Per la cronaca oggi è accaduto lo stesso a Cagliari, così come in passato accaddero episodi simili sia a Roma che a Milano: ormai per i pacifinti propalestinesi (che evidentemente NON CONOSCONO la storia…) ogni occasione è buona per vomitare il loro odio contro gli ebrei e contro Israele e per continuare nella loro politica di giustificazione e di esaltazione del terrorismo palestinese e antisraeliano. E il mondo tace….
Corteo del 25 aprile: vietato il discorso della Brigata Ebraica
L’Italia è libera. Anche grazie alla Brigata Ebraica. E così questa mattina lo stemma del nucleo, che durante la seconda Guerra Mondiale ha scacciato insieme con gli altri partigiani le armate tedesche dal suolo italiano, è tornato a sventolare al centro del corteo del 25 aprile. Sono le 9,30 quando lo striscione della Brigata viene sollevato sotto il Colosseo per iniziare la passeggiata verso Porta San Paolo. S’alzano pure le bandiere. In testa al gruppo le associazioni dei partigiani, in fondo le sigle dei sindacati, di alcuni partiti politici (da quello di Ingroia ai giovani del Pd) e di associazioni animaliste o in favore dell’acqua pubblica. Spuntano anche le bandiere della Palestina. Una ha stampata sopra la faccia di Arafat. Il corteo per l’anniversario della liberazione sembra un minestrone scoordinato. C’è di tutto. Ci sono per le organizzazioni per la liberazione di Ocalan, il leader del partito dei lavoratori del Kurdistan. Una scritta con dietro venti persone invita tutti a dare voce ai cani, che non possono protestare. C’è il simbolo di Sinistra Critica. C’è Emergency, il Partito Pirata, i Cobas.
Sono quasi le 10. Si parte. Anzi no. Un rappresentante dell’Anpi, organizzatore del corteo, si avvicina alla Brigata Ebraica. Dice che le bandiere con la Stella di David vanno abbassate, lo striscione si può alzare solo arrivati a San Paolo. Il presidente dell’associazione romana amici d’Israele, Alberto Tancredi, non ci crede. Cerca di capire. Il vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma, Giacomo Moscati, si scalda. Replica. Racconta un pezzo di storia della Brigata, quello che ha fatto per l’Italia, il sangue, i morti, il sacrificio per il Paese. E poi laggiù c’è la bandiera della palestina. Se c’è quella, perché quella israeliana va tolta? E allora l’uomo dell’Anpi capisce. Retromarcia. Anzi, stavolta sì, si parte. Il corteo inizia a sfilare. E’ una festa. Come sempre. Con in testa un gruppo di ballerini che al ritmo dei tamburi muove i passi sull’asfalto. Qualcuno intona “Bella ciao”. Altri dettano il tempo con i fischietti. Materiale per telecamere e fotografi.
E così, intorno alle 11,30, si entra a Porta San Paolo. La Brigata Ebraica si compatta, finisce sotto il lato sinistro davanti al palco (come lo scorso anno, del resto). La piazza si riempe. Arrivano tutte le sigle. E iniziano i discorsi. D’un tratto ecco spuntare un paio di ragazzi stranieri con la bandiera palestinese in mano sotto quelle israeliane. Non succede nulla. Ma uno dei due decide di lanciare qualche frase provocatoria in direzione dei membri che hanno sfilato con la Brigata. Qualcuno con la kippà in testa risponde di andare da un’altra parte a provocare, di tornare al posto che gli è assegnato (che è 50 metri distante). Ma le richieste non servono. Vola qualche parola grossa. Accuse a Israele. L’atmosfera si fa più calda. “Siete peggio delle SS”, avrebbe detto un sostenitore dei palestinesi che ora sono una decina a contatto con la Brigata. Il confronto è muso a muso. Duro, ma senza venire alle mani. Il servizio d’ordine dell’Anpi prova a fare da paciere. Ci vuole un po’, ma poi gli animi si placano quando le bandiere palestinesi tornano al proprio posto.
E intanto la manifestazione sul palco prosegue. I discorsi vanno avanti, intervallati da alcuni pezzi musicali. Ex partigiani, mogli e figli degli uomini che hanno fatto la storia della Resistenza ricordano i valori su cui è nata l’Italia del dopoguerra. Alla fine della cerimonia ufficiale tocca ai discorsi dei rappresentanti dei gruppi che hanno sfilato. C’è anche la Brigata Ebraica iscritta a parlare. Alberto Tancredi ha fatto richiesta ufficiale compilando un foglio nell’ultima riunione organizzativa con l’Anpi a cui hanno partecipato le associazioni. Ore 12,30 Tancredi si avvicina al palco, chiede al presentatore: “Quando tocca a me?”. Il presentatore guarda la scaletta: “Tu non ci sei, non devi parlare. Chiedi agli organizzatori”. Tancredi resta ancora sbalordito, cerca quelli dell’Anpi. Li trova. Chiede spiegazioni. E torna dai suoi della Brigata Ebraica senza aver fatto il suo discorso (qui il testo per chi lo volesse leggere) : “Mi hanno detto – spiega lui agli altri ragazzi – che è stato deciso che è meglio non parlare perché se no si sarebbero potuti verificare dei disordini con altri gruppi”. Nulla da fare. Il corteo si scioglie. La festa è finita.
