Diplomatico Israele assediato da folla in Marocco
Gerusalemme, 26 Marzo 2012 (ANSA) – Un diplomatico israeliano ha vissuto ieri momenti di tensione a Rabat quando l’edificio del parlamento è stato circondato da una folla di diecimila persone (secondo altri centomila) , indignate per la sua presenza in Marocco, che scandivano slogan ostili ad Israele e di sostegno alla Palestina.
Nel riferire dell’episodio, il quotidiano Yediot Ahronot afferma che il diplomatico, David Saranga – che partecipava ad un convegno dedicato a questioni relative al bacino mediterraneo – si è visto «intrappolato» nel palazzo. I padroni di casa hanno allora temuto per la sua incolumità e hanno deciso di farlo uscire da una porta laterale. Costretto ad interrompere la visita, il diplomatico è stato scortato all’aeroporto da ingenti forze di sicurezza e fatto salire sul primo aereo in partenza per Parigi.
(Fonte: Ansa, 26 Marzo 2012, che ovviamente nel lancio originale della notizia cita Tel Aviv e non Gerusalemme quando parla di Israele…ma la cosa ormai non ci sorprende più, anche se continua ad indignarci perchè dimostra la per noi celebre scarsa obiettività della redazione di quella che dovrebbe essere l’agenzia principe (sic!) dell’informazione italiana)
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Nella foto in alto: la manifestazione “per la liberazione di Al Aqsa” tenutasi domenica 25 Marzo a Rabat (qui il video). La cosidetta “primavera araba” continua…
#1Emanuel Baroz
Cartoline da Eurabia
di Ugo Volli
Poveri Muhammed, così soli e tristi
Cari amici,
sì, è vero, Mohamed Merah, l’assassino di Tolosa era un “lupo solitario”, o un “mostro”, come ha detto Sarkozy, e per questo va compreso e compianto, come giustamente ha fatto quel grande pensatore democratico e privo di ambiguità che si chiama Tariq Ramadan nel suo blog (http://www.tariqramadan.com/LES-ENSEIGNEMENTS-DE-TOULOUSE,11912.html?lang=fr). Tanto solo era, che una manina altrettanto solitaria e commossa ha saputo ritrovare dopo la sua morte la scheda di memoria della sua telecamera che ha ripreso i suoi innocenti sfoghi contro i sionisti di Tolosa e l’ha recapitato all’ufficio di Parigi quella bellissima e oggettiva televisione che si chiama Al Jazeera (http://english.cntv.cn/20120327/111214.shtml). Ed era solitario anche il fallito assassino di Brescia, quello che ha organizzato, ma purtroppo non ha potuto eseguire la sua gentile opera di purificazione alla sinagoga di Milano, Mohamed Jarmoune, il ventenne marocchino arrestato a Brescia dagli agenti della Digos. Adesso viene fuori che in casa gli hanno trovato un paio di bandiere con la svastica, una attaccata alla kefia (http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/03/15/foto/brescia_una_bandiera_con_la_svastica_nell_abitazione_del_marocchino_arrestato-31594622/1/), immagino per la consolazione dei Diliberti e dei Vattimi e delle Bindi, delle Coop, della Fiom e di tutti gli altri che solidarizzano con i poveri bambini palestinesi uccisi dai sionisti e naturalmente anche con i due Muhammed che per loro si sono mossi.
E a proposito di isolamento, dopo l’insegnante di inglese di quel liceo di Rouen che immediatamente dopo la strage aveva proposto alla sua classe un minuto di silenzio… in memoria dell’assassino (http://qn.quotidiano.net/esteri/2012/03/23/685970-minuto_silenzio_killer_prof_guai.shtml), ecco che le veglie di lutto, sempre per lui, si moltiplicano nella grande banlieu francese islamizzata, questa volta con uno slogan curioso sul piano sessuale: “Fuck the kippà” (http://elderofziyon.blogspot.it/2012/03/memorial-vigil-held-for-toulouse.html).
Ma questo è niente. Così solo è il povero Muhammed, che l’altro giorno non meno di 100 mila islamisti si sono ritrovati per le strade di Rabat per protestare contro l’intollerabile affronto dell’autorizzazione governativa all’ingresso sul territorio del Marocco di un diplomatico israeliano in occasione della conferenza dell’Euro-Mediterranean Partnership (EUROMED). L’hanno dovuto evacuare da un ingresso laterale, per evitargli la sorte dei bambini di Tolosa (http://www.yourjewishnews.com/Pages/17698.aspx , non perdetevi il fimato in basso). E tanto per completare il quadro, in Tunisia qualcvhe giorno fa c’è stato un bellissimo corteo salafita, in cui la folla, su giusta sollecitazione dei loro leader, si è dichiarata “pronta a uccidere gli ebrei”. (http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/tunisia-scontri-salafiti-laici-pronti-a-uccidere-ebrei-1168336/) Devo ammettere che in questi giorni non mi piacerebbe essere uno dei pochi miei correligionari che ancora resistono in Tunisia e Marocco. E neanche in Iran, naturalmente, dove, ultima genialata umanitaria, il regime di Ahmadinejad ha obbligato la comunità ebraica a fornire i suoi ragazzi come scudi umani per la “marcia per liberare Gerusalemme” progettata fra un paio di giorni, come ha raccontato Deborah Fait ( http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=43906, la fonte è qui: http://www.debka.com/article/21856/).
Come concludere? Che ha certamente ragione Ramadan: poveri Muhammad, poveri Achmed, povere Fatime, sperdute nella crudele periferia francese (o altrove, non importa) che non accorda loro i giusti diritti, che li opprime e li discrimina. Per fortuna ci sono gli ebrei contro cui sfogarsi: non vorrete togliere loro questa consolazione, vero?
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=43953