Hezbollah esce allo scoperto: “pronti a ricevere armi da Damasco per attaccare Israele”
La Siria pronta a fornire armi sofisticate agli Hezbollah libanesi, secondo Hassan Nasrallah, a capo delle milizie sciite libanesi Hezbollah. Nasrallah si è espresso come è solito fare in un video-messaggio in occasione del 25esimo anniversario della nascita di Al-Nour, la radio di proprietà di Hezbollah . Ha parlato dei raid dell’aviazione israeliana in Siria, e della possibile risposta siriana. Il leader di Hezbollah è stato chiarissimo: «nel mondo arabo ci sono persone che vorrebbero che la Siria bombardi Israele per vendicarsi degli ultimi attacchi – ha detto Nasrallah – ma la migliore risposta che può dare la Siria non è quella di bombardare Israele ma di rendere più forte Hezbollah fornendoci armi potenti e sofisticate con le quali saremo noi a colpire Israele. Questa sarà un risposta più potente dei bombardamenti». Ed ha poi aggiunto: «siamo pronti a ricevere dalla Siria armi di qualità che renderanno Hezbollah fortissimo e che ci permetteranno di attaccare il nemico e di riprenderci il Golan occupato». Nasrallah ha poi confermato il tradizionale appoggio siriano al suo movimento, ma non ha precisato se la Siria stia effettivamente per inviare le armi
Si tratta comunque di una risposta dura, proveniente dal Libano, ai tre raid, l’ultimo dei quali il cinque maggio, con i quali l’aviazione israeliana ha colpito in Siria. Israele afferma di aver colpito depositi di armi, forse pronte ad essere inviate agli Hezbollah. La Siria ha minacciato di rispondere in caso di ulteriori raid, e ha fatto sapere di aver spostato delle batterie terra-aria e terra-terra. Sulle alture del Golan, che sono al confine tra Israele, Siria e Libano, si è notato in questi giorni un incremento della presenza militare israeliana.
(Fonte: Euronews, Rights Reporter 10 Maggio 2013)
Nella foto in alto: il leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, durante il suo videomessaggio del 9 Maggio scorso
#1Emanuel Baroz
10/05/2013 Rona Ramon, che ha perso il marito, l’astronauta Ilan Ramon, nello schianto dello space shattle Columbia nel 2003 e nel 2011 il loro unico figlio Assaf in un incidente d’esercitazione dell’aviazione israeliana, giovedì ha posato la prima pietra di un aeroporto internazionale che sarà intitolato ai loro nomi e che sorgerà a Timna, poco a nord di Eilat. Fra 4 anni il nuovo aeroscalo sostituirà l’attuale aeroporto di Eilat.
10/05/2013 “Vi sono quelli che vogliono che la Siria si vendichi e bombardi Israele, ma la risposta siriana sarà quella di fornire armi migliori e più forti alla nostra lotta armata”. Lo ha detto il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, parlando alla radio del gruppo in occasione del suo 25esimo anniversario. Nasrallah ha aggiunto che il suo gruppo intende contribuire alla “liberazione del Golan siriano occupato”.
10/05/2013 Il Governatore della Banca d’Israele, Stanley Fischer, ha definito “coraggiosa” la proposta di bilancio del ministro Yair Lapid aggiungendo che essa, nonostante la complessa riorganizzazione di entrate e spese, imposta un responsabile percorso in avanti. “Come ha detto il ministro delle finanze – ha osservato Fischer – tutta la popolazione dovrà sostenere l’onere. Alla fine dei conti, ripristinare la stabilità di bilancio rafforzerà la capacità di ripresa dell’economia dagli shock, aiuterà l’economia a realizzare il suo potenziale di crescita e sosterrà il benessere della popolazione nel suo complesso”.
10/05/2013 Il presidente siriano Bashar Assad ha dichiarato che “la Siria darà tutto a Hezbollah in cambio del suo sostegno al governo di Damasco”. Lo ha riferito il quotidiano libanese Al-Akhbar, affiliato a Hezbollah, secondo il quale Assad ha aggiunto che la Siria avrebbe adottato i metodi di Hezbollah contro Israele.
10/05/2013 La Turchia ha stazionato un veicolo specializzato della difesa, con una squadra di otto esperti in armi chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari incaricati di esaminare i feriti siriani al confine per assicurarsi che non siano vittime di armi chimiche. Lo ha riferito giovedì l’agenzia statale turca Anadolu, citando il ministro degli esteri Ahmet Davutoglu.