Nella foto in alto: il volantino distribuito oggi dai ragazzi di Progetto Dreyfus durante il corteo per l’anniversario della Liberazione dell’Italia dalla dittatura nazifascista
#1Alberto Pi
Per quelli che non hanno potuto comprendere il ruolo della Brigata Ebraica nella lotta al nazi-fascismo, riproponiamo di seguito parte del volantino distribuito oggi tra i manifestanti dall’associazione romana amici d’Israele:
“Più di 9.000 ebrei hanno combattuto in Italia contro il nazi-fascismo. Oltre 5.000 facevano parte della Brigata Ebraica, formata per lo più da volontari ebrei palestinesi, fra cui molti di loro già operavano nel Palestine Regiment, presente fin dal 1941 in Palestina, allora sotto mandato britannico. Ma solo nel settembre del 1944, in seguito alle pressioni del movimento sionista, il governo inglese autorizzò, nell’ambito dell’ottava armata, la nascita della Jewish Brigate che combattè sotto il segno distintivo del Magen David, la stella celeste a sei punte su sfondo bianco che costituirà la bandiera del futuro Stato d’Israele. La Brigata partì da Alessandria d’Egitto, sbarcò a Taranto e risalì la penisola lungo il versante adriatico, fino a Tarvisio, per poi continuare a operare oltre frontiera fino al 1946. Il contributo di quei volontari sionisti fu determinante, rendendosi protagonisti prima dello sfondamento, nel marzo del 1945, della linea gotica del Senio, e quindi della liberazione della Romagna fino a Bologna.
In un periodo che pur vedeva il governo inglese contrastare l’emigrazione ebraica in Palestina, la scelta del movimento sionista di schierarsi senza indugio dalla parte della libertà e della democrazia costituì il fondamento ideale e concreto che permise, dopo pochi anni, la nascita dello Stato d’Israele approvata dalle Nazioni Unite.
La memoria della Brigata Ebraica nell’ambito della commemorazione del 25 aprile è per noi l’occasione per esprimere sostegno alle donne e agli uomini che, nel mondo, lottano per far prevalere i principi di libertà e democrazia, e per rinnovare la nostra solidarietà allo Stato d’Israele, unica società democratica in Medioriente, la cui esistenza continua a essere messa in discussione dagli stessi disegni totalitari che opprimono i popoli dell’intera regione”
http://www.romaebraica.it/corteo-del-25-aprile-vietato-il-discorso-della-brigata-ebraica/
#2Alberto Pi
Ecco il discorso che la Brigata Ebraica non ha potuto pronunciare al corteo del 25 aprile
Di seguito pubblichiamo il discorso che il Presidente dell’Associazione romana amici d’Israele, Alberto Tancredi, non ha potuto pronunciare oggi dal palco della manifestazione del 25 aprile a Porta San Paolo in nome della Brigata Ebraica che ha sfilato lungo il corteo.
di ALBERTO TANCREDI*
Parlo a nome dell’Associazione Romana Amici D’Israele.
Ringrazio l’Anpi e in particolare Ernesto Nassi che come ogni anno ci accolgono con affetto a questo importante evento in cui si celebra la Liberazione del nostro paese dal nazifascismo. L’Associazione Romana Amici D’Israele ricorda con orgoglio il contributo dato dalla Brigata Ebraica alla Liberazione dell’Italia.
A parte le decine di migliaia di ebrei arruolatisi volontariamente nell’esercito americano, in quello inglese e in quello neozelandese e che combatterono in tutta Europa, ben 5000 ragazzi ebrei partiti da Tel Aviv, da Gerusalemme, da Degania, da Zichron Yaakov, dalla Giudea e dalla Samaria, da Hebron, da Sfat, da Haifa chiesero ed ottennero di essere arruolati nell’esercito inglese e vennero inquadrati dal primo ministro Winston Churchill nella Brigata Ebraica.
La Brigata Ebraica sbarcò in Puglia a Taranto per contribuire alla liberazione dal nazifascismo. Quei giovani ebrei risalirono l’Italia e combatterono a Cassino, a Roma e in Emilia Romagna dove nel cimitero di Piangipane riposano i loro caduti. Nel marzo del 1945 contribuirono allo sfondamento della linea Gotica nella valle del Senio e liberarono Modena, Ravenna, Bologna, Ferrara. Insieme ai gruppi di combattimento italiani “Friuli” e “Cremona” si resero protagonisti di uno dei pochi assalti frontali con la baionetta di tutto il fronte italiano.
