Così Hamas utilizza gli aiuti umanitari provenienti da Israele

 
Emanuel Baroz
15 ottobre 2013
3 commenti

Dove è finito tutto il cemento?

hamas-aiuti-umanitari-gaza-tunnel-terrorismo-palestinese-focus-on-israelUn mese fa il governo israeliano ha autorizzato l’incremento di camion (da 100 a 350) che ogni giorno trasportano nella Striscia di Gaza cemento, calcestruzzo, tondini in ferro e altri materiali da costruzione. Questo, nel tentativo di compensare il blocco totale del valico meridionale al confine con l’Egitto, disposto dal governo del Cairo dopo il colpo di stato di inizio luglio. Questo, mentre i “valichi” non ufficiali (tunnel sotterranei) sono fatti detonare o allagati con le acque delle fogne (e pazienza se qualche palestinese ci rimetterà la pelle: tanto non ne parlerà mai nessuno).

La speranza: che questo afflusso di materiali da costruzione servisse ad edificare nuove e più solide case per la popolazione palestinese; già stremata e prostrata dal regime di Hamas.

La realtà: nulla di tutto questo. Le case sono rimaste così com’erano. I cantieri, deserti. Ma allora dove è finito tutto questo cemento?

Nei nuovi tunnel che Hamas ha scavato nel sottosuolo, dalla Striscia fino al territorio israeliano (clicca qui per guardare il video e qui per le foto). Nel tentativo di ripetere la “fortunata” operazione di sequestro del caporale Gilad Shalit del 2006. A corto di finanze per la bellicosa ostilità dell’Egitto, che l’ha privato di corposi introiti dal contrabbando illegale e dalla cresta che praticava sulle merci in transito provenienti dall’Egitto; Hamas è pronta a ricorrere a questo comportamento ripugnante. Che non esclude il rapimento di bambini, prelevati con la forza dagli asili delle città meridionali di Israele.

Il Borghesino

Nella foto in alto: soldati israeliani mentre controllano il tunnel scavato dai terroristi palestinesi di Hamas tra la Striscia di Gaza e Israele

Per ulteriori dettagli sulla notizia cliccare qui e qui

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  • #1Emanuel Baroz

    Gaza, dentro il tunnel del terrore: ecco dove finisce il cemento israeliano ed egiziano

    di Noemi Cabitza

    Ad essere troppo buoni con i terroristi si finisce per darsi la zappa sui piedi. E’ quello che è successo con i materiali da costruzione riammessi diverso tempo fa nella Striscia di Gaza e trasportati a tonnellate da Israele ed Egitto. Invece di costruirci le case i terroristi di Hamas ci costruiscono bunker e tunnel per effettuare attacchi terroristici in Israele.

    Ieri abbiamo riportato della scoperta di un tunnel che da Gaza portava in Israele, oggi vengono fuori notizie sconvolgenti che denotavano come quel tunnel fosse altamente sofisticato e non il solito tunnel scavato nella terra. Le foto diffuse dall’IDF sono decisamente esplicative. Per costruire quel tunnel Hamas ha speso milioni di dollari e quintali di cemento che avrebbe potuto usare per la popolazione o per opere civili.

    Nel tunnel, tutto fortificato per almeno 1,7 Km , ci si può camminare tranquillamente in piedi, vi sono cavi elettrici e telefonici. Gli ingegneri dell’IDF stimano che siano stati usati 500 tonnellate di cemento.

    «E’ il tunnel più sofisticato che sia mai stato scoperto – ha detto un ufficiale dell’IDF alla stampa accompagnata a vedere il tunnel – ed è una chiarissima violazione della sovranità territoriale di Israele di cui qualcuno ne dovrà rispondere». Secondo l’IDF il tunnel serviva a compiere attentati terroristici contro i civili israeliani e rapimenti di militari e civili e, in caso di guerra, poteva permettere ai terroristi di Hamas di introdursi indisturbati in territorio israeliano. Gli esperti dell’IDF sostengono che probabilmente il tunnel non era ancora finito e che le intenzioni di Hamas erano quelle di infiltrarsi per molti Km in territorio israeliano. L’entrata del tunnel è nei pressi di al-Absan Zarir, a est di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza, la sua profondità media è di 18 metri anche se ha raggiunto quella di 22 metri. Sbuca 300 metri all’interno del territorio israeliano, in un campo di grano incolto vicino al Kibbutz di Ein Hashlosha. La vicinanza di una scuola materna fa pensare che uno degli obbiettivi dei terroristi potessero essere proprio i bambini.

    Il Gen. Sami Turgeman ha detto che questo è il terzo tunnel che collega Gaza a Israele che l’IDF scopre dall’inizio dell’anno ma che nessuno degli altri era così sofisticato. Ha detto anche che è arrivato il momento di far pagare il conto ai progettisti e a chi ha scavato materialmente il tunnel.

