Sito antisemita contro docente ebrea
Marcella Ravenna, 61 anni, ordinario di psicologia sociale nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università estense, è stata ‘schedata’ da gruppo neonazi: “Amareggiata”
Ferrara, 14 ottobre 2012 – Accuse di stampo antisemita sul web, a una docente universitaria ferrarese. La notizia è finita circa un mese fa sul tavolo degli uffici della Digos della questura di Roma, che hanno informato subito i colleghi della questura ferrarese. Vittima di insulti e diffamazioni pesantissime è la 61enne Marcella Ravenna, ordinario di psicologia sociale nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università estense. Un cognome di chiare origini ebraiche e una famiglia storica della Ferrara del Novecento, che ha vissuto da vicino la tragedia dell’Olocausto, dato che il padre fu deportato ad Auschwitz.
Nei suoi scritti, la professoressa — che si è detta «amareggiata» per l’accaduto — ha più volte parlato dell’odio razziale e delle «radici psicologiche della Shoah», attirando in questo modo le ire, sul web, di una purtroppo vasta comunità di antisemiti.
Tra epiteti e frasi pesanti scovate nel sito Stormfront, che la Digos sta monitorando da vicino, la professoressa Ravenna è descritta come «un’ebrea ossessionata da se stessa e dalle fantasie di sangue del suo popolo». Il figlio della docente, che vive a Roma, dopo aver estrapolato dal web tutti i messaggi incriminati, si è rivolto alle forze dell’ordine della capitale e si riserva di sporgere una denuncia che ancora non c’è. Sarà la procura, eventualmente, a valutare l’opportunità di aprire un’inchiesta d’ufficio anche in assenza di denuncia da parte della vittima o dei famigliari.
Nel frattempo, non mancano le prime reazioni di sdegno del mondo politico. Paolo Calvano, segretario provinciale del Pd, ha scritto ai giornali per esprimere «a nome mio e di tutto il Pd di Ferrara la più completa vicinanza e solidarietà alla professoressa Marcella Ravenna. Non è ammissibile e stupisce che tale sito web possa continuare imperterrito a spargere odio senza che le autorità competenti intervengano. Ho ritenuto doveroso interessare i parlamentari ferraresi del Pd affinché possa essere fatta chiarezza su queste vicende».
(Fonte: Quotidiano.net, 14 ottobre 2012)
Nella foto in alto: la sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Ferrara
#1Emanuel Baroz
Insulti antisemiti, il caso alla Camera
Bratti annuncia l’interpellanza per il sito neonazista storfront.org
L’attività degli utenti e degli amministratori del sito di ispirazione neonazista stormfront.org diventerà oggetto di un’analisi scrupolosa, oltre che di una interpellanza alla Camera. Lo annuncia il deputato ferrarese Pd Alessandro Bratti, preoccupato delle minacce e degli insulti pubblicati dal forum all’indirizzo della docente Unife Marcella Ravenna.
Un caso di antisemitismo che nasce dal web e si sviluppa sul web, un terreno scivoloso sul quale non sempre è facile intervenire con gli strumenti più classici della legislazione. Dalla prima segnalazione, apparsa sabato mattina sulle pagine di Estense.com (vai all’articolo), la vicenda ha continuato a suscitare un grande dibattito: sdegno e incredulità da una parte, rivendicazione del proprio diritto dall’altra.
I commentatori del forum, non soddisfatti dei pesanti insulti già diffusi all’indirizzo della docente di psicologia sociale – impegnata da sempre sui temi dell’odio razziale, Marcella Ravenna è stata definita “un ebrea ossessionata da sé stessa e dalle fantasie di sangue del suo popolo”- , hanno continuato sulla stessa linea anche nei confronti della redazione di Estense.com. Hanno infatti definito il quotidiano “un sito filoebraico”, lamentandosi del fatto che “si può criticare tutti ma non l’ebreo, quando si tocca l’ebreo tutti scattano sull’attenti, si indgnano, scrivono articoli di odio contro di noi” (vai all’articolo). Bratti, tramite tweeter, annuncia di voler approfondire la questione (interverremo alla Camera”), per capire se il sito stormfront – considerati i contenuti offensivi che esso veicola – possa considerarsi legale o illegale, ed eventualmente agire per ottenere le dovute limitazioni.
