In Parlamento il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo dimostra ancora una volta il proprio pregiudizio contro Israele
Roma – “Il 5 giugno verrà inaugurata la Coppa UEFA di calcio under 21 in Israele. Ora il 5 giugno è una data particolare perché è la data in cui Israele attaccò e occupò la Cisgiordania, Gaza, le alture del Golan e parte del Sinai. Quindi rappresenta una giornata di conquista per Israele e probabilmente l’inizio della sofferenza per molte altre popolazioni. Gli israeliani in questo momento stanno praticando discriminazione e violenza anche in ambito sportivo perché si stanno distruggendo stadi, stanno facendo ostruzionismo agli eventi che prendono in considerazione il lato palestinese. Noi crediamo che neppure lo sport possa esimersi dal rispetto dei diritti umani e che un evento così importante a livello mondiale debba chiaramente essere sotto l’occhio della riflessione collettiva anche da questo punto di vista. Quindi, mi rivolgo al Ministro Idem, il nostro Ministro dello sport, chiedendo che il 5 giugno non rimanga in silenzio ma esprima la nostra solidarietà al popolo palestinese che non può godere della libertà di questi eventi come tutti gli altri popoli liberi“.
Con queste parole , seguite da applausi dei rappresentanti dell’M5S edi SEL, il deputato del Movimento Cinque Stelle Manlio di Stefano, già a noi noto per aver scritto il 5 Maggio scorso sulla propria pagina Facebook che “E’ sconcertante che Israele possa bombardare sostanzialmente chiunque senza alcuna reazione degli stati “democratici” occidentali“, ha utilizzato il proprio tempo a disposizione il 21 Maggio scorso alla Camera dei Deputati durante il question-time al Governo.
Quel che stupisce di questo intervento non è solo la quantità di idiozie e falsità dette in così poco tempo (la Guerra dei Sei Giorni fu una guerra in cui lo Stato di Israele si difese dalla aggressione dei paesi confinanti, e solamente vincendola riuscì a salvare se stesso e il proprio popolo, e nel tempo Israele ha restituito la Penisola del Sinai all’Egitto e si è poi ritirato dalla Strscia di Gaza, passando il controllo della stessa e di parte della Cisgiordania alle varie autorità palestinesi, nell’ottica dell’accordo “terra in cambio di pace”), quanto piuttosto il fatto che nonostante tutti i problemi che l’Italia ha in questo periodo, ci siano dei deputati che utilizzino il proprio tempo a disposizione per invitare il Governo italiano ad un boicottaggio antisraeliano in ambito sportivo. Siamo proprio sicuri che le finali dell’Europeo Under 21 in Israele siano una priorità per i politici italiani? Piuttosto siamo curiosi di sapere se e quando risponderà il Movimento Cinque Stelle alle domande che abbiamo posto in più di una occasione, e quando chiarirà Beppe Grillo la propria posizione e quella del Movimento di cui è leader indiscusso a proposito di Israele.
Infine una piccola annotazione in ambito comunicativo: il “cittadino” Di Stefano aveva pubblicato sulla propria pagina Facebook anche il video del suo intervento (per il quale aveva ammesso di essersi informato su Wikipedia e su siti di propaganda palestinese….), che dopo qualche giorno è miracolosamente sparito, ma per fortuna qualcuno ha fatto in tempo a salvarlo.
Thanks to Progetto Dreyfus
Nella foto in alto: Manlio di Stefano, deputato del Movimento Cinque Stelle, durante il proprio intervento alla Camera dei Deputati il 21 Maggio scorso
#1Emanuel Baroz
Movimento 5 Stelle contro Israele: assurdo intervento dell’On. Di Stefano
di Sharon Levi
Quello a cui si è assistito ieri alla Camera dei Deputati italiani è stato un vero e proprio attacco del Movimento 5 Stelle contro Israele che mostra ancora una volta, se ve ne fosse bisogno, come la pensa il partito di Grillo in merito allo Stato Ebraico.
