Hamas distrugge patrimonio umanità – l’UNESCO tace
di Alessia Di Consiglio
Oltre il danno la beffa: l’UNESCO è stato il primo organismo ONU a riconoscere la Palestina come stato membro nel 2011 e Hamas cosa fa? Distrugge le rovine del Porto di Antedone (nel nord della Striscia di Gaza), patrimonio dell’umanità dichiarato tale proprio dall’UNESCO solo un anno fa. Lo scopo? Crearvi un campo di addestramento per le milizie che controllano Gaza.
Il Porto, costruito in epoca fenicia e in seguito utilizzato e ampliato da Romani e Bizantini, contiene attualmente numerosissimi resti di varie epoche, sia sott’acqua che in superficie, inclusi mosaici, le rovine di un tempio romano e moltissimi altri resti. La stratificazione di reperti appartenenti a diverse civiltà è una prova dell’evoluzione storica e politica della regione e dell’importanza geo-politica di quest’area come snodo di scambio tra Oriente e Occidente.
La questione è stata portata all’attenzione della Direttrice dell’UNESCO Irina Bukova da parte di una ONG svizzera, UN Watch, e inviata per conoscenza anche a Catherine Ashton, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri.
L’UNESCO è attualmente riunito a Parigi, dove rimarrà fino al 26 Aprile per la sessione biennale dell’Organizzazione. Tra l’altro in tale sede verranno discussi ben 5 punti all’ordine del giorno, proposti proprio dalla Palestina in cui si critica l’operato israeliano. Punti che, secondo l’Ambasciatore americano David Killion sarebbero “altamente politicizzati” e progettati per “isolare Israele”. L’estrema politicizzazione, si legge nella lettera, “ha persino portato la Russia a opporsi alla discussione di questi punti nella precedente sessione” lo scorso Ottobre.
E pensare che la decisione di approvare la Palestina come stato membro è stata giustificata sulla base della necessità di proteggerne il patrimonio culturale…
Thanks to Progetto Dreyfus
Nella foto in alto: una veduta del porto moderno di Antedone
#1Emanuel Baroz
L’UNESCO TACE DI FRONTE AI BULLDOZER DI HAMAS CHE DISTRUGGONO UN PATRIMONIO DELL’UMANITA’ PER FARNE UN CAMPO DI ADDESTRAMENTO PER TERRORISTI.
GINEVRA, 15 APR – In una lettera urgente inviata oggi al Direttore generale dell’UNESCO Irina Bokova (in allegato nei commenti), l’ONG UN Watch ha chiesto un’azione immediata per fermare i bulldozer di Hamas che stanno demolendo un sito archeologico vecchio di 3000 anni a Gaza per farne un campo di addestramento per terroristi, come riportato da “Al Monitor Palestine Pulse”. Una copia è stata inviata anche al ministro deglie esteri UE Catherine Ashton, invitando l’Unione europea a prendere provvedimenti.
La parziale distruzione dell’antico porto di Antedone – che include le rovine di un tempio romano e resti archeologici di epoca persiana, ellenistica e bizantina – arriva esattamente un anno dopo che l’area è stato nominata patrimonio dell’umanità dalla “Palestina”, neo-membro dell’UNESCO.
UN Watch ha invitato la Bokova a portare la questione davanti al Consiglio esecutivo dell’UNESCO ora riunito a Parigi. Ma nonostante che nell’ordine del giorno della riunione biennale dell’Unesco, che durerà fino al 26 aprile, ci siano 5 temi proposti dalla palestina avversi ad Israele (tanto che l’ambasciatore americano Killion li ha descritto come “altamente politicizzati” e progettati per “isolare Israele”), sembra che non ci sia posto nell’agenda attualmente per affrontare questa distruzione di un sito archeologico di così grande valore per destinarlo ad addirittura ad un campo di addestramento per terroristi.
Come è abitudine consolidata all’Unesco, Israele è l’unico paese al mondo sul quale si concentrano le critiche nella sessione del Consiglio Direttivo di questo mese. A questo riguardo, l’UNESCO si colloca senza dubbio come l’agenzia più anti-israeliana nel sistema delle Nazioni Unite.
L’anno scorso, solo dopo una grande campagna di UN Watch, l’UNESCO eccezionalmente ha condannato la Siria. Ma nulla è previsto nei riguardi della Siria nella sessione corrente, e anzi al contrario, il regime assassino di Assad continua a detenere uno dei 30 ambiti posti nella commissione dei diritti umani dell’UNESCO, che incredibilmente gli permette di giudicare la situazione dei diritti umani negli altri paesi.
