile in un ambito diverso accade in America dove ci sono avvocati per la maggior parte di estrazione ebraica che aspettano i propri futuri clienti fuori dai tribunali e ospedali – ha detto il presidente della squadra siciliana, secondo quanto riferito da mediagol.it – promettendo consulenze gratuite che poi si rivelano invece con percentuali di provvigioni altissime, anche del 50%”. Avidi e avvoltoi quindi. Come vuole il peggior luogo comune.
La denuncia arriva da Vittorio Pavoncello, presidente della Federazione italiana Maccabi (l’associazione che si occupa della promozione sportiva nelle comunità ebraiche) e consigliere dell’Unione delle comunità ebraiche italiane con delega allo sport: “Non c’è quasi commento da fare – dice Pavoncello – Ci si indigna giustamente per i cori della curva, non è accettabile che certe parole vengano da un tesserato, per
di più presidente di una squadra di serie A”. Pavoncello ha anche scritto una lettera alla Federcalcio e alla Lega di serie A per chiedere che vengano presi provvedimenti: “Anche se quella di Zamparini è stata soltanto una battuta infelice, non per questo è meno grave. Il pregiudizio si nutre proprio di luoghi comuni, di stereotipi adatti ad ogni circostanza, soprattutto quelli più grossolani – scrive Pavoncello – Zamparini ha ritirato fuori la vecchia storia degli ebrei avidi e senza scrupoli: una favola che il fascismo e il nazismo hanno tramutato in una tragica e devastante realtà fatta di persecuzione e di morte”.
Pavoncello, da uomo di sport, è amareggiato: “Lo sport non solo dovrebbe essere oltre il razzismo: lo è, lo ha dimostrato mille e mille volte nel corso degli anni. Anche per questo le parole di Zamparini sono inaccettabili. La sua frase è fuori luogo, non c’è neanche alcun tornaconto: è gratuita. Oltretutto nel Palermo gioca Zahavi, che è israeliano e che spero non ne sia. Ma è un ulteriore segno che il presidente ha detto certe cose senza neanche pensarci, e questo è ancora più grave. Su questi pregiudizi si alimentano leggende che non sono vere. Basta con queste storie: mio padre ad esempio faceva il falegname, altro che avvocato avido: sono parole che disturbano molto, sono offensive per un popolo”. Sono frasi che offendono non solo un popolo, ma ogni persona dotata di buon senso, che rifiuta il razzismo in ogni sua forma.
Nella lettera indirizzata al direttore generale della Figc Antonello Valentini e al presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta, Pavoncello condanna il “ricorso ad una facile ironia su temi delicatissimi, sui quali bisogna saper misurare le parole. Ma soprattutto sarebbe opportuno che (Zamparini) si limitasse a parlare di calcio o delle sue attività commerciali, senza disquisire di argomenti che alimentano razzismo e antisemitismo”. La conclusione è un invito alle istituzione sportive: “Mi auguro che la federazione italiana gioco calcio e la Lega calcio intervengano decisamente. Non è un curva o il branco sugli spalti a parlare, bensì il presidente di una squadra di calcio di Serie A ascoltato e seguito da molti”.
(09 novembre 2011)
http://www.repubblica.it/sport/calcio/2011/11/09/news/zamparini_avvocati_ebrei_pavoncello-24748649/?ref=HREC1-10
#5Emanuel Baroz
Emme-Zeta, Esse-Esse
Quando quest’estate il Palermo ha acquistato il calciatore israeliano Eran Zahavi, mi sono chiesto se la sua esperienza italiana sarebbe stata come quella di Tal Banin o al contrario quella di Ronny Rosenthal. Israele non ha una tradizione calcistica di rilievo e in Italia ha giocato solo Banin, centrocampista del Brescia per tre stagioni, dal 1997 al 2000.
Prima di lui era toccato al centravanti Rosenthal, ma solo per qualche giorno: nel 1989 arrivò a Udine in prova, ma la società lo rimandò indietro ufficialmente per problemi fisici alla schiena. Sui muri della città friulana erano comparse però scritte antisemite e fu facile credere che quello era stato il motivo che convinse la società bianconera a non ingaggiare Ronny. Nel 1995 il pretore del lavoro di Udine decretò che non c’entravano motivi razziali, stabilendo comunque che era stata illegittima la rottura del contratto e condannando l’Udinese a pagare 61 milioni di lire a Rosenthal per mancato guadagno.