Il “cittadino” Manlio Di Stefano parlando a nome del Movimento 5 Stelle (qui il video: http://vimeo.com/66878271) ha chiesto al Governo Italiano che in occasione della inaugurazione della fase finale del campionato europeo di calcio Under 21 che si terrà in Israele dal 5 al 18 giugno 2013 lo stesso Governo (non si sa se nella persona del Ministro dello sport, Josefa Idem, oppure in quello degli Esteri, Emma Bonino) prendano posizione contro Israele ricordando durante la cerimonia di inaugurazione che lo stesso giorno (5 giugno) del 1967 ebbe inizio la guerra dei sei giorni che portò sotto il controllo di Israele la Penisola del Sinai, la Striscia di Gaza, le Alture del Golan e una parte della Cisgiordania. Non solo, il deputato del Movimento 5 Stelle è andato oltre accusando Israele di “distruggere gli stadi” e di “fare discriminazione anche in ambito sportivo” in quanto Israele farebbe “ostruzionismo agli eventi che prendono in considerazione il lato palestinese”. E così ha chiesto al Ministro dello Sport, Josefa Idem, che “il 5 giugno non rimanga in silenzio ma esprima la nostra solidarietà (dell’Italia) al popolo palestinese che non può godere della libertà di questi eventi come tutti gli altri popoli liberi”.
Ora, a parte che la guerra dei sei giorni fu una operazione prettamente preventiva e difensiva da parte di Israele contro tre stati arabi (Egitto, Siria e Giordania) che si apprestavano ad attaccare lo Stato Ebraico così come avevano fatto in precedenza all’atto della nascita di Israele, quindi l’On. Di Stefano dimostra una certa ignoranza in materia se non un comportamento discriminatorio verso Israele. Non solo, Di Stefano dimentica di sottolineare che Israele ha restituito la Penisola del Sinai all’Egitto mentre parte della Cisgiordania e la Striscia di Gaza sono passati in mano ai palestinesi, il tutto nel contesto dello scambio “terra in cambio di pace” uno scambio che purtroppo non ha portato a niente, tantomeno alla pace. Infatti l’On. Di Stefano dovrebbe sapere (ma siamo sicuri che lo sa, fa solo finta di dimenticarsene) che il maggior ostacolo alla pace regionale arriva dalla minaccia rappresentata da Hamas che controlla la Striscia di Gaza, che è stato Hamas a mettere batterie di missili nello stadio di Gaza City e che quindi l’aviazione israeliana è stata costretta a colpirlo durante l’operazione “pilastro di difesa”, una operazione scattata a seguito del continuo lancio di missili (diverse centinaia) da Gaza verso la popolazione civile del sud di Israele. Di Stefano poi si inventa una presunta “discriminazione sportiva” (lui dice “anche sportiva” come a sottolineare che Israele si comporta in modo discriminatorio verso i palestinesi) quando in effetti gli unici a fare discriminazione anche in ambito sportivo sono gli islamisti di Hamas che ancora poche settimane fa hanno impedito alle donne di partecipare alla maratona di Gaza organizzata dall’Onu (http://www.thepostinternazionale.it/mondo/palestina/le-donne-non-possono-correre-alla-maratona-di-gaza)e che un evento sportivo misto (partita di calcio tra giovani palestinesi e israeliani) è stato duramente condannato da Fatah ancora pochi giorni fa. E allora, chi fa discriminazione in ambito sportivo?
In realtà l’intervento dell’On. Manlio Di Stefano a nome del Movimento 5 Stelle, seppur all’apparenza pacato, è un vero e proprio intervento a gamba tesa contro lo Stato Ebraico e contro lo svolgimento delle finali del campionato europeo under 21 in Israele, un intervento che, come al solito, dietro alla presunta difesa dei Diritti dei palestinesi nasconde un profondo sentimento antisemita. Non si potrebbe spiegare altrimenti una così massiccia dose di menzogne ed omissioni in uno spazio di tempo così ristretto. Una dimostrazione di odio verso Israele che ha pochi precedenti nel Parlamento italiano.
