Bulgaria: Hezbollah dietro attentato contro turisti israeliani di Burgas
Sofia (Bulgaria), 5 Febbraio 2013 – Al termine di sei mesi di indagini, la Bulgaria ha ufficialmente indicato il movimento terrorista libanese Hezbollah (si,si: proprio quella organizzazione con il cui esponente qualcuno è andato pubblicamente sottobraccio qualche anno fa…) come responsabile dell’attentato anti-israeliano perpetrato lo scorso 18 luglio a Bourgas. Nell’attentato un uomo si era fatto esplodere su un autobus, uccidendo cinque turisti israeliani e l’autista bulgaro e ferendo più 30 persone, alcune delle quali gravemente.
”Vi sono chiare informazioni circa i finanziamenti e l’appartenenza a Hezbollah di due persone coinvolte, incluso l’autore della strage”, ha dichiarato alla stampa il ministro degli interni bulgaro Tsvetan Tsvetanov. che ha poi rivelato che secondo l’inchiesta delle autorità l’attentato è stato orchestrato da tre persone: oltre all’uomo che ha agito il giorno stesso, gli altri due indiziati erano in possesso di passaporti canadese e australiano, ed in passato erano stati già segnalati per aver avuto legami con il gruppo fondamentalista sciita Hezbollah. Entrambi vivevano in Libano, uno dal 2006, l’altro dal 2010.
Da Israele la reazione del primo ministro Benjamin Netanyahu che ha dichiarato: “Si tratta di un’ulteriore conferma di quanto già sapevamo: Hezbollah e il suo patrono, l’Iran, gestiscono un sistema terroristico globale che scavalca frontiere e continenti. Ci auguriamo che gli europei traggano le opportune conclusioni per quanto riguarda la vera natura di Hezbollah”.
(Fonte: Euronews e Israele.net, 5/6 Febbraio 2013)
Nella foto in alto: i resti dell’autobus su cui il terrorista di Hezbollah si fece esplodere nel Luglio scorso
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#1Emanuel Baroz
Iran ed Hezbollah dietro all’attentato di Burgas: adesso ci sono le prove
di Sharon Levi
Sono stati terroristi di Hezbollah su commissione dell’Iran a compiere l’attentato che lo scorso 18 luglio ha ucciso cinque turisti israeliani nella città bulgara di Burgas. A sostenerlo è il rapporto di chiusura delle indagini della magistratura bulgara che verrà diffuso oggi ma del quale se ne sono avute alcune anticipazioni.
I dettagli dell’indagine erano già stati condivisi qualche settimana fa dalle autorità bulgare con quelle israeliane quando il ministro degli Esteri bulgaro, Nikolai Mladenov, era volato a Gerusalemme per una visita a sorpresa che aveva proprio lo scopo di illustrare al Primo Ministro Netanyahu e al Presidente Peres i risultati finali dell’indagine.
Nessuna sorpresa da parte israeliana. Le prove raccolte sin da subito puntavano dritto verso l’Iran ed Hezbollah e Gerusalemme ha subito puntato il dito verso il gruppo terrorista sciita libanese. In quell’occasione Gerusalemme era tornata a chiedere all’Unione Europea di inserire Hezbollah nella lista nera dei gruppi terroristici, ma l’Europa aveva nicchiato dicendo che voleva aspettare i risultati dell’indagine. Ora vedremo come si comporteranno gli europei di fronte al rapporto finale sull’attentato di Burgas.
In Europa c’è una forte corrente a favore di Hezbollah e fortemente anti-israeliana, una fronda potente guidata da Catherine Ashton e che comprende gruppi trasversali che più o meno riguardano tutti i Paesi europei, dalla Gran Bretagna alla Francia per finire all’Italia dove, specie a sinistra, il gruppo pro-Hezbollah può vantare nomi eccellenti tra i quali il probabile prossimo Ministro degli Esteri, Massimo D’Alema.