Vabbè, nel 2010 ci sarebbe stato pure Eyal Golasa, preso dalla Lazio, ma restato a Roma solo cinque giorni, per il mancato accordo tra la società biancoceleste e il Maccabi Haifa. Non lo conto per ovvie ragioni, anche se non nascondo che mi incuriosiva l’approdo di un ragazzo israeliano al cospetto di una certa parte della tifoseria laziale. Se non altro perché ricordo le contestazioni nel 1992 contro Aron Mohamed Winter. Olandese, nero, ebreo.
Zahavi, arrivato dall’Hapoel Tel Aviv, è un buon calciatore, sto aspettando di capire se si tratterà dell’ennesimo colpo del Palermo a basso costo, della strategia delle plusvalenze che porta a scovare talenti oscuri, farli crescere e poi rivenderli a caro prezzo.
Compagno Zamparini?
Quando c’è di mezzo la squadra rosanero, c’è di mezzo il presidente Maurizio Zamparini. E poi dicono che noi siciliani siamo caldi e sanguigni e fumantini… La parola più comune per definire l’imprenditore friulano è “vulcanico”. Mangia-allenatori (notare l’ironia della sorte, l’attuale tecnico del Palermo si chiama Mangia), ce l’ha con molti, se non proprio con tutti. Ora si è messo in testa che il passaggio dell’argentino Javier Pastore al Paris Saint-Germain è conseguenza di un’estorsione da parte dell’agente del calciatore.
«Una cosa simile in un ambito diverso accade in America dove ci sono avvocati per la maggior parte di estrazione ebraica che aspettano i propri futuri clienti fuori dai tribunali e ospedali, promettendo consulenze gratuite che poi si rivelano invece con percentuali di provvigioni altissime, anche del 50%». Io non commento. Se non è antisemitismo questo…
Le reazioni indignate, giustamente, sono arrivate subito. Soprattutto Vittorio Pavoncello, presidente della Federazione Italiana Maccabi (l’associazione che si occupa della promozione sportiva nelle comunità ebraiche) e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con delega allo sport: “parole inaccettabili”, “frase fuori luogo”, “parole che disturbano molto, offendono un popolo”. Pavoncello ha pure scritto alla Figc e alla Lega Calcio, condannando «il ricorso ad una facile ironia su temi delicatissimi, sui quali bisogna saper misurare le parole. Ma soprattutto sarebbe opportuno che Zamparini si limitasse a parlare di calcio o delle sue attività commerciali, senza disquisire di argomenti che alimentano razzismo e antisemitismo». Sottoscrivo in pieno. Anche perché Emmezeta è un tesserato, molto in vista, non un ultrà fascista qualsiasi.
Appena arrivato alla Favorita, Eran Zahavi aveva detto di essere stato accolto benissimo dai tifosi del Palermo e infatti non si è mai sentito (né mai si sentirà) parlare di offese o insulti razziali nei suoi confronti. Mi auguro che ancora non abbia imparato l’italiano così bene da capire il suo presidente.
Domanda ingenua: ma per comprare Zahavi dall’Hapoel, Zamparini non ha trattato forse con avvocati ebrei?
http://sicilitudine.blogspot.com/2011/11/maurizio-zamparini-antisemita.html
#6Emanuel Baroz
Frasi antisemite sono state pronunciate nei giorni scorsi dal presidente del Palermo Calcio, Maurizio Zamparini. La denuncia alla FGCI e alla Lega Calcio di Paolo Pavoncello.
Il Presidente del Palermo Calcio pensa che gli ebrei…
“….Una cosa simile in un ambito diverso accade in America dove ci sono avvocati per la maggior parte di estrazione ebraica che aspettano i propri futuri clienti fuori dai tribunali e ospedali promettendo consulenze gratuite che poi si rivelano invece con percentuali di provvigioni altissime, anche del 50%”.
Il presidente del Palermo calcio Maurizio Zamparini ha pronunciato queste parole riferendosi all’agente dell’ex calciatore del Palermo Javier Pastore, nel corso di un’intervista rilasciata a SportMediaset e poi diffusa su tutti i siti che si occupano del Palermo calcio.
Il pregiudizio, di qualsiasi tipo esso sia, si manifesta così: senza che la persona nemmeno si accorga della gravità delle cose che sta dicendo, tanto è radicata e “normalizzata” quell’idea. Così deve essere anche per Zamparini – forse anche per questo le sue parole risultano particolarmente offensive e disturbanti, oltre che preoccupanti.