Ora la domanda è una sola: visto che l’On. Manlio Di Stefano parlava a nome e per conto del Movimento 5 Stelle, la direzione in politica estera del M5S sarà questa? La domanda la facciamo perché nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle non c’è alcun accenno alla politica estera e in tanti ci chiedevamo quale posizione avrebbe assunto il partito di Grillo in merito al conflitto israelo-palestinese, anche se qualche sospetto lo avevamo dopo aver sentito il parere di Grillo sull’Iran e visto alcuni commenti fortemente antisemiti sul blog di Grillo. Ora ne abbiamo la certezza. Il Movimento 5 Stelle è contro Israele e a favore del terrorismo di Hamas e degli Stati, come l’Iran, che hanno fatto della distruzione dello Stato di Israele un obbiettivo politico. Complimenti ai grillini per condividere con Hamas, Iran e tanti altri questo obbiettivo.
http://www.rightsreporter.org/movimento-5-stelle-contro-israele-assurdo-intervento-dellon-di-stefano/
#2Emanuel Baroz
CHIARIMENTO RISPETTO ALLA NOSTRA POSIZIONE SU M5S
In questi giorni abbiamo pubblicato post sul Movimento Cinque Stelle e sui relativi collegamenti ad Israele ed al mondo ebraico.
Il nostro intento, attraverso anche forti provocazioni – che è uno stile che usiamo spesso, a prescindere dai temi trattati – non è certo quello di criminalizzare l’intero M5S e soprattutto quello di gettar fango ai loro elettori e alle loro buone intenzioni. Ma rendere pubblica i tratti incerti di molti dirigenti e di moltissimi sostenitori apertamente antisionisti e spesso antisemiti, fa parte del nostro lavoro. Il M5S non si aspetti un trattamento di favore perché alcuni dei temi trattati (come quello della lotta alla corruzione) sono sacrosanti e condivisibili. Alcune delle domande poste questi giorni continuano ad essere valide, se tra i nostri follower ci sono sostenitori di Grillo (e senz’altro ce ne sono, anzi sono i benvenuti come gli altri), chiediamo loro di aiutarci a far luce:
– Come mai sul blog di Casaleggio e Co. vengono tollerati commenti apertamente razzisti ed antisemiti su ebrei/banchieri ed Israele mentre altri commenti (ad esempio quelli denigratori sulla gestione economica del M5S) vengono puntualmente cancellati?
– Come mai un deputato della commissione esteri può esprimersi liberamente contro Israele (citando fonti palesemente false) senza che il movimento prenda posizione in merito ed in seguito nessuno prenda le distanze da tale intervento?
– Grillo ha più volte attaccato Israele, sia da comico che da politico, perché sostenitori e dirigenti non hanno mai preso le distanze da questo comportamento? E’ possibile conoscere la linea ufficiale del M5S su Israele?
– Nel M5S ci sono personaggi come il professore Antonio Caracciolo, antisemita, sono noti i contatti con il partito di estrema destra francese della LePen e l’accostamento con Di Stefano di CasaPound Italia. E’ possibile conoscere qualcosa di più sui motivi con questi individui xenofobi, razzisti, revisionisti e con dubbie idee?
– Come mai i grillini contestano i Viaggi della Memoria e nel dibattito interno non abbiamo sentito sollevarsi alcuna voce di disapprovazione sulla pericolosità di certe scelte? Stessa condotta ambigua e poco trasparente si è avuta nell’attacco vergognoso di Grillo a Gad Lerner e in occasione dell’ “epurazione” di Sasson dal M5S, con valanghe di insulti sulla lobby ebraica che tentava di impossessarsi del Movimento. Qualcosa da dire al riguardo?
La lista degli indizi è ancora molto lunga e non vogliamo tediarvi oltre, ci piacerebbe già ricevere delle chiare risposte a quanto sopra. Progetto Dreyfus nasce per fare informazione sul mondo ebraico e su Israele e per controinformare arginando millantatori, bugiardi e cattiva informazione anche quando si cela dietro le dichiarazione di dirigenti e ai sostenitori di un movimento con buone intenzioni.
