Porto di Napoli: sequestrate armi in container dopo segnalazione Israele

 
Emanuel Baroz
9 dicembre 2012
4 commenti

Chissà se ora il sindaco partenopeo De Magistris oltre ad accogliere e sostenere i pacifinti in viaggio verso Gaza (capito adesso perchè c’è il blocco navale al largo della costa?) e a dichiarare di voler concedere la cittadinanza ad Abu Mazen (ma perchè poi? Che senso ha?!), inizierà ad occuparsi dei problemi della sua città….sarà sempre troppo tardi, è vero. Ma almeno giustificherà lo stipendio (lauto) che prende….

Porto di Napoli: sequestrate armi in container dopo segnalazione Israele

Napoli, 8 Dicembre 2012 – Armi contenute in alcuni container sono state trovate dalla polizia nel Porto di Napoli. Le armi sarebbero state dirette in Egitto. La scoperta è stata confermata all’ Ansa dalla polizia. Tra le armi sequestrate in un container dalla polizia nel Porto di Napoli ci sarebbe un lanciarazzi. Il container era affidato ad un corriere di nazionalità egiziana, che è stato fermato. Al corriere risultano intestati altri quattro container che la polizia ed i funzionari dell’ ufficio Dogane stanno esaminando.

L’operazione che ha portato al sequestro di armi in un container nel Porto di Napoli sarebbe scattata – secondo quanto ha appreso l’ Ansa – su segnalazione delle autorità israeliane. Altri quattro container intercettati vengono esaminati in queste ore dalla polizia.

I cinque container contenenti armi intercettati nel Porto di Napoli dagli agenti della Polmare sono stati trasferiti in un’ area del Porto, che è stata chiusa dalla polizia e sotto vigilanza armata. L’operazione che ha portato all’ individuazione delle armi, nata – secondo quanto si é appreso – da una segnalazione di fonti israeliane è scattata questa mattina alle 5.

(Fonte: Ansa, 8 Dicembre 2012)

Thanks to Progetto Dreyfus 

Nella foto in alto: container nel porto di Napoli 

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  • #1Emanuel Baroz

    Armi al porto, giallo internazionale

    I servizi israeliani: destinazione Palestina

    di Giuseppe Crimaldi

    NAPOLI – Il sospetto è pesante, ma fino a quando le ispezioni non saranno completate resta solo un sospetto. Un grosso carico di armi in transito sarebbe stato scoperto all’interno del porto di Napoli.

    La voce – non confermata dalla Procura e dalla Questura – parla invece di bazooka e lanciamissili. E, ancora, di mitragliatrici, pistole, oltre a una grande quantità di munizionamenti e di materiali esplosivi che sarebbero utili al confezionamento di ordigni pericolosi. Napoli crocevia del terrorismo internazionale? Ce n’è abbastanza per ipotizzarlo, e per credere che – rispetto alla fine degli anni ’90, quando sempre la Procura di Napoli scoprì alcune cellule legate all’integralismo islamico di matrice salafita – poco o nulla sia cambiato sul versante della lotta al traffico internazionale di armi.

    Alla fine degli anni ’90 le indagini si concentravano sul favoreggiamento di personaggi «in transito» a Napoli legati al movimento Hjra w’al Takfir, sigla nella quale si identificavano gli estremisti nordafricani che vedevano nel Jihad – nella «guerra santa» – che per i terroristi rappressentava l’unica strada capace di affrancare l’Algeria, Afghanistan, la Bosnia Erzegovina e la Palestina nelle loro rivoluzioni. Ma allora si trattava – almeno a Napoli – di attività di fiancheggiamento, di soggetti che fornivano a ricercati e fuggitivi in transito a Napoli di falsi documenti di identità.