Dopo la guerra si dedicarono all’assistenza degli ebrei italiani, soprattutto dei bambini e degli orfani, e dei pochi sopravvissuti ai campi di sterminio di tutta Europa che arrivavano nel nostro paese e che non potevano credere ai loro occhi vedendo dei giovani soldati ebrei con il Maghen David (la stella di David) appuntata con orgoglio sulle divise.
Quei ragazzi prendevano idealmente e spiritualmente il testimone da quegli Eroici Ebrei che dal 19 aprile al 16 maggio del 1943 tennero testa alle truppe naziste che volevano liquidare il ghetto di Varsavia, contrastando l’esercito, che mai nessuno aveva ancora sconfitto, con pochi fucili e bombe a mano. Quest’anno ricorre il 70° anniversario della Rivolta del Ghetto di Varsavia ed è giusto ricordare in questa occasione l’estremo sacrificio di quelle donne e quegli uomini che contrastarono con ogni mezzo la ferocia nazista.
Chiudo ricordando la frase di Hanoch Bartov, uno di quei valorosi combattenti della Brigata Ebraica: “Non eravamo né santi né nobili cavalieri. Eravamo semplici ragazzi venuti da Israele, capimmo che eravamo lì per gli ebrei perseguitati d’Europa, e che semplicemente dovevamo fare qualcosa per loro”.
*Presidente Associazione romana amici d’Israele
http://www.romaebraica.it/ecco-il-discorso-che-la-brigata-ebraica-non-ha-potuto-pronunciare-al-corteo-del-25-aprile/
#3Alberto Pi
La testimonianza di Giacomo Moscati: “Hanno dimenticato le vittime della Brigata Ebraica”
di GIACOMO MOSCATI*
Oggi 25 aprile 2013 si ricorda il 68 anniversario della liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. Stamattina alle ore 9,30 è stata indetta dall’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) e dalle varie associazioni aderenti, tra le quali la Brigata Ebraica, una manifestazione, come negli anni passati, che ha visto la partecipazione di migliaia di persone, tra le quali la presenza di circa trecento tra nostri correligionari e simpatizzanti.
Il corteo con le varie sigle e striscioni è partito dal Colosseo e si è diretto verso Porta San Paolo, dove si sono tenuti i discorsi commemorativi. Prima dello svolgimento della manifestazione vi erano state alcune polemiche tra i correligionari e gli organizzatori della manifestazione, perché non era chiaro se lo striscione della Brigata Ebraica dovesse fare lo stesso percorso insieme agli altri, oppure essere mostrato solo a Porta San Paolo, come avrebbero voluto gli organizzatori. Il problema si è peraltro subito chiarito tra il vicepresidente dell’Anpi e il Presidente dell’Associazione Amici di Israele, Alberto Tancredi. Il nostro striscione ha avuto la sua giusta collocazione ed è sfilato dietro quello dell’Anpi, tra lo sventolio di numerose bandiere con i simboli della Brigata Ebraica e un’enorme bandiera dello Stato d’Israele. A chi domandava il perché della presenza della bandiera dello Stato di Israele è stato spiegato e chiarito che la bandiera della Brigata Ebraica era sventolata con la Stella di David bianca e azzurra nel 1944 dopo la liberazione da un balcone di via del Tritone a Roma ed era in embrione la futura bandiera dello Stato di Israele. A questa manifestazione hanno aderito anche i palestinesi, sventolando le loro sei bandiere, tra le quali una con l’immagine di Arafat e francamente non si capisce a quale titolo, visto che i loro ascendenti sono purtroppo stati alleati di Hitler.
Dopo l’arrivo a Porta San Paolo i discorsi da parte delle varie sigle partigiane si sono susseguite, ma in nessuno di essi è stato ricordato il sacrificio degli ebrei italiani partigiani antifascisti . Sono state ricordate le Fosse Ardeatine, ma nessuno si è degnato di rammentare che li sono stati massacrati anche 75 nostri fratelli in realtà i discorsi sono stati più di carattere politico che commemorativo e tutto questo ci ha lasciato perplessi, in quanto ci siamo sentiti dimenticati, perché anche noi ci siamo sacrificati per l’Italia. Tra l’altro il presidente dell’Associazione Amici d’Israele aveva preparato un piccolo discorso in memoria, ma non gli è stato permesso di leggerlo. In ogni caso la manifestazione è stata pacifica ed è terminata dopo le 13.
*Vicepresidente della Cer
http://www.romaebraica.it/la-testimonianza-di-giacomo-moscati-hanno-dimenticato-le-vittime-della-brigata-ebraica/
#4Alberto Pi
Il 25 aprile degli ignoranti: “Che ci fanno qui le bandiere di Israele?”
