Finali del campionato europeo Under 21 in Israele. Enormi pressioni sulla FIFA
di Sharon Levi
L’antisemitismo non conosce confini, questo lo sapevamo. Negli ultimi mesi poi c’è stata una vera e propria esplosione di atti antisemiti in tutto il vecchio continente. Più volte abbiamo visto usare lo sport come vera e propria arma antisemita ma è la prima volta che l’attacco arriva da una istituzione sportiva tra le più grandi e importanti al mondo: la FIFA.
Come tutti sapranno le finali del campionato europeo di calcio Under 21 si terranno in Israele dal 5 al 18 giugno 2013. La decisione di disputare le finali del campionato di calcio europeo Under 21 è stata coraggiosamente presa dalla UEFA che però ha dovuto subire le dure critiche degli antisemiti di tutto il mondo che, purtroppo, non mancano neppure nel calcio.
Se poi ad alimentare il fanatismo antisemita ci si mettono anche le parole del numero uno della FIFA, Joseph Blatter, le critiche e le strumentazioni diventano una marea. In una recente intervista alla BBC, il capo della FIFA ha ammesso che “ci sono grossi problemi a disputare le finali del campionato europeo under 21 in Israele, specie dopo che durante l’ultima guerra tra Hamas e lo Stato Ebraico caccia israeliani hanno bombardato il Palestine Sport Stadium di Gaza City”. Blatter ha detto che la FIFA intenderebbe ricostruire lo stadio e che gli sarebbe piaciuto disputare qualche gara anche in campi di calcio palestinesi perché “vede in questo una opportunità di aiutare la pace”. E’ più che evidente che nessuno ha detto a Blatter che i terroristi usavano lo stadio di Gaza come piattaforma di lancio per i missili e come grande deposito di armi e che quindi e è stato bombardato non è stato certo per buttare qualche bomba a caso.
Fatto sta che le parole di Blatter sono state subito interpretate come una sorta di ripensamento e come un primo passo verso un incredibile quanto improbabile cambio di programma che prevede (secondo i media arabi) due alternative. La prima è lo spostamento delle finali del campionato europeo under 21 in altro luogo. La seconda è che alcune partite vengano disputate in campi di calcio palestinesi. Il sogno di Blatter, sempre secondo i media arabi, sarebbe di ricostruire lo stadio di Gaza e poi di disputarci qualche partita, magari una semifinale o la finalina per il terzo e quarto posto.
In tal senso stanno lavorando i ricchissimi Stati del Golfo con in prima fila l’Emiro del Qatar che si è già detto disponibile a versare “una cospicua somma di denaro” nelle casse della FIFA se metteranno in atto questa seconda ipotesi. «Le pressioni sulla FIFA sono impressionanti» secondo un anonimo dirigente dell’ente sportivo che ha voluto mantenere l’anonimato. In realtà Joseph Blatter (che gli arabi chiamano “Sepp” perché Joseph è un nome ebraico) non ha mai detto esplicitamente che quelle sarebbero le sue intenzioni ma ha solo ammesso che ci sono “forti pressioni per non disputare le finali del campionato di calcio under 21 in Israele” e che “la FIFA potrebbe farsi carico della ricostruzione dello stadio di Gaza”. Non ha mai parlato di spostare le finali in altro luogo, anzi, lo ha escluso categoricamente. Solo che le sue parole, come sempre avviene, sono state travisate e prontamente strumentalizzate.
E’ facilmente prevedibile che con l’avvicinarsi del mese di giugno e quindi della fase finale del campionato europeo di calcio under 21, le pressioni sulla FIFA aumenteranno come aumenteranno le dichiarazioni antisemite dei vari calciatori alla Drogbà, ma soprattutto aumenteranno le manifestazioni anti-israeliane e antisemite negli stadi dove, vedrete, non tarderanno a comparire i primi striscioni a sostegno dei terroristi di Hamas.
(Fonte: Rights Reporter, 26 dicembre 2012)