    A questo punto riteniamo doveroso che Israele ed Egitto interrompano immediatamente qualsiasi consegna di materiali da costruzione alla Striscia di Gaza, tanto Hamas non usa quei materiali per aiutare i civili ma solo per opere legate al terrorismo.

    http://www.rightsreporter.org/gaza-il-tunnel-del-terrore-ecco-dove-finisce-il-cemento-israeliano-ed-egiziano/

    15 Ott 2013, 19:32 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Un tunnel sotto il confine per fare attentati dentro Israele

    Scoperta una galleria eccezionalmente attrezzata, costruita dai terroristi col cemento che Israele lasciava entrare a Gaza per le case dei civili

    Hanno scavato per più di un anno utilizzando martelli, trapani e pale. Hanno messo in opera migliaia di archi e lastre di cemento (per lo più prodotti che Israele a lasciato entrare a Gaza per alleviare la crisi nel settore delle costruzioni civili) per un peso complessivo di 500 tonnellate. Hanno teso cavi elettrici e del telefono, hanno postato binari per carrelli.

    Il tunnel dei terroristi scoperto giovedì scorso dalle Forze di Difesa israeliane al confine con la striscia di Gaza è lungo più di 1,7 km, appare eccezionalmente sofisticato e testimonia della fiorente industria che ruota intorno al terrorismo e all’irriducibile obiettivo di realizzare sequestri e attentati in territorio israeliano, a otto anni dal completo ritiro di tutti i civili e militari israeliani dalla striscia di Gaza.

    Nei giorni scorsi ingenti forze del Genio hanno impiegato ruspe e camion per portare alla luce le aperture e il tragitto del tunnel, che inizia nei pressi del villaggio di al-Absan Zarir, a est di Khan Yunis, nella striscia di Gaza. Lo sbocco d’uscita, 300 metri all’interno del territorio israeliano, è in un campo di grano incolto non lontano dal kibbutz Ein Hashlosha.

    Scavato a una profondità media di 18 metri sotto la superficie, con il punto più basso a 22 metri di profondità sul versate palestinese, il tunnel passa sotto alla barriera di confine che protegge Israele dalle infiltrazioni terroristiche. All’interno è abbastanza alto da permettere a un uomo di camminare liberamente.

    I cavi che corrono lungo le pareti consentivano di mantenere comunicazioni ininterrotte con la base, nonché una abbondante illuminazione con lampade alogene a risparmio energetico.

    Sacchi di materiale da costruzione, alcuni di produzione egiziana, mostrano che i lavori non erano ancora terminati, e non è chiaro fino a che punto i palestinesi avessero programmato di spingersi all’interno di Israele.

    Fieri della loro opera, alcuni costruttori hanno persino inciso i loro nomi sulle pareti di cemento.

    I soldati israeliani hanno anche trovato all’interno della galleria resti di cibo e incarti alimentari, che testimoniano delle lunghe ore che i costruttori devono avervi trascorso: insaccati, carte di cioccolato datate lo scorso giugno, una bevanda casearia con scadenza 22/6/2013.

    “Si tratta di uno dei più sofisticati tunnel del terrorismo scoperto negli ultimi anni”, ha dichiarato il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Yoav Mordechai.

    Il tunnel non è stato scoperto per caso, come in altri casi precedenti, ma grazie ai calcoli del Comando Meridionale e della Divisione Gaza e ai precisi rapporti delle pattuglie sul terreno. Le Forze di Difesa israeliane utilizzano una gamma di strumenti per scoprire i tunnel del terrorismo, diversi dei quali sono tenuti segreti.

    Questo è il terzo tunnel scoperto quest’anno, ricorda il capo del Comando Meridionale, generale Sami Turgeman, che aggiunge: “Si tratta in ogni caso di una grave violazione della sovranità israeliana. E se Hamas dovesse riuscire a realizzare i suoi propositi terroristici, in particolare utilizzando un tunnel, ne subirà pesanti conseguenze”.

    Secondo Turgeman, “continuano a scavare numerose gallerie e si tratta di una grande industria che coinvolge affittuari di case e terreni, progettisti, scavatori e ingegneri. Si tratta di una vera industria terroristica e tutte le parti coinvolte ne subiranno le conseguenze”, nel caso malaugurato che un attentato dovesse riuscire.

    Hamas, continua il comandante israeliano, che pure dall’Operazione israeliana “Colonna di nube difensiva” (novembre 2012) impedisce attentati contro Israele e dunque per ora “funziona come un fattore di contenimento”, investe tuttavia “decine di milioni di dollari nello scavo di questi tunnel anziché investirli nella comunità, nella costruzione di case e scuole, nell’industria e nei commerci. Hamas continua a rafforzarsi approfittando cinicamente delle nostre buone intenzioni quando lasciamo che vengano importati a Gaza materiali da costruzