Al Cairo cade la maschera dei Fratelli Musulmani

 
Emanuel Baroz
4 gennaio 2013
7 commenti

Al Cairo cade la maschera dei Fratelli Musulmani

C’è una bella vignetta del disegnatore satirico Sherif Arafa sulla Fratellanza musulmana: il gruppo islamista è raffigurato come un uomo in grisaglia seduto a una scrivania con una maschera sul volto, occhiali azzurri e capelli ricci rossi, che fissa un visitatore con gli occhiali azzurri e i capelli ricci rossi appena entrato e sbigottito di trovarsi dinanzi a un suo sosia. Dietro all’uomo seduto sono appese decine di maschere, una per ogni occasione. Morale: la Fratellanza indossa una maschera diversa a seconda dell’interlocutore del momento, sia Hillary Clinton oppure i salafiti.

Eppure, anche questa facciata sta cadendo e finiremo per rimpiangere la capacità da Zelig arabo dei Fratelli. Il volto reale è quello di Essam el Erian, vicepresidente del partito politico islamista e consigliere del presidente Mohammed Morsi, che invita gli ebrei egiziani in Israele a ritornare in patria per lasciare il posto ai palestinesi “perché tanto Israele in dieci anni non ci sarà più”. Il presidente che dice? Tace come la Sfinge, costretto a un silenzio strategico, ma il suo portavoce ha preso le distanze da Erian così: “Gli ebrei egiziani sono criminali che andrebbero puniti per quello che hanno fatto ai palestinesi e agli egiziani”. Il tentativo della Fratellanza – salita al potere a giugno – di fingere un equilibrio nel contesto mediorientale è durato poco. E’ vero, ha avuto il ruolo di broker nella tregua durante l’ultima fiammata di guerra tra palestinesi di Gaza e Israele, ma si tratta di un broker schierato tutto da una sola parte.

Ieri persino al Jazeera, il canale satellitare che fa un tifo sfegatato per il governo dei Fratelli in Egitto, s’è accorta della stretta sui media: giornali sotto inchiesta per avere diffuso notizie “dannose”. E il giornale al Watan ha dato la notizia della nascita imminente di una polizia religiosa volontaria, con base nel centro teologico di al Azhar e l’intenzione di vessare gli egiziani, sul modello di quella saudita. Proprio ora che hanno incassato significative vittorie politiche, l’ultima è il sì al referendum costituzionale, i Fratelli non riescono più a controllare la postura pubblica e internazionale, come se l’impulso a tradirsi fosse più forte dell’opportunismo.

(Fonte: Il Foglio, 3 Gennaio 2012, pag. 3)

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  • #1Emanuel Baroz

    Iran – Egitto: è allarme. Si potenzia la collaborazione tra i due paesi

    http://www.rightsreporter.org/iran-egitto-e-allarme-si-potenzia-la-collaborazione-tra-i-due-paesi/

    4 Gen 2013, 09:11 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Egitto: il referendum farsa di cui l’occidente non parla. Ecco cosa non dicono

    http://www.rightsreporter.org/egitto-il-referendum-farsa-di-cui-loccidente-non-parla-ecco-cosa-non-dicono/

    4 Gen 2013, 09:11 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Egitto verso un accordo con Hezbollah. L’occidente apra gli occhi

    http://www.rightsreporter.org/egitto-verso-un-accordo-con-hezbollah-loccidente-apra-gli-occhi/

    4 Gen 2013, 09:11 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    04/01/2013 “La prima minaccia è l’Iran. Ho indicato una linea rossa e il momento in cui l’Iran la attraverserà. Il nostro impegno è sempre quello di impedire all’Iran di ottenere armi nucleari”. Lo ha ribadito giovedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. A proposito dei palestinesi, Netanyahu ha detto: “Hamas può prendere in qualunque momento il sopravvento sull’Autorità Palestinese (in Cisgiordania). Per questo occorrono solide misure di sicurezza e bisogna fare modo che qualsiasi accordo garantisca il riconoscimento di Israele come stato ebraico ed esiga la fine effettiva del conflitto”.