Da parte del parlamentare ferrarese l’impegno a mantenere alta l’attenzione su stormfront.org e altre realtà similari. Dal Pd locale erano già arrivati su questo tema i commenti del segretario provinciale Paolo Calvano, che – sempre su Estense.com – aveva sottolineato: “molti pensano che l’odio razziale e drammi come quello della Shoah siano fatti lontani e irripetibili, invece ogni giorno ci accorgiamo che l’attenzione deve essere mantenuta altissima nella difesa dei valori della democrazia, dell’uguaglianza, e del rispetto dell’uomo”. Nel frattempo la Digos continua a monitorare il sito, attività iniziata già un mese fa, dopo un’inchiesta avviata dalla questura Roma per coinvolgere poi la questura ferrarese.
http://www.estense.com/?p=251058
#2Emanuel Baroz
Scritte offensive contro “La Nuova Ferrara” dopo la denuncia di antisemitismo al sito Stormfront . Solidarietà da Fnsi e Aser
18 ottobre 2012 11:22
Sono ancora in corso le indagini per individuare gli autori della scritta offensiva “infami” scoperta lo scorso 15 ottobre sotto la sede del quotidiano La Nuova Ferrara. L’atto, non ancora rivendicato, è stato compiuto all’indomani della pubblicazione sullo stesso giornale di un articolo in cui si riportavano le offese antisemite rivolte dal sito Stormfront.org alla docente ferrarese Marcella Ravenna e le reazioni al fatto di alcuni esponenti politici.
Inequivocabile la matrice antisemita dei post apparsi su Stormfront non solo contro la professoressa Ravenna, definita “un’ebrea ossessionata da se stessa dalle fantasie di sangue del suo popolo”, ma anche verso la testata ferrarese diretta da Paolo Boldrini, L’Espresso – a cui La Nuova Ferrara appartiene – e la proprietà dell’intero gruppo editoriale. Lo stesso 15 ottobre, alcuni blogger hanno infatti definito La Nuova Ferrara un “giornalaccio giudaico”, esempio di “stampa ebraica”, allegando a simili espressioni termini denigratori e offensivi. Diffamanti anche le parole spese per il presidente del gruppo L’Espresso Carlo De benedetti.
In attesa degli esiti delle indagini, solidarietà è stata espressa da Fnsi e Assostampa Emilia-Romagna alla redazione della testata. “La Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e l’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna (Aser) – fanno sapere nel comunicato – esprimono solidarietà ai colleghi della Nuova Ferrara fatti oggetto di una scritta offensiva comparsa sulla facciata della sede del giornale dopo che il quotidiano, come altre testate giornalistiche cittadine, aveva dato notizia degli insulti razzisti rivolti alla docente ferrarese di origine ebraica Marcella Ravenna pubblicati su di un sito antisemita”.
“Definire “infami” coloro che lavorano con scrupolo per informare i cittadini – concludono – è un atto di violenza pari a quello di chi fomenta l’odio sul web con farneticazioni razziste e filonaziste. L’auspicio è che, quando la stupidità e l’ignoranza storica alimentano reati, l’autorità giudiziaria e le forze dell’ordine riescano a individuare e perseguire chi compie queste azioni”.
http://www.mmc2000.net/etica-media/scritte-offensive-contro-la-nuova-ferrara-dopo-la-denuncia-di-antisemitismo-al-sito-stormfront-solidarieta-da-fnsi-e-aser/
#3Emanuel Baroz
Fieri di essere antisemiti
Su Stormfront ci si compiace degli attacchi razzisti a Marcella Ravenna
Mentre la notizia degli attacchi antisemiti alla docente dell’Università di Ferrara Marcella Ravenna sta destando comprensibile sdegno e incredulità, sul sito internet da cui provengono gli strali razzisti c’è chi si compiace di quanto fatto. Dopo l’uscita ieri del nostro articolo che riportava le frasi razziste nei confronti della professoressa di Psicologia (leggi), su Stormfront sono fioccati i commenti di risposta. E tutti sulla stessa lunghezza d’onda dei precedenti.
