Napoli e la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen
di Rodolfo Ballardini
Il prossimo 27 Aprile il sindaco di Napoli concederà la cittadinanza onoraria a Mahmoud Abbas, al secolo Abu Mazen, classe 1935 presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, già braccio destro, ed anche responsabile amministrativo, di Yasser Arafat, co-fondatore del gruppo terroristico Al Fatah facente parte di Settembre Nero. E’ stato eletto nel 2005 con mandato scaduto nel 2009 ma in seguito ad una modifica imposta alla costituzione, resterà presidente a vita.
Vediamo dunque chi è l’autorevole personaggio che si appresta a ricevere le chiavi della città di Napoli donandole onore e vanto. I cittadini non sono tenuti a ricordare fatti di decine di anni or sono, specie quelli nati dopo il 1978. In quell’anno, precisamente l’11 Marzo, un commando di 11 fedayn, i terroristi arabi di Arafat, guidati da una donna, Dalal Al Mughrabi, sbarcarono sulla spiaggia di Tel Aviv ed in un raid durato un paio d’ore, uccisero 38 israeliani che incontrarono sul loro cammino sino a quando non furono neutralizzati dalle forze di sicurezza israeliane. Abu Mazen ha tributato ampio riconoscimento ed onore alla donna in questione e con i denari USA ed europei le ha intitolato nel 2009 un centro informatico. Ma non ancora soddisfatto, il presidente dell’ANP ha tributato altri onori alle azioni della terrorista, intitolandole varie scuole, centri estivi, corsi di istruzione per forze di polizia e l’11 Marzo di ogni anno, la TV palestinese esalta le gesta della Mughrabi citandola ad esempio per i giovani arabi palestinesi. E questo in un’ottica di dialogo pacifico con Israele. Abu Mazen celebra i fasti anche di Salah Khelaf uno degli organizzatori del massacro degli atleti olimpionici israeliani compiuto alle Olimpiadi di Monaco di Baviera nel 1972. L’attentato fu finanziato proprio da Abu Mazen che all’epoca era il responsabile economico di Arafat. L’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) di Abu Mazen è assiduamente coinvolta nelle azioni terroristiche dirette contro la popolazione di Israele ed è costantemente tesa a celebrare le azioni di coloro che hanno compiuto attentati sanguinosi contro civili inermi.
Contro Abu Mazen pendono provvedimenti giudiziari intentati sia in Israele sia negli USA da Shurat Hadin, gruppo israeliano per i diritti civili e da cittadini i cui familiari sono stati uccisi in attentati terroristici ordinati dal presidente palestinese. Una delle denunce è datata 2003, firmata da Bernice Wolf madre di Dina Wolf e nonna del figlio di lei, uccisi a sangue freddo con il marito Eli Horowitz da un terrorista palestinese infiltratosi in casa. Il 3 Marzo 2003 Abu Mazen aveva rilasciato un’intervista al quotidiano arabo Al Sharq Alawsat nella quale dichiarava candidamente che era permesso uccidere cittadini israeliani residenti nel comprensorio di Hebron e nella striscia di Gaza. Dopo pochi giorni fu perpetrato l’atto terroristico prima citato. Tra il 1975 ed il 2002 in Libano l’OLP di Arafat ed i siriani hanno eliminato circa 200 mila libanesi, soprattutto cristiani, e 25 mila diversamente abili. Altre migliaia sono state deportate in Siria e non se ne è saputo più nulla e mezzo milione di cittadini è stato esiliato.
E come dimenticare il 27 Dicembre 1985 quando un commando palestinese assaltò il banco dell’El Al all’aeroporto di Roma Fiumicino. Entrarono con mitragliatori e bombe a mano, sorpresero la polizia italiana che non reagì ed uccisero 13 passeggeri in attesa di imbarcarsi per Israele e ne ferirono circa 80 prima di essere abbattuti dalla sicurezza israeliana. Il capo del commando Muhamad Khaleb ferito fu catturato e condannato a 30 anni di reclusione. Ma uscì nel 2008 con uno sconto di pena perché si era comportato bene in prigione. E il 9 Ottobre 1982 un attentato palestinese alla sinagoga maggiore di Roma uccise un bambino, Stefano Gay Tachè di soli 2 anni, ferendo gravemente una decina di altri ebrei che uscivano dal tempio dopo la festa di Sukkot. Giustizia non fu fatta e il responsabile dell’attentato, Abdel Al Zomar, ha vissuto tranquillamente in Libia senza che l’Italia ne avesse richiesto l’estradizione. Poco tempo prima dell’attentato, il parlamento italiano, il Papa ed il presidente Pertini avevano ricevuto con tutti gli onori Arafat entrato armato nell’emiciclo. E solo pochi giorni prima, un corteo della CGIL di Luciano Lama aveva lanciato una bara all’interno del giardino della sinagoga. Una sorta di anticipazione di quel che sarebbe successo.
Il 4 Dicembre 2012 Abu Mazen ha approvato il logo celebrativo del 48° anniversario della fondazione del Fatah che riporta la mappa del Medio Oriente senza Israele. Le mappe dell’ANP non riconoscono Israele né Abu Mazen ha intenzione di farlo. Non mi pare che l’uomo sia così lindo da meritare la cittadinanza onoraria di una città come Napoli, medaglia d’oro della Resistenza per l’opposizione ai nazi fascisti. I napoletani dovrebbero riflettere e manifestare il proprio dissenso.
Nella foto in alto: il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il Presidente dell’ANP Abu Mazen
#1Emanuel Baroz
No alla cittadinanza onoraria di Napoli ad Abu Mazen
Dopo aver dato appoggio alla Flotilla contro Israele, il 27 aprile 2013, il Comune di Napoli conferirà la cittadinanza ad Abu Mazen.
Invitiamo i lettori di IC a firmare la petizione redatta da Daniele Coppin, contro la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen cliccando sul link sottostante
http://firmiamo.it/no-alla-cittadinanza-onoraria-di-napoli-ad-abu-mazen
Ecco il testo della petizione:
Il prossimo 27 aprile, il Comune di Napoli conferirà la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen, Presidente dell’ANP, laureatosi all’Università Patrice Lumumba di Mosca con una tesi in cui faceva proprie teorie “riduzioniste” della Shoà, ai limiti del negazionismo. “Sembra che il movimento sionista sia interessato ad aumentare le stime dei morti a causa dell’Olocausto per averne un maggiore tornaconto. Questo li ha portati ad enfatizzare questa stima [sei milioni] per conquistare la solidarietà dell’opinione pubblica internazionale. Molti studenti hanno analizzato tale stima ed hanno raggiunto conclusioni sorprendenti, fissando il numero di vittime a poche centinaia di migliaia”. Una simile affermazione, fatta da un qualunque storico revisionista o da un neofascista susciterebbe legittime quando giustificate proteste. Invece il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, riconosce al leader palestinese «una meritoria azione istituzionale tesa a garantire il diritto all’autodeterminazione del suo popolo per la costituzione dello Stato palestinese». In realtà Abu Mazen si è distinto per aver onorato autori di feroci attentati, come, ad esempio, quello al villaggio olimpico di Monaco, nel 1972, e per rifiutare qualsiasi riconoscimento di Israele come “stato ebraico”. Oltre a ciò, Abu Mazen, rifiuta l’idea che nelloStato di Palestina possano risiedere Ebrei e sostiene l’idea di un unico Stato palestinese dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo, come dimostrano diversi monumenti e simboli di Fatah e dell’ANP. Per questo motivo, l’intenzione di conferire la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen rappresenta, per il valore simbolico dell’iniziativa, un ingiustificato ed incomprensibile riconoscimento ad un estremista di una delle due parti in conflitto che va in direzione opposta rispetto al principio della ricerca del dialogo per la soluzione dell’annoso conflitto arabo israeliano.
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=48825
#2HaDaR
Come la MONNEZZA, Abu Mazen è di casa a Napoli!
#3Tiso
Napoli come puoi dare la tua città a una persona che incita all’odio altre persone. Abu Mazen e un guerrafondaio , pensateci. Sig. Sindaco e razzista come lui? Come posso pensare che n Italia si onori un omicida?
#4Emanuel Baroz
Grazie, De Magistris. sindaco della rinascita partenopeo-palestinese!