Immancabile anche nel 2013: stavolta sono stati rappresentanti (ignorantissimi) dell’Anpi regionale del Lazio ad avvicinarsi allo striscione della Brigata ebraica e a chiedere: “Che ci fanno qui le bandiere di Israele?”.
Triste e già vista situazione nelle manifestazioni della Liberazione. Ecco qui di seguito riporto quanto già scritto il 25 aprile del 2010 nel mio blog, l’inizio di un pezzo su quel giorno (in memoria di un piccolo grande uomo che era amico dei miei suoceri, Alberto Nirenstein):
“Non è possibile vedere sempre la stessa scena: la bandiera della Brigata ebraica scambiata per quella di Israele, è uguale certamente ma è nata prima di Israele medesimo ed è nata come la bandiera di combattimento di cinquemila ebrei coraggiosi che si sono battuti contro i tedeschi liberando l’Italia. Erano gli ebrei che nessuno voleva tra i piedi: si erano riuniti ad Alessandria d’Egitto, da lì erano riusciti ad arrivare a Taranto e lì superando le contrarietà di Alexander si erano fatti inserire nell’VIII Armata con cui risalirono l’Italia sul lato Adriatico andando quasi sempre all’assalto di tedeschi con la sola baionetta…
Ecco non è possibile continuare a sentire, con ignoranza grave, ripetere gli stessi slogan di altri anni contro la Brigata ebraica. ..”.
http://www.brogi.info/2013/04/il-25-aprile-degli-ignoranti-che-ci-fanno-qui-le-bandiere-di-israele.html
#5Claudia Piperno
Poi dice che non li vota più nessuno. Chiedo ai compagni che sfilavano in piazza oggi per la liberazione d’Italia: CHE CAZZO C’ENTRANO LE BANDIERE PALESTINESI???? Non solo questi figli di troia appoggiavano il nazismo col grande mufti di Ge…rusalemme, amicone di Hitler nonché nonnetto di “ARRIFATTT lo conto in svizzera co li sordi nostri” non solo ne hanno assorbito obiettivi e metodi, MA IN ITALIA NON C’HANNO PROPRIO MESSO I PIEDI. Parlatece dei senegalesi. Loro si hanno combattutto contro. Mo’ avete rotto i cojoni co’ sti falsi storici. Prima incazzatura del giorno.Visualizza altro
#6Mi’ cognato m’ha detto che…
Mi’ cognato m’ha detto che…
Aho’, io so’ gnorante perché so’ nata dopo aa guera. Mica cioo sapevo che leroici palestinesi so’ venuti a combatte er nazismo pe’ libberacce. Meno male che ce sta l’ANPI a ricordaccelo. Dice mi’ cognato che ora toccherebbe pure annà giù pe’ rende er servizio, e lascialli tutti libberi d’hamasse! Pissenlov!
#7Alberto Pi
“Esiste anche un antifascismo malato”
di Daniel Funaro
Esistono vari tipi di antifascismo e non è una novità. Fu così anche durante la guerra di Liberazione; ma un po’ per riconoscenza dall’averci liberato dall’occupazione nazifascista, un po’ per timore di svilire l’immagine eroica che il movimento di Resistenza doveva avere, si è finito per non chiarire alcuni aspetti storici che forse meritavano maggiore enfasi che oggi fanno sì che esista un certo antifascismo che non ci rappresenta. Perché non può essere un tabù affermare che già da allora i partigiani non erano tutti uguali, e che sebbene fossero tutti dalla parte giusta, alcuni combattevano con l’obiettivo sbagliato. Insieme ai partigiani bianchi e azzurri infatti, c’erano anche quelli che credevano in una rivoluzione tutt’altro che democratica. E se è vero che nel corso degli anni in molti aderirono con sincerità alla causa democratica, in tanti altri casi questo non avvenne, creando le basi per un’ambiguità nelle file dell’antifascismo presente ancora oggi. L’ambiguità di chi, nascondendosi dietro la bandiera della resistenza finisce per negare la libertà tanto quanto coloro che una volta erano i loro nemici. Quell’antifascismo malato che rifiuta il confronto democratico, che impedisce ad un Papa di tenere una lezione in un’università, che brucia bandiere d’Israele e nega alla Brigata Ebraica il diritto di scendere in piazza. Un antifascismo che segue il solco di chi, già da allora, della democrazia liberale,non voleva proprio saperne e da cui forse, anche in termini storici e politici bisognerebbe prendere maggiormente le distanze. Senza il timore che la nostra fede nell’antifascismo che ci ha regalato un’Italia democratica e liberale possa essere messa in discussione da chi forse, antifascista per davvero non lo è mai stato.
http://moked.it/blog/2013/04/25/esiste-anche-un-antifascismo-malato/
#8Progetto Dreyfus
LA STORIA NON SI CAMBIA A PIACERE
La Brigata Ebraica ha combattuto per liberare l’Italia dal nazifascismo mentre gli Stati arabi, l’Impero Ottomano ed il Gran Mufti erano i migliori alleati di Hitler. Oggi quelle bandiere palestinesi alla ricorrenza della Liberazione, stonavano come svastiche alle Fosse Ardeatine. Abusivi nella Storia.
CIT Leonard J.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=456400737769626&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1
#9Emanuel Baroz
Quando la mezzaluna abbracciò la svastica
http://www.focusonisrael.org/2010/01/21/nazismo-hitler-mufti-gerualemme/
#10Emanuel Baroz
Lezione di storia per chi avesse voglia di imparare qualcosa
http://www.focusonisrael.org/2008/05/17/lezione-di-storia-per-chi-avesse-voglia-di-imparare-qualcosa/
#11Porco Giuda
@Emanuel Baroz:
un video interessante sugli eroi circoncisi
https://www.youtube.com/watch?v=clJ9cN0cXhc#ld
#12Ruben DR
@Porco Giuda: almeno a noi circoncidono il pisello…a te dovrebbero farlo sulla capoccia visto che sei una emerita TESTA DI CAZZO!!!
#13Emanuel Baroz
@Porco Giuda: leggi qui idiota….forse potresti imparare qualcosa!
http://www.brigataebraica.org/
#14Porco Giuda
@Emanuel Baroz:
Considerato che gli inglesi davano decorazioni anche ai piccioni viaggiatori e che in quel periodo non si negava una medaglia a nessuno, di quale decorazione è stata insignita la Brigata Ebraica? dove potrei vedere il medagliere e leggere le motivazioni dei riconoscimenti a cotanto impegno e sacrificio dei partigiani kippati?
#15Porco Giuda
@Emanuel Baroz:
Considerato che gli inglesi decoravano per il coraggio persino i piccioni viaggatori e che le medaglie al valore in quel periodo si sono sprecate, quale onorificenza ha ricevuto la Brigata Ebraica? dove potrei vedere il medagliere e leggere le motivazioni delle onorificenze conferite ai coraggiosissimi partigiani kippati?
grazie della risposta
#16Porco Giuda
il presentatore tutto sommto vi ha salvato la faccia, sareste stati sommersi da una marea di fischi e sputazzi, invece di frignare “alla giudea”, ringraziatelo e fate un piccolo, ma doveroso esame di coscienza.
#17Ruben DR
@Porco Giuda: l’esame di coscienza lo dovresti fare tu visto le cazzate che scrivi!
#18Emanuel Baroz
@Porco Giuda: nessuno qui “frigna”, idiota che non sei altro: il comportamento di chi non ha fatto parlare il rappresentante della Brigata Ebraica è stato vergognoso, e se tu non te ne rendi conto beh, è un problema tuo! (e da quello che scrivi direi che ce ne hai tanti quindi dovrebbe essere solo uno dei tanti….)
#19Porco Giuda
il 25 aprile 1945 fu il giorno dellacosiddetta liberazione di Milano e Torino.
Quel giorno, l’esecutivo del CLN, presieduto da Longo, Sereni, Pertini e Valiani, via radio, proclamò ufficialmente l’insurrezione, la presa di tutti i poteri da parte del CLN e la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti.
Ecco cos’è stato il 25 aprile, la data che ha segnato la fine di un’occupazione e l’inizio di un’altra (attualmente 140 basi americane in Italia), il giorno di una vendetta sanguinaria condotta anche sugli innocenti, il giorno che indicò l’inizio del regolamento dei conti da parte delle bande partigiane (tra le quali la criminale “Brigata Ebraica”), la triste fine di una guerra civile che aveva visto fratelli armati l’uno contro l’altro.
Il tutto mentre le truppe marocchine degli alletati portavano avanti la loro pulizia etnica umiliando il paese (così come voluto da Churchill). Quel giorno non c’era un solo italiano che potesse dirsi vincitore. Come può, in definitiva, un paese fondare la propria esistenza civile e democratica sulla sconfitta e sul tradimento?
La viltà può andar bene per lo stato ebraico che ha una millenaria esperienza in fatto di vigliaccheria… ma l’Italia e gli italiani non sono certo di razza levantina, oppure insieme alla lobotomizzazione hanno subito anche una mai voluta giudeizzazione spirituale? che schifo!
#20Emanuel Baroz
@Porco Giuda: hai ragione: che schifo! Le tue mail in effetti fanno sempre più schifo….di lobotomizzato qui mi sa che c’è solo il tuo cervello (ammesso che tu ne abbia uno…)
#21robdic
@Emanuel Baroz: Emanuel, ma non si era detto che una volta appurato che questo e’ un antisemita, nazista e negazionista lo si bannava? Perche’ devo continuare a provare nausea ogni volta che leggo questo miserabile?