    La scoperta fatta invece due sere fa all’interno del porto commerciale di Napoli, nell’area riservata ai contenitori caricati sulle navi mercantili, potrebbe portare su tutt’altra strada. Ripetiamo: potrebbe. Potrebbe condurre cioè alla pista del traffico internazionale di armi. Armi da guerra e da guerriglia. Almeno cinque i conteiner sui quali si sta concentrando – da venerdì pomeriggio – l’attenzione degli uomini della Polizia marittima di Napoli, guidata dal primo dirigente Silvestro Cambria. I controlli sarebbero scattati in seguito a una segnalazione precisa. Una indicazione proveniente da «fonte sicura». Forse a far partire l’allarme sono stati addirittura i servizi segreti israeliani.

    Fatto sta che la polizia ha messo le mani su un carico di armamenti che viaggiavano in maniera assolutamente coperta, e con falsi documenti di accompagnamento, diretti verso un paese del Nord Africa. Dai documenti di carico emergeva che i conteiner dovessero trasportare «laterizi», cioè mattoni e altro materiale edile. Un solo fatto al momento è certo: nel conteiner al posto dei mattoni c’era invece altra roba. Per la Procura si tratterebbe di pistole lanciarazzi, peraltro non assemblate. Secondo le voci incontrollate che per tutta la giornata di ieri hanno continuato a circolare, invece, si trattarebbe di ben altre armi. E addirittura di armi pesanti, come bazooka e lanciamissili. Un fascicolo in Procura è stato aperto dal procuratore Giovanni Colangelo, e affidato all’aggiunto Giovanni Melillo.

    Un fatto solo è certo. Per il contenuto dei conteiner un cittadino egiziano che era il responsabile del carico in transito a Napoli è stato arrestato con l’accusa di materiali esplosivi e armi comuni da sparo. Il carico proveniva dal veneto. Filtra anche un’altra indiscrezione: la nave in transito nel porto di Napoli, sulla quale viaggiavano i cinque container intercettati, era diretta al porto di Alessandria d’Egitto. Di qui le supposizioni, ancora non supportate da alcuna certezza: il presunto arsenale – se veramente di arsenale si tratta – potrebbe essere stato destinato alla Palestina, o anche alla Siria, dove è in corso una sanguinosa guerra civile.

    Un fatto è certo. Bisognerà attendere la giornata di oggi, e forse anche quella di domani, per sapere che cosa realmente contengano i cinque carichi sospetti. Verifiche dovute, senza le quali il terribile sospetto che Napoli sia tornata a essere crocevia di trame internazionali e di terrorismo, non potrà essere suffragato da prove concrete.

    http://www.ilmattino.it/napoli/citta/armi_al_porto_giallo_internazionale_i_servizi_israeliani_destinazione_palestina_/notizie/236910.shtml

    9 Dic 2012, 20:51 Rispondi|Quota
  • #2HaDaR

    Per fortuna il sindaco non l’ha saputo prima della Questura, se no le armi non le avrebbero trovate e sarebbero già nelle mani dei terroristi…con i quali, del resto, vuol gemellare la città…
    Il che è solamente logico: gente che getta l’immondizia per le strade e non la sa raccogliere ma la brucia, e gente che non ha soldi ma ha i piatti satellitari, armi, munizioni ed esplosivi a iosa, si può intendere… S’insegnerà a vicenda come sparare a raffica ai matrimoni e come gettar bombe a capodanno… 😉

    10 Dic 2012, 02:18 Rispondi|Quota
  • #3Daniel

    Bazooka e razzi nel porto di Napoli, direzione Egitto. E poi ?