Nonostante queste ulteriori prove della connotazione terrorista di Hezbollah, a Gerusalemme non nutrono molte speranze che l’Unione Europea abbia un sussulto di onorabilità e inserisca il movimento terrorista sciita libanese nella lista nera. “Troveranno sicuramente un’altra scusa per non farlo” fa sapere un funzionario del Ministero degli Esteri israeliano.
http://www.rightsreporter.org/iran-ed-hezbollah-dietro-allattentato-di-burgas-adesso-ci-sono-le-prove/
#2Emanuel Baroz
06/02/2013 La Casa Bianca ha annunciato martedì sera che il presidente Barack Obama visiterà Israele nella prossima primavera. Alcune fonti hanno avanzato la data del 20 marzo, ma non vi sono conferme. Obama, che durante il suo primo mandato non si era mai recato in visita ufficiale in Israele, si recherà anche a Ramallah (Cisgiordania) e in Giordania.
06/02/2013 Dopo un incontro martedì con il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad in visita al Cairo, Ahmed al-Tayyeb, capo della prestigiosa istituzione teologica dell’islam sunnita Al-Azhar, ha esortato l’Iran a fermare lo spargimento di sangue in Siria. L’esponente sunnita ha anche chiesto allo sciita Ahmadinejad di non interferire negli affari delle monarchie del Golfo, citando in particolare il caso del Bahrain, ed ha sottolineato la necessità di riconoscere ai sunniti iraniani i loro diritti civili e politici. Infine al-Tayyeb si è espresso contro una espansione dello sciismo nei paesi sunniti.
06/02/2013 La Casa Bianca ha esortato martedì l’Europa ad agire contro la minaccia rappresentata da Hezbollah, dopo che la Bulgaria (paese UE) ha indicato il gruppo terrorista sciita libanese come responsabile per l’attentato anti-israeliano dello scorso luglio costato la vita a sei persone. John Brennan, consigliere speciale del presidente Barack Obama per l’antiterrorismo e probabile futuro capo della CIA, ha chiesto ai paesi europei di adottare misure preventive per gettare luce sulle strutture di Hezbollah e sulle sue reti operative e finanziarie.
06/02/2013 “I risultati dell’indagine bulgara, così come sono stati pubblicati oggi, sono chiarissimi: Hezbollah è direttamente responsabile dell’atroce attentato di Bourgas” del luglio 2012. Lo ha sottolineato martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha aggiunto: “Si tratta di un’ulteriore conferma di quanto già sapevamo: Hezbollah e il suo patrono, l’Iran, gestiscono un sistema terroristico globale che scavalca frontiere e continenti. Ci auguriamo che gli europei traggano le opportune conclusioni per quanto riguarda la vera natura di Hezbollah”.
06/02/2013 ”Mentre siamo impegnati a migliorare la nostra qualità di vita, dobbiamo anche garantire la nostra esistenza a fronte delle nuove minacce che ci circondano”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intervenendo all’apertura della nuova Knesset. “E mentre affrontiamo queste sfide – ha continuato – dobbiamo anche cercare di arrivare a una pace sicura e realistica con i nostri vicini. Nessuno farà la pace con un Israele debole e diviso”.
06/02/2013 Intervistato dal quotidiano Al Mayadeen (vicino a Hezbollah), durante la sua visita ufficiale in Egitto, sulla possibilità di un nuovo asse d’alleanza fra Tehran e il Cairo, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha detto: “E’ possibile. Ad esempio, se adottassimo una posizione comune sulla questione palestinese, ribalteremmo i rapporti di forza. L’influenza dei nostri due paesi è decisiva per la causa palestinese, anche in assenza di altri paesi, e lo stesso vale per la questione siriana. Cambierebbe la geografia politica mediorientale e il resto della regione sarebbe costretto a seguirci”.
06/02/2013 Ufficialmente insediata, martedì, la 19esima Knesset, con il giuramento in ordine alfabetico dei 120 parlamentari eletti nelle elezioni dello scorso 22 gennaio. Diversi parlamentari arabo-israeliani hanno lasciato l’assemblea prima della fine della cerimonia per non ascoltare la Hatikvah, l’inno nazionale.
06/02/2013 Al termine di sei mesi di indagini, la Bulgaria ha ufficialmente indicato, martedì, il movimento terrorista libanese Hezbollah come responsabile dell’attentato anti-israeliano perpetrato lo scorso 18 luglio a Bourgas (6 morti e 30 feriti). ”Vi sono chiare informazioni circa i finanziamenti e l’appartenenza a Hezbollah di due persone coinvolte, incluso l’autore della strage”, ha dichiarato alla stampa il ministro degli interni bulgaro Tsvetan Tsvetanov.
06/02/2013 Le Forze di Difesa israeliane hanno schierato martedì una terza batteria di missili anti-missile “Cupola di ferro” nel nord del paese. La prima batteria era stata installata nella zona di Haifa, la seconda nei pressi di Safed.
06/02/2013 Striscia di Gaza. Studentesse e personale femminile dell’Università Al Aqsa saranno obbligate d’ora in avanti a indossare velo e mantello per coprire testa e corpo, secondo le nuove linee guida dettate da Hamas.
06/02/2013 Secondo il ministro delle finanze israeliano, il calo degli incidenti stradali tra il 2000 e il 2011 ha comportato per lo Stato un risparmiamo di quasi 12 milioni di shekel (quasi 2 milioni e mezzo di euro). Diminuiti del 39% anche i prezzi delle assicurazioni.
05/02/2013 Circola ultimamente nel mondo arabo una teoria cospirativa stando alla quale la Fratellanza Musulmana sarebbe segretamente alleata con gli ebrei. Ne ha dato notizia il direttore della Anti-Defamation League, Abraham Foxman, che ha commentato: “Evidentemente nessuna accusa è troppo assurda, quando si tratta di denigrare Israele ed ebrei”. Persino il capo della polizia di Dubai, Dahi Khalfan, in una campagna su Twitter volta a screditare i Fratelli Musulmani ha avallato la tesi della loro alleanza con gli ebrei “per controllare i musulmani, distruggere l’Egitto e creare una Grande Israele”.
05/02/2013 Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad si è dichiarato pronto ad essere il primo astronauta iraniano a volare nello spazio e “a sacrificare la vita per il programma spaziale iraniano”. Lo ha riferito lunedì l’agenzia di stampa ufficiale iraniana IRNA.
05/02/2013 Teheran ha ribadito lunedì la minaccia contro Israele, accusato d’aver colpito la settimana scorsa in Siria un centro di ricerca per armi bio-chimiche. ”Israele rimpiangerà la sua recente aggressione”, ha detto il ministro della difesa iraniano in conferenza stampa a Damasco, dopo un incontro col presidente Bashar al-Assad. E ha aggiunto: “Oggi il popolo e il governo siriano prendono questa questione molto sul serio, e la comunità islamica sostiene la Siria”. Il ministro iraniano non ha precisato di quale “popolo siriano” parlasse e di quale “comunità islamica”.
05/02/2013 Il primo ministro incaricato Benjamin Netanyahu ha telefonato lunedì a Mohamed Barekeh, presidente del partito comunista israeliano Hadash (prevalentemente arabo). Netanyahu ha detto di comprendere il fatto che Hadash rimarrà all’opposizione, ma di considerarsi comunque il primo ministro di tutti i cittadini israeliani e che, come tale, intende accordare la necessaria priorità allo sviluppo delle località arabe in Israele.
04/02/2013 Colloqui telefonici, domenica sera, del neo segretario di stato americano, John Kerry, con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Sabato Kerry aveva parlato con il presidente d’Israele, Shimon Peres, e con il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen).
04/02/2013 Un centinaio di scuole primarie israeliane già durante l’attuale l’anno scolastico inizieranno a insegnare almeno due materie su supporti interamente digitali, con docenti che hanno seguito un corso di la formazione in questo senso.
04/02/2013 Forte espansione della regione israeliana di Mizpa Ramon, nel Negev, nota per l’enorme cratere che attira migliaia di turisti ogni anno. Secondo i dati diffusi domenica dal ministero del turismo, è prevista la costruzione di otto hotel nella ex-zona industriale e di nove aziende agricole. Sarà anche eretto un Centro alla memoria dell’astronauta israeliano Ilan Ramon, perito dieci anni fa nell’esplosione dello Space Shuttle Columbia.