#22Emanuel Baroz
si robdic, ma ogni tanto qualche sue cazzata sfugge all’antispam…
#23mannagiavvoi
@Emanuel Baroz:
Considerato che gli inglesi decoravano per il coraggio persino i piccioni viaggatori e che le medaglie al valore in quel periodo si sono sprecate, quale onorificenza ha ricevuto la Brigata Ebraica? dove potrei vedere il medagliere e leggere le motivazioni delle onorificenze conferite ai coraggiosissimi partigiani kippati?
grazie della risposta
#24Emanuel Baroz
cambi nome ma dici sempre le stesse sciocchezze. Contento tu….
#25P.G.
@Emanuel Baroz:
Considerato che gli inglesi decoravano per il coraggio persino i piccioni viaggatori e che le medaglie al valore in quel periodo si sono sprecate, quale onorificenza ha ricevuto la Brigata Ebraica? dove potrei vedere il medagliere e leggere le motivazioni delle onorificenze conferite ai coraggiosissimi partigiani kippati?
grazie della risposta
#26Emanuel Baroz
Come mai cambi nome e mail (e postazione del pc a giudicare dal cambio di IP)? Tanto ti riconosciamo lo stesso…
#27Emanuel Baroz
cmq sei così bravo su Internet che te le puoi cercare pure da solo…vai, studia, rifletti e poi torna qui!
#28Shalom7
QUEL SENTIMENTO ANTISEMITA MAI SOPITO
di Elena Loewental *
Erano più di cinque-mila, gli ebrei palestinesi partiti volontari dalla terra d’Israele nel 1941 per venire a combattere contro i nazisti in Europa. C’era anche Enzo Sereni, paracadutato in Italia settentrionale, catturato dai tedeschi e finito ad Auschwitz. Oggi in Israele un kibbutz porta il suo nome. L’idea che la memoria della Brigata Ebraica non abbia trovato posto nelle celebrazioni di ieri è raccapricciante. Questa memoria ha dovuto nascondere la propria bandiera, è stata posta fisicamente ai margini del corteo, non ha avuto licenza di voce. In nome della stupidità, di una malevolenza così velenosa e ottusa che non si capisce come sia potuta accadere una cosa del genere. Che senso ha celebrare il passato per renderlo un fantoccio imbottito di pregiudizi, odio e insolenza? Significa che la memoria altro che educare, serve a offendere. Come si fa scendere a patti con un insulto del genere? Chi l’ha lanciato non meritava proprio di essere liberato da quei ragazzi, tanti anni fa.
(Foto di A. Nacamulli)
* Pubblicato su La Stampa del 26 aprile 2013
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=588555631164386&set=a.542943649058918.121299.542828819070401&type=1
#29Alberto Pi
«Censurata la brigata ebraica». Polemiche al corteo dell’Anpi
Esponenti della comunità ebraica insultati da ragazzi con bandiere palestinesi: «Andatevene via, siete peggio delle SS»
di Marco Pasqua
ROMA – Sul palco, a ricordare il ruolo degli oltre novemila ebrei che combatterono per la liberazione dal nazifascismo, doveva esserci anche chi, ieri, ha sfilato con la bandiera della Brigata ebraica. Uno spezzone formato da un centinaio di giovani e meno giovani, alcuni della comunità ebraica, e dai simpatizzanti dell’associazione romana Amici di Israele. Ma sin dall’inizio del corteo, partito dal Colosseo alla volta di Porta San Paolo, la bandiera della Brigata, sulla quale campeggiava la stella di David, è stata oggetto di critiche e contestazioni. «Un rappresentante dell’Anpi, organizzatore del corteo, si è avvicinato dicendoci che le bandiere con la stella di David andavano abbassate», racconta uno dei testimoni. Una richiesta che, però, non è stata accolta. Il vice presidente della comunità ebraica di Roma, Giacomo Moscati, su tutte le furie, è stato addirittura tentato di andarsene. Alla fine, però, è prevalsa la voglia di ricordare cosa hanno rappresentato fascismo e nazismo.
