ISRAELE: SVENTATO RAPIMENTO PROGETTATO DA TERRORISTI PALESTINESI
La Jihad Islamica palestinese voleva tenerlo prigioniero in Cisgiordania
Gerusalemme, 3 Febbraio 2013 – Lo Shin Bet, il servizio di sicurezza israeliano, e’ riuscito a sventare in extremis il rapimento di un israeliano progettato da terroristi palestinesi.
L’ostaggio – secondo i progetti – doveva essere condotto a Jenin (Cisgiordania) e la’ tenuto prigioniero. L’episodio, avvenuto la notte di Capodanno, e’ stato reso noto solo oggi. Arrestati un gruppo di attivisti della Jihad islamica.
Il loro obiettivo, a quanto pare, era di scambiare in un secondo tempo l’ostaggio con palestinesi detenuti in Israele.
(Fonte: Ansa, 3 Febbraio 2013)
Thanks to Progetto Dreyfus
#1Emanuel Baroz
Inviato dell’Onu paragona Hamas ai partigiani
Per la prima volta uno stato membro non va al Consiglio dei diritti umani. Netanyahu: “Su 91 risoluzioni, 39 contro di noi”
Per la prima volta da quando esiste un organismo all’Onu addetto ai diritti umani, la delegazione di Israele non si è presentata per l'”esame periodico universale”. Si tratta del meccanismo che prevede lo scrutinio della situazione umanitaria in tutti i paesi membri delle Nazioni Unite. Dal 2006 è la prima volta che uno stato boicotta l’appuntamento. Amnesty International accusa Israele di mettere a rischio l’intero processo di verifica dell’Onu, mentre il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto che il Consiglio per i diritti umani “ha adottato finora novantuno decisioni: trentanove di esse riguardavano Israele, tre la Siria e una l’Iran. Con grande coerenza, il Consiglio Onu per i diritti umani, in cui siedono vari campioni delle libertà civili come Arabia Saudita, Bangladesh, Cina, Indonesia, Giordania, Kuwait, Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Camerun, Congo, Gibuti, Mauritania, Nigeria, Senegal, Uganda, Malesia, Qatar e Cuba, non trova mai nulla di cui occuparsi che sia più urgente delle presunte violazioni di Israele”. Un Consiglio talmente ossessionato da Israele che di recente ha reso possibile una conferenza del leader di Hamas Ismail al Ashqar nel quadro di un evento organizzato all’interno dell’agenzia Onu a Ginevra.
D’ora in avanti, l’ambasciatore d’Israele all’Onu non comparirà più di fronte al Consiglio, né risponderà alle sue chiamate, né coopererà con esso in alcun modo. Già la scorsa primavera Gerusalemme aveva annunciato la sospensione di ogni rapporto con il Consiglio per i diritti umani, dopo che l’organismo aveva approvato un’inchiesta speciale sugli insediamenti israeliani in Cisgiordania. La risoluzione sulla missione d’inchiesta nei Territori è stata approvata dai 47 stati membri del Consiglio con trentasei voti a favore, uno contrario e dieci astenuti. Soltanto gli Stati Uniti hanno votato contro, definendola “prevenuta”.
– “Anche la resistenza metteva a rischio i civili”
Ieri la tensione è aumentata dopo che l’inviato del Palazzo di vetro in Israele e nei Territori, Richard Falk, ha paragonato Hamas ai partigiani francesi durante la Seconda guerra mondiale.
“Immaginate che i ruoli siano capovolti come durante l’occupazione nazista di Francia e Olanda”, ha detto Falk. “Combattenti per la resistenza erano percepiti dall’occidente liberale come eroi e non c’era alcuna attenzione critica sulle loro tattiche che mettevano a rischio la vita dei civili innocenti”, ha aggiunto Falk, dicendo che Hamas (come la resistenza antinazista) è legittimata a usare metodi che portano alla morte di civili israeliani, il nuovo oppressore secondo il commissario Onu. “Coloro che hanno perso le loro vite nella resistenza sono stati onorati come martiri”, ha continuato, spiegando che “Khaled Meshaal e altri leader di Hamas hanno fatto simili affermazioni nel loro esercizio di resistenza visto il fallimento della diplomazia e della sicurezza che l’Onu non ha garantito sotto la legge internazionale”.