A denunciare il carattere antisemita delle parole di Zamparini è stato qualche giorno fa il sito Focus on Israel; poi la notizia è stata ripresa da Repubblica.it che sull’accaduto ha intervistato Vittorio Pavoncello, presidente della Federazione Italiana Maccabi. “Non c’è quasi commento da fare – dice Pavoncello. “Ci si indigna giustamente per i cori della curva”; a maggior ragione, aggiunge, ci si deve indignare se certe parole vengono da un tesserato che è anche presidente di una squadra di serie A”.
Pavoncello ha scritto una lettera alla Federcalcio e alla Lega di serie A per chiedere che vengano presi provvedimenti: “Anche se quella di Zamparini è stata soltanto una battuta infelice, non per questo è meno grave. Il pregiudizio si nutre proprio di luoghi comuni, di stereotipi adatti ad ogni circostanza, soprattutto quelli più grossolani – scrive Pavoncello. “Zamparini ha ritirato fuori la vecchia storia degli ebrei avidi e senza scrupoli: una favola che il fascismo e il nazismo hanno tramutato in una tragica e devastante realtà fatta di persecuzione e di morte”.
La gravità delle parole di Zamparini, secondo Pavoncello sta anche nella sua completa gratuità: ”La sua frase è fuori luogo, non c’è neanche alcun tornaconto: è gratuita. Oltretutto nel Palermo gioca Zahavi, che è israeliano”. Questo, osserva ancora Pavoncello ”è un ulteriore segno che il presidente ha detto certe cose senza neanche pensarci, e questo è ancora più grave”.
Nella lettera indirizzata al direttore generale della Figc Antonello Valentini e al presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta, Pavoncello condanna il “ricorso ad una facile ironia su temi delicatissimi, sui quali bisogna saper misurare le parole “. Pavoncello conclude augurandosi che ”la Federazione Italiana Gioco Calcio e la Lega Calcio intervengano decisamente”. “Non è un curva o il branco sugli spalti a parlare, bensì il presidente di una squadra di calcio di Serie A ascoltato e seguito da molti”.
http://www.mosaico-cem.it/articoli/attualita/il-presidente-del-palermo-calcio-pensa-che-gli-ebrei
#7Giorgio Caccamo
Rettifico un’imprecisione nel mio post: Aron Winter non è ebreo, ma il suo nome divenne il pretesto per il razzismo più becero.
http://sicilitudine.blogspot.com/2011/11/maurizio-zamparini-antisemita.html
#8Samuel
Frase antisemita, inchiesta su Zamparini
‘Avvocati ebrei’, procuratore Palazzi apre fascicolo
(ANSA) – ROMA, 10 NOV – Il procuratore federale Stefano Palazzi apre un’inchiesta su una frase del n.1 del Palermo Maurizio Zamparini a contenuto antisemita. Commentando la presunta estorsione ai suoi danni del procuratore di Javier Pastore, oggetto di inchiesta a Palermo, Zamparini aveva detto che ‘in America ci sono avvocati, per la maggior parte di estrazione ebraica, che cercano clienti fuori da tribunali e ospedali promettendo consulenze gratuite e che poi si rivelano con percentuali di provvigioni altissime’.
http://www.tuttomercatoweb.com/palermo/?action=read&idtmw=306714
#9Samuel
Palermo, comunicato chiarificatore del presidente Zamparini
Leggo le distorte interpretazioni di mie dichiarazioni che hanno provocato reazioni fuorvianti.
Chiarisco:
Parlando ad un’emittente di come le nostre e la mondiale burocrazia e pubblica amministrazione abbiano ingabbiato la vita delle società e dei singoli, affermavo che anche in Italia ora ci si muoveva solo attraverso la consulenza di avvocati, e di come saremo anche noi arrivati come mi dicevano negli Stati Uniti d’America dove sembra la corporazione dell’avvocatura sia molto forte.
A proposito dicevo che mi avevano raccontato che fuori dai tribunali c’erano avvocati giovani per lo più di estrazione ebraica che fermavano i clienti dando loro assistenza gratuita, sino al buon esito della causa, che avrebbe provocato un compenso in percentuale.
La parola ebrei, popolo che io stimo ed ammiro, era ed è per me sinonimo di ammirazione per giovani intraprendenti che cercavano il lavoro e se lo procuravano con intelligenza.
Un elogio cambiato in offesa.
Così come l’accenno alle lobby finanziari che in Sud America prendono (da loro è possibile in Europa no) i diritti economici dei giovani calciatori che prestano poi ai club, parlavo della finanza ebraica e araba poiché è chiaro che nel mondo d’ora sono le uniche ad avere liquidità.
Anche questo un elogio, non una critica.
