Sacrario a Rodolfo Graziani,l’Anpi denuncia il sindaco di Affile
di Antonio Mariozzi
L’associazione contro Ercole Viri e «eventuali compartecipi». Nei giorni scorsi azione legale di un cittadino contro Polverini
Roma, 5 Ottobre 2012 – E’ sempre più bufera per il sacrario al ministro della guerra della Repubblica sociale di Salò, Rodolfo Graziani, realizzato ad Affile, piccolo comune della Valle Aniene. L’Anpi (l’associazione nazionale partigiani d’Italia) ha infatti deciso di sporgere formale denuncia alla Procura della Repubblica di Tivoli «contro il sindaco di Affile, Ercole Viri, e altri eventuali compartecipi, in seguito all’erezione del monumento-sacrario a Rodolfo Graziani». L’Anpi ipotizza vari reati, dall’apologia del fascismo ad altri delitti previsti dalla legge Mancino. L’associazione partigiani ha anche reso noto che chiederà accertamenti «sulle modalità della realizzazione del monumento con fondi pubblici, ai fini di ulteriori valutazioni».
CASO IN TRIBUNALE – Il monumento al Maresciallo d’Italia e ‘’Leone di Neghelli’’, accusato di aver compito crimini contro l’umanità, è stato realizzato nel parco di Radimonte con fondi della Regione Lazio. L’opera è costata 127 mila euro su uno stanziamento di 180 (in questi giorni la Regione Lazio ha erogato altri ventimila euro) ed è finita sui media di mezzo mondo, conquistando anche il New York Times. L’iniziativa della segreteria nazionale dell’Anpi arriva dopo quella dei giorni scorsi presa da un cittadino di Prato, Fulvio Castellani, che, tramite l’avvocato Francesco Mandarano, ha annunciato una denuncia contro la governatrice del Lazio Renata Polverini e nei confronti del sindaco di Affile e del consiglio comunale del comune della Valle Aniene. In questo caso, si ipotizzano i reati di attentato alla Costituzione, apologia di fascismo, peculato per distrazione, abuso di atti di ufficio.
IN PARLAMENTO – Oltre alle due denunce, il caso del mausoleo approda in Parlamento su iniziativa dei deputati Jean Leonard Touadì e Guido Melis (Pd) che hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta ai ministri dell’Interno e per i Beni Cultural. Touadì e Melis hanno chiesto ai due ministri se non intendano iniziative normative «per vietare che siano intestati a personalità condannate per gravi reati contro lo Stato monumento, sacrari o pubbliche vie e piazze come si sta verificando in diversi casi recentemente segnalati». «Rodolfo Graziani, governatore della Cirenaica prima e vicerè in Etiopia dopo – scrivono Jean Leonard Touadì e Guido Melis- è stato storicamente riconosciuto come responsabile di numerosi e efferati crimini di guerra, di massacri civili nonché dell’uso massiccio di gas velenosi letali in Libia e nel Corno d’Africa a partire dal 1930. Graziani- aggiungono – e’ stato condannato a diciannove anni di reclusione per alto tradimento a causa della sua partecipazione alla Repubblica di Salò».
«CI DIFENDEREMO» – Il sindaco di Affile, Ercole Viri, che ha voluto il mausoleo a Graziani, tiene duro e replica con decisione all’Anpi. «Bisognerebbe piuttosto guardare ai fondi che danno all’associazione nazionale partigiani. Il sacrario – dichiara Viri – è stato realizzato su un ettaro di terreno donato al Comune con una gara al ribasso che ha permesso di riconsegnare il trenta per cento dell’importo alla Regione. Ci difenderemo nelle sedi opportune – aggiunge il sindaco di Affile -, dove verrà sicuramente dimostrata la bontà della nostra iniziativa. La maggioranza della popolazione appoggia il progetto del sacrario che porterà ulteriore sviluppo al nostro paese».