Estense.com viene definito “sito filo-ebraico o ebraico” e il contenuto dell’articolo letto come un incredibile attacco alla libertà di essere nazisti. Qualche esempio. “Come vedete si può criticare tutti – scrive un membro di Stormfront -, ma non l’ebreo, quando si tocca l’ebreo tutti scattano sull’attenti, si indignano, scrivono articoli di odio contro di noi, vorrebbero vedere il nostro sito chiuso. Questa è la prova del potere ebraico, un potere che permette tutto tranne che la critica al giudeo!”. E come, in un mondo all’incontrario, arriva la conclusione: “Per questo abbiamo il dovere morale di alzare ancora di più il livello, di combattere con sempre più forza gli ebrei e i loro lacchè, per far capire loro che non cederemo di un passo, e allora la verità potrà diffondersi e l’ebreo potrà essere gettato nel baratro satanico dai cui è fuoriuscito!”.
C’è poi chi indugia su sedicenti motti di spirito: “prendo atto che gli ebrei sono protetti come i Panda!! noteranno la “finezza antisemita” di aver scritto ebrei in minuscolo e Panda in maiuscolo?”. Per arrivare al più sconcertante negazionismo: “Capito??? Adesso dobbiamo pure piangere di fronte agli “orrori del nazismo” quando gli ebrei ci ricavano soldi con miss olocausto e roba varia mentre nessuno si indigna per il genocidio boero in atto, per quello armeno, tibetano, dei tutsi…”.
E mentre il sito, facile previsione, continuerà a sfornare altri esempi di tolleranza, da Ferrara – oltre a quelli già postati dai nostri lettori – arrivano testimonianze di solidarietà a Marcella Ravenna. “Esprimo a nome mio e di tutto il Partito Democratico di Ferrara – scriva Paolo Calvano – la più completa vicinanza e solidarietà alla professoressa Marcella Ravenna, vittima di ignobili attacchi razzisti a firma di alcuni utenti del sito stormfront.org. Non è ammissibile e stupisce che tale sito web, già alla ribalta delle cronache per attacchi analoghi inneggianti all’antisemitismo e al neonazismo, possa continuare imperterrito a spargere odio senza che le autorità competenti intervengano”.
Il segretario provinciale dei democratici fa sapere che “ho ritenuto doveroso a tal proposito interessare i parlamentari ferraresi del Pd affinché possa essere fatta chiarezza su queste vicende. Molti pensano che l’odio razziale e drammi come quello della Shoah siano fatti lontani e irripetibili, invece ogni giorno ci accorgiamo che l’attenzione deve essere mantenuta altissima nella difesa dei valori della democrazia, dell’uguaglianza, e del rispetto dell’Uomo”.
A Calvano segue il commento di Irene Bregola: “è con sdegno e preoccupazione che apprendiamo la notizia delle intimidazioni e degli insulti antisemiti scagliati dal sito neonazista Stormfront contro la nostra concittadina Marcella Ravenna. Scriviamo non soltanto per esprimerle tutta la nostra solidale vicinanza, ma anche per ricordare quanto diffusi e inquietanti siano simili episodi, che chiamano l’intera città a una costante vigilanza. Per il suo cognome e perché “colpevole” di studiare i fondamenti psicosociali della Shoah e di altre tragiche vicende riconducibili al razzismo, Marcella Ravenna era già stata inserita in una infame «lista nera» degli ebrei italiani culturalmente, politicamente o socialmente attivi. Anche questa iniziativa – che dimostra l’esistenza di organizzazioni attive nella diffusione di ideologie razziste e nella pratica dell’intimidazione – ammonisce a non sottovalutare il pericolo, sempre vivo, di rigurgiti razzisti. Tanto più in un momento, come l’attuale, di grave crisi sociale e morale”.
