A Milano l’imam dei martiri. Gli ebrei: “Pisapia si dissoci”
I centri islamici invitano il predicatore del jihad all’Arena. Omaggio dell’assessore. L’opposizione: “Follia”.
di Alberto Giannoni
Sembra proprio che l’Islam milanese non riesca a tenersi fuori dalle polemiche. Il caso che accende di nuovo i riflettori sulle «moschee» cittadine – alla fine di un mese di Ramadan filato via liscio come l’olio – è la partecipazione, ieri, alla festa di rottura del digiuno all’Arena civica, di un personaggio dal profilo ideologico quantomeno discutibile.
L’imam invitato dal Coordinamento dei centri islamici milanesi a condurre la preghiera è lo Sheykh Riyad Al Bustanji. Il giordano, presentato come un sapiente noto per avere concluso a 24 anni l’apprendimento mnemonico di tutto il Corano era stato protagonista presso una tv satellitare mediorientale – l’ha raccontato Andrea Morigi su «Libero» – di un’intervista (tuttora in rete) in cui parla del «martirio» religioso e confessa di aver portato sua figlia a Gaza per imparare dalle donne palestinesi come si allevano i figli al «jihad» e al martirio. Ovviamente la circostanza che un tale personaggio abbia avuto il posto di «ospite d’onore» alla principale celebrazione del Ramadan di Milano, con 10mila persone e l’assessore comunale all’Educazione Francesco Cappelli, ha suscitato reazioni indignate. L’assessore ha preferito non commentare. «Non so quale sia la notizia più clamorosa – ha detto Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale per Fratelli d’Italia – se quella del predicatore pro-jihad accolto a braccia aperte o di un assessore che presenzia senza battere ciglio al suo sermone. Siamo davvero alla follia». De Corato fra l’altro ha chiesto le dimissioni del coordinatore del Caim Davide Piccardo, sottolineando come sia stato candidato in passato in Sel, il partito del sindaco.
Da parte sua Piccardo si compiace del messaggio della Curia e della presenza dell’assessore, che a sua volta ha portato una lettera del sindaco, Giuliano Pisapia. Quanto all’imam, dice: «È molto bravo e molto noto per la sua scienza del Corano. Ha dedicato il suo discorso soprattutto a indicazioni etiche, ricordando che il musulmano deve essere un testimone di fede e mai elemento di disturbo». «Ha la sua posizione sulla Palestina, per la libertà e contro l’occupazione, ma ha sempre rispettato la legalità e non ha mai preso posizioni che contraddicano la nostra visione delle cose, che esclude il ricorso alla violenza come strumento di proselitismo o affermazione dei principi religiosi».
La Comunità ebraica di Milano, tuttavia, è allarmata. Il presidente, Walker Meghnagi si dice «stupito che un personaggio del genere possa essere ricevuto dall’assessore». «É un autogol del Comune – aggiunge – mi auguro che il sindaco, che è un nostro amico e una persona di valore, voglia prendere le distanze». Anche il portavoce della sinagoga del centro, Davide Romano, è molto netto: «Da anni difendiamo i diritti dei musulmani ad avere una moschea, ma se hanno in mente di aprirla a chi istiga al suicidio dei bambini proprio non ci siamo». Le domande rivolte a Piccardo: «Sapeva di queste posizioni dell’imam? Le condanna?». «E l’assessore, che è delegato all’Educazione – conclude – era informato su chi aveva davanti? Conosceva le sue idee? Spero non abbia problemi a condannarle».
Nella foto in alto: un estratto del video pubblicato da Memri in cui l’imam Sheykh Riyad Al Bustanji incita al martirio per Gerusalemme
#1Emanuel Baroz
Ramadan, anche la Comunità ebraica chiede spiegazioni a Pisapia sull’imam anti-Israele
Invitato a Milano per la chiusura del digiuno musulmano un religioso vicino ad Hamas, accolto dall’assessore di Pisapia. Nel mirino il suo elogio del “martirio” islamista
A Milano non si sono ancora esaurite le polemiche sulla festa di fine Ramadan, che riguardano sempre più direttamente il Comune e il sindaco. Giuliano Pisapia deve ora fare i conti anche con il nervosismo della Comunità ebraica cittadina per la presenza dell’imam giordano Riyadh Al Bustanji, invitato dal Coordinamento delle associazioni islamiche milanesi (Caim) a condurre la preghiera degli oltre 10 mila musulmani radunati giovedì scorso all’Arena Civica. Il religioso è infatti noto per aver rilasciato, nel giugno 2012, un’intervista in cui inneggiava al «martirio» dei bambini palestinesi, oltre che per le sue vicinanze con Hamas.
«UN GRANDISSIMO SAPIENTE». Il riferimento è a un intervento di Al Bustanji presso una tv mediorientale, nel quale l’imam racconta di aver compiuto un viaggio a Gaza e di avervi incontrato un ragazzino di 10 anni che «conosce a memoria il Corano e prega Allah di poterlo incontrare come un martire della Terra di Gerusalemme». Quel bimbo «è un gigante dei nostri tempi», spiega l’imam nel video. Venerdì 9 agosto era stato Davide Romano, portavoce della sinagoga Beth Shlomo, a chiedere le dimissioni del coordinatore del Caim Davide Piccardo, sotto accusa perché, dice Romano, «sostiene che l’imam non ha mai preso posizioni che contraddicano la nostra visione delle cose. Visto che le posizioni dell’imam sono registrate e pubbliche, delle due l’una: o nega la verità e quindi mente, oppure quelle parole sono coerenti con la sua visione dell’islam». Per tutta risposta Piccardo ha minacciato querele contro chi distorce il “vero valore” delle parole dell’imam e ribadendo l’intento religioso dell’invito rivolto ad Al Bustanji: «Abbiamo portato qui l’imam perché è un grandissimo sapiente nella conoscenza del Corano. Conosciamo le sue posizioni politiche ma non sono fonte di scandalo per noi. Il dialogo interreligioso in Italia non dovrebbe confondersi con le questioni legate al conflitto tra israeliani e palestinesi». Eppure la presenza dell’imam ha impedito che giovedì partecipassero al rito islamico i rappresentanti della Comunità ebraica, che invece un anno fa avevano assistito con piacere.
«LA GIUNTA PRENDA LE DISTANZE». La bufera però ora si è spostata verso Palazzo Marino, perché il Caim è l’organo scelto dal Comune per dialogare con i musulmani della città in tema di integrazione, e ancor di più perché giovedì ad accogliere l’imam all’Arena di Milano c’era anche un assessore della giunta Pisapia, Francesco Cappelli (delega all’Istruzione). Il fatto ha sollevato critiche, e non solo dall’opposizione, ma anche all’interno del Pd: su tutti, è stato il vicecapogruppo provinciale Roberto Caputo a chiedere che «la giunta prenda le distanze da questo grave avvenimento». E lo chiede anche la Comunità ebraica, che si ha diffuso una nota attraverso il suo sito internet. La richiesta di dimissioni fatta da Romano a Piccardo è legittima, dicono, ma è posizione solo di quella sinagoga. Piuttosto, le critiche della Comunità ebraica vanno a Pisapia, perché le dichiarazioni dell’imam sono «di una gravità inaudita», e «incitano al terrorismo e all’odio nei confronti di Israele. Con l’aggravante del coinvolgimento perfino di bambini». Gli ebrei milanesi ricordano che «il movimento Hamas è stato riconosciuto una organizzazione terroristica dall’Unione Europea. Dunque anche dal nostro Paese. A nostro avviso il Comune di Milano ha sbagliato a partecipare a questa iniziativa per via della presenza di Al Bustanji. Ci auguriamo che questa partecipazione sia dovuta a una svista. Per questo aspettiamo chiarimenti in merito dall’amministrazione comunale».
http://www.tempi.it/ramadan-milano-comunita-ebraica-pisapia-imam-anti-israele-al-bustanji-hamas#.UhR9ED9nr78
#2Emanuel Baroz
Islam: Piccardo (Caim), non prendiamo lezioni da comunita’ Ebraica
Milano, 12 ago. (Adnkronos) – “Rispettiamo la Comunita’ Ebraica di Milano e la consideriamo un interlocutore del dialogo interreligioso ma riteniamo del tutto inopportuno che cerchi di interferire nel rapporto tra la nostra comunita’ e le istituzioni”. A sostenerlo e’ Davide Piccardo, coordinatore del Caim (coordinamento associazioni islamiche di Milano) in riferimento alla presa di posizione della comunita’ Ebraica di Milano sulla partecipazione dell’amministrazione comunale alla celebrazione della fine del Ramadan all’Arena.
