Mobilitazione a favore dei palestinesi
Continuano le sofferenze del popolo palestinese. Otto civili, fra cui due bambini, residenti nel campo profughi di Yarmouk, sono stati uccisi questa mattina da colpi di artiglieria dell’esercito. Diversi i feriti: 25, secondo una fonte; molti in condizioni gravi. Inutili gli appelli alle Nazioni Unite per proteggere i profughi palestinesi dai continui attacchi.
L’auspicio è che ciò induca l’opinione pubblica a condannare l’ennesima aggressione. Anche questa volta, da parte araba: infatti il campo profughi di Yarmouk si trova in Siria, e l’esercito in questione è quello fedele ad Assad, e macchiatosi negli ultimi 15 mesi del sangue di centinaia di palestinesi. Uno dei motivi per cui il quartiere generale degli estremisti islamici di Hamas è stato trasferito in fretta e furia da Damasco all’Egitto e poi nel Qatar.
Qualche cinico sostiene che i palestinesi morti non fanno notizia quando cadono per mano degli stessi arabi. Non ci credo: sono sicuro che presto arriveranno i titoli di condanna dei giornali europei, e che ciò non impedirà a chi sinceramente desidera la pace in Medio Oriente di sventolarne le bandiere, di manifestare davanti all’ambasciata siriana, e in ultimo di allestire presto una “freedom flotilla”…
Nella foto in alto: una vista del campo profughi palestinese di Yarmouk, in Siria
#1Emanuel Baroz
La Siria bombarda i palestinesi ma nessuno fiata
Secondo l’Agenzia Onu per i palestinesi, UNRWA, circa cinquemila palestinesi sarebbero in fuga dal campo profughi di Raml, nei pressi di Lakatia, dopo che l’esercito siriano ha attaccato a colpi di cannone l’insediamento palestinese.
Testimoni locali riferiscono che tra i palestinesi ci sarebbero decine di vittime. L’esercito siriano, dal canto suo, parla invece di operazione di polizia contro presunti terroristi armati. Un ufficiale dell’esercito di Damasco ha affermato che i palestinesi ricevevano armi vi mare (non si sa da chi) e che il Governo siriano ha interrotto il tentativo dei palestinesi di iniziare una rivolta.
Quello che lascia perplessi è come la vastissima comunità di filo-palestinesi se ne stia assolutamente in silenzio di fronte a questo attacco mirato contro i palestinesi residenti in Siria da parte del Governo di Damasco. Se ad attaccare un campo di terroristi fossero stati gli israeliani si sarebbe scatenato il finimondo, ma se a massacrare deliberatamente i palestinesi è “l’amico Assad”, allora va tutto bene. E’l’ennesima dimostrazione di come l’amore per i palestinesi sia assolutamente strumentale e volto esclusivamente in configurazione anti-israeliana.
http://www.rightsreporter.org/la-siria-bombarda-i-palestinesi-ma-nessuno-fiata/