Budapest, corteo antisemita prima del Congresso ebraico
Circa mille sostenitori del partito ungherese di estrema destra Jobbik hanno manifestato a Budapest alla vigilia dell’apertura del Congresso mondiale ebraico (Wjc) (qui il video). Il corteo si è tenuto nonostante gli sforzi del governo per vietarlo a causa della sua natura antisemita. Jobbik è il terzo partito per rappresentanza in Parlamento.
I dimostranti si sono lamentati per il Congresso ebraico, hanno pregato per la fine del sionismo e hanno chiesto le dimissioni di tutti i parlamentari e i dipendenti pubblici che hanno doppia cittadinanza ungherese e israeliana. In Ungheria vive une delle piu grandi comunità ebraiche in Europa, con 100mila. Mentre 600mila ebrei ungheresi furono sterminati nei lager nazisti durante la Shoah
Nella foto in alto: un estratto del video della manifestazione pubblicato da Repubblica tv
#1Emanuel Baroz
Oltre 500 delegati da tutto il mondo, a Budapest, per partecipare alla riunione del World Jewish Congress
di Vittorio Pavoncello
Oltre 500 delegati da tutto il mondo, arriveranno a Budapest, per partecipare alla riunione del World Jewish Congress, dal 5 al 7 maggio.
La scelta della capitale magiara non è casuale.
Da qualche tempo arrivano dall’Ungheria, segnali preoccupanti, legati alla massicia presenza nel Parlamento, di forze xenofobe e razziste che si richiamano, neanche velatamente, alle ideologie naziste.
Qualche tempo fa lo Jobbik, il partito estremista, propose la schedatura degli ebrei ungheresi.
A marzo, il Premier Viktor Orban modifica la Costituzione, una sorta di golpe bianco, con limitazioni per il potere giudiziario, limitazioni alla libertà di stampa, i diritti riconosciuti soltanto alle coppie eterosessuali e sposate, partiti politici dichiarati fuorilegge, gli studenti che hanno usufruito di borse di studio che non potranno lasciare il Paese per 10 anni, non si potrà dormire in strada.
Un tornare indietro di 50 anni.
Soltanto pochi giorni dopo, il Premier decide di conferire importanti premi ufficiali a personaggi legati al mondo dell’estremismo intollerante, viene premiato l’archeologo Kornel Bakay, tristemente noto per le sue teorie antisemite.
Viene premiato il giornalista Ferenc Szaniszlo, della Echo tv, considerata vicina al partito del Premier, che definì, in un programma televisivo, scimmie, i rom.
La terza onorificenza viene assegnata a Janos Petras, cantante del Gruppo Rock Karpatia, una band che nelle sue canzoni inneggia all’odio razziale e molto vicina alla Guardia Ungherese, formazione paramilitare,diventata fuorilegge per le sue idee violente
Tutte situazioni preoccupanti dove il Governo ungherese è protagonista, forse perchè il Partito Jobbik ha il 17% e 40 deputati al Parlamento.
Legittima la preoccupazione delle Comunità ebraiche mondiali.
L’Italia ebraica parteciperà con una folta pattuglia, il Presidente UCEI, Avv. Renzo Gattegna, il vice Roberto Jarach, Coby Benatoff delegato del WJC, Eva Ruth Palmieri consigliere UCEI e, invitato a parte, il Presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici.
Ma non è questa, secondo me, la strada da percorrere.
La Storia ci ha insegnato che nell’indifferenza accadono le barbarie più atroci, il prezzo che il mondo ha dovuto pagare per sconfiggere questa ideologia,è stato altissimo.
Oggi in un momento di grave crisi economica, Partiti o Gruppi o Formazioni che si richiamano a queste idee, si stanno riaffacciando più aggressive e minacciose che mai.
L’Ungheria fa parte dell’Unione Europea, è di ieri la notizia che la Commissione Europea ha bocciato la proposta ungherese di aiuti economici perchè i parametri non sono idonei, decisione che ha scatenato l’ira di Orban, il quale accusa la UE di doppiopesismo, asserisce che per l’Italia è stata fatta un’altra valutazione.
Allora la strategia deve essere diversa.
In una Germania uscita distrutta dal primo conflitto mondiale, fecero facile presa le idee di chi individuava nel diverso, la causa di tutti i suoi mali.
Quando, Hitler identificò negli ebrei il male da estirpare, il loro sterminio, come quello dei gay, dei rom e sinti, dei minorati psichici e fisici, sembrò cosa normale per il Popolo tedesco.
Tutte queste vittime, salvo rarissime eccezioni, furono lasciate sole, nessuno prese le loro difese.
Questo errore non deve ripetersi.
Il razzismo, la xenofobia, il nazismo sono argomenti che devono interessare tutta la società civile, non deve essere una lotta soltanto degli ebrei.
Sarebbe giusto e bene se le comunità ebraiche dei Paesi europei che aderiscono alla UE, presentassero ai loro rispettivi Governi, una denuncia ufficiale, che dovrà essere portata all’interno dell’Europarlamento.
Sono loro a dover vigilare contro rigurgiti razzisti e nazisti in Europa, senza girarsi da un’altra parte.
Chi non si adegua ai principi di democrazia e tolleranza è inevitabilmente fuori, senza appelli e senza ripensamenti.
Non è un caso, però, che in risposta al Congresso WJC, sia stata organizzata ed autorizzata, una manifestazione neonazista.
Mai più soli.
http://www.huffingtonpost.it/vittorio-pavoncello/oltre-500-delegati-da-tut_b_3217921.html
#2Parvus
Per vendetta, se faranno il congresso mondiale dei scemi, pretesteremo noi.
#3Emanuel Baroz
@Parvus: hahaha! Mi sembra giusto! 😉
#4Emanuel Baroz
Orban al Congresso ebraico: No all’anti-semitismo. Ma tace su Jobbik
BUDAPEST, 5 mag. – Il governo ungherese dichiara “tolleranza zero” verso gli episodi di anti-semitismo. Lo ha detto il primo ministro Viktor Orban, aprendo i lavori del Congresso ebraico mondiale, a Budapest. Nel suo discorso il premier ha ammesso che l’anti-semitismo sta crescendo in Ungheria e in tutta Europa, a suo avviso anche a causa della crisi economica. Ma esso, ha aggiunto, “è inaccettabile e non può essere tollerato”. È dovere morale” del governo “dichiarare tolleranza zero verso l’anti-semistismo”, ha detto Orban, davanti alla platea di 600 delegati.
Nonostante gran parte dei presenti abbiano applaudito ad alcuni passaggi del discorso del premier, il Congresso ha anche espresso dispiacere per il fatto che Orban non abbia parlato in modo specifico del partito estremista Jobbik, più volte protagonista con i suoi parlamentari di insulti ed episodi anti-semiti. “Il primo ministro – si legge in una nota del Congresso – non affronta la vera natura del problema, la minaccia posta dagli anti-semiti in generale e dal partito di estrema destra Jobbik in particolare. Ci dispiace che il signor Orban non abbia fatto riferimento ad alcun incidente anti-semita o razzista nel Paese, e non abbia fornito rassicurazioni sufficienti del fatto che una chiara linea è stata tracciata tra il suo governo e la frangia di estrema destra”. Al voto del 2010, Jobbik ha ottenuto quasi il 17% delle preferenze.
A puntare il dito in particolare contro il partito Jobbik è stato Ronald Lauder, presidente del Congresso, che aveva chiesto a Orban di esprimersi in merito. “Attraverso il suo anti-semitismo, la sua ostilità ai rom e le sue farneticazioni paranoiche – ha detto Lauder, i cui nonni materni sono nati nati proprio in Ungheria – Jobbik sta trascinando il buon nome dell’Ungheria nel fango. Gli ebrei ungheresi hanno bisogno che lei (Orban, ndr) prenda una posizione ferma e decisa”. Durante l’Olocausto, circa 550mila ebrei ungheresi persero la vita. Attualmente in Ungheria, che ospita la maggiore comunità ebraica dell’Europa dell’est, vivono circa 100mila ebrei.
Ieri, i leader di Jobbik avevano denunciato il Congresso ebraico mondiale, sostenendo che la decisione di tenere la riunione in Ungheria sia una “aperta provocazione”. La sessione plenaria del Congresso si sta tenendo fuori da Israele solo per la seconda volta dal 1966, per concentrarsi proprio sull’anti-semitismo in Ungheria e in tutta Europa. “Il nostro Paese – ha dichiarato Marton Gyongyosi, deputato di Jobbik, davanti a una folla di mille persone – è vittima della sottomissione sionista, una colonia presa di mira dal sionismo dove noi, cittadini locali, giochiamo solo una piccola parte. Solo una dimostrazione di forza è efficace contro l’avanzata sionista”. Dal canto suo, il presidente del partito, Gabor Vona, ha detto che gli ungheresi non dovrebbero “leccare i piedi” degli ebrei. “I conquistatori, gli investitori e gli espansionisti israeliani – ha aggiunto – dovrebbero cercare un Paese in un’altra parte del mondo perché l’Ungheria non è in vendita”.
(Fonte: LaPresse, 5 maggio 2013)
#5Giovanni Bellin
Non sono ebreo, ma sono una vittima dell’attuale governo ungherese.
La situazione è estremamente grave.
Incomprensibile la posizione europea e, per quanto mi riguarda, la presa di posizione dell’Ambasciata di Italia.
La mia storia su veritaterrene.blogspot.com