E pensare che per qualche politico nostrano questi sarebbero degli interlocutori con cui sarebbe giusto parlare…
Hamas rifiuta ogni concessione a Israele
Leader Meshaal: “Non cederemo neanche un centimetro di Palestina. Vogliamo l’unità sotto l’Olp”
Gaza, 8 Dicembre 2012 – Khaled Meshaal rifiuta ogni concessione a Israele sulla Palestina: lo ha affermato lo stesso leader di Hamas, a Gaza per il 25/o anniversario della nascita del movimento integralista. Lo riferiscono i media locali. “Noi siamo una sola Autorità, l’Olp è il nostro riferimento e vogliamo l’unità”, ha anche proclamato Meshaal.
Khaled Meshal, il leader di Hamas, ha escluso qualsiasi tipo di concessione territoriale sulla Palestina e anche qualsiasi riconoscimento di uno Stato ebraico. “La Palestina è la nostra terra e nazione, dal mar Mediterraneo al fiume Giordano, dal nord al sud, e non possiamo cedere neanche un centimetro di essa”, ha detto durante l’oceanico raduno palestinese a Gaza, in occasione del 25esimo anniversario della fondazione di Hamas.
“Non possiamo riconoscere la legittimazione dell’occupazione della Palestina né riconoscere Israele”, ha aggiunto Meshaal, arrivato a Gaza nella sua prima visita nell’enclave palestinese dopo 45 anni di esilio. Decine di migliaia i palestinesi che si sono radunati nel centro di Gaza per ascoltare il discorso del suo massimo leader politico.
(Fonte: TGCOM.it, 8 dicembre 2012)
Thanks to Progetto Dreyfus
Nella foto in alto: il logo ufficiale scelto da Hamas per “celebrare” il proprio 25° anniversario (fatto di morte e terrore, anche nei confronti del proprio popolo). Notate niente di strano?
#1Emanuel Baroz
Khaled Meshaal, il pregio della chiarezza
Khaled Meshaal, il capo “politico” di Hamas, ha compiuto oggi una storica visita nella Striscia di Gaza. Nel 25esimo anniversario del moviemtno islamico, ha pronunciato davanti ad una folla oceanica parole non nuove ma che nell’Europa affetta da Alzheimer tendono ad essere dimenticate: “La Palestina e’ nostra, dal fiume al mare, da nord a sud. Non concederemo un centimetro della nostra terra”. Più’ chiaro di così’, si muore. Non c’e’ posto per Israele nel Medio Oriente di Hamas.
Del resto, la vera natura del movimento islamico si e’ svelata, se ce ne fosse stato bisogno, durante l’ultimo round con israele. I 2 missili Fajr di fabbricazione iraniana lanciati verso Gerusalemme avevano le stesse teoriche probabilità di fare strage nella parte orientale e araba o in quella occidentale e ebraica della città tre volte santa, di colpire il Muro del Pianto, la basilica del Santo Sepolcro o la Moschea al Aqsa. Neppure Saddam Hussein aveva osato tanto.
Penso a quel leader politico che qualche tempo fa nella residenza di un imbarazzato ambasciatore italiano sosteneva l’ineluttabilità per Israele di parlare con Hamas. Penso al capo di una ben nota organizzazione pacifista che a Sderot chiosava sulla sostanziale innocuità dei razzi di Hamas. Penso agli analisti che da domani ci spiegheranno che Khaled Meshaal in realtà e’ un moderato, che si, dice di voler distruggere Israele, ma mica lo pensa davvero, o se lo pensa non vuole lo vuole fare tutto in un colpo, solo un po’ alla volta, con pragmatismo.
Imbecillità’ o malafede?
http://www.claudiopagliara.it/2012/12/khaled-meshaal-il-pregio-della-chiarezza/
#2Emanuel Baroz
Hamas celebra attacchi suicidi, odio e guerra senza fine
Gerusalemme, 8 Dicembre 2012 – “Cosa celebra oggi Hamas?”. Via Twitter, l’Idf, l’Esercito israeliano, risponde polemicamente alle manifestazioni che stanno avendo luogo oggi nella Striscia di Gaza, per l’avvio delle celebrazioni del venticinquesimo anniversario della nascita del movimento palestinese di Hamas. “Attacchi suicidi; attacchi con razzi; incitamento al genocidio; repressione; guerra senza fine”, si legge in un’immagine allegata al tweet dell’Idf, accompagnata dall’hashtag #HamasCelebrates. L’Idf invita anche i suoi ‘followers’ a ritwittare il tweet, per “mostrare al mondo la verita'” su hamas.