Professore emerito all’Università di Princeton, celebre teorico del “nuovo diritto internazionale” e avvocato in cause dibattute davanti alla Corte internazionale di giustizia, Falk era stato appena coinvolto in aspre polemiche a seguito della pubblicazione su Twitter di una vignetta che raffigura un cane con la kippah e la scritta “Usa” che urina sull’immagine della giustizia e un commento circa la responsabilità della “comunità ebraica organizzata” per la politica israeliana nei Territori. Ci mancava soltanto il paragone fra lo sceicco del terrore Ahmed Yassin e il leader della resistenza antinazista in Francia Jean Moulin.
(Fonte: Il Foglio, 31 gennaio 2013)
#2Giuseppe Sechi
Che ottusità, che squallore, quale infamia! Paragonare i terroristi di Hamas con i partigiani antinazisti!
I partigiani durante la 2^ guerra mondiale erano l’emanazione di popoli invasi e oppressi. Questi terroristi di Hamas sono l’espressione di odio, di menzogne, di cecità di violenza inaudita contro uno stato riconosciuto legittimamente già dal ’48 che occupa una strisciolina di territorio tra il Mediterraneo e la valle del Giordano che è stata per secoli e secoli disabitata ed abbandonata.
#3Emanuel Baroz
A Gaza si studierà di più la lingua ebraica. Hamas: «Così conosceremo meglio il nemico»
di Leone Grotti
L’obiettivo non è favorire la pace ma «conoscere la lingua del nemico perché così sarà più facile sfuggire al male che ci arrecano».
Nelle scuole della Striscia di Gaza si studierà di più la lingua ebraica. Il motivo lo spiega a Reuters un membro di Hamas del ministero dell’Educazione, Soumaya al-Nakhala: «Aumentare lo studio dell’ebraico è il risultato del nostro piano per soddisfare la crescente richiesta da parte degli studenti di conoscerlo. Loro infatti vogliono imparare la lingua del loro nemico per evitare i suoi tranelli e le sue malvagità».
LINGUA SCONOSCIUTA. L’intento non è dunque quello di facilitare il processo di pace tra Israele e Palestina, anzi. Lo scopo è permettere a tutti di comprendere i discorsi fatti da militari e politici israeliani. Oggi secondo le statistiche solo 50 mila abitanti di Gaza conoscono la lingua ebraica contro un milione e mezzo di palestinesi che sapevano parlarla e capirla 20 anni fa.
CONOSCERE IL NEMICO. «Ho scelto insieme a molti miei compagni di studiare l’ebraico perché ritengo sia una lingua interessante e anche perché conoscendo la lingua del nemico sarà più facile sfuggire al male che ci arrecano» spiega Mohammed Seyam, 14 anni. Oggi nella Striscia sono 750 gli studenti che studiano l’ebraico e l’università islamica pro-Hamas ha da poco lanciato una facoltà pilota di studi ebraici.
DISTRUGGERE GLI EBREI. Hamas è una organizzazione terroristica che non riconosce il diritto all’esistenza di Israele. All’articolo 7 del suo statuto, come anche in altre parti del testo, si legge che “l’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: «O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo»”.
(Fonte: Tempi, 31 gennaio 2013)
#4Emanuel Baroz
04/02/2013 Colloqui telefonici, domenica sera, del neo segretario di stato americano, John Kerry, con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Sabato Kerry aveva parlato con il presidente d’Israele, Shimon Peres, e con il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen).
04/02/2013 Un centinaio di scuole primarie israeliane già durante l’attuale l’anno scolastico inizieranno a insegnare almeno due materie su supporti interamente digitali, con docenti che hanno seguito un corso di la formazione in questo senso.