Non riteniamo Beppe Grillo un pericolo diretto per la democrazia, ma teniamo, con molta forza e convinzione, a mettervi in guardia rispetto ai pericolosi personaggi che girano intorno al M5S e a creare le basi per una riflessione che possa coinvolgere tutti i loro simpatizzanti.
Lo staff di Progetto Dreyfus
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=468715436538156&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1
#3Antonio Caracciolo
@Emanuel Baroz: Leggo solo adesso la citazione che mi riguarda e che mi qualifica come “antisemita”. Naturalmente respingo il termine che ha valenza penale. Ho già due cause in corso e non mi chiamo Silvio Berlusconi, per poter avere una schiera di avvocati al mio servizio. Non ritengo di dover fare altro che respingere l’insulto e di non dover spiegare nulla a persone di indubbia malafede. Se ci riferisce a quanto uscito sul quotidiano La Repubblica, nel mese di aprile, a firma di un tizio, riporto la nota di smentita che malgrado l’esistenz della legge sulla stampa Repubblica non mi risulta abbia ancora pubblicata: «».repubblica
#4Emanuel Baroz
beh, già che lei sappia leggere è di per se una notizia….
#5Emanuel Baroz
Israele: gli europei di calcio under 21 arma per i terroristi e gli odiatori
di Noemi Cabitza
Israele è quasi bloccato nelle risposte militari alle tante provocazioni che arrivano da parte di Hezbollah e di Hamas ed è attestato in posizioni prettamente difensive. A provocare questa situazione è l’avvicinarsi della data della fase finale degli europei di calcio under 21 che si terrà in Israele dal 5 al 18 giugno.
Infatti a Gerusalemme si rendono perfettamente conto che una risposta militare articolata a tali provocazioni provocherebbe una reazione da parte dei gruppi per il boicottaggio di Israele e dei tanti gruppi e sigle pacivendole che pullulano in tutto il mondo, reazioni che come sempre prescindono dal fatto che Israele abbia ragione o meno.
Ma se lo sanno a Gerusalemme lo sanno anche a Damasco, a Beirut, a Ramallah, a Gaza e, soprattutto, a Teheran. Per questo negli ultimi giorni sono aumentate le provocazioni sul Golan, lungo il confine con il Libano, a Gaza e in Cisgiordania ed è prevedibile che nei prossimi giorni e settimane aumenteranno ancora.
Proprio ieri il numero due di Hezbollah, Sheikh Naim Qassem, ha rilasciato una intervista alla TV libanese Al-Mayadeen, affiliata al gruppo terrorista libanese, nella quale parla apertamente di una “apertura del fronte del Golan” da parte della Siria e di Hezbollah. Qassem ha confermato che quando Assad ha parlato di espandere la guerra siriana alle alture del Golan e quindi a Israele “era molto serio” e che Hezbollah è pronto a fare la sua parte.
Della situazione di stallo in cui si è venuto a trovare Israele se ne sta approfittando anche l’Iran che, secondo fonti di intelligence israeliane, è deciso più che mai a trasferire armi sofisticate a Hezbollah e che approfitterà di questo periodo per farlo ben sapendo che difficilmente Israele effettuerà un raid sulla Siria con il rischio di una risposta armata siriana proprio durante lo svolgimento degli europei di calcio under 21.
E vogliamo parlare dei palestinesi? Lo Shin Bet è in fibrillazione. Ci sono una infinità di segnali che durante lo svolgimento degli europei di calcio under 21 i palestinesi intensificheranno le loro azioni violente nella speranza di attirare l’attenzione internazionale. Si parla addirittura di “terza intifada a tempo”, cioè una intifada studiata appositamente per quel periodo.
Insomma, le finali degli europei di calcio under 21 rischiano di trasformarsi nella migliore delle armi a disposizione dei terroristi di mezzo mondo e degli odiatori di Israele. Purtroppo anche in questo caso è evidente che l’odio anti-israeliano è talmente forte da rendere la vita degli israeliani tutt’altro che “normale” e che anche lo sport diventa non solo un motivo di discriminazione ma anche un mezzo per colpire militarmente Israele.
http://www.rightsreporter.org/israele-gli-europei-di-calcio-under-21-arma-per-i-terroristi-e-gli-odiatori/
#6Lili
Ignoranza…. E’imbarazzante vedere quanto queste persone sono ignoranti e impreparati
Non sono mai andati a studiare in modo approfondito e accurato
l’argomento e si permettono come parliamentari e figure pubbliche di fare
Queste figure ridicole in parlamento, puo simpatizzare x I palestinesi , ma da qui
a presentare la storia deformata e ‘ridicolo per un politico che sono certa non parla neanche l’inglese x poter affrontare un discorso o studio serio sul tema con studiosi internazionali
Remarra chiuso nel suo cerchio provinciale e limitato fino a sparira come politico
Mi dispice che ci siano questi tipi in Italia
#7Stefano Fox
Ma…avete letto la sua replica?!
Dopo lo strafalcione storico, il deputato grillino scrive alla comunità ebraica: “Disposto a incontrare chi vede violati i propri diritti”
di Marco Pasqua
Prima lo “strafalcione storico” sulla guerra dei Sei Giorni, condito da una serie di considerazioni mutuate, come ha fatto notare la comunità ebraica romana, dalle più “becere teorie antisioniste”. Infine, una lettera aperta agli ebrei romani. Niente scuse, ma solo una velata proposta di incontro. Manlio Di Stefano, il deputato grillino che, durante un intervento in Aula, lo scorso 21 maggio, si era riferito alla Guerra dei sei giorni come ad un «attacco» israeliano. Parole che hanno suscitato la reazione di Fabio Perugia, portavoce della comunità ebraica, che aveva definito i «grillini ignoranti», e li aveva invitati ad andare a lezione di storia.
In una lettera, inviata al Messaggero ma avente come destinatario la comunità ebraica, Di Stefano spiega, a proposito del suo intervento del 21 maggio: «Ho chiesto la parola in aula per invitare il Ministro dello Sport Josefa Idem a manifestare solidarietà al popolo palestinese, i cui diritti umani vengono violati quotidianamente, riferendomi nello specifico all’evento della Coppa Uefa under 21 che prenderà il via in Israele il 5 giugno, data che ci riporta alla Guerra dei Sei Giorni coi suoi 21.000 morti». «Un intervento – osserva Di Stefano – che ha suscitato spietati attacchi contro la mia persona e il MoVimento 5 Stelle tutto ed è stato oltremodo strumentalizzato attribuendogli significati storici e propagandistici che certamente non aveva».
Pur senza correggere le sue affermazioni storiche, il parlamentare spiega che «il M5S porta in sé la cultura antifascista e basta cercare in rete per trovare tutte le iniziative dei quattro Comuni amministrati dal M5S per il Giorno della Memoria oltre che l’iniziativa ‘Mi ricordo di te’ lanciata dal M5S Milano».
Quanto alla posizione del movimento capitanato da Beppe Grillo (al quale si erano rivolti gli ebrei, chiedendo lumi sulla linea ufficiale del M5S), Di Stefano sottolinea che «l’unica battaglia che il M5S intende portare avanti in Commissione Affari Esteri è quella contro la violazione dei diritti umani senza distinzione di bandiere e nazionalità. A tale scopo ci rendiamo disponibili a incontrare i rappresentanti di tutte le comunità che vedono violati i propri diritti nei molti conflitti ancora in corso».
Le critiche. Le affermazioni del deputato sulla Guerra dei Sei giorni sono anche state criticate dagli ebrei americani, dell’American Jewish Committee: «Dal momento che il MoVimento 5 Stelle afferma che tutte le dichiarazioni fatte da suoi rappresentanti riflettono la linea ufficiale del partito, vogliamo augurarci che quando si tratta di occuparsi del conflitto israelo-palestinese, i suoi portavoce, armati di una conoscenza oggettiva della storia, avranno come scopo quello di trovare strategie per la pace, piuttosto che cercare l’occasione di provocare nuovi conflitti». «All’epoca della Guerra dei Sei Giorni, – sottolinea l’AJC, tramite il suo rappresentante in Italia e presso la Santa Sede, Lisa Palmieri-Billig – nessuno dei territori contesi erano sotto il controllo palestinese: non era mai esistito uno Stato indipendente palestinese. Erano invece tutti nelle mani degli Stati arabi confinanti. Gaza apparteneva all’Egitto, Gerusalemme Est e la Cisgiordania erano state annesse dalla Giordania – annessione che fu riconosciuta da due sole nazioni al mondo – mentre le alture del Golan erano siriane».
«Un insulto alla storia e alla verità». Così il presidente del Maccabi Italia – l’organizzazione sportiva ebraica – Vittorio Pavoncello ha definito la richiesta del deputato del M5S Manlio Di Stefano al ministro dello sport Iosefa Idem di «non rimanere in silenzio» e di esprimere nell’occasione «solidarietà al popolo palestinese» per l’avvio, il prossimo 5 giugno in Israele, dei Campionati europei di calcio under 21. Di Stefano ha osservato che quella è la data dell’inizio della Guerra dei Sei Giorni del 1967 e l’ha definita come un «attacco» israeliano. «Il signor Di Stefano, al quale possiamo consigliare qualche buon libro di storia, non fa null’altro che becera propaganda. Accusa Israele stravolgendo gli eventi di allora. E se non vuole documentarsi sui libri, basta che vada su internet – così amato dal suo partito – e si informa», afferma Pavoncello.
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/POLITICA/manlio_di_stefano_lettera_comunit_amp_agrave_ebraica/notizie/285111.shtml
#8Robdic
Continuo a leggere di richieste di chiarimenti a Grillo su quella che è la posizione ufficiale del M5S su Israele e gli Ebrei. Mi sembra che Grillo & co. la loro posizione la chiariscono di continuo con fatti inequivocabili, non credo avvertano il bisogno di dire a chiare lettere che sono antisemiti, gli basta agire come fanno da sempre
#9Robdic
Continuo a leggere di richieste di chiarimenti a Grillo sulla posizione ufficiale nei confronti di Israele e gli Ebrei. A me sembra che Grillo e i suoi su questo punto siano estremamente chiari, e fanno parlare i fatti, come in questa occasione. Cosa altro dovrebbero fare, dichiararsi antisemiti esplicitamente? Non gli conviene, è ovvio…
#10Antonio Caracciolo
All’Ufficio Legale
del quotidiano “La Repubblica” Gruppo Espresso
Via Cristoforo Colombo, n. 90
00147 ROMA
Comunicazione ai sensi di legge.
In data 14 aprile 2013, nella cronaca di Roma, p. 4 (vedi allegato) appariva un articolo dove testualmente si afferma che nel 2009 avrei concesso una intervista a Repubblica («A Repubblica disse il Ricercatore…»). Da me non è stata mai concessa a “La Repubblica” nessuna intervista ed il virgolettato è una manipolazione ed estrapolazione di testi diversi e disparati, sganciati dal contesto. Ricordo ancora una volta che la vicenda riportata da “La Repubblica” con articolo del 22 ottobre 2009 diede luogo ad un procedimento disciplinare conclusosi con piena assoluzione, per inesistenza del fatto e del diritto, e quindi con avvio di azione civile risarcitoria contro “La Repubblica”, la cui causa è ancora in corso e l’inesistenza di una siffatta intervista risulta già dagli atti di causa.
Cortesemente invito a pubblicare tale rettifica ai sensi della L. 8/2/1948 n. 47 (art. 8).
Distintamente
In Roma, 17 maggio 2013
Antonio Caracciolo