    04/01/2013 Decine di palestinesi hanno manifestato e bruciato pneumatici, giovedì, nel centro di Nablus (Cisgiordania), per protestare contro la decisione dell’Autorità Palestinese di cancellare i debiti contratti per l’energia elettrica dai residenti dei campi profughi. I manifestanti vogliono che il debito venga cancellato a tutti i palestinesi governati dall’Autorità Palestinese.

    04/01/2013 Il ministero dei trasporti israeliano ha annunciato giovedì che, a partire dal prossimo 8 gennaio, il limite massimo di velocità su alcuni tratti dell’Autostrada 1 (Gerusalemme-Tel Aviv) passerà da 110 a 120 km/h e che in alcune sezioni dell’Autostrada 2 (Tel Aviv-Haifa) passerà da 100 a 110 km/h.

    04/01/2013 Arabia Saudita. Centinaia di attivisti dei diritti umani e intellettuali del mondo hanno firmato una petizione per il rilascio dello scrittore saudita Turki al Hamad, arrestato lo scorso 24 dicembre per dei ”tweet” ritenuti blasfemi.

    04/01/2013 Ancora scontri, giovedì a Jenin (Cisgiordania), fra palestinesi e unità delle Forze di Difesa israeliane venute ad arrestare dei ricercati per terrorismo. E’ il secondo incidente di questo genere a Jenin in una settimana.

    04/01/2013 Il livello del lago Kinneret (Tiberiade), la principale riserva d’acqua dolce d’Israele, si è alzato di 50 centimetri nel dicembre 2012, portando il livello a 211,90 metri sotto il livello del mare, vale a dire il punto più alto registrato dal 1994.

    04/01/2013 Un sondaggio Cartographia diffuso giovedì da radio Kol Israel registra un ulteriore spostamento delle intenzioni di voto a favore della lista di destra Naftali Bennett. Se si votasse oggi, Likud-Beitenu otterrebbe 35 seggi, Casa Ebraica di Bennett 18, come i laburisti. Lo Shas calerebbe a 8 seggi, 7 seggi a Giudaismo della Torah, come il Meretz. Inoltre: Otzma LeIsrael (destra) 6 seggi, HaTnuah di Tzipi Livni 6 seggi, Yesh Atid di Yair Lapid 5 seggi, Hadash (lista comunista arabo-ebraica) 4 seggi, liste arabe Ra’am-Taal e Balad 4 e 3 seggi rispettivamente. Kadima di Shaul Mofaz e Am Shalem di Haim Amselem non supererebbero il quorum d’ingresso.

    04/01/2013 Libano. Il magistrato militare Imad Zein ha richiesto giovedì la pena di morte nei confronti di cinque detenuti e due contumaci per l’assassinio nell’aprile 2004 dell’ex esponente di Hezbollah Ghaleb Awali in un attentato nella periferia sud di Beirut. Ne ha dato notizia l’agenzia nazionale Ani. I sette sono anche accusati di ”tentati omicidi, atti di terrorismo e spionaggio al soldo del nemico israeliano”. Uno dei detenuti, cittadino egiziano, è il custode del palazzo dove risiedeva la vittima.

    04/01/2013 La Apple ha proposto 400 milioni di dollari per l’acquisizione della società israeliana Waze, proprietaria di un’applicazione mobile di navigazione satellitare gratuita. Ma la proposta sarebbe considerata insufficiente. Secondo gli esperti, il valore di Waze, società israeliana in piena espansione, sarebbe pari a un miliardo di dollari.

    04/01/2013 La capacità di Teheran di reagire a un eventuale attacco israeliano contro i suoi siti nucleari è diminuita in modo significativo a causa della disintegrazione del regime siriano e dell’indebolimento di Hezbollah, stando a un rapporto del Centro Informazioni del ministero degli esteri israeliano, secondo il quale l’esercito siriano non potrebbe intervenire in caso di conflitto armato tra Iran e Israele. Anche l’eventuale partecipazione di Hezbollah si sarebbe considerevolmente ridotta perché l’organizzazione terroristica sarebbe in grande difficoltà a prendere parte a un conflitto senza il sostegno siriano.