04/02/2013 Forte espansione della regione israeliana di Mizpa Ramon, nel Negev, nota per l’enorme cratere che attira migliaia di turisti ogni anno. Secondo i dati diffusi domenica dal ministero del turismo, è prevista la costruzione di otto hotel nella ex-zona industriale e di nove aziende agricole. Sarà anche eretto un Centro alla memoria dell’astronauta israeliano Ilan Ramon, perito dieci anni fa nell’esplosione dello Space Shuttle Columbia.
04/02/2013 Il presidente siriano Bashar al-Assad domenica ha accusato Israele di voler ”destabilizzare” e ”indebolire” la Siria. Sabato, durante una visita in Siria, il segretario del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale iraniano, Said Jalili, ha ribadito il sostegno del suo paese al regime del presidente Bashar al-Assad a fronte delle “trame dell’Occidente”.
04/02/2013 Il capo di stato maggiore israeliano Benny Ganz da domenica negli Stati Uniti per una visita di lavoro di cinque giorni durante i quali incontrerà il suo omologo americano, Martin Dempsey, e diversi esponenti politici. Lo ha annunciato il portavoce delle Forze di Difesa israeliane.
04/02/2013 “Ciò che è successo qualche giorno fa [in Siria] dimostra che quando diciamo qualcosa, lo diciamo sul serio: avevamo detto che non si può permettere il trasferimento in Libano di sistemi d’arma sofisticati”. Lo ha dichiarato domenica, a Monaco, il ministro della difesa israeliano, Ehud Barak.
04/02/2013 Il capo del politburo di Hamas Khaled Mashaal, ha nuovamente smentito d’aver mai alluso, nell’incontro con re Abdullah di Giordania, a un riconoscimento di Israele entro le linee del ’67.
03/02/2013 “La minaccia iraniana è una priorità assoluta per Israele”. Lo ha detto sabato sera il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu accettando l’incarico di formare il nuovo governo. “Il compito principale del prossimo governo sarà impedire all’Iran di acquisire armi nucleari – ha detto Netanyahu – Bisognerà anche affrontare la questione delle altre armi di distruzione di massa attorno a noi che minacciano le nostre città e i nostri cittadini”. Durante il suo discorso, Netanyahu ha rinnovato l’invito al presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) di “tornare al tavolo dei negoziati”.
03/02/2013 Il presidente d’Israele Shimon Peres ha formalmente incaricato, sabato sera, il primo ministro uscente Benjamin Netanyahu di formare il nuovo governo. Netanyahu ha 28 giorni di tempo per completare l’incarico.
03/02/2013 La prossima settimana Mahmoud Ahmadinejad sarà il primo presidente iraniano a recarsi in Egitto dopo la rivoluzione islamica del 1979. La visita ufficiale avverrà in occasione del vertice dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica, che si terrà mercoledì e giovedì al Cairo. Lo ha annunciato sabato Amani Mojtaba, che dirige la sezione d’interessi iraniana al Cairo, dove la Repubblica Islamica non ha ambasciata da quando nel 1980 i due paesi hanno rotto le relazioni diplomatiche a causa del trattato di pace fra Egitto e Israele.
03/02/2013 Il presidente iraniano Ahmadinejad ha orgogliosamente presentato, sabato alla tv, il nuovo caccia di produzione interamente iraniana Qaher-313. Dubbi sull’attendibilità dell’annuncio sono stati espressi da vari esperti occidentali e israeliani.
03/02/2013 La rivista americana “Time” ha scritto che la notte di martedì scorso i jet israeliani avrebbero colpito diversi obiettivi militari all’interno della Siria, tra cui un centro per la ricerca sulle armi biologiche, nel timore che cadesse nelle mani di estremisti islamisti in lotta contro il governo di Bashar Assad. Il reportage cita fonti di intelligence occidentali. Secondo questa ricostruzione, i voli israeliani sopra i villaggi libanesi di Nabatieh, al-Tufah, Marjayoun e Bint Jbeil costituivano “finti raid” a scopo diversivo.
(Fonte: Israele.net)