(Fonte: Adnkronos, 8 dicembre 2012)
#3HaDaR
Magari fosse solo qualche politico italiano…
È la tesi della sinistra in Israele, cosí come lo era 20 anni che si doveva farlo con l’OLP.
LA STORIA prova che l’appeasement non funziona.
Ma gli amici di Peres, quello che dice appena puó che “dalla storia non s’impara niente”, la storia non la sanno… Altrimenti, saprebbero che il solo risultato del pacifismo delle sinistre negli anni ’30 fu portare alla II Guerra Mondiale e alla Shoah, sia il pacifismo vero e idiota di Léon Blum, sia quello falso e strumentale di Stalin, che fomentavano entrambi grandi movimenti di massa contro un attacco militare alla Germania.
Oggi come allora, solo la completa distruzione militare di codesto male può salvare il mondo dalla catastrofe.
#4HaDaR
Tra l’altro, se Netanyahu, invece di essere un senza palle e un conta palle, un politicante opportunista, fosse uno che ha una spina dorsale e dei principi da seguire, Khaled Mashaal non sarebbe piú un problema.
Infatti, Netanyahu, COME SEMPRE, cedette sotto pressione: cedette alle pressioni Giordane nel 1997, e “sputtanando il Mossad”, fece loro consegnare l’antidoto del veleno con il quale Mashaal era stato punto da un agente israeliano e cosí uscí dal coma e continuò a pianificare e realizzare l’assassinio all’ingrosso di Ebrei.
#5Emanuel Baroz
@HaDaR: di errori ne sono stati fatti tanti…ma d’altra parte non credo che lo Stato di Israele possa uccidere tutti i terroristi palestinesi presenti al mondo! Genererebbe solo altro odio…e non credo che gli israeliani abbiano bisogno di questo
#6Giuseppe Magno
Queste dichiarazioni non devono meravigliare nessuno, sono oltre 13 secoli che i mussulmani continuano ad affermare il proprio diritto a dominare il mondo, sostenendo le loro tesi anche con ogni sorte di menzogne (ammesse dal Corano in nome della fede). Islam vuol dire sottomissione, non adesione per convinzione: secondo tale principio, quindi, chi non si piega deve venir eliminato. Non c’e’ posto sulla terra per i non sottomessi.
#7Emanuel Baroz
Incontrando giornalisti israeliani, mercoledì a Ramallah, Jibril Rajoub, membro influente del comitato centrale di Fatah presieduto da Mahmoud Abbas (Abu Mazen), ha evocato la possibilità di un ricorso alla Corte Penale Internazionale contro le politiche di Israele. “Non abbiamo promesso a nessuno di non farlo – ha detto – sta a noi decidere il momento più opportuno, che potrebbe essere oggi come domani”. (Fonte: Israele.net, 6 Dicembre 2012)
#8Emanuel Baroz
07/12/2012 Questa la distribuzione dei seggi alla Knesset se si votasse oggi, secondo l’ultimo sondaggio Mano-Geva/CanaleDue radio Kol Israel: Lista Likud-Israel Beteinu (Netanyahu-Liberman) 36 seggi, Avodah (laburisti di Shelly Yechimovitch) 20 seggi, Casa Ebraica 11, Shas 10, HaTnua (Tzipi Livni) 9, Yesh Atid (Yair Lapid) 9, Giudaismo Torah 6, Balad (lista araba) 4, Raam-Taal (altra lista araba) 4, Hadash (comunisti) 3, Otsma LeIsrael (destra) 3, Meretz (sinistra sionista) 3, lista di Haim Amsalem 2. Non compare Kadima (Shaul Mofaz). Il sondaggio è stato condotto prima che Amir Peretz annunciasse il suo passaggio alla lista di Tzipi Livni.