“L’ispirazione manifestamente razzista («filoariana») del forum citato – prosegue la segretaria provinciale di Rifondazione – non autorizza di certo a minimizzare l’episodio, a banalizzarlo come espressione di «follia», isolata e innocua. Quanto accaduto ci parla, al contrario, di diffusi sentimenti di odio e di una violenza ideologica che può trovare la strada per tradursi in atti concreti. L’antisemitismo crescente trova alimento nel disagio sociale e tende a saldarsi ad altrettanto diffusi sentimenti xenofobi e al pregiudizio con il quale spesso si guarda ai migranti. Ѐ nostra ferma convinzione che le istituzioni, i mezzi di comunicazione e tutte le persone civili debbano considerare attentamente il rischio di possibili derive razziste, e impegnarsi affinché la nostra città – la cui storia è segnata dalle tragedie e sofferenze provocate dal razzismo antisemita – si munisca al più presto di adeguati antidoti culturali e morali”.
http://www.estense.com/?p=251036
#4Emanuel Baroz
Il rigurgito nazifascista cresce anche in Italia e parte da Facebook
Scritto da Germano Milite Mercoledì, 17 Ottobre 2012 17:53
L’Editoriale di Germano Milite
Così come in Grecia il partito smaccatamente neonazista Alba Dorata ha agevolmente approfittato della miseria dilagante e del malcontento inarrestabile della popolazione, anche in Italia il rigurgito reazionario d’estrema destra comincia a risalire dalla cloaca storica nella quale era stato giustamente ricacciato per unirsi, incredibile ma anche no, ad un nuovo post-comunismo in salsa delirante che affonda le proprie radici nella totale confuzione socio-politica ed economica che caratterizza la nostra epoca. Dai fan di Assad e/o Gheddafi, si arriva fino a chi sostiene convinto che il fascismo migliorò l’Italia in senso assoluto e che, non fosse stato per la CIA, Mussolini avrebbe costruito un grande paese in funzione anti-americana nel Mediterraneo. Certo poi qualche ebreo è stato ucciso insieme a qualche “zingaro” ma sono sacrifici accettabili se si vuol sconfiggere il nemico statunitense ed in generale il liberismo. Non solo: per uno di questi allucinati totali con il quale ho sovente il dispiacere di confrontarmi, “i partigiani hanno solo spianato la strada agli americani ed alle loro basi militari”. Insomma: meglio nazi-fascismo che odioso liberismo. Proffetvoli dei clamorosi e gravissimi errori degli avidi globalisti, questi nuovi alfieri dell’economia nazionalizzata, dimenticano tutti gli orribili crimini di guerra dei loro beniamini e li ripropongono come nuova soluzione ai mali contingenti.
METODI BEN COLLAUDATI PER FAR INDIVIDUARE IL NEMICO
Ancora una volta, comunque, il mezzuccio utilizzato è quello ben collaudato: la colpa è tutta di qualche cattivone e di qualche occulto quanto infallibile disegno di controllo delle masse. Si individua un nemico, si approfitta della crisi contingente (che più è profonda, più rende facile fuorviare le menti deboli) e si parte con la crociata. Nel caso specifico – si dice – visto che le attuali democrazie occidentali non funzionano bene, è meglio tornare a qualche cara, vecchia dittatura di stampo fascista o magari comunista, appoggiando al contempo qualsiasi assassino di folle ed innocenti che si dica anti-americano o anti-occidentale.
L’importante è sterminare tutti gli ebrei (si si: avete letto bene. Su queste pagine Facebook si leggono spesso messaggi così) ed annientare l’imperialismo americano. Ovviamente, per farlo, occorre negare le vittime dell’olocausto o sminuirle, negare le vittime siriane, negare gli errori madornali ed imperdonabili del fascismo. Parimenti, c’è bisogno di demonizzare gli errori del liberismo per preparare la strada a nuove organizzazioni economiche che non prevedono ridistribuzione della ricchezza ma nuovo spargimento di sangue e miseria.
PER ORA SOLO INGENUITA’ MISTA A NARCISISMO PATOLOGICO MA POI?