10/05/2013 Israele, come gli Stati Uniti, ha chiesto alla Russia di non procedere con la prevista vendita alla Siria di un moderno sistema di difesa anti-aerea. Lo hanno confermato giovedì fonti diplomatiche israeliane.
10/05/2013 La Gran Bretagna ritiene ”molto probabile” che il governo siriano abbia usato armi chimiche, mentre dice di non avere “alcuna prova fino ad oggi” che lo stesso abbiano fatto forze dell’opposizione siriana in lotta per rovesciare il presidente Bashar Assad. Lo ha detto giovedì un portavoce del primo ministro britannico David Cameron.
10/05/2013 Facebook Inc. è in trattative avanzate per acquistare per 500 milioni di dollari Waze Ltd, l’azienda israeliana del sistema di navigazione satellitare studiato per evitare la congestione del traffico. In gennaio si era avuta notizia che Waze era in trattative con Apple Inc. per un valore di 400 milioni, ma l’affare non si era concretizzato. Se andrà in porto, questo sarà il terzo acquisto fatto in Israele da Facebook che nel 2012 ha comprato Face.com (riconoscimento facciale) per 60 milioni di dollari e nel 2011 l’azienda di app per mobile Snaptu, per 70 milioni.
09/05/2013 Il ministro israeliano della giustizia Tzipi Livni, capo della squadra israeliana per i negoziati di pace con i palestinesi, ha ringraziato il Segretario di stato Usa, John Kerry, per i suoi continui sforzi volti a rilanciare il processo di pace nella regione. “Siamo in una situazione di stallo diplomatico – ha detto Tzipi Livni – ma gli sforzi di Kerry potrebbero modificare questo stato di fatto”.
09/05/2013 Nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente della confederazione sindacale Histadrut Ofer Eini, il ministro israeliano delle finanze Yair Lapid ha parlato mercoledì sera delle misure di austerità che dovrebbero entrare in vigore con la legge di bilancio. “Abbiamo tassato anche i ricchi e i beni di lusso – ha detto Lapid – abbiamo alzato l’imposta sulle società e abbiamo tagliato gli stipendi di parlamentari e ministri. I tagli hanno riguardato anche gruppi considerati finora intoccabili. Abbiamo completamente cambiato la distribuzione del peso economico. Certo – ha concluso il ministro – Tutti vorrebbero che il conto per il deficit dello Stato lo pagasse qualcun altro, ma non ci sono miracoli in questo genere di cose. Non intendo distribuire soldi che lo Stato non ha: non saremo come Grecia, non sotto la mia responsabilità”.
09/05/2013 Il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu, intervistato mercoledì, ha accusato il presidente siriano Bashar al-Assad di ricorrere a una nuova strategia di ”pulizia etnica” allo scopo di creare una zona esclusiva per la sua setta alawita.
09/05/2013 I caschi blu continuano a monitorare la linea di cessate il fuoco tra Siria e Golan israeliano, ma hanno spostato alcuni osservatori a causa della precaria situazione della sicurezza dovuta al conflitto che imperversa in Siria. Lo hanno comunicato mercoledì le Nazioni Unite.
09/05/2013 Il parlamento giordano ha votato a favore della proposta di espellere l’ambasciatore israeliano dalla capitale, Amman, e ritirare quello giordano da Israele come reazione a quelle che i parlamentari giordani definiscono “le azioni di Israele verso i luoghi sacri dell’islam e del cristianesimo a Gerusalemme” (riferimento a tafferugli avvenuti martedì fra palestinesi che insultavano fedeli ebrei e agenti di polizia israeliani, e al fermo con interrogatorio per alcune ore del mufti di Gerusalemme, sospettato d’aver fomentato i disordini). La mozione, non vincolante, sarà inviata al governo giordano, ma non potrà essere attuata senza l’approvazione della Corona hascemita. Il presidente Shimon Peres ha reagito alla decisione del parlamento giordano ribadendo che “la pace con la Giordania ci è cara e noi continueremo a rispettare tutti i luoghi santi di tutte le religioni, e a fare di tutto per mantenerli sicuri, come concordato negli accordi di pace”.
09/05/2013 Si apprende che nei mesi scorsi Forze di Difesa e servizi di sicurezza israeliani hanno scoperto strutture paramilitari di Hamas nell’area di Ramallah (Cisgiordania) che dovevano servire per realizzare vari attentati terroristici (ordigni esplosivi, rapimenti, costruzione di razzi). Arrestati e incriminati due membri chiave della cellula terroristica.