INSULTI
Quando, però, il corteo ha raggiunto Porta San Paolo, allo spezzone della Brigata ebraica si sono avvicinati alcuni ragazzi – una decina in tutto, in prevalenza stranieri – che sventolavano bandiere della Palestina. Su una era stampato il volto di Arafat. «Noi abbiamo partecipato alla Resistenza, ma quelle bandiere cosa c’entrano?», si sono chiesti in molti della comunità ebraica. E’ allora che sono partite le provocazioni. E gli insulti. «Siete peggio delle SS», «andatevene», hanno urlato all’indirizzo di chi teneva la bandiera con la stella di David. Gli animi si sono presto surriscaldati, tanto che è dovuto intervenire il servizio di sicurezza. Le due opposte fazioni, grazie anche alla mediazione dell’Anpi, non sono arrivate alle mani. Ma è mancato davvero poco. La grande delusione, però, doveva ancora arrivare. Da programma, secondo quanto riferisce Alberto Tancredi, presidente dell’associazione romana Amici di Israele, tra gli invitati a parlare sul palco, a Porta San Paolo, ci sarebbero anche dovuti essere i rappresentanti della Brigata ebraica: «Ma quando mi sono avvicinato al moderatore, mi ha detto che non potevo salire sul palco perché altrimenti si sarebbero potuti verificare dei disordini». Una ricostruzione che non trova d’accordo Francesco Polcaro, presidente Anpi Roma: «Nell’ultima riunione organizzativa si era stabilito che la Brigata ebraica non avrebbe parlato, anche perché al corteo hanno preso parte più di 20 associazioni: impossibile prevedere un intervento per tutti». La comunità ebraica non nasconde la sua delusione. Moscati attacca gli organizzatori: «In nessuno dei discorsi è stato ricordato il sacrificio degli ebrei partigiani antifascisti. Sono state ricordate le Fosse Ardeatine, ma nessuno si è degnato di rammentare che lì sono stati massacrati anche 75 nostri fratelli. Ci siamo sentiti dimenticati, perché anche noi ci siamo sacrificati per l’Italia».
http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/roma_25_aprile_ebrei_palestinesi_corteo_anpi/notizie/273319.shtml
#30Alberto Pi
Questo 25 aprile e la Brigata ebraica, cronaca di un episodio mortificante
Il 25 aprile, il giorno della liberazione dell’Italia dal nazi fascismo.
Data convenzionalmente scelta, non solo perché in quel giorno furono liberate Milano e Torino, ma anche perché l’Esecutivo del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia, presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni (ebreo) Sandro Pertini e Leo Valiani (altro ebreo) proprio quel giorno, annunciò per radio, alle 8 di mattina, l’insurrezione, la presa di tutti i poteri e la condanna a morte dei gerarchi fascisti.
Da qualche anno a questa parte, durante le celebrazioni del 25 aprile, lo striscione della Brigata Ebraica, che fu parte importante in Italia per la liberazione dal nazi fascismo, è oggetto di intimidazioni, di soprusi, di ingiustizie.
Bene ricordare che la Brigata Ebraica venne costituita nel 1944, dopo una lunga trattativa fra le autorità ebraiche in Palestina ed il governo britannico, che amministrava quei territori. Facevano parte della Brigata, ebrei residenti nei territori che poi sarebbero diventati Israele
Dislocata nei pressi di Alfonsine, la Brigata combatté con le proprie insegne a fianco di unità italiane e polacche, distinguendosi in numerose operazioni militari per la liberazione dell’Emilia Romagna.
In tutto, la Brigata Ebraica, combatté in Italia dal 3 marzo al 25 Aprile 1945.
Oggi, gli attuali dirigenti dell’ANPI, non avrebbero voluto che fossero srotolati gli striscioni inneggianti alla Brigata Ebraica, né che fossero mostrate le sue insegne.
Nascosti, da tutti e da tutto, come se non fossero degni di sfilare.
L’ANPI, cercava di vietare di sfilare a chi, in realtà, aveva combattuto la lotta di Liberazione alla stregua di tutti gli altri oppositori al regime nazi fascista, ma, accostando la bandiera dello Stato di Israele a quella della Brigata Ebraica, assolutamente identiche,questo diritto gli veniva negato, considerandola un’intrusione, non poteva, né doveva sfilare con tutte le altre sigle.
Nel corteo, però, potevano sfilare, tranquillamente, simpatizzanti palestinesi, con le loro bandiere, una in particolare mostrava l’immagine di Arafat, un uomo che vantava parentela con il Gran Mufti di Gerusalemme, quell’Amin al-Husseini, grande alleato di Adolf Hitler, tanto da fornire al Fuhrer, materiale umano per allestire le famose SS Musulmane, che si distinsero, particolarmente, per aver massacrato la quasi totalità degli ebrei di Bosnia e della distruzione di numerose chiese e villaggi serbi.
Dopo un lungo tira e molla il Presidente dell’Associazione Italia Israele, dott. Alberto Tancredi, convince i responsabili e la Brigata Ebraica può sfilare.
Si entra a Porta San Paolo, la Brigata Ebraica si posiziona sotto il lato sinistro del palco, arrivano tutte le altre sigle che hanno aderito alla manifestazione, la Piazza si riempie.
All’improvviso dei ragazzi, con la bandiera palestinese, si avvicinano, minacciosi, a chi, invece, sosteneva una bandiera di Israele.
Uno dei ragazzi con la bandiera palestinese decide di lanciare delle offese pesanti all’indirizzo di quelle persone che stavano sfilando per la Brigata.