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=453728701370163&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1
#2Emanuel Baroz
Le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, ala militare di Hamas, il mese scorso hanno spianato coi bulldozer una parte dell’antico porto mediterraneo di Anthedon, nel nord della striscia di Gaza, per ampliare una zona di addestramento militare. Ne ha dato notizia il sito web Al-Monitor. Scoperta nel 1997, la struttura, antica di tremila anni con pavimenti musivi e colonne di epoca romana, bizantina e islamica, era stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 2012. “Non possiamo ostacolare la resistenza palestinese – ha spiegato ad Al-Monitor il “vice ministro” del turismo di Hamas, Muhammad Khela – Facciamo tutti parte del progetto della resistenza, ma promettiamo che il luogo sarà usato in modo limitato e non sarà danneggiato”. L’ente di monitoraggio ”UN Watch” ha scritto lunedì al direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova, sottolineando che “l’ammissione all’Unesco della Palestina come stato membro nel 2011 venne giustificata come una misura per aiutare a proteggere i siti del patrimonio mondiale in aree palestinesi, ma Hamas trasforma un sito del patrimonio culturale in un campo di addestramento terroristico, che è l’antitesi della cultura; e il silenzio dell’Unesco chiama in causa la credibilità dell’agenzia Onu”.
(Fonte: Israele.net, 17 Aprile 2013)
#3Emanuel Baroz
Ms. Irina Bokova
Director General, UNESCO
UNESCO Headquarters
7, Place de Fontenoy
75352 Paris 07 SP
France
cc: Catherine Ashton, European Union High Representative for Foreign Affairs
15 April 2013
Dear Ms. Bokova,
UN Watch is alarmed by the reported destruction by Hamas of parts of the ancient Anthedon Harbor in Gaza for use as a terrorist training camp. We urge you to bring the matter immediately before the UNESCO Executive Board, currently meeting at its 191st session in Paris, for protective action.
We note the tragic irony that this destruction by the rulers of Gaza comes exactly one year after the area was nominated by new UNESCO member state Palestine as a World Heritage site.
As you must know, earlier last month, despite criticism from nongovernmental organizations, the Izz ad-Din al-Qassam Brigades of Hamas bulldozed a part of the Anthedon Harbor in northern Gaza along the Mediterranean Sea, according to yesterday’s report by Al Monitor Palestine Pulse.
Hamas damaged the harbor in order to expand its “military training” zone, which was initially opened on the location in 2002, according to your own UNESCO representative in Gaza, Yousef al-Ejla.
That the UNESCO executive has so far failed to place the Hamas destruction and cynical abuse of this site on its agenda underscores the tragic politicization and diversion of the agency’s mission to protect world culture and heritage.
According the current UNESCO session timetable, there are in fact four agenda items dedicated exclusively to Palestinian issues: Items 9, 10, 34, and 35, while Item 5 includes a fifth report on this issue. Israel is the only country in the world that is targeted for specific criticism in this session.
Previous UNESCO resolutions on these five items were rightly described by US Ambassador David Killion as “highly politicized” and designed to “single out Israel.” The extreme politicization even prompted Russia to successfully oppose discussion of these items, despite vehement Palestinian opposition, at the previous 190th session in October.
UNESCO’s admission of Palestine as a member state in 2011, which caused the organization to lose almost a quarter of its budget when the US suspended its contributions, was justified by many as a measure to help protect world heritage sites in Palestinian areas. Yet as Hamas turns a cultural heritage site into a terrorist training ground—the antithesis of culture—the silence of UNESCO now places the very credibility of the organization at stake.
Sincerely,
Hillel C. Neuer
Executive Director
#4Palestina
certo, voi sionisti distruggete direttamente le vite. La vostra propaganda fortunatamente non incanta nessuno
#5Ruben DR
@Palestina: e meno male che saremmo “noi sionisti” a fare la propaganda….
#6Robdic
@Palestina: Invece i tuoi amici “palestinesi” negli ultimi anni cosa hanno fatto? Finchè hanno potuto hanno distrutto vite facendo saltare in aria bus, bar e ristoranti pieni di civili finchè la tanto vituperata (dalla feccia come te e i tuoi simili, che possiate crepare subito) barriera non glielo ha impedito. Ma di questo a te non frega niente, vero? Tu vuoi solo berciare contro Israele.
#7barbara
A parte il fatto che io sto sempre aspettando che qualcuno mi spieghi com’è questa storia di un popolo quotidianamente e ininterrottamente massacrato sterminato genocidato olocaustato che in sessant’anni, ossia tre generazioni, si è decuplicato, a parte questo, dicevo, anche nell’ipotesi che questo fosse vero, rappresenterebbe una giustificazione o almeno un’attenuante alla distruzione gratuita di un patrimonio dell’umanità? Cioè, se io vado a distruggere la Cappella Sistina e poi dico sì, ma Emanuel Baroz ha ammazzato mia cugina, posso contare almeno sulle attenuanti generiche?