Deputato giordano visita Israele: i colleghi ne richiedono l’espulsione
Amman (Giordania), 22 Aprile 2013 – Un gruppo di deputati giordani ha chiesto oggi l’espulsione dal Parlamento di un collega che ha compiuto recentemente una visita in segreto in Israele, secondo quanto riferito da fonti parlamentari. La richiesta ha fatto seguito di poche ore all’espulsione del deputato, Mohammad Asha, dal Partito islamico di cui era membro.
Nonostante Giordania ed Egitto siano i soli Paesi arabi ad avere piene relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico, il sentimento anti-israeliano rimane diffuso tra l’opinione pubblica giordana.
Secondo fonti parlamentari, Asha ha visitato Israele per un viaggio d’affari, ma ha tenuto segreta la sua iniziativa e non ne ha informato il Parlamento, come invece richiede il regolamento dell’assemblea dei deputati.
(Fonte: ANSAmed, 22 aprile 2013)
#1Emanuel Baroz
La Giordania apre il suo spazio aereo ai droni israeliani
Times: servono per raccogliere informazioni su armi chimiche. Israele non vuole che finiscano “in mani sbagliate”
ROMA, 23 apr. – La Giordania ha aperto il suo spazio aereo ai droni israeliani. E’ quanto hanno riferito fonti Usa, citate oggi dal Times, secondo cui i velivoli senza pilota dovranno raccogliere informazioni sui movimenti delle armi chimiche siriane. Tuttavia, hanno aggiunto, i droni potrebbero essere armati di missili e i corridoi aerei usati nello spazio aereo giordano potrebbero poi essere percorsi da caccia.
Il via libera del re giordano sarebbe stato ottenuto dal presidente statunitense Barack Obama durante la sua visita del mese scorso; fonti occidentali hanno precisato che, sebbene la richiesta formale sia stata presentata da Israele, l’iniziativa rientra comunque in un “piano strettamente coordinato” messo a punto da Stati Uniti, Israele, Giordania e Turchia, con l’obiettivo di contenere i pericoli della guerra civile siriana. “La crisi della Siria è veramente una minaccia regionale, per questo abbiamo bisogno di un’alleanza regionale per affrontarla”, ha detto una fonte Usa di base in Giordania.
Da parte sua, un agente di intelligence israeliano attivo al confine giordano ha dichiarato: “La nostra intelligence in Siria è molto forte e noi abbiamo un reale bisogno di garantire che queste armi non finiscano in mani sbagliate”. Ieri il quotidiano israeliano Yediot Ahronoth ha riferito di “più di un incontro segreto” avvenuto il mese scorso tra il premier Benjamin Netanyahu e il re giordano Abdullah.
(Fonte: TMNews, 23 aprile 2013)