Lo stesso, per intenderci, che permette a tali emarginati rancorosi di avere auto, internet, smartphone, Ipad, Facebook, Google e Youtube. Il 99% di questi individui è semplicemente frustrato, arrabbiato e/0 confuso o smanioso di finire in qualche programma televisivo, ospite di quel tubo catodico che dice di detestare e che invita a spegnere (tranne se però può entrarci lui dentro). Non a caso, quando poi tale attivismo isterico da tastiera deve concretizzarsi un movimento di persone non virtuali, nelle piazze si ritrovano sempre i soliti 4 gatti sbraitanti; con il loro patetico megafono e quella disperazione negli occhi tipica di chi vorrebbe tanto poter trovare un po’ di spazio in qualche talk show ma proprio non ci riesce.
Deliri, sproloqui da ignoranti-arroganti che, però, purtroppo, vengono caldeggiati da diverse pagine Facebook di sedicente “contro-informazione”. Pagine con centinaia di migliai di iscritt che, talvolta, si trasformano in veri e propri postriboli virtuali votati alla propaganda suggerita da forze politiche come Forza Nuova e da movimenti forcaioli dalle tipiche connotazioni settarie (chiunque non aderisce al 100% a certi precetti è un nemico da infangare ed abbattere), omofobiche e paranoiche. La rabbia ribolle, il senso di frustrazione per un futuro sempre più incerto e per le ingiustizie sempre più plateali delle varie caste che gestiscono il potere fanno il resto e forniscono il carburante per attizzare questa nuova marmaglia di inetti, confusi, rabbiosi, ignoranti, violenti ed prepotenti. Fotoritocchi, video decontestualizzati ed emotivamente coinvolgenti: ogni mezzo è lecito per combattere il nuovo totem demoniaco che questi nuovi disinformatori hanno deciso di presentare ai sempliciotti spaesati che li seguono: il mondialismo.
Per queste persone, infatti, non esistono mezze misure e c’è un’unica, evangelica verità fin troppo semplice da capire ed osservare: i cattivi stanno tutti in Occidente, i buoni si trovano invece nel resto del mondo. E’ la visione speculare dell’imperialismo vecchia maniera che si ripropone con una cialtrona quanto delirante inversione assoluta di concetto. Queste pagine Facebook, da tempo, si affannano in una martellante propaganda d’odio fondamentalista contro il nuovo nemico da abbattere (che però finanziano giornalmente ed indirettamente proprio utilizzando il social di Zuckerberg) e ripropongono uno strisciante revisionismo storico atto a riabilitare figure come Benito Mussolini e persino Adolf Hitler.
LA PAGINA “LO SAI” E L’APOLOGIA DI UN FASCISTA DICHIARATO
In particolare è la pagina Lo Sai che, ultimamente, tra spunti molto interessanti e degni d’approfondimento, si produce in vere e proprie apologie del fascismo e del nazionalsocialismo vecchio stampo. Una delle ultime “perle”, riguarda ad esempio l’intervento di tale dott. Giannantonio Valli sulla situazione siriana (http://www.losai.eu/gianantonio-valli-sul-mondialismo-e-la-siria-video/). Valli è un individuo sconosciuto al 99,9% della popolazione globale (non a caso) ma è presentato dall’autore del post come una sorta di nuova divinità propagatrice di verità assolute. Per comprendere chi è questo signore, che non a caso appoggia Assad e tutti i dittatori purchè si dicano anti-Usa, basta leggere la sua breve e per nulla accattivante auto-descrizione: “La mia attività, di natura squisitamente intellettuale, è consistita nello studio, nell’analisi, nella formulazione di ipotesi e nell’arrivo a conclusioni dettate dal desiderio di allontanarmi quanto possibile dalla menzogna. Cioè – continua con un italiano ridondante – di avvicinarmi alla verità che tale volontà e l’impostazione culturale dell’intera mia vita permetta a me di definirmi “compiutamente fascista” – cioè, nazionalsocialista”
A questo punto, ulteriori commenti sarebbero anche superflui per descrivere la deriva che hanno preso determinati “gruppi” ed il fatto che, dietro di essi e spesso all’interno di essi, agisca in maniera nemmeno troppo celata quella stessa mano reazionaria e nazista che ha raccolto il 6% in Grecia. Per ora questi signori sono ancora decisamente (e fortunatamente) emarginati dal dibattito pubblico ed osteggiati da qualunque studioso e qualunque intellettuali degni di tali etichette.