04/02/2013 Il presidente siriano Bashar al-Assad domenica ha accusato Israele di voler ”destabilizzare” e ”indebolire” la Siria. Sabato, durante una visita in Siria, il segretario del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale iraniano, Said Jalili, ha ribadito il sostegno del suo paese al regime del presidente Bashar al-Assad a fronte delle “trame dell’Occidente”.
04/02/2013 Il capo di stato maggiore israeliano Benny Ganz da domenica negli Stati Uniti per una visita di lavoro di cinque giorni durante i quali incontrerà il suo omologo americano, Martin Dempsey, e diversi esponenti politici. Lo ha annunciato il portavoce delle Forze di Difesa israeliane.
04/02/2013 “Ciò che è successo qualche giorno fa [in Siria] dimostra che quando diciamo qualcosa, lo diciamo sul serio: avevamo detto che non si può permettere il trasferimento in Libano di sistemi d’arma sofisticati”. Lo ha dichiarato domenica, a Monaco, il ministro della difesa israeliano, Ehud Barak.
04/02/2013 Il capo del politburo di Hamas Khaled Mashaal, ha nuovamente smentito d’aver mai alluso, nell’incontro con re Abdullah di Giordania, a un riconoscimento di Israele entro le linee del ’67.
(Fonte: Israele.net)
#3Alberto Pi
Dalla Bulgaria all’Italia, passando per il Libano
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
vi ricordate che sei mesi fa, nel luglio 2012, un attentatore suicida fece saltare un bus nella località di villeggiatura bulgara di Burgas sul Mar nero, uccidendo una mezza dozzina di turisti e ferendone una ventina? Gente che era appena sbarcata dall’aereo e che sperava di farsi una vacanza di mare un po’ economica, di consumare dei gelati, prendere il sole, farsi qualche nuotata nelle acque calme del mar Nero, qualche serata in discoteca? E che invece furono ammazzati sull’autobus che doveva portarli in albergo da una carica di esplosivo che della loro vacanza lasciò solo una carcassa annerita, lutti e dolori? Sì che vi ricordate, erano ebrei, israeliani seguiti e perseguitati fino alla morte a migliaia di chilometri da casa. Israele e gli Stati Uniti indicarono subito il colpevole dove era logico trovarlo, nell’asse fra Hezbollah e Iran, che avevano già ammazzato centinaia di ebrei innocenti in paesi lontani, a partire da quell’attentato di Buenos Aires coordinato dall’attuale ministro della difesa dell’Iran vent’anni fa, che fece fuori ottanta persone nel centro sociale ebraico della capitale argentina. E che negli ultimi mesi avevano organizzato attentati contro diplomatici israeliani in India, in Azerbaijan, in Thailandia e altrove. Quegli stessi Hezbollah che l’Unione Europea, nonostante l’invito pressante di israeliani e americani ha rifiutato fino a oggi di iscrivere nella lista delle organizzazioni terroriste, grazie soprattutto all’attiva opposizione di quattro paesi: Danimarca, Finlandia, Irlanda e Portogallo (http://www.ajc.org/site/apps/nlnet/content2.aspx?c=ijITI2PHKoG&b=898481&ct=12735425).