    Ma quante navi sospette nella città di De Magistris

    Testata: Corriere della Sera
    Data: 09 dicembre 2012
    Pagina: 15
    Autore: Giusi Fasano
    Titolo: «Container con armi nel porto di Napoli ‘diretti in Egitto’»

    Dopo la nave in partenza per Gaza con la benedizione del sindaco De Magistris, ecco che il porto di Napoli torna d’attualità, sempre per una nave carica di armi pronta a partire per l’Egitto. Non avendo l’Egitto problemi ad importare armi per vie dirette, è ovvio che Bazooka e Razzi avevano altra destinazione. Gaza ? la scelta di Napoli ne autorizza il sospetto. Solo che questa volta, invece della volonterosa benedizione di De Magistris è arrivata la polizia che messo tutto sotto sequestro.
    Il pezzo del CORRIERE della SERA, di Giusi Fasano, a pag.15, è pubblicato con giusto rilievo. Quasi ignorata la notizia sugli altri giornali, STAMPA e REPUBBLICA gli dedicano lo spazio di un francobollo (e non è un modo di dire, la grandezza è proprio quella).
    Ecco l’articolo:

    Cinque container sospetti approdati nel porto di Napoli. «Contengono armi» era l’indicazione avuta dagli agenti della polizia marittima e dai funzionari dell’ufficio dogane che avevano le loro sigle, suggerite — pare — dai servizi segreti israeliani. Tutto questo venerdì pomeriggio. Ieri sera un quadro più preciso: fonti inquirenti rivelano che, stando ai primi controlli, risulterebbe contenere armi uno soltanto dei container segnalati: alcune pistole a salve modificate in lanciarazzi. Mentre gli altri quattro sarebbero carichi delle merci (regolari) indicate nei documenti.

    L’attenzione della Procura partenopea guidata da Giovanni Colangelo è concentrata sulla ricostruzione della rotta prevista dai trafficanti, della quale dovrebbe sapere molto l’uomo arrestato venerdì subito dopo il blocco del carico. È un cittadino egiziano ritenuto responsabile del carico finito sotto la lente delle autorità israeliane, sarà interrogato entro domani ed è in carcere con l’accusa di porto e detenzione di armi da guerra.

    Il container è ora «parcheggiato» nell’area del Terminale della «So.te.co», all’interno del porto, che è stata isolata e che è sorvegliata dalla polizia e le operazioni di controllo, sospese ieri sera tardi, riprenderanno in mattinata. Da dove arrivano? Qual era la loro destinazione finale?

    Dalla documentazione della portacontainer emerge una sosta in Veneto e le carte ufficiali dicono che il carico fosse destinato ad Alessandria d’Egitto. «Materiale edilizio» c’è scritto nella parte che riguarda il contenuto del container con le armi. Al di là di quello che dicono i documenti, che l’approdo finale fosse davvero l’Egitto è soltanto una ipotesi. Troppo presto per fare dei collegamenti fra le violenze della svolta autoritaria egiziana di Mohammed Morsi e la vera destinazione del carico appena scoperto a Napoli. E poi perché Napoli?

    In passato è capitato più volte che carichi di armi in transito dall’Europa e destinati ufficialmente all’Egitto avessero poi proseguito il viaggio: prese in carico dai trafficanti del Sinai, in particolare dai beduini legati ai servizi iraniani, e fatte arrivare a Gaza attraverso i tunnel. Destinazione finale, in quei casi: Hamas. Ma per il momento questa è tutta teoria.

    Si aspetta l’interrogatorio del corriere arrestato venerdì per avere un vero punto di partenza nelle indagini.

    In Italia l’esempio più recente di grandi quantitativi di armi scoperti in un porto italiano è Gioia Tauro: due anni fa nel suo porto approdò un carico da 7 tonnellate di plastico T4 nascosto in confezioni di latte in polvere. Ad agosto del 2006, invece, nel porto calabrese arrivò la Cia a cercare di ricostruire le tappe di una nave che trasportava un arsenale e che fu scoperta dai finanzieri. A bordo 70 Kalashnikov, plastico per esplosivo e rampe per missili. Il tutto destinato, pare, a un porto americano e proveniente da un Paese dell’ex Unione Sovietica.

    http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=47255

    10 Dic 2012, 13:15 Rispondi|Quota
  • #4Daniel

    10.12.2012 Il ‘cittadino’ Abu Mazen ed il problema di De Magistris
    Commento di Daniele Coppin

    Testata: Informazione Corretta
    Data: 10 dicembre 2012
    Pagina: 1
    Autore: Daniele Coppin
    Titolo: «Il ‘cittadino’ Abu Mazen ed il problema di De Magistris»