07/12/2012 Il Segretario Generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha scritto al presidente Bashar al-Assad esortandolo a non usare armi chimiche nel conflitto interno in Siria. Per le Nazioni Unite, l’uso di armi chimiche sarebbe ”un crimine ignobile con conseguenze disastrose”.
07/12/2012 Nella “Dichiarazione di Gerusalemme” diffusa questa settimana dalla Consulta Protestante su Israele e Medio Oriente (PCIME), rappresentanti di chiese metodiste, anglicane e luterane da Europa, Nord America e Africa affermano che “le forze che rifiutano di tollerare l’esistenza di uno stato ebraico sono estremamente intolleranti anche verso altre minoranze etniche e religiose in Medio Oriente”. Il documento cita i cristiani copti in Egitto e i cristiani assiri in Iraq come esempi di minoranze religiose che vengono regolarmente perseguitate per mano di “movimenti islamisti aggressivi”, mentre i cittadini cristiani d’Israele “godono di uguali diritti di cittadinanza e di un buon tenore di vita nonostante attriti occasionali”. Ne ha riferito il Jerusalem Post.
07/12/2012 Siria. Le violenze interne hanno ucciso più di 42.000 persone, per la maggior parte civili, dall’inizio delle proteste contro il regime di Bashar al-Assad nel marzo 2011. Lo ha riferito giovedì l’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo.
07/12/2012 Rapporto dei servizi di sicurezza israeliani sul mese di novembre: 1.734 razzi e 83 colpi di mortaio sparati dalla striscia di Gaza verso il territorio israeliano (più di un quarto intercettati da ”Cupola di ferro”); meno dell’1% dei missili era a lungo raggio. Durante l’operazione ”Colonna di nube difensiva”, aumento significativo del numero di aggressioni contro israeliani nei territori contesi (122) e a Gerusalemme (44). Durante il mese di novembre si sono avuti 6 israeliani uccisi e 269 feriti.
07/12/2012 Gli scontri tra esercito e ribelli in Siria rappresentano un pericolo per la sicurezza delle forze Onu di mantenimento della pace (UNDOF) schierate dal 1974 sulle alture del Golan. Lo ha detto giovedì il vice segretario generale della Nazioni Unite, Hervé Ladsous. ”Alcuni paesi – ha detto Ladsous – hanno espresso preoccupazione per la sicurezza delle nostre truppe di stanza in Siria. E’ stata presa la decisione di inviare mezzi blindati nella regione per difendere il contingente di pace”. Alla fine di novembre due soldati austriaci sono rimasti feriti in un attacco austriaco contro un convoglio delle Nazioni Unite nei sobborghi di Damasco. ”La situazione sul versante siriano è precipitata nell’insicurezza evidenziata dalla presenza, nelle zone smilitarizzate al confine con Israele, di gruppi armati dell’opposizione siriana con persone che vengono addestrate e che sembrano salafiti”, ha detto Ladsous.
07/12/2012 Ha suscitato scalpore, giovedì mattina in Israele, la notizia che Amir Peretz ha lasciato il partito laburista per unirsi alla lista di Tzipi Livni. Peretz, già a capo del sindacato e poi ministro della difesa (fu il promotore dei finanziamenti per il progetto anti-missilistico ”Cupola di ferro”), era al terzo posto nella lista guidata da Shelly Yechimovitch ed è, dopo Amram Mitzna, il secondo ex leader del partito laburista che passa nel Movimento (Hatnua) della Livni.
(Fonte: Israele.net)
#9Robdic
Non so voi, ma a me è parso che nessuno, in Italia e in Europa, abbia condannato le dichiarazioni farneticanti di questo esaltato. Immaginate Lieberman che dicesse di volere il grande Israele, con tutti i territori di Giudea e Samaria, si parlerebbe già di nuovo Hitler. Quanto a quello che dice Emanuel, si, sarà pure vero che Israele non può ucciderli tutti i terroristi (anche perchè li educano in famiglia, dove in media hanno una decina di figli tutti arruolabili), tuttavia quelli particolarmente molesti come questo andrebbero giustiziati. Stati sicuro che non ci sarà ulteriore odio, ha già raggiunto il massimo e non diminuirà se non ci saranno più uccisioni mirate
#10Emanuel Baroz
@Robdic: tu dici, eh? E’ che io penso che al peggio non c’è mai fine….quando arrivano al fondo iniziano a scavare!