La polizia bulgara non ha voluto fare una calcolo politico, ma un’indagine approfondita. Ha individuato l’attentatore e i suoi complici sulle telecamere, ne ha ritrovato gli oggetti e le impronte digitali, ha lavorato sul Dna, insomma ha scoperto chi erano esattamente i killer, e ha tracciato i loro movimenti, le loro armi, i loro soldi, indietro fino agli Hezbollah (.http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-21342192). E ieri finalmente ha annunciato di avere le prove che la responsabilità dell’attentato era proprio del movimento terrorista libanese. (http://www.corrierenazionale.it/home/esteri/2013/02/05/news/87110-Strage-Burgas-Sofia-accusa-Hezbollah). Fin qui le notizie, che forse avrete visto su qualche giornale, certo non molti (per quel che ho visto solo Corriere Messaggero Stampa e Giornale, non L’Unità, non Repubblica, non Manifesto) e non in posizione di rilievo, come non ebbe rilievo l’attentato, e non ce l’hanno in generale quelli di parte araba, come la strage della famiglia Fogel di Itamar, poco meno di due anni fa. Magari si può aggiungere che la Francia ha detto che forse a questo punto bisognerà considerare la possibilità di arrivare a considerare terrorista… il “ramo militare” di Hezbollah (http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=291555), come se l’organizzazione fosse divisa in rami. Vale la pena di vedere la faccia di Netanyahu quando allude a questa ennesima vigliacca porcata della vecchia Europa, sempre pronta a leccare i piedi ai dittatori e ai terroristi ( http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=302206).
Anche se lo sapete già, ve ne parlo comunque, per sottolineare che il legame principale fra Hezbollah e gli attentatori è stato trovato sul piano logistico: la fornitura di armi, di soldi, di documenti ecc. E allora, come diceva Andreotti a pensar male si fa peccato ma spesso ci si acchiappa, a me è venuto in mente Hussein Hajj Hassan. Vi dice niente questo nome? No? Guardate qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Hussein_Hajj_Hassan. Haji Hassan è un signore, anzi un dottore in biochimica, che è stato due volte capodelegazione di Hezbollah nel governo libanese e ministro dell’agricoltura. Perché l’agricoltura? Mah, chissà, per il controllo della campagna, forse. O per il rifornimento di fertilizzanti, che hanno una composizione chimica molto vicina agli esplosivi, come tutti i bravi terroristi sanno. Infatti del nostro bravo biochimico è stato vociferato talvolta che fosse importante non tanto come parlamentare, ma come responsabile della logistica del movimento, una specie di trovarobe, diciamo così in senso andreottiano. E dunque forse di Burgas sa qualcosa.
Il signor Hussein Haji Hassan è però noto in Italia per un’altra ragione. E’ l’uomo con cui nel 2006 Massimo D’Alema si fece fotografare a braccetto (http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/esteri/medio-oriente-15/dalema-hezbollah/dalema-hezbollah.html), passeggiando per Beirut alla fine del conflitto scatenato da Hezbollah rapendo due soldati israeliani (in territodio israeliano). Il buon Hussein disse cavallerescamente che si trattava semplicemente di un sostegno per camminare in un terreno molto diseguale, ma certo un baldo velista come il nostro allora ministro degli esteri non aveva bisogno di aiuti; e non occorre essere esperti del linguaggio del corpo nell’antropologia mediterranea per capire he cosa significa quella passeggiata a braccetto. Del resto l’onorevole Hassan si è sempre da allora proclamato amico dell’Italia, magari per trasmettere messaggi trasversali molto ambigui (http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/235000/231202.xml?key=Umberto+De+Giovannangeli&first=2281&orderby=1&f=fir&dbt=arc), utilizzando, guarda un po’, “L’Unità”.
E D’Alema non è nuovo alla vicinanza con trovarobe. Se consultate quest’altra foto (http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/2012/05/04/in_kefiya_e_a_braccetto_con_gl.html), lo vedete mentre indossa (nel 2007, già statista, non da ragazzino) una kefiah bella stirata sopra il bavero della giacca, non a braccetto ma sorridendo accanto a quel monsignor Cappucci che da arcivescovo titolare di Cesarea di Palestina dei Greco-Melchiti Il 18 agosto 1974 venne arrestato dalla polizia israeliana per contrabbando di armi: a bordo della sua limousine Mercedes Capucci stava introducendo dal Libano fucili automatici, pistole, esplosivo TNT, bombe a mano e munizioni. (http://it.wikipedia.org/wiki/Hilarion_Capucci).