Tuttavia, in tempi di crisi profonda e perdita di un numero sempre maggiore di punti di riferimento, è bene vigilare e distruggere sul nascere ogni tentativo passatista che preveda la reintroduzioni di leggi marziali, gogne pubbliche, processi sommari, censura del pensiero divergente e partiti unici a guidare i popoli. Vogliamo un mondo meno iniquo, non un mondo che nell’illusione di andare avanti verso una perfezione irraggiungibile, accetti di tornare indietro di 70 anni e quindi di procurare guai ben peggiori di quelli che stiamo passando.
http://www.you-ng.it/news/politica-e-attualita/item/4042-il-rigurgito-nazifascista-cresce-anche-in-italia-e-parte-da-facebook.html
#5Parvus
Ma questi luridi porci, questi scarti umani. questi necrofori: non sono riusciti a saziarsi neppure col sangue di sei milioni di esseri umani?
#6Alberto P
Insulti antisemiti, applicare la convenzione di Budapest
di Anna Quarzi*
Riteniamo importante e opportuno l’intervento dell’on. Bratti alla Camera per chiedere la possibilità di oscurare il sito web Stormfront dopo che erano apparsi insulti di stampo antisemita nei confronti della docente della nostra Università, Marcella Ravenna, definita “un’ebrea ossessionata da sé stessa e dalle fantasie di sangue del suo popolo”. A Marcella Ravenna va tutta la nostra solidarietà e vicinanza.
Anche Slomo Venezia, scomparso il primo ottobre scorso, ha subito le inconcepibili offese via Web di alcuni siti nazifascisti. Slomo Venezia era uno dei pochissimi sopravissuti ebrei tornati da Auschwit, e proprio la sua morte in questi giorni sta suscitando presso gli istituti di storia discussioni e approfondimenti su “Come ricorderemo la Shoah quando se ne sarà andato anche l’ultimo testimone?” tema portato all’attenzione da David Bidussa.
Venezia aveva fatto parte di un Sonderkommando, le squadre di internati che nel lager, prima di essere uccisi a loro volta, erano obbligati alle ultime operazioni di smaltimento e cremazione dei cadaveri delle vittime dei forni. Ha scritto un libro sulla sua inumana esperienza ma soprattutto negli ultimi anni ha svolto una eccezionale opera di testimonianza rivolta in particolare alle giovani generazioni. (Ricordiamo due anni fa una sala del cinema Apollo gremita di studenti che lo avevano ascoltato in un profondo, partecipe, emozionato silenzio). Per questo le celebrazioni per la sua morte sono state particolarmente sentite. Ma la cronaca non sarebbe completa, come ha scritto Mario Pirani l’8 ottobre scorso su Repubblica, se lasciassimo passare sotto silenzio come i siti nazifascisti, la cui immonda propaganda , potenziata con vasta eco dal web si siano subito fatti vivi. Ecco come si è espresso il portavoce di uno dei siti più virulenti: “Morto il falsario olo-sopravvissuto Shlomo Venezia!” “Quando muore un sopravvissuto sono sempre triste: le loro comiche cazzate mi divertono molto! Comunque pare morendo abbia esalato un ultimo grugnito…” Si potrebbe continuare ma le frasi, le canzoni diffuse via Web sono veramente disgustose.
Sarebbe bene, come ci ricorda Pirani, che si applicasse la convenzione di Budapest, legge 18 marzo 2008, che introduce norme internazionali sulla criminalità informatica sotto le sue varie forme e stabilisce le necessarie modifiche ai codici di procedura penale dei paesi aderenti. L’Italia ha sottoscritto la Convenzione ma non ancora ratificato le norme applicative e, soprattutto, non ha firmato l’importante Protocollo aggiuntivo che inserisce fra i crimini informatici anche qualsiasi forma di antisemitismo e razzismo sotto veste web.
* Direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
(estense.com, 20 ottobre 2012)
#7Parvus
Credo che certi avanzi di nazismo, sarebbero interessanti per chi studia le patologie mentali.