Persone con la kippà, invitano questi ragazzi a non provocare, di andare nello spazio a loro riservato.Vola qualche offesa, un: “siete peggio delle SS” infiamma gli animi, i pro Palestina sono diventati una decina e il confronto è a muso duro. Interviene il servizio d’ordine dell’ANPI, dopo qualche minuto torna la calma, le bandiere palestinesi tornano al posto loro assegnato.
Finita la Cerimonia ufficiale, iniziano i discorsi dei vari rappresentanti, anche il dott. Tancredi è iscritto a parlare, avendo fatto richiesta ufficiale all’ANPI nel corso della riunione organizzativa cui hanno partecipato le associazioni.
Sono ormai le 12,30, Tancredi chiede al presentatore quando sarà il suo turno a parlare ma gli viene detto che lui non farà nessun discorso, chiede spiegazioni ai responsabili dell’ANPI, schiettamente gli dicono che per evitare incidenti con gli altri gruppi, il suo intervento era stato cancellato. Il corteo si scioglie e tutti a casa.
Nessuno ha potuto ricordare il sacrificio di volontari ebrei che si batterono per liberare l’Italia dal nazifascismo: una vergogna.
Questa la fredda cronaca di un episodio mortificante, accade oggi quando qualcuno tra Brigata Ebraica e chi ha veramente combattuto il nazi fascismo è ancora in vita, non è il primo e non sarà l’ultimo episodio ricordiamo Mario Petazzini, dirigente dell’ANPI di Paderno Dugnano, che, in un dibattito paragonò Israele al Terzo Reich, definendolo L’Impero del male e non consentì la replica ad una donna ebrea, partigiana in Piemonte, Anicka Schiffer, spegnendole il microfono.
Ora, in nome dell’antisionismo, si osa calpestare la Resistenza, far assurgere a resistenti i collusi col regime nazista, pronti a cavalcare qualsiasi onda per ottenere ciò che vogliono, servendosi di bugie e propaganda, sistemi molto cari a Hitler e ai suoi governanti.
La Resistenza li ha sconfitti, la Storia non deve essere riscritta. Vergogne come queste vanno condannate.
http://www.huffingtonpost.it/vittorio-pavoncello/il-25-aprile-e-la-brigata-ebraica-cronaca-di-un-episodio-mortificante_b_3157002.html
#31Simone
Idiota, testa di cazzo…….. ma li trattate tutti cosi quelli che osano dissentire? Io ho già ricevuto simili complimenti, quindi mi astengo….
Complimenti vivissimi e, mi raccomando, se qualcuno vi insulta come FATE VOI strillate subito di antisemitismo….
#32Emanuel Baroz
le risposte sono proporzionali al tono degli interventi di chi viene qui a provocare. Finora chi è intervenuto su questo sito per esporre la propria tesi in maniera civile ha avuto risposte civili.
#33Simone
Emanuel Baroz ha detto:
Ma insomma…. parlando in maniera civile mi son preso anche io la mia bella serie di insulti…. ancora vi davo del lei e già venivo chiamato idiota provocatore, e ha rimosso?
#34Emanuel Baroz
hai scritto minchiate e ti è stato fatto notare. Tutto qui
#35Simone
Emanuel Baroz ha detto:
Ah ecco, quindi insulti legittimi, no? Mi pare corretto….. e se qualcuno osa ribattere allo stesso modo andate a frignare perchè antisemita?
#36Robdic
@Simone: Ma se qui vieni trattato così male come dici perchè insisti a postare? Tra l’altro la solidarietà che dai al nazista che si firma in quel modo abietto (poverino, anche lui vittima degli insulti degli ebrei cattivi) la dice lunga sul tuo grado di pregiudizio.
#37Simone
@Robdic: Sai, leggere certe minchiate mi da alquanto fastidio, specie se poi chi le scrive fa la vittima ad ogni occasione, ecco perchè ho insistito a scrivere qua. Forse dovevo intuire qualcosa quando non sapendo come argomentare mi avete dato del provocatore idiota testa di cazzo, ma che volete farci? Non tutti sono in completa malafede!
#38Emanuel Baroz
ma argomentare di che che hai scritto solo minchiate?! Ma qui chi sta facendo del vittimismo sei tu che hai postato notizie false pretendendo che rispondessimo a fatti mai successi!!!!
#39robdic
@Simone: @Simone: mi sembra che comunque glissi sulla questione della solidarieta’ che hai prontamente offerto al nazista che continua a infestarci. Evidentemente sei nazista anche tu, per cui vai a berciare da un’altra parte, non li hanno ancora oscurati tutti i siti di quelli come voi. Quanto al vittimismo mi fai paura quanto una pulce tu e quell’altro miserabile, non penso proprio saro mai una vostra vittima.