09/05/2013 “Il ricorso al boicottaggio accademico contro Israele è vergognoso e arbitrario. Israele è una democrazia in cui tutti possono esprimere le proprie opinioni, quali che siano. Boicottare non è compatibile con un aperto dialogo democratico”. Lo ha detto mercoledì Israel Maimon, presidente della quinta edizione della President’s Conference, reagendo alla decisione del fisico britannico Steven Hawking di boicottare l’evento (in programma per giugno a Gerusalemme). Scrive il Guardian che Hawking ha inviato una lettera al presidente israeliano Shimon Peres dicendogli che ha deciso di aderire al boicottaggio su sollecitazione dei suoi colleghi palestinesi. Secondo Maimon, la decisione di Hawking è tanto più inaccettabile alla luce dello “spirito di libertà” che è sempre stato alla base delle sue attività accademiche e umane.
09/05/2013 “Il regime siriano ha i missili e li deve usare contro Israele, non contro il popolo siriano”. Lo ha detto mercoledì l’ex vice capo del politburo di Hamas, Mousa Abu Marzook.
09/05/2013 Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dato mercoledì il suo pieno appoggio al ministro delle finanze Lapid e alla sulla proposta di bilancio, dicendo che non intende interferire nella sua elaborazione, ad eccezione di questioni relative al budget per la sicurezza.
08/05/2013 “Non stiamo intervenendo nella guerra civile siriana – ha ribadito martedì il ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon – ma abbiamo posto delle linee rosse, che sono i trasferimenti di armi a organizzazioni terroristiche o le violazioni della nostra sovranità. In ognuno di questi casi agiremo a difesa della sicurezza di Israele. Le forze sul campo hanno avuto istruzione di reagire ogni volta che venga aperto il fuoco verso Israele da una fonte identificata”.
08/05/2013 Miliziani di Hamas a Gaza hanno disperso una manifestazione di sostenitori del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina scesi in strada martedì, nel sud della striscia di Gaza, per protestare contro gli attacchi aerei in Siria attribuiti a Israele. Secondo testimoni locali, i miliziani di Hamas hanno anche aggredito la troupe di un’emittente tv che sostiene il presidente siriano Bashar Assad.
08/05/2013 ”Il Golan diventerà la prima linea della resistenza armata”. Lo ha detto martedì il presidente siriano Bashar Assad durante un incontro con il ministro degli esteri iraniano Ali Akbar Salehi, il quale dal canto suo ha dichiarato: ”Siamo con voi e non permetteremo che la Siria cada nelle mani di Israele, degli Stati Uniti o di qualsiasi altro infedele”. Ne hanno dato notizia l’emittente libanese Al-Mayadeen e l’agenzia ufficiale siriana Sana.
08/05/2013 Il regime siriano avrebbe intenzione di permettere a fazioni terroristiche palestinese di operare attraverso il confine del Golan per compiere attentati contro Israele. Lo ha scritto lunedì il quotidiano siriano Al Watan, secondo il quale l’iniziativa verrà discussa in imminenti riunioni tra le autorità siriane e i capi di alcune fazioni palestinesi, stando a quanto ha dichiarato Khalid Abd al-Majid, segretario generale del Fronte di Lotta Popolare Palestinese.
08/05/2013 Siria. Ribelli siriani della Brigata Martiri dello Yarmouk hanno annunciato martedì d’aver fermato un gruppo di caschi blu filippini della forza di osservazione Onu sulla linea di cessate il fuoco tra Siria e Golan israeliano, dicendo di volerli proteggere dai combattimenti a dalle bande criminali della zona. Una portavoce Onu ha confermato il sequestro dei quattro filippini mentre erano in servizio di pattuglia nei pressi della zona dove, nel marzo scorso, altri osservatori Onu erano stati sequestrati per tre giorni da forze siriane ribelli.
08/05/2013 Il ministro israeliano delle finanze Yair Lapid ha difeso martedì il suo progetto di bilancio, vivacemente attaccato dall’opposizione, dicendo: ”Questo è esattamente ciò che significa assunzione di responsabilità: fare ciò che è difficile pur sapendo che molta gente sarà in collera con voi”. Lapid ha detto che non intende fare come quei politici “spreconi” di altri paesi che non hanno resistito alle pressioni e hanno portato i loro paesi al disastro economico, e ha promesso che nell’arco di due anni Israele sarà un paese ”completamente diverso”. “Per la prima volta dopo anni – ha spiegato – la classe media israeliana non è l’unica a pagare il prezzo. Questa volta siamo andati anche dove nessuno osava mettere mano, settori che fino ad oggi erano politicamente immuni: imposta sulle società e sugli articoli di lusso, legge per incentivare l’investimento di capitale”. Lapid ha aggiunto che, anche se la classe media verrà danneggiata nel breve termine dai tagli di bilancio, a lungo termine i tagli serviranno per abbattere il costo della vita, aumentare i posti di lavoro, far scendere i prezzi delle case e arrivare a una più equa distribuzione degli oneri sociali.