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
come forse sapete già, sabato prossimo, grazie al suo meraviglioso sindaco/magistrato Luigi de Magistris, la città di Napoli avrà l’onore di poter concedere la cittadinanza onoraria a Mahmoud Abbas, per gli amici e i combattenti palestinesi detto anche Abu Mazen. E’ un grande onore per una città che, se non sbaglio è medaglia d’oro della Resistenza, avere come nuovo concittadino l’autore di una tesi di laurea intitolata “La connessione segreta fra i nazisti e i sionisti”, in cui sosteneva che sia noto che gli ebrei morti durante la Shoà fossero “meno di un milione”, che “le autorità sioniste collaborarono con i nazisti alla distruzione del popolo ebraico”, metteva in dubbio l’esistenza della camere a gas eccetera eccetera, secondo un repertorio tipicamente neonazista e negazionista (http://hnn.us/articles/1414.html; per qualche citazioni dalla sua tesi, pubblicata come libro nell’84 in arabo, ad Amman, in Giordania, dall’editrice “Dar Ibn Rushd”, vedi qui: http://www.tomgrossmedia.com/mideastdispatches/archives/000032.html ). Naturalmente, secondo l’eroico leader palestinese, è Israele ad aver gonfiato le vittime, per trarne giovamento economico (http://www.israele.net/articolo,3643.htm). E’ vero che questa tesi è stata discussa all’università orientale di Mosca intitolata a Lumumba nell’84 e questo potrebbe deporre a suo favore – ma quelli non erano più i bei tempi di Stalin, ma la decadenza brezneviana, in cui ciascuno diceva qual che gli pareva.
Ma non sono probabilmente solo i meriti storiografici ad assicurargli la cittadinanza napoletana. Ci sono anche dei meriti religiosi. Dovete sapere infatti che Abbas, secondo la propaganda del suo regime, fa parte della “santa trinità palestinese” che rivaleggia con quella cristiana ma si integra con essa, essendo composta da “Gesù, Arafat e Abu Mazen”. Come ha scritto un editoriale del giornale sotto il controllo dell’Anp Al-Hayat Al-Jadida del 30 novembre 2012: “Gesù è palestinese, Yasser Arafat che si autosacrificò è palestinese, Mahmoud Abbas, il messaggero della pace sulla terra, è palestinese. Quanto è grande questa nazione della santa Trinità!” (http://palwatch.org/main.aspx?fi=157&doc_id=8250 ) Volete negare la cittadinanza napoletana al “messaggero della pace sulla terra”? Soprattutto se è membro della nuova Trinità? Che il messaggero voglia una Palestina “judenrein” (http://blogs.jpost.com/content/%E2%80%98judenrein%E2%80%99-state-palestine), totalmente priva di ebrei, come i nazisti volevano fosse la Germania, è solo un merito in più. Non sono stati gli ebrei a uccidere Gesù, primo della sua trinità? E non sono stati loro anche ad ammazzare Arafat, il numero due? (A proposito, avete avuto notizie dell’inchiesta internazionale voluta dall’Anp sull’ “omicidio” di Arafat, magari per avvelenamento da polonio, lanciata con la grancassa a novembre scorso? Leggete qui: http://politicaesocieta.blogosfere.it/2012/11/arafat-polonio-riesumata-salma-si-indaga-su-avvelenamento.html I risultati dovevano venir fuori dopo un paio di mesi al massimo, cioè a gennaio, e siamo ancora qui in trepida attesa…). E non hanno minacciato spesso la sua stessa vita?
Insomma, rendere Mahmoudd Abbas napoletano è un grandissimo affare per la città (http://www.focusonisrael.org/2013/04/20/napoli-cittadinanza-abu-mazen-terrorismo-palestinese/ ). Mentre la città soffoca, non ha i soldi per pagare gli autobus del servizio pubblico, i disservizi e la criminalità rendono la vita difficilissima, è giusto concentrarsi su questa sana politica internazionale che risolverà i problemi della città. Magari, come ha suggerito qualcuno, ci sarà uno scambio: De Magistris andrà ad amministrare splendidamente, come sa fare, la bella città di Ramallah e Mahmoud Abbas alias abu Mazen verrà a Napoli con i suoi parenti che da quando lui presiede l’Autorità Palestinese hanno fatto splendide carriere imprenditoriali. Probabilmente non mancheranno di intendersi con alcuni settori ingiustamente emarginati della città, per esempio a proposito del traffico di droga, che già finanzia i buoni amici di Hezbollah. Grazie, De Magistris. sindaco della rinascita partenopeo-palestinese!
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=48881
#5cico
mi pento di aver votato de magistris.
Fai schifo sindaco !!!