    04/01/2013 Hamas e Autorità Palestinese hanno respinto una richiesta dell’Onu di accogliere dei profughi palestinesi in fuga dalla Siria. Ne ha dato notizia giovedì Yedioth Ahronoth. Almeno 150.000 profughi palestinesi sarebbero fuggiti dal campo di Yarmouk, poco fuori Damasco, a causa degli attacchi del regime di Bashar Assad, tra cui un bombardamento aereo. Secondo il giornale, il capo di Hamas nella striscia di Gaza, Ismail Haniyeh, ha detto all’UNRWA di non poter accogliere i palestinesi in fuga dalla Siria perché Israele potrebbe usare il precedente contro il “diritto al ritorno” dei palestinesi all’interno di Israele. L’Autorità Palestinese avrebbe invece rifiutato accampando difficoltà finanziarie.

    03/01/2013 Con l’inizio di gennaio 2013 è entrata in vigore in Israele la legge contro modelli e modelle anoressici: indossatori e indossatrici il cui indice di massa corporea è inferiore a 18,5 non potranno più sfilare in Israele né apparire sui mass-media israeliani. Secondo il Jerusalem Post, è la prima legge di questo genere al mondo.

    03/01/2013 Siria. Sono 84.000 le persone fuggite dal paese nel solo mese di dicembre, portando il numero totale dei profughi siriani a mezzo milione: 150.000 in Turchia, 130.000 in Libano, 120.000 in Giordania, 68.000 in Iraq.

    03/01/2013 Siria. Sarebbero 60.000 le persone uccise tra il 15 marzo 2011 e il 30 novembre 2012 nel conflitto interno siriano. Lo ha detto mercoledì Navi Pillay, Alto Commissario Onu per i diritti umani, citando un ampio studio condotto per conto delle Nazioni Unite nel corso di più di cinque mesi incrociando dati provenienti da sette fonti diverse. “Il numero delle vittime è molto più alto di quanto ci aspettassimo, ed è davvero scioccante”, ha aggiunto Pillay.

    03/01/2013 In contrasto con la posizione ufficiale del suo partito, l’esponente della destra del Likud Moshe Feiglin ha affermato che il costo per assicurare la sicurezza di Israele è così esorbitante che sarebbe meglio offrire 500.000 dollari a ogni famiglia palestinese che accetti di lasciare Giudea e Samaria (Cisgiordania). “Lo stato d’Israele spende il 10% del Pil ogni anno per la soluzione a due stati e per l’accordo di Oslo – ha detto in un convegno martedì a Gerusalemme – pagando la barriera di sicurezza, il sistema antimissilistico Cupola di ferro e una guardia davanti a ogni bar. Presto dovremo mettere una batteria antimissilistica davanti a ogni scuola di Tel Aviv. Con un tale budget potremmo piuttosto incoraggiare i palestinesi a costruirsi un futuro altrove migliore, tanto più che l’80% dei palestinesi di Gaza e il 65% di quelli di Cisgiordania dicono di voler emigrare”. ”Il primo ministro dovrebbe mettere a tacere le voci degli estremisti all’interno del suo partito – ha commentato Yair Lapid, presidente di Yesh Atid (“C’è futuro”) – Il problema palestinese non è destinato a scomparire, ed è preoccupante che l’attuale governo alimenti tali fantasie”.

    03/01/2013 È cresciuto dell’1,5%, nel 2012, il traffico nell’aeroporto internazionale israeliano Ben-Gurion, con il transito di 12.400.000 passeggeri. Le destinazioni principali sono state Usa, Germania, Italia, Francia e Russia.

    03/01/2013 Ha suscitato vivo scandalo in Libano la scoperta, in un grande magazzino di Sidone, di 13 sacchi di peperoni “made in Israel”. Le autorità locali hanno immediatamente contattato l’esercito, che a sua volta ha coinvolto polizia e servizi segreti militari.

    03/01/2013 Sondaggio Ha’aretz: la lista congiunta Likud-Beitenu perde voti a favore di Habayit Hayehudi (Casa ebraica). Se le elezioni si tenessero oggi, la formazione di maggioranza otterrebbe 34 seggi, uno in meno rispetto alla precedente rilevazione, mentre quella di Naftali Bennett ne otterrebbe 14, solo due in meno rispetto al partito laburista.