#11Daniel
10/12/2012 I ministri degli esteri dei paesi della Lega Araba, riuniti domenica a Doha (Qatar), hanno approvato aiuti finanziari all’Autorità Palestinese per un importo di 100 milioni di dollari al mese. Ne ha dato notizia domenica la tv al Jazeera.
10/12/2012 Le fazioni rivali palestinesi Fatah e Hamas si sono scambiate dichiarazioni concilianti, domenica, all’indomani dell’appello per la distruzione di Israele rilanciato sabato a Gaza dal capo del politburo di Hamas, Khaled Meshaal. “La divisione non è un fatto dei palestinesi, ma ci è stata imposta – ha detto fra l’altro Meshaal – Noi siamo una sola Autorità, l’Olp è il nostro riferimento e vogliamo l’unità”.
10/12/2012 Un nuovo profumo creato a Gaza porterà il nome del missile di Hamas che è stato lanciato verso Gerusalemme e Tel Aviv durante i recenti scontri con Israele. Una ditta locale di cosmetici ha deciso di chiamare il nuovo profumo M-75, propagandandolo come “gradevole e attraente come i missili della lotta armata palestinese”.
10/12/2012 Secondo uno studio internazionale condotto da Start-up Genome Compass (uno strumento per l’analisi comparata di circa 3.200 start-up registrate per valutarne i progressi rispetto ad altre start-up sulla base di 25 indicatori di performance), nella classifica dei migliori centri high-tech del mondo, dove la Silicon Valley americana rimane imbattibile al primo posto, in seconda posizione appare la città di Tel Aviv.
10/12/2012 Libano. Almeno sei persone sono rimaste uccise e 40 ferite, domenica, a Tripoli, nei nuovi scontri fra libanesi pro e anti regime siriano.
10/12/2012 Iran. Lanciata domenica la versione iraniana di YouTube. Lo ha annunciato il vice-presidente della radio-televisione iraniana (Irib), Lotfollah Siahkali. L’Iran ha limitato l’accesso a molti siti e piattaforme web stranieri, in particolare YouTube, Facebook e Twitter, accusando l’Occidente di usare il web per realizzare una “guerra non dichiarata” allo scopo di destabilizzare il regime di Tehran.
10/12/2012 Egitto. Delusa l’opposizione al presidente egiziano Mohamed Morsi per la decisione di ritirare il decreto che ampliava temporaneamente i suoi poteri confermando invece il referendum sulla nuova costituzione, ritenuta troppo favorevole agli islamisti.
10/12/2012 In pieno clima elettorale, destra e sinistra israeliane si accusano a vicenda di rafforzare Hamas. Il ministro dell’istruzione Gideon Saar (Likud) ha puntato il dito contro il ritiro dalla striscia di Gaza del 2005 dicendo che “tutti i partiti che sostengono ulteriori ritiri in Giudea e Samaria (Cisgiordania) finirebbero col portare Hamas anche in quei territori” e che “solo un governo guidato da Netanyahu può fronteggiare l’Iran e i suoi lacchè di Hamas”. Da parte sua, Tzipi Livni, leader del nuovo partito del centro-sinistra ”Movimento”, ha detto che Hamas sabato a Gaza ha festeggiato “la sconfitta del governo israeliano” e che “ogni giorno che passa con questo governo israeliano Hamas si rafforza e Israele si indebolisce”.
10/12/2012 Dopo il voto all’Onu favorevole al presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) e le celebrazioni di Hamas a Gaza dove è stato ribadito l’obiettivo della distruzione di Israele, l’Autorità Palestinese ha praticamente sospeso le operazioni volte a bloccare le attività dei terroristi Hamas in Cisgiordania. Le autorità di sicurezza israeliane hanno anche registrato un netto aumento di aggressioni violente con pietre e ordigni molotov.
10/12/2012 Arabia Saudita. Altaf Hussein Hati, un pakistano condannato per aver accoltellato a morte un suo concittadino, è stato decapitato con la spada, domenica, nella città della Mecca. Lo ha annunciato il ministero degli interni saudita con un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale SPA.