“Noi – prosegue Piccardo – ci siamo sempre astenuti dal farlo nei loro confronti e non intendiamo prendere lezioni da chi sostiene uno stato che viola costantemente la legalita’ internazionale ed i piu’ elementari diritti umani portando avanti un’occupazione militare brutale, razzista e criminale. Fa specie – spiega – sentir parlare di tutela dei minori da chi sostiene uno stato come Israele che si e’ macchiato di innumerevoli stragi di bambini e detiene illegalmente nelle sue carceri piu’ di 800 bambini palestinesi”.
Nei giorni scorsi, il portavoce dalla sinagoga di Milano e Fdi avevano chiesto le dimissioni di Piccardo a seguito della partecipazione, durante il ramadan, di un imam che avrebbe mostrato in piu’ occasioni le sue posizioni estremiste.
http://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/1294373/Islam–Piccardo–Caim—non-prendiamo-lezioni-da-comunita–Ebraica.html
#3Emanuel Baroz
La partecipazione dell’iman Al Bustanji, vicino ad Hamas, ha provocato reazioni di forte critica al Comune che ha preso parte ufficialmente alla manifestazione di sabato 10 agosto all’Arena Civica di Milano. La sinagoga Beth Shlomo ha chiesto le dimissioni del Coordinatore del CAIM, Davide Piccardo. La Comunità Ebraica di Milano ha inviato un comunicato in merito all’intera vicenda.
Ramadam a Milano: festa con polemica
Sabato 10 agosto per migliaia di musulmani si è concluso il Ramadam. Una festa che a Milano si è trasformata presto anche in una polemica di carattere politico.
Tema della polemica, la partecipazione alla festa musulmana dell’Arena Civica dell’imam Al Bustanji, invitato direttamente dal Caim (Coordinamento centri islamici milanesi) e in particolare dal suo coordinatore Davide Piccardo.
Al Bustanji, come ha ricordato il portavoce della sinagoga Beth Shlomo, Davide Romano, in passato “ha istigato al suicidio dei bambini, e non c’è stata nelle parole dell’esponente del Coordinamento delle associazioni islamiche alcuna condanna”. Romano ha chiesto così al sindaco Giuliano Pisapia di fare in modo che la battaglia «per il diritto a luoghi di culto islamici prosegua in modo limpido e senza risvolti inquietanti” chiedendo contemporaneamente le dimissioni di Piccardo, o altrimenti, l’interruzione dei rapporti fra il Comune e il Caim.
Una forte critica al Comune per la partecipazione alla festa di fine Ramadan e al discorso dell’iman Al Bustajin, è venuta anche da alcuni esponenti del Consiglio Comunale: quelli dell’opposizione – e in particolare Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale, che ha parlato di un “disonore per Milano, ridotta a palcoscenico di chi si è reso protagonista di questi deliri”. Ma anche dal vicepresidente del Consiglio provinciale Roberto Caputo, del PD, che ha detto: “È intollerabile che un imam noto per le sue posizioni estreme e molto vicino ai terroristi islamici possa prendere la parola al termine del Ramadan invitato dal coordinatore del Caim Piccardo. Credo che sia assolutamente opportuno che la giunta milanese prenda le distanze da questo grave avvenimento, come ha anche chiesto il responsabile della Sinagoga milanese”.
Sul caso è intervenuta anche la Comunità ebraica di Milano che con un comunicato ha espresso le sue posizioni sulla vicenda:
1) La Comunità Ebraica di Milano non ha chiesto le dimissioni di alcun membro del CAIM.
La nostra Comunità prende posizioni pubblica tramite il suo Presidente o con un consigliere delegato sotto mandato del Presidente. Tutte le altre associazioni ebraiche che si ritagliano uno spazio pubblico, sono chiaramente legittimate nel farlo ma lo fanno, come è stato correttamente fatto dalla Sinagoga Beth Shlomo, in rappresentanza dei loro iscritti e non a nome dell’Istituzione Comunita Ebraica di Milano.
