Priebke, protesta pacifica degli ebrei. “Boia nazista, non ti perdoniamo”
Un presidio composto di ragazzi e adulti della comunità ebraica di Roma ha manifestato sotto la casa dell’ex capitano delle SS, condannato all’ergastolo per le stragi perpetrate durante la seconda guerra mondiale e ora agli arresti domiciliari: “È un assassino. Non tolleriamo che passeggi per la città come un turista”
Roma, 13 Agosto 2012 – “Priebke boia nazista, non ti dimentichiamo, non ti perdoniamo. Am Israel Hai (il popolo di Israele vive)”. E ancora: “Priebke assassino nazista, a passeggio come un turista. Vergogna”. Poche parole, scritte a caratteri cubitali su due striscioni, hanno accompagnato la protesta pacifica e silenziosa di ragazzi e adulti della comunità ebraica della Capitale, che stamattina hanno voluto manifestare, davanti all’abitazione romana che ospita l’ex boia nazista, condannato all’ergastolo e attualmente agli arresti domiciliari, il loro sdegno per le “libere uscite” di Priebke, a passeggio per Roma “come un turista”. In particolare ha suscitato sdegno la visita fatta la settimana scorsa all’ex ufficiale delle SS da tedeschi membri dell’associazione nata in sua difesa.
Una protesta che raccoglie anche il malumore di molti commercianti della zona, che vivono quelle passeggiate come un’offesa alla memoria della città. I dimostranti, molti dei quali indossavano la kippah, il copricapo usato abitualmente dagli ebrei, hanno protestato in modo pacifico e ordinato: nessun momento di tensione con i militari che presidiano, giorno e notte, l’abitazione in cui risiede l’ex capitano delle SS. Le ragioni di quel presidio composto, durato circa quindici minuti, sono tutte spiegate nel volantino che è stato distribuito dai manifestanti: “Siamo qui perché noi ebrei non dimentichiamo il male che Erich Priebke ha fatto al nostro popolo. Perché non dimentichiamo e non perdoniamo la malvagità, la brutalità e la violenza inaudita che i criminali, nazisti come Priebke, hanno inflitto ai nostri genitori, ai nostri nonni e bisnonni”.
E ancora: “Perché non dimentichiamo che Priebke ha personalmente torturato, ucciso, incaricato di uccidere e di torturare donne e uomini di ogni età e di ogni credo religioso. Perché sono passati 70 anni e le ferite non si sono rimarginate e non si rimargineranno mai”. Quello che non si tollera, è il fatto che l’ex ufficiale delle SS esca sempre più spesso dalla sua abitazione: “Non vogliamo e non possiamo accettare che un assassino, un nazista condannato all’ergastolo, possa girare indisturbato per le vie di Roma. Non possiamo tollerare che lo Stato italiano, il nostro Stato italiano, permetta ad un pluriomicida, assassino, di fare la vita di un vacanziere in pensione, scorrazzando indisturbato nella città, come un normale cittadino”.
E non manca un riferimento alla fuga di un criminale nazista: “Siamo qui perché non dimentichiamo che il 15 agosto 1977, un altro criminale nazista, Herbert Kappler, fu fatto fuggire indisturbato. Loro malgrado, il popolo ebraico non è svanito nei forni crematori di Auschwitz o nelle Fosse Ardeatine. Noi siamo qui, vivi a chiedere giustizia”.
Nella foto in alto: uno degli striscioni esposti oggi soto casa del criminale nazista Erich Priebke. Per altre foto cliccare qui
#1Emanuel Baroz
Leggete qui: http://lombardia.indymedia.org/node/47193
Incredibile!!!!!
#2Parvus
Secondo me si rischia di esagerare: un maggiore rappresenta il quinto grado nella gerarchia di un esercito.
Si rischia di apparire come chi voglia oltremodo vendicarsi contro un capro espiatorio.
#3Emanuel Baroz
“Priebke, non dimentichiamo”
Una protesta pacifica e silenziosa per chiedere giustizia di fronte all’abitazione romana che ospita l’ex ufficiale nazista Erich Priebke, oggi agli arresti domiciliari. Ad organizzarla una delegazione della Comunità ebraica di Roma che questa mattina ha sostato nell’area per alcuni minuti esprimendo indignazione per i molti privilegi di cui l’uomo godrebbe. “Priebke boia nazista – era scritto su uno striscione – non ti dimentichiamo e non ti perdoniamo. Am Israel Hai”.
Tra gli altri il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e presidente del Maccabi Italia Vittorio Pavoncello ha commentato: “Priebke è un detenuto ai domiciliari libero di svolgere la vita che vuole, tra shopping e birre coi camerati. Ricordiamoci di Herbert Kappler, fatto scappare dall’ospedale del Celio, proprio un ferragosto di tanti anni fa”.
http://moked.it/blog/2012/08/13/priebke-non-dimentichiamo/
#4Emanuel Baroz
Caro Parvus, la storia di questo ignobile criminale nazista parla chiaro: non fu un attore non protagonista della vicenda, ma si adoperò personalmente per compiere quei crimini che gli sono stati contestati e per i quali è stato condannato
#5roy
Voi oggi avete cosi tanti crimini da espiare che apparite ridicoli ad accanirvi contro un vecchio soldato che ha fatto il suo dovere.IL capo dei terroiristi di via rasella era un ebreo.Vergogna!
Senza contare che di criminali (israeliani) che fanno i turisti l’aeroporto di fiumicino è pieno.Hanno chiesto pure i risarcimenti ! chissa se i risarcimenti li danno pure ai palestinesi bloccati tutti i giorni per ore ai cek pooint israeliani.
#6Manfred
Come mai voi ebrei distinguete sempre le vittime tra ebrei e non ebrei? Allora è vero che il Talmud consodera la morte di un ebreo infinatamente superiore a quella di un non ebreo.Forse allora il numero di 6 milioni di ebrei sterminati è solo un modo per onorarne la memoria ma con nessun fondamento di verità oltre che essere offensivo e discriminatorio nei confronti delle vittime non ebree.
#7Emanuel Baroz
povero Roy/Manfred (è la stessa persona….l’IP ragazzi, l’IP….suvvia, fate attenzione!!!), deve essere difficile convivere con l’ossessione antisemita, ma ti compatiamo tranquillo!
#8Fede
Il mio plauso per la splendida iniziativa. Questa manifestazione riequilibra di fatto la campagna mediatica a cui dovevamo assistere, come: foto di Priebke che fa colazione, Priebke in sella ad un motorino, Priebke che si intrattiene a parlare con i “passanti”. Quasi a renderlo un icona “nazi-pop”. Non si sta combattendo l’uomo, ma i suoi crimini e l’ideologia marcia che ancora porta nel cuore.
#9Parvus
I deliranti messaggi di Roy e Manfred credo debbano comunque essere valutati. Si rischia di prestare il fianco ai nemici di sempre, creare un martire servirebbe solo a certa propaganda.
Si lasci Priebke alla giustizia italiana, senza dare l’impressione che sia detenuto per volontà della comunità ebraica.
#10Andrea
Solo gli Italiani di religione e cultura ebraica protestano ?e gli altri che fanno ? ah si tutti al mare. Intanto il macellaio Graziani, vigliacco e incompetente, viene gratificato ( stando ai giornali ) con un mausoleo. – e dire che lo avrebbero dovuto ammazzare se non ci fosse stata la sciagurata amnistia di Togliatti.
Quanto a Priebke presto verrà fatto scappare come Kappler – sapete con tutti i debiti che abbiamo con la generosa Germania non possiamo permetterci un criminale di guerra ancora (formalmente ) prigioniero.