    Il ‘cittadino’ Abu Mazen ed il problema di De Magistris
    Commento di Daniele Coppin

    Il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, con la complicità della sua Giunta, si “distingue”, ancora una volta, per protagonismo fuori luogo sulla questione israelo-palestinese. Qualche giorno fa, nel corso di una “seduta straordinaria” del Consiglio Comunale di Napoli dedicata alla “giornata di solidarietà con il popolo palestinese”, il Sindaco ha dichiarato che conferirà la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen, il Presidente dello Stato di Palestina. Qualcuno penserà che sono un pò “fissato” su De Magistris, eppure risulta sempre più evidente, se si scorre l’elenco delle iniziative e dei gesti compiuti e, soprattutto, da quelli “non compiuti”, dal Sindaco di Napoli, risulta chiare due cose: che De Magistris è filopalestinese e che ha qualche “problema” con gli Ebrei.

    Che De Magistris sia filopalestinese non è cosa grave fintanto che, come qualunque altro cittadino, le sue idee in questioni di politica estera sono espresse in ambito privato.

    De Magistris gode di tutti i diritti degli altri cittadini, compreso quello alla libertà di pensiero.

    Ma, in quanto Sindaco, i doveri di De Magistris sono (o dovrebbero essere) maggiori di quelli dell’”uomo della strada”, dal momento che più importante è il ruolo, maggiori sono responsabilità e doveri. So bene che questo è un concetto poco diffuso in Italia, dove chi occupa posti di responsabilità ritiene, il più delle volte, che ciò gli consenta di “derogare” a gran parte dei doveri dei comuni cittadini e che gli permetta di fare ciò che vuole, secondo una visione che non risulta esagerato definire “assolutistica del potere” (della serie “adesso comando io e si fa come dico io”).

    Il Sindaco di Napoli dovrebbe sapere che la Politica Estera è materia demandata dalla Costituzione al Governo nazionale. Eppure, nel corso del suo mandato di Sindaco, De Magistris ha assunto, a proposito della questione israelo palestinese, decisioni e toni non coerenti con la Costituzione.

    Lo ha fatto quando, più di un anno fa ricevette (cito testualmente) “l’Ambasciatore di Palestina”, nonostante lo Stato di Palestina sia stato dichiarato tale, solo come ‘osservatore’, il 29 novembre di quest’anno in seguito al voto dell’ONU.

    Un’altra presa di posizione discutibile del Sindaco e della sua Giunta, c’è stata quando, alcuni mesi fa, si è dichiarato contrario alla realizzazione di una linea ferroviaria in territorio israeliano contro la quale si erano dichiarati anche i Palestinesi.

    Infine, con il sostegno alla flotilla per Gaza, oltre a dimostrare una totale ignoranza sulla questione, ha reso evidente la sua faziosità antiisraeliana, al di là di qualche ipocrita riferimento di facciata al nucleare iraniano ed alla dichiarazione di voler sostenere qualunque iniziativa favorevole alla Pace.

    Ma, stavolta, con la dichiarazione di voler conferire la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen, il Sindaco di Napoli ha decisamente esagerato, considerato il passato del leader dell’ANP.

    Forse il Sindaco non sa che Abu Mazen ordinò che ad Amin al-Hindi, il terrorista di Settembre Nero che pianificò la strage delle Olimpiadi di Monaco del 1972, in cui persero la vita 11 atleti israeliani, fosse tributato un vero e proprio “funerale di stato” e che allo stesso terrorista fosse dedicata una riunione plenaria del Quinto Consiglio Rivoluzionario di Al Fatah.
    Non c’è che dire… un vero impegno per la pace!