2) L’anno scorso abbiamo partecipato con gioia a questa importante festa degli amici musulmani. Quest’anno non abbiamo preso parte a questo importante momento per la nostra città, per via della partecipazione dell’Imam Al Bustanji, vicinissimo al movimento terroristico Hamas. Al-Bustanji nel recente passato ha fatto affermazioni di una gravità inaudita, che incitano al terrorismo e all’odio nei confronti di Israele. Con l’aggravante del coinvolgimento perfino di bambini. Queste dichiarazioni sono visibili anche sul canale youtube: http://www.youtube.com/watch?v=q4PfzUZzoRs
3) Il movimento Hamas è stato riconosciuto una organizzazione terroristica dall’Unione Europea. Dunque anche dal nostro Paese. A nostro avviso il Comune di Milano ha sbagliato a partecipare a questa iniziativa per via della presenza di Al Bustanji. Ci auguriamo che questa partecipazione sia dovuta ad una svista. Per questo aspettiamo chiarimenti in merito dall’amministrazione Comunale.
4) Rinnoviamo i nostri auguri a tutti i musulmani milanesi per la fine del Ramadan. Siamo convinti che le sfide che attendono le nostre comunità siano centrali allo sviluppo culturale e sociale della nostra città e del nostro Paese. Speriamo che la collaborazione tra il CAIM e la Comunità Ebraica di Milano possa proseguire nel rispetto dei valori della Costituzione della Repubblica italiana.
http://www.mosaico-cem.it/articoli/ramadam-a-milano-festa-con-polemica
#4Emanuel Baroz
Milano: il portavoce della sinagoga denunciato per «odio razziale»
di Alberto Giannoni
MILANO – «Avreste mai immaginato che difendendo i diritti dell’infanzia si potesse finire denunciati?». È la domanda che pone alla città Davide Romano, portavoce della sinagoga Beth Shlomo. A lui potrebbe succedere: «Me lo ha promesso via stampa – dice – il portavoce del Coordinamento delle Associazioni Islamiche di Milano, Davide Piccardo». «La mia colpa? – aggiunge – Avendo saputo che l’imam Al-Bustanji avrebbe partecipato all’evento di fine Ramadan, mi sono informato su chi fosse. Ho trovato un’intervista in cui racconta, tra le altre cose, di avere incontrato un bambino di meno di 10 anni che voleva farsi martire a Gerusalemme». «Mi aspettavo – confessa – un racconto dell’imam in cui spiegava come ha fatto a far recedere il bambino da un proposito così folle. Qualunque adulto ragionevole l’avrebbe fermato. Invece no: di fronte a un bambino con propositi suicidi, l’imam inizia a esaltarlo».
La Comunità ebraica ha preso una posizione molto netta sulla vicenda (arrivando a sospendere i rapporti con il Caim) e lo stesso hanno fatto molti consiglieri comunali – e non solo. Romano, da parte sua, sul caso ha intrapreso un’iniziativa molto serrata. Ha condannato la posizione dell’imam e ha chiesto a Piccardo di fare lo stesso: «Più che un mio diritto – dice – mi era sembrato un preciso dovere morale. E sottolineo che non ho proferito parola sulla questione israelo-palestinese, che Piccardo continua a tirare in ballo». «La mia presa di posizione – spiega – era solo e unicamente legata al comportamento di un leader religioso di fronte a un bimbo con propositi di quel genere. I diritti dell’infanzia vengono prima di tutto». Ma il Caim ha annunciato denunce per diffamazione e istigazione all’odio razziale e religioso. «Mai ho messo piede in un aula di tribunale – risponde l’esponente della comunità ebraica – e mai avrei pensato di doverlo fare per un accusa così assurda. Mi resta la consapevolezza di essere nel giusto, cosa che mi farà affrontare il processo a testa alta». Si aggiunge però «una punta di amarezza a livello personale». «In tutta questa vicenda – dice – Pisapia non ha preso posizione. Dal sindaco di Milano, un avvocato e un politico noto per il suo garantismo e la difesa dei diritti dei più deboli, mi sarei aspettato qualcosa di più». «Quando mi capita di andare a parlare nelle scuole – riflette – parlo spesso di come la qualità delle istituzioni dipenda anche dall’impegno dei cittadini a partecipare alla vita pubblica. Di come sia importante non delegare tutto alla politica. E’ quello che ho fatto. Mai mi sarei aspettato di essere lasciato solo. Mai avrei pensato che il mio sindaco non prendesse posizione tra chi difende i diritti dell’infanzia e chi li viola. Mai avrei pensato che proprio lui si voltasse dall’altra parte di fronte a una denuncia così infamante. Ora però, inizio a farlo».
(Fonte: Il Giornale, 17 agosto 2013)
#5rosi
noi terroristi islamici non li vogliamo . anchè iman chè predicano morte queste oersone . fuori da l’talia