Nella foto in alto: il vergognoso monumento di Affile in memoria di Rodolfo Graziani,. macellaio del regime fascista
#1Emanuel Baroz
Scritte sul sacrario a Rodolfo Graziani
di Antonio Mariozzi
Scritte come «macellaio» sul mausoleo al gerarca fascista finito al centro di polemiche internazionali: costruito con fondi pubblici Il sacrario a Rodolfo Graziani
AFFILE – Attacco contro il sacrario al gerarca fascista Rodolfo Graziani, realizzato ad Affile, in provincia di Roma. Nella notte tra martedì e mercoledì sul mausoleo sono apparse scritte lasciate con vernice spray nera. I contestatori del monumento, inaugurato un mese fa tra le polemiche alla presenza degli assessori regionali Francesco Lollobrigida e Teodoro Buontempo, hanno manifestato tutta la loro contrarietà al sacrario voluto dal sindaco di Affile Ercole Viri. L’opera, all’interno del Parco di Radimonte, è finita nella bufera anche per i fondi (180 mila euro) erogati dalla Regione Lazio, che hanno portato il capogruppo del Pd al Consiglio regionale, Esterino Montino, ad annunciare un esposto alla corte dei Conti. Le scritte apparse sul mausoleoLe scritte apparse sul mausoleo
«MACELLAIO» – L’azione arriva dopo settimane di forti polemiche politiche (di Graziani si ricordano deportazioni in massa di civili, prigionieri gettati dagli aerei in volo, uso di armi proibite dalla comunità internazionale) che hanno portato il mausoleo sulle pagine dei quotidiani di mezzo mondo, dal New York Times, allo spagnolo El Pais fino al sito della Bbc. Sul mausoleo, costato 127 mila euro, campeggiano frasi come «Chiamate eroe un assassino», «Macellaio», «No al fascismo». Sulla scalinata che porta al sacrario è stata lasciata la scritta «Per i tuoi massacri compiuti un monumento per le tue vittime». Su un lato del sacrario, infine, si può leggere «Patria assassina».
ORA SI INDAGA – Un’azione vandalica sulla quale ora indagano i carabinieri della stazione di Affile, dopo una denuncia contro ignoti presentata dal sindaco Ercole Viri, il quale, in queste settimane, ha sempre difeso la contestatissima opera sostenendo che Graziani non è mai stato condannato per crimini di guerra. «È un atto incivile – ha commentato Viri -, un gesto grave perché colpisce un’opera pubblica». Secca la replica del capogruppo di Sel alla Regione Lazio, Luigi Nieri: «Al sindaco di Affile – ha scritto Nieri su Facebook – dico che è più incivile l’idea di realizzare un sacrario dedicato a Rodolfo Graziani, un personaggio passato alla storia per crimini contro l’umanità».
LETTERA ALL’ANPI – Intanto non finiscono le polemiche sul mausoleo al ministro di Salò, protagonista anche del famoso «abbraccio di Arcinazzo» con Giulio Andreotti, allora giovane sottosegretario del governo De Gasperi. Circa trenta giovani di Affile hanno scritto al presidente dell’Anpi Roma (l’associazione nazionale partigiani), Vito Francesco Polcaro, contestando l’opera. «Di un sacrario in onore a Graziani – si legge nel testo – non se ne sentiva proprio il bisogno. Quello che ci preme far capire è lo sdegno di giovani che vedono usare soldi pubblici in questo modo. Affile è un paese che avrebbe bisogno di ben altro». Sul monumento al «Leone di Neghelli» – finanziato con fondi regionali destinati al parco di Radimonte – le polemiche non accennano a placarsi.
