«Il professore è antisemita e negazionista». Moffa fa causa ma il tribunale gli dà torto
Il tribunale non accoglie la richiesta di risarcimento danni
di Marco Pasqua
Roma, 6 Giugno 2013 – Era stato definito «antisemita» e «negazionista» nella relazione elaborata dal centro di documentazione ebraica e contemporanea di Milano, che aveva preso in esame le sue attività sul web, in particolare il suo sito personale. Per questo motivo, il professore universitario Claudio Moffa – al centro di numerose polemiche per aver organizzato, in passato, nell’università di Teramo, un incontro con un negazionista francese e per aver tenuto una lezione sui negazionisti – si era rivolto ai giudici. Chiedendo cinquantamila euro di risarcimento danni. Ma oggi, la prima sezione del tribunale civile di Roma, ha respinto questa richiesta.
«La causa era stata intrapresa dopo che, nella ‘Relazione quadriennale sull’antisemitismo in Italia’ pubblicata nel dicembre 2010, si riportavano giudizi che inquadravano l’attività sul web dello stesso come antisemita e negazionista – spiega il portale dell’UCEI, Moked – La Fondazione Cdec è stata rappresentata in udienza dal presidente, professor Giorgio Sacerdoti, in forza di procura ad litem rilasciata dagli avvocati Claudia Shammah e Massimo Tedeschi».
Piena soddisfazione da parte di Stefano Gatti e Betti Guetta, i ricercatori da sempre impegnati in prima linea nel monitoraggio all’antisemitismo on-line autori della relazione sul titolare della cattedra di Storia delle relazioni internazionali, che dopo la lettura della sentenza hanno dichiarato: “Siamo di fronte ad una sentenza dura, molto bella, oltre che articolata che è scaturita dall’attenta analisi dei siti del docente Moffa. Per il giudice, considerato che esiste il diritto di critica, la nostra posizione è assolutamente legittima”.
«La denuncia di Moffa per diffamazione con una richiesta di ben 50mila euro mi ha profondamente stupito perché nel mio lavoro avevo usato un linguaggio asciutto e rigoroso, scevro da qualsiasi epiteto denigratorio o spregiativo nei confronti di chicchessia, e la mia analisi del fenomeno antisemitico italiano nel quadriennio 2007/2010 si limitava a cercare di offrire una descrizione meramente scientifica delle tante sfaccettature ed intensità in cui si manifesta l’antisemitismo – commenta Gatti – Ho accolto con profonda soddisfazione l’esito positivo della sentenza, formulata dalla giudice Eugenia Serrao, e con maggiore soddisfazione il fatto che la richiesta di risarcimento danni sia stata respinta con un a sentenza dura. Per fortuna noi ricercatori siamo stati assistiti in modo meraviglioso dalla Fondazione e dall’Ucei altrimenti non so come sarebbe andata a finire».
(Fonte: Il Messaggero.it e Roma Capitale News, 7 Giugno 2013)
Nella foto in alto: Claudio Moffa
#1Guido
Bravi, ma secondo me avreste dovuto denunciarlo prima che fosse lui a chiedere un fasullo risarcimento! Se questi personaggi e/o blog antisemiti sapessero di essere costantemente monitorati da un’organizzazione creata allo scopo, si comporterebbero in modo assai diverso.