10/12/2012 Stando al britannico Sunday Times, Israele avrebbe inviato forze speciali in Siria per individuare l’arsenale delle armi non convenzionali (chimiche e biologiche) del regime di Bashar al-Assad, che sarebbero state recentemente spostate.
10/12/2012 Siria. Ribelli siriani del villaggio di A-Safira, periferia di Aleppo, dove secondo diverse fonti si troverebbero gli arsenali più importanti di armi chimiche del regime siriano, hanno diffuso su internet un video dove si vedono civili siriani col viso sfigurato a causa di un presunto attacco con armi chimiche. L’autenticità del video non è ancora provata, né è stata confermata da altre fonti.
09/12/2012 Dopo aver sperimentato di persona che il soccorso alle vite umane deve essere indipendente di qualsiasi politica, alcuni residenti arabi di Gerusalemme est come Mohamed Asli, Bakr Avid, Ramzi Batash, Khaled Rashek sono entrati volontariamente a far parte dell’organizzazione di emergenza israeliana Hatzalah per evitare che in futuro i loro concittadini debbano attendere troppo tempo l’arrivo di un’ambulanza scortata dalla polizia a causa delle aggressioni cui i mezzi di soccorso israeliani sono spesso soggetti in quei quartieri.
09/12/2012 “Uccidiamo i sionisti perché sono gli occupanti e continueremo ad uccidere tutti coloro che occupano la nostra terra e i luoghi sacri”. Lo ha detto sabato il capo del politburo di Hamas, Khaled Meshaal, parlando a Gaza in occasione dei 25esimo anniversario dell’organizzazione terroristica.
09/12/2012 Il portavoce delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, parlando sabato a Gaza durante la cerimonia per il 25esimo anniversario dalla fondazione dell’organizzazione terroristica, ha ringraziato la Turchia e l’Iran per il loro supporto durante l’operazione anti-terrorismo israeliana “Colonna di nube difensiva”.
09/12/2012 Sequestrate delle armi, sabato, in un container a Napoli. Ne ha dato notizia l’agenzia di stampa ANSA, citando fonti di polizia e giudiziarie. La presenza delle armi, tra cui dei lancia razzi, nel porto di Napoli è stata segnalata alle autorità italiane dai servizi di sicurezza israeliani.
09/12/2012 “Gli ebrei sono i più vigliacchi tra i codardi”. Lo ha scritto il quotidiano giordano Assabeel in un articolo il cui autore racconta d’averlo pensato “con orgoglio” quando ha visto le immagini degli israeliani che correvano in cerca di riparo sotto i razzi lanciati dalla striscia di Gaza. “Gli ebrei non sono potenti come gli arabi credono”, aggiunge l’articolo, e lo dimostra “l’accettazione da parte di Israele del cessate il fuoco: la tregua è stata una terribile sconfitta per Israele e ha portato all’apice il prestigio di Hamas”.
(Fonte: Israele.net)
#12Ruben DR
Haniyeh: Israele non restera’ in Palestina
GAZA – “L’occupante non restera’ su questa terra”, ovvero i Territori palestinesi. Cosi’ il primo ministro di Hamas a Gaza Ismail Haniyeh si e’ rivolto alle decine di migliaia di persone riunite in occasione del 25esimo anniversario della nascita del movimento islamico. Hamas, ha proseguito Haniyeh, “ha migliaia di combattenti, sopra e sotto il terreno. Siamo pronti a respingere qualsiasi aggressione israeliana. L’occupante non restera’ su questa terra”, intendendo i Territori palestinesi occupati da Israele.
Haniyeh ha poi ricordato Ahmed al-Jabari, comandante delle brigate al-Qassam ucciso il 14 novembre in un raid israeliano, come un “martire”, definendo non solo un leader di Hamas, ma “un grande leader della nazione araba”. Il premier di Hamas ha quindi ringraziato l’intero mondo arabo per essersi schierato dalla parte dei palestinesi durante gli otto giorni di conflitto con Israele, affermando che Hamas “formulera’ una strategia araba e islamica per la liberazione della Palestina”.
(Fonte: Adnkronos, 8 dicembre 2012)