08/05/2013 Un altro colpo di mortaio è caduto martedì mattina a Tel Fares, vicino al confine del Golan con la Siria. Lo ha riferito Radio Israel precisando che anche questo incidente, come quelli della mattina precedente, sembra essere un’accidentale effetto collaterale di combattimenti tra ribelli e forze del regime di là del confine.
(Fonte: Israele.net)
#2Emanuel Baroz
Hezbollah viene allo scoperto: “armi potenti dalla Siria per attaccare Israele”
di Sharon Levi
Hezbollah ha fatto cadere il velo di ipocrisia che circonda il suo ruolo nel conflitto siriano e finalmente ammette che sta per ricevere dalla Siria “armi molto potenti con le quali attaccare Israele” e addirittura “riconquistare il Golan”.
A parlare in modo molto chiaro è stato il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, durante un discorso fatto in occasione del 25esimo anniversario della nascita di Al-Nour, la radio di proprietà di Hezbollah.
Nasrallah è stato chiarissimo: «nel mondo arabo ci sono persone che vorrebbero che la Siria bombardi Israele per vendicarsi degli ultimi attacchi – ha detto Nasrallah – ma la migliore risposta che può dare la Siria non è quella di bombardare Israele ma di rendere più forte Hezbollah fornendoci armi potenti e sofisticate con le quali saremo noi a colpire Israele. Questa sarà un risposta più potente dei bombardamenti». E poi ha aggiunto: «siamo pronti a ricevere dalla Siria armi di qualità che renderanno Hezbollah fortissimo e che ci permetteranno di attaccare il nemico (Israele n.d.r.) e di riprenderci il Golan occupato».
Ma a quali armi si riferisce il capo di Hezbollah? Secondo molti esperti israeliani si riferisce sia alle armi chimiche che ai missili Fateh 110 di fabbricazione iraniana in grado di colpire quasi tutto il territorio israeliano. Poi ci sono i missili Scud, vecchi ma potenti e, soprattutto, in grado di trasportare testate non convenzionali. Infine ci sarebbero i missili M-600, che sono la versione siriana dei Fateh 100 riadattati come missile antinave, un ordigno che se posizionato sulle coste libanesi metterebbe a rischio qualunque nave nel raggio di 120 Km.
Le dichiarazioni di Nasrallah non sono da prendere alla leggera. Hezbollah è il vero pericolo per Israele, lo ha detto più volte Netanyahu che ha avvertito anche che non permetterà che certe armi finiscano in mano al gruppo terrorista libanese teleguidato da Teheran. Quello che ha detto ieri Nasrallah conferma che i raid aerei israeliani erano quindi più che giustificati.
Quello che continua a rimanere incomprensibile è piuttosto il comportamento dell’Europa e di UNIFIL. La dichiarazione di Hassan Nasrallah non è una cosuccia da niente, è una vera e propria dichiarazione di intenti che dice: Hezbollah intende armarsi con armi potenti per attaccare Israele. Il silenzio e la mancanza di una seppur minima reazione che ha circondato questa vera e propria dichiarazione di guerra da parte di Hezbollah nei confronti di Israele è una cosa del tutto inconcepibile. Sembra quasi che le parole del capo di uno dei gruppi terroristici più potenti al mondo non valgano nemmeno una parola.
Composte le reazioni in Israele. In fondo le parole di Nasrallah non fanno altro che confermare la linea sin qui adottata dal Governo israeliano. Tuttavia non si può negare che queste parole preoccupano e non poco. In allerta tutti i sistemi di monitoraggio del terreno in Siria per individuare nuovi convogli pronti a consegnare le armi a Hezbollah. Non saranno certo le minacce di ritorsione a fermare Israele e se la Siria cercherà di consegnare i suoi mezzi di morte a Hezbollah (com’è presumibile che farà) i caccia israeliani interverranno di nuovo. Potenziati ulteriormente i sistemi di difesa nel nord di Israele. In allerta massima tutte le strutture di intelligence.
Israele non sottovaluta le minacce di Hezbollah, anzi, le prende terribilmente sul serio e agirà in ogni modo per impedire ai terroristi sciiti libanesi di venire in possesso di queste armi e quindi di passare dalle parole a fatti.
http://www.rightsreporter.org/hezbollah-viene-allo-scoperto-armi-potenti-dalla-siria-per-attaccare-israele/