    03/01/2013 ”Qualsiasi persona di buon senso sa che Hamas può facilmente prendere il controllo dell’Autorità Palestinese. Può accadere dopo un accordo o può accadere prima di un accordo, come è stato a Gaza”. Lo ha detto martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dopo che il presidente Shimon Peres aveva esortato ad imprimere un’accelerazione ai negoziati con l’Autorità Palestinese e Abu Mazen. “Contrariamente alle voci che in questi giorni mi consigliano di correre con le concessioni e i ritiri – ha aggiunto Netanyahu – io penso bisogna guidare il processo diplomatico con responsabilità e sagacia, e non con fretta inappropriata. Altrimenti ci ritroveremo con una base terroristica iraniana nel cuore del nostro paese”.

    03/01/2013 Essam el-Erian, vice-presidente dei Fratelli Musulmani egiziani e consigliere del presidente Morsi, ha detto al giornale pan-arabo Asharq Al-Awsat che gli ebrei dovrebbero tornare in Egitto, come nell’antichità, perché “entro 10 anni Israele sarà scomparso” e tutto il paese si chiamerà Palestina. “Gli ebrei sono un ostacolo al diritto al ritorno dei palestinesi – ha aggiunto Essam el-Erian – e io prego per il ritorno dei palestinesi e perché coloro che hanno occupato la loro terra vengano espulsi. Gli ebrei devono andare in altri posti. Questa è la nostra fede, e questo è ciò per cui viviamo e ci battiamo”.

    03/01/2013 Secondo il giornalista Michel Gurfinkiel, presidente dell’Institut Jean-Jacques Rousseau specializzato in questioni strategiche e geopolitiche, durante la sua visita a Gaza lo scorso 23 novembre l’emiro del Qatar avrebbe invitato Hamas a fare la pace con Israele promettendo, in cambio, di aiutarli a “trasformare Gaza in una Singapore del Medio Oriente”. Secondo il quotidiano libanese sciita Al-Manar, vicino ai filo-iraniani Hezbollah, l’emiro avrebbe anche consigliato ai palestinesi di abbandonare le loro rivendicazioni su Gerusalemme.

    03/01/2013 Un importante sacerdote cristiano di Nazareth (nel nord d’Israele) dice d’aver ricevuto una lettera firmata dalla parlamentare arabo-israeliana Hanin Zoabi, su carta intestata della Knesset, in cui gli si ingiunge di “smettere di incoraggiare i giovani cristiani ad entrare nell’esercito, facendone dei nemici della nazione araba”. Il sacerdote afferma che “la lettera di Zoabi non è la prima di questo genere che ho ricevuto da quando ho iniziato a incoraggiare i giovani ad arruolarsi nell’esercito sia per integrarsi nella società israeliana, sia per difendere il paese”. “Israele difende i cristiani – ha continuato il sacerdote – Ma devo ammettere che incoraggiando i giovani ad arruolarsi nell’esercito incontro problemi con la Chiesa ortodossa e sono oggetto di molestie e minacce di morte. Ora devo girare con le guardie del corpo”. La legittimità della ricandidatura di Zoabi è stata da poco riconfermata dalla Corte Suprema israeliana.

    03/01/2013 Un video diffuso on-line mostra decine di uomini a volto coperto che partecipano a una manifestazione, nel campo palestinese di Dheisheh a Betlemme, brandendo fucili, coltelli, asce e spranghe per celebrare i 48 anni dall’esordio di Fatah. Due uomini sono stati filmati mentre portavano un modello di razzo. Le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese, che pure nel recente passato avevano impedito simili manifestazioni sia di Fatah che di Hamas, in questo caso non si sono fatte vedere.

    03/01/2013 Un alto esponente palestinese ha criticato, martedì, il presidente israeliano Shimon Peres per aver caldeggiato negoziati con il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) e con Hamas se accettasse le condizioni poste dal Quartetto (Usa, Ue, Russia, Onu). “Dire chi può e chi non può essere parte di colloqui è un’intromissione nella politica palestinese”, ha detto Saeb Erekat, capo negoziatore per l’Autorità Palestinese.