    Ma, probabilmente, De Magistris non sa neppure che Abu Mazen, nella sua tesi di dottorato in storia svolta presso il Collegio Orientale di Mosca nel 1982 e intitolata “La connessione tra nazismo e sionismo, 1933-1945” Abu Mazen abbia affermato quanto segue:

    “Sembra che il movimento sionista sia interessato ad aumentare le stime dei morti a causa dell’Olocausto per averne un maggiore tornaconto. Questo li ha portati ad enfatizzare questa stima [sei milioni] per conquistare la solidarietà dell’opinione pubblica internazionale. Molti studenti hanno analizzato tale stima ed hanno raggiunto conclusioni sorprendenti, fissando il numero di vittime a poche centinaia di migliaia.”
    In pratica, un negazionista in piena regola. Come può De Magistris aver presentato e celebrato, nel gennaio 2012, la “Settimana della Memoria” e poi voler concedere la cittadinanza onoraria ad un negazionista? Probabilmente, la chiave di lettura per comprendere questa, per così dire, “visione schizofrenica” della Storia, dell’attualità e della politica la si può trovare nell’atteggiamento di De Magistris rispetto agli Ebrei.
    In seguito alle elezioni amministrative del maggio 2011, De Magistris viene eletto Sindaco di Napoli. A settembre del 2011 De Magistris, in occasione della conclusione del Ramadan, si reca in Piazza Mercato per fare gli auguri alla comunità islamica, un’iniziativa senza dubbio corretta e nel solco del dialogo interreligioso necessario in un mondo che si evolve sempre più in senso multietnico. Infatti, iniziative analoghe furono intraprese in altre città, come, ad esempio, a Milano dalla giunta presieduta dal Sindaco Pisapia, che porse gli auguri alla numerosa comunità islamica milanese. Lo stesso Pisapia, pochi giorni dopo, in occasione del Capodanno ebraico, ebbe la sensibilità di porgere gli auguri alla Comunità ebraica della sua città, augurando anche la liberazione di Gilad Shalit, all’epoca ancora sequestrato da Hamas. Pisapia, anche quest’anno, ha rinnovato gli auguri agli Ebrei in occasione del Capodanno ebraico. Addirittura, Bersani ha avuto la sensibilità di fare gli auguri agli Ebrei italiani.

    E De Magistris? Non pervenuto. Niente auguri, nessun riferimento a Gilad Shalit. Niente! A ciò si aggiunga che, in occasione della “Settimana della Memoria” del 2012, il Comune di Napoli pensò, con dubbio gusto e nessuna sensibilità, di concedere Piazza del Plebiscito, dove era stato collocato a mò di testimonianza “forte” un vagone piombato utilizzato per il trasporto degli Ebrei ai campi di sterminio, agli stand di una fiera mostra del cioccolato: cento metri di stand per il cioccolato ad occupare la Piazza davanti a Palazzo Reale e, in lontananza, in posizione defilata, visibile solo a chi lo avesse cercato, il vagone “testimonianza della Shoà! Se si aggiunge il fatto che, in occasione del Moked 2011, importante manifestazione dell’Ebraismo italiano che si teneva, in quell’occasione, a Napoli, De Magistris fosse stato invitato a partecipare ad un dibattito su legalità e amministrazione e che, all’ultimo momento diede forfait per “impegni urgenti” e che invitato con largo anticipo all’accessione della Channukia in piazza dei Martiri per il 15 dicembre prossimo, abbia declinato, con largo anticipo, l’invito già sapendo, evidentemente, di avere “importanti impegni”, risulta chiaro che De Magistris abbia qualche problema con gli Ebrei o, quantomeno, a “farsi vedere” con gli Ebrei rispetto ad una parte consistente del suo elettorato palesemente antisemita.

    In ogni caso, nella speranza che De Magistris riesca a risolvere questo suo problema meglio di come afferma di risolvere i problemi di Napoli, sento il dovere di comunicargli il nome della sua “malattia”, una patologia comune a molti che si chiama antisemitismo.

    http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=4728313:15 10/12/2012

    10 Dic 2012, 13:17 Rispondi|Quota
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