Grazie alla prontezza di alcuni ragazzi che erano allo stadio e che hanno fotografato lo striscione in questione e alla redazione di Progetto Dreyfus che ha rilanciato subito la notizia dalla propria pagina Facebook, siamo in possesso della prova fotografica di quanto è accaduto ieri pomeriggio allo Stadio Olimpico di Roma poco prima della finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio, e questa volta quindi riterremo NON ACCETTABILE da parte di chi di dovere il silenzio su questo ennesimo episodio che con lo sport non ha nulla a che fare e che scredita quella gran parte di tifoseria laziale che viene ingiustamente accomunata a questi IMBECILLI che espongono striscioni del genere. Per chi nutrisse ancora dei dubbi sull’effettivo significato della frase in questione (sembra assurdo, ma ad alcuni di noi oggi è stata fatta anche questo tipo di obiezione) la visione di questa foto dovrebbe definitivamente chiarire la faccenda. Questa almeno è la nostra speranza…
«La storia è sempre quella sul petto vuoi la stella» Terribile gioco di parole dei laziali
Lo striscione antisemita dei tifosi della Lazio
Il presidente del Coni Giovanni Malagò forse non capisce o fa finta: «Striscioni ironici»
Roma, 26 Maggio 2013 – Con la Shoah non si scherza. Ma i tifosi della Lazio sembra non abbiano ancora imparato la lezione, dopo i tanti richiami per cori e striscioni contro gli ebrei. E così durante il derby hanno esposto lo striscione «La storia è sempre quella, sul petto vuoi la stella».
Il gioco di parole è sottile, ma tremendo allo stesso tempo. La Roma avrebbe avuto la stella d’argento sulla maglia se avesse vinto la decima Coppa Italia. Ma il riferimento alla storia è a quella gialla che marchiava il popolo ebraico durante la persecuzione dei nazisti: un paragone disgustoso. Ma il giudice sportivo che squalifica la curva della Roma per i cori contro Balotelli, poi, davanti a questi striscioni, non dice nulla?
Per fortuna che il presidente del Coni, Giovanni Malagò, aveva detto: «Complimenti alle due tifoserie. Si sono comportate benissimo, facendo un grande spettacolo sugli spalti. Città e tifosi hanno mostrato maturità. Curve strepitose, anche ironiche». Ironiche? Abbiamo letto bene?
Nella foto in alto: l’ignobile striscione esposto domenica scorsa intorno alle ore 17:20 nella Curva Nord dello Stadio Olimpico di Roma, poco prima dell’inizio della finale di Coppa Italia tra Lazio e Roma
#1Emanuel Baroz
Roma-Lazio: Curva nord, striscione choc contro giallorossi
di Alessandro Pignatelli
Striscione da censura quello esposto ieri dai tifosi della Lazio, in Curva Nord, durante il derby contro la Roma, valido come finale di Coppa Italia e giocato allo stadio Olimpico. A un certo punto, infatti, pensando di essere spiritosi, gli ultras biancocelesti hanno esposto due lenzuoli con scritto: “La storia è sempre quella, sul petto vuoi una stella”.
Il riferimento era alla possibilità da parte dei cugini di vincere per la decima volta il trofeo, potendo quindi sfoggiare sulla casacca la stella, simbolo di dieci coccarde tricolori. Ma, soprattutto, era un chiaro paragone alla stella gialla che i nazisti costringevano a portare sull’abito (cucita sulle divise) di ogni ebreo per renderlo riconoscibile.
Ancora una volta, e non è la prima, la Curva dei tifosi laziali più accesi si distingue per essere razzista e di estrema destra. E per fortuna che il presidente del Coni, Giovanni Malagò, aveva detto: “Complimenti alle due tifoserie. Si sono comportate benissimo, facendo un grande spettacolo sugli spalti. Città e tifosi hanno mostrato maturità. Curve strepitose, anche ironiche”. Gli era sfuggito questo piccolo particolare (o forse non l’aveva capito), oltre agli scontri che comunque sono avvenuti prima del fischio d’inizio.
Anche sui muri della capitale sono apparsi, a partita finita, altri riferimenti al nazismo e agli ebrei: “Ecco la tua stella, romanista ebreo”. Sotto, il disegno della stella di David. Vedremo cosa deciderà in merito la Lega calcio. Una multa ormai non è più sufficiente.
http://sportemotori.blogosfere.it/2013/05/roma-lazio-curva-nord-striscione-choc-contro-giallorossi.html
#2Emanuel Baroz
Il calcio giocato non è quello tifato: che c’entrano razzismo e antisemitismo?
di Micaela Del Monte
Striscione AntisemitaVa bene lo sfottò, va bene la goliardia, vanno bene gli striscioni sulla lazialità e la romanità, sui tesseramenti, i fax, le coreografie e gli schieramenti politici che ci sono e non ci sono. Ma perché cadere ogni volta troppo in basso con razzismo e antisemitismo?
Ormai è un vizio lo “sfottò” pesante, offensivo, razzista o ingiurioso che ha poco a che fare con la passione calcistica. Lo racconta la cronaca dell’ultimo derbissimo della Capitale , dove gli ultras biancoazzurri sono andati veramente oltre, tirando in ballo la deportazione Nazista.