    (Fonte: Israele.net)

    4 Gen 2013, 09:13 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    06/01/2013 – Per il presidente egiziano Mohammed Morsi i sionisti sono “sanguisughe” che “discendono da scimmie e maiali”. Lo disse nel 2010, prima di diventare presidente, in due interviste al canale satellitare libanese Al-Quds la cui registrazione video è stata rinvenuta e tradotta questa settimana da MEMRI (Middle East Media Research Institute).

    Morsi esortava a “troncare tutti i legami con Israele” e aggiungeva: “I sionisti non hanno alcun diritto sulla terra di Palestina. Non c’è alcun posto per loro nella terra di Palestina. Quello che hanno preso prima del 1947-48 costituisce un saccheggio, e quello che fanno ora è la continuazione di quel saccheggio. In nessun caso si deve riconoscere la loro ‘linea verde’. La terra di Palestina appartiene ai palestinesi, non ai sionisti”.

    Morsi descriveva l’Autorità Palestinese come “una creazione dei nemici americani e sionisti che ha il solo scopo di opporsi alla volontà del popolo palestinese e dei suoi interessi”, definiva i negoziati con gli israeliani “una futile perdita di tempo” e concludeva dicendo che “gli ebrei sono intrinsecamente ostili”.

    (Fonte: Israele.net)

    7 Gen 2013, 18:46 Rispondi|Quota
  • #6Emanuel Baroz

    Morsi nel 2010: con Israele è impossibile trattare

    I sionisti? «Sono succhiatori di sangue, guerrafondai che discendono dalle scimmie e dai maiali…». A dirlo, due anni fa, in un video che ieri ha destato sdegno sulla stampa in Israele, era l’allora dirigente dei Fratelli musulmani Mohammed Morsi, oggi presidente dell’Egitto. Ma nel timore di pregiudicare le già tese relazioni con Il Cairo, il ministero degli Esteri israeliano preferisce tacere.

    Fonti politiche, citate da «Maariv», si limitano a rilevare che «tocca semmai a lui precisare» che si tratta di due spezzoni di interviste alla emittente libanese Al Quds, registrate il 20 marzo e il 23 settembre del 2010. Nei giorni scorsi sono state rilanciate sul web da Memri, un’istituzione specializzata nel monitoraggio dei mass media in lingua araba. In quegli interventi Morsi denuncia con foga l’Autorità palestinese per i suoi contatti politici con Israele, che lui giudica «futili».

    «Con i sionisti – sostiene – o accetti quello che vogliono, oppure è la guerra. Questo è quanto gli occupanti della Palestina conoscono». La formula dei «Due Stati per i due popoli» è un’illusione: la strada da intraprendere – spiega Morsi – è piuttosto quella della «resistenza militare», affinché lo Stato di Palestina sia infine creato sull’intero territorio palestinese. Nel frattempo, secondo Morsi, compito dei Paesi arabi sarà di assecondare la lotta dei palestinesi con un boicottaggio totale di Israele a livello politico ed economico.

    (Fonte: La Stampa, 7 Gennaio 2013, pag. 3)

    7 Gen 2013, 18:47 Rispondi|Quota
  • #7Alberto Pi

    09/01/2013 Essam el-Erian, il consigliere del presidente egiziano Mohammed Morsi che la scorsa settimana in un’intervista ad Al-Sharq Al-Awsat aveva esortato gli ebrei di origine egiziana a “tornare in Egitto” perché “entro 10 anni Israele sarà scomparso”, ha dato le dimissioni lunedì motivandole con l”’incompatibilità” della carica con quella di vice presidente del partito che fa capo ai Fratelli Musulmani. Le sue parole avevano suscitato vivaci polemiche, in Egitto, suscitando il timore che gli ebrei possano chiedere un risarcimento per i beni persi quando furono cacciati negli anni ‘50 e ‘60. Il Movimento della Jihad Islamica aveva chiesto ad el-Erian di dimettersi e “chiedere scusa al popolo egiziano”.

    (Fonte:Israele.net)

    9 Gen 2013, 16:19 Rispondi|Quota
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