Naturalmente tutto ciò non dice nulla sull’atteggiamento di D’Alema verso il terrorismo palestinese e dintorni, si sa bene che un Ministro degli Esteri (o delll’Agricoltura) vede tanta gente. Credo che il leader dei DS sia sinceramente contrario alla violenza; credo meno nella sua equanimità rispetto al Medio Oriente. Ho riportato questi fatti solo per completezza di cronaca. Però mi permetto di ricordarvi che molti prevedono, in caso di vittoria del suo partito e di governo Bersani, che D’Alema possa tornare a quel ruolo di Ministro degli Esteri che ha ricoperto così brillantemente, come abbiamo visto. Che dire… ricordatevene fra due settimane, quando andrete a votare.
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=47989
#4Daniel
08/02/2013 Il quotidiano francese Figaro ha pubblicato giovedì notizie confidenziali relative all’inchiesta bulgara che ha attribuito a Hezbollah la responsabilità dell’attentato di Bourgas contro un autobus di turisti israeliani del luglio scorso. Secondo le autorità bulgare, due giovani canadesi e uno australiano, tutti e tre originari del Libano, hanno realizzato l’attentato che ha causato sei morti e 30 feriti. Uno dei canadesi è stato ucciso dalla carica esplosiva di più di 3 kg che aveva nello zaino; i due complici sono tornati in Libano, attraverso un altro paese europeo. “Tutte le piste portano a Beirut”, ha dichiarato un alto funzionario di polizia dopo la sessione speciale del Consiglio di Sicurezza Nazionale dello scorso 5 febbraio con cui Sofia ha ufficialmente accusato Hezbollah della strage.
08/02/2013 “Sincero rammarico e scuse per il mio infelice Twitter su Israele e Bulgaria”. Con questo messaggio postato mercoledì da Londra, Borzou Daragahi, corrispondente del Financial Times per Medio Oriente e Nord Africa, si è scusato per il suo twitter del giorno prima in cui diceva: “Non ho alcun dubbio sul fatto che Hezbollah e Iran sono dietro all’attentato in Bulgaria, ma penso anche che Israele può aver pagato Sofia per raccontare qualunque cosa”. Commento di Frida Ghitis, che scrive per testate come CNN e Miami Herald: “Lieta delle scuse, ma resto scioccata da ciò che quel Twitter rivela. Incredibile che un vero giornalista diffonda tali veleni”.
(Fonte: Israele.net)
#5Emanuel Baroz
Gioisce per l’uccisione di turisti ebrei in Bulgaria
SVIZZERA – Maurus Candrian, caposezione al Dipartimento delle costruzioni del canton San Gallo ed ex deputato del PPD in Gran Consiglio, è stato condannato per discriminazione razziale e rischia ora anche il posto di lavoro. In una email all’ambasciata israeliana a Berna aveva espresso la sua gioia per l’uccisione di ebrei nell’attentato a un bus di turisti israeliani avvenuto il 18 luglio 2012 in Bulgaria.
“Ebrei uccisi in Bulgaria. Magnifico. Un buon giorno nella mia vita. Sono orgoglioso degli eroi che hanno ucciso gli ebrei”, avrebbe scritto Candrian secondo l’ultimo numero della “SonntagsZeitung”, che ha rivelato la notizia domenica senza fare il nome del funzionario (ci hanno subito pensato altri media). La condanna, tramite decreto d’accusa, risale allo scorso dicembre: la Procura di San Gallo ha inflitto a Candrian una pena pecuniaria di 90 aliquote giornaliere con la condizionale e 1200 franchi di multa.
Il capo del Dipartimento delle costruzioni sangallese Willi Haag, interpellato dal giornale regionale per la Svizzera orientale della radio svizzerotedesca SRF, si è detto indignato per due ragioni: in primo luogo per il contenuto della email, poi perché Candrian non lo ha informato subito della condanna.
Secondo il “St. Galler Tagblatt” di oggi il dipartimento sta attualmente valutando con l’ufficio del personale se Candrian può ancora lavorare per il Cantone oppure no. La decisione dovrebbe essere presa ancora questa settimana. Jörg Frei, presidente del PPD del canton San Gallo, ne ha chiesto il licenziamento.
(Fonte: Swisscom, 19 marzo 2013)