[12 settembre 2012]
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_settembre_12/vandali-sacrario-graziani-2111795647075.shtml
#2Emanuel Baroz
Un parco per Graziani, ministro a Salò. L’Anpi: «Una vergogna» (3 Agosto 2012):
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_agosto_3/parco-affile-dedicato-graziani-polemiche-2111304342733.shtml
Inaugurato sacrario per Rodolfo Graziani,polemiche sui fondi regionali (11 Agosto 2012):
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_agosto_11/mausoleo-graziani-affile-polemiche-2111414639793.shtml
Quel mausoleo alla crudeltà che non fa indignare l’Italia (30 Settembre 2012):
http://www.corriere.it/politica/12_settembre_30/mausoleo-crudelta-non-fa-indignare-italia-gian-antonio-stella_310bba88-0ac9-11e2-a8fc-5291cd90e2f2.shtml
#3Emanuel Baroz
«Mausoleo Graziani? Non opportuno. Ma finanziato da giunta precedente»
La Polverini parla per la prima volta del sacrario al ministro di Salò pagato dalla Regione Lazio: non posso intervenire
Roma, 22 Ottobre 2012 – «È un monumento inopportuno, però non posso farci nulla». Anche perché, «quel monumento è stato finanziato dalla giunta precedente nel 2008», e ormai «non è più possibile definanziarlo». Per la prima volta, Renata Polverini, presidente dimissionaria della Regione Lazio, parla del Sacrario a Rodolfo Graziani, il contestatissimo mausoleo realizzato ad Affile, in provincia di Roma, in memoria del sanguinario ministro della Repubblica di Salò, opera pagata dalla Regione Lazio e dallo stesso Comune di Affile. Opera contestata anche in relazione al finanziamento regionale di 180 mila euro (impegno di spesa in due annualità), stanziato con determinazione del febbraio 2010 per il «completamento del Parco Radimonte» e, invece, utilizzato per la costruzione del sacraio al ministro della guerra di Salò. La Polverini – che era stata denunciata per «apologia dl fascismo»- ne parla proprio mentre è in Polonia, a Lublino, in uno dei Viaggi della Memoria organizzati dalla Regione Lazio con gli studenti. «Prendo assolutamente le distanze da quel fatto – ha detto Polverini – che amministrativamente è stato corretto ma politicamente ha creato imbarazzi al nostro Paese».
«NON POSSO INTERVENIRE» – «E’ una storia che ha investito la Regione – ha spiegato la Polverini – e su cui io nei giorni della polemica non ho preso formale e assoluta distanza solo perché come tutti sanno, avevo problemi di salute. Ci tengo a ribadire che il monumento di Affile è stato finanziato dalla giunta precedente nel 2008». «Questa giunta – ha proseguito – non ha avuto alcun potere di intervenire tanto più in definanziamento, perché la procedura era stata conclusa regolarmente e una volta terminata non è più possibile definanziare. Al di là dei motivi di salute, all’inaugurazione non sarei comunque andata. E se c’erano delle presenze politiche non erano da considerarsi in veste istituzionale perché nessuno è andato su indirizzo del presidente. È parte della storia di quel paese ma bisogna vedere se è opportuno, e per noi non lo è, ricordarlo in quel modo soprattutto in un parco dove molte nuove generazioni trascorreranno del tempo».
LA COMUNITA’ EBRAICA: SODDISFATTI – «Sono soddisfatto di questo chiarimento, – ha replicato il il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici – almeno dal punto di vista dei rapporti con la Regione Lazio. La vicenda riprenderà andando ad Affile». E poi ha spiegato: «Non possiamo permettere che sia celebrato colui che si è macchiato di una serie di crimini, uno tra tutti il rastrellamento di 2.500 carabinieri il 7 ottobre del ’43 nove giorni prima cioè della deportazione degli ebrei proprio per evitare che ci fossero forze delle istituzioni fedeli al Paese che si opponessero. Da domani come Comunità ebraica e insieme all’Unione delle comunità ebraiche italiane mi impegno ad andare ad Affile a protestare con il sindaco. Faremo tutte le azioni secondo la legge per rimuovere qualcosa che deturpa la Memoria del Paese». Immediata la replica della Polverini a Pacifici: «Io ti sostengo dal punto di vista istituzionale finché ricoprirò questo ruolo e poi lo farò personalmente».
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_ottobre_22/affile-monumento-polverini-lo-rimuoverei-non-posso-2112369224599.shtml