D’altronde sta nei fatti che l’architetto che lavora per il mio gruppo da 20 anni è un mio amico ebreo, un giocatore del mio club (unico in Italia) è ebreo, e quando nel 2011 un mio famigliare ha avuto bisogno di cure mediche all’avanguardia l’ho mandato a Tel Aviv.
Non sono mai stato razzista, la mia vita lo prova.
Sono da sempre un estimatore della storia, della cultura e della tenacia del popolo ebraico.
Le scuse le vorrei io ricevere da chi ha travisato le mie parole.
MAURIZIO ZAMPARINI
http://www.tuttomercatoweb.com/palermo/?action=read&idnet=dHV0dG9wYWxlcm1vLm5ldC00MDQ0MA
#10Samuel
Zamparini, avvocati ebrei? Un elogio
‘Mai stato razzista, e’ popolo che stimo. Scuse da chi travisa’
(ANSA) – PALERMO, 10 NOV – ‘La parola ebrei era e e’ per me sinonimo di ammirazione per giovani intraprendenti che cercano il lavoro e se lo procurano con intelligenza’. Cosi’ il n.1 del Palermo, Maurizio Zamparini, sull’apertura di un’inchiesta del procuratore Stefano Palazzi per una frase a contenuto antisemita. ‘Un elogio e’ stato cambiato in offesa – ha detto Zamparini – Sono un estimatore della storia, della cultura e della tenacia del popolo ebraico. Le scuse le vorrei ricevere da chi ha travisato le mie parole’.
http://www.tuttomercatoweb.com/palermo/?action=read&idtmw=306777
#11Emanuel Baroz
sinceramente queste di Zamparini più che chiarificatorie mi sembrano peggiorare la situazione…forse sarebbe stato meglio chiedere scusa per aver detto una castroneria
#12salvatore
Emanuel Baroz ha ragione: la pezza è peggio del buco. Zamparini manifesta lo spirito tipico dell’antisemitismo: volere avere ragione sempre e comunque. Ma è il cuore ciò che conta e mi sa che qui Zamparini mostri un opportunismo peraltro di bassa lega.
#13salvatore
Da La Sicilia di oggi
Zamparini, ombre antisemite
Il procuratore Figc indaga su una frase sugli ebrei. La replica: “Sono un uomo libero, se dovesse convocarmi non mi presenterò. Travisate le mie parole, era un elogio”
SENZA PAROLE!!!
Zamparini fa finta di non sapere che ognuno è libero di scegliere le parole da dire e le azioni da compiere, ma non di determinare le conseguenze delle parole e delle azioni. Oppure Zamparini, come gli antisemiti (fateci caso anche questo atteggiamento li caratterizza), pensa di sottrarsi a questa legge morale, spirituale, giuridica e fisica della CAUSA-EFFETTO?
#14barbara
Eh, ha un sacco di amici ebrei, lui!
#15paola
Beh, la stupidità va sempre più di moda, si vede che è un “difetto” di questi tempi.
#16Emanuel Baroz
Ruben presenta interrogazione sulle frasi di Zamparini
Roma, 10 Novembre 2011 – Non si placano le polemiche per l’uscita del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, a proposito della presunta estorsione subita dall’agente di Pastore in occasione della vendita dell’argentino al Psg.
Il deputato di Futuro e Libertà, Alessandro Ruben, ha presentato un’interrogazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri “nella persona del Sottosegretario con delega allo Sport, Rocco Crimi, sulle intollerabili dichiarazioni dal sapore antisemita” rilasciate da Zamparini.
“Nell’interrogazione – si legge in una nota – Ruben chiede se Crimi non ritenga urgente e indispensabile stigmatizzare e censurare tale comportamento, onde evitare una colpevole e complice acquiescenza su atteggiamenti che istigano e favoriscono l’intolleranza, peraltro in un ambito quale quello calcistico che gia’ piu’ volte ha visto verificarsi episodi di intolleranza”.
Già ieri Zamparini, sul quale per lo stesso motivo ha aperto un’inchiesta federale il procuratore Stefano Palazzi, aveva voluto chiarire quanto dichiarato sottolineando che “la parola ebrei, popolo che io stimo ed ammiro, era ed è per me sinonimo di ammirazione per giovani intraprendenti che cercavano il lavoro e se lo procuravano con intelligenza. Un elogio cambiato in offesa. Non sono mai stato razzista, la mia vita lo prova. Sono da sempre un estimatore della storia, della cultura e della tenacia del popolo ebraico. Le scuse le vorrei io ricevere da chi ha travisato le mie parole”.
http://www.romaebraica.it/frasi-zamparini-ebrei/#more-5088