“La storia è sempre quella, sul petto vuoi una stella”: la stella d’argento che la Roma avrebbe potuto cucire sulla maglia in caso di vittoria della decima Coppa Italia, la stella gialla che i deportati ebrei dovevano portare per essere riconosciuti all’epoca delle leggi razziali.
Non è la prima volta. Già in altri derby capitolini erano apparsi striscioni con frasi antisemite e razziste: “Auschwitz la vostra patria, i forni le vostre case” o “Squadra de negri, curva d’ebrei”. La cronaca di questi giorni racconta poi di scritte sul muri della città col solito “Romanista ebreo” al quale è stata aggiunta la stella di David e la frase “Ecco la vostra stella”.
E sempre per la cronaca, va ricordato che qualche mese fa la Lazio ha dovuto giocare due partite dell’Europa League senza tifosi (a porte chiuse) a causa di una squalifica inflitta dalla UEFA per cori e striscioni razzisti come “Juden Tottenham”.
Ma è giusto pure ricordare che nel 2006 in un Roma-Livorno la curva sud espose uno striscione vergognoso con scritto “Lazio-Livorno, stessa iniziale stesso forno” al quale vennero affiancate svastiche, croci celtiche e immagini di Mussolini. Striscione deprecabile, soprattutto perché la partita si svolgeva nel giorno della memoria.
Fatto sta che nuovamente si parla di cose che con il calcio non hanno e non dovrebbero avere nulla a che fare. Sebbene si tratti di episodi limitati a un gruppo di persone (giusto non generalizzare) che non si meritano neanche la definizione di tifosi, bisognerebbe mettere definitivamente un punto su questi episodi del genere.
Dopo la squalifica della curva romanista per i soliti cori anti-Balotelli o quella dell’Inter per striscioni pesanti contro la Juventus, ora ci si aspetterebbe altrettanto per la curva biancoazzurra. Un segnale, per metterci un punto, una volta per tutte.
http://www.intelligonews.it/il-calcio-giocato-non-e-quello-tifato-che-centrano-razzismo-e-antisemitismo/
#3Emanuel Baroz
Roma, Quartiere Prati, scritta antisemita sul muro:”Ecco la tua stella, romanista ebreo”
Pavoncello (Federazione Italiana Maccabi): “Nelle curve prospera ancora il virus del razzismo”. Il Comune la fa cancellare
di Marco Pasqua
ROMA – Una scritta antisemita su un muro di Prati, realizzata probabilmente nella notte, durante i festeggiamenti che hanno fatto seguito alla vittoria della Lazio nel derby di Coppia Italia.
E, analogamente a quella apparsa ieri nella curva nord (“la storia è sempre quella, sul petto vuoi la stella”), anche questa gioca su un doppio senso, di connotazione chiaramente antisemita. In caso di vittoria della Roma, infatti, sulla maglia sarebbe stata stampata una stella d’argento. Il riferimento, in questo caso, è però alla stella di David.
La scritta, in via della Giuliana all’angolo con via Bettolo, è stata notata in mattinata da un ragazzo, che l’ha fotografata e successivamente diffusa via Facebook. Qui è stata rilanciata dalla pagina “Roma dica no ai raduni fascisti”, che ha commentato: “Questo non è tifo, questo è fascismo e xenofobia. La foto chiarisce i dubbi di chi non credeva che lo striscione comparso in curva nord facesse riferimento alla stella gialla che erano costretti a cucire sugli abiti gli ebrei durante le persecuzioni nazifasciste. Chi ha compiuto questo gesto ignominioso non può e non deve essere chiamato tifoso, deve essere considerato per quello che è: un antisemita. Il nostro comitato continuerà a segnalare e combattere contro ogni forma di fascismo”. Decine i commenti di utenti indignati. “Solo una parola: schifo”, scrive Desiree, mentre per Pinuccia “è da tempo che gli ultras servono per introitare i fascisti, non solo nella Lazio. Le prime violenze dicevano ma no sono casi isolati, li hanno protetti e fatti crescere”.
Duro il commento di Vittorio Pavoncello, presidente della Federazione Italiana Maccabi, oltre che consigliere Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane): “Nelle curve, della Lazio e della Roma, c’è un virus di razzismo e antisemitismo difficile da debellare, ma non impossibile. Occore l’impegno di tutti. In ogni caso, non ci sono parole per commentare la stupidità e l’idiozia di una scritta del genere”. Pavoncello chiede, naturalmente, che venga rimossa il prima possibile.
Nel pomeriggio, il Campidoglio ha reso noto di aver provveduto a far cancellare gli insulti dal muro.
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/derby_coppia_italia_scritte_antisemitismo/notizie/284534.shtml
#4Burinazzo
@Emanuel Baroz:
state sempre a frignare… avete rotto il cazzo con i vostri piagnistei, ma perchè non seguite il consiglio di Pacifici (“per gli ebrei italiani è il momento giusto per andare in Israele”) e vi levate dai coglioni? gli italiani non sentiranno la vostra mancanza.
#5Emanuel Baroz
ma sapessi quanto hai rotto il cazzo tu e i cojoni come te….
#6barbara
@Emanuel Baroz: Che poi sono quelli che agli israeliani continuano a strepitare che se ne devono andare perché non sarebbe casa loro.
#7epicuro
@barbara:
E questo condizionale al posto del presente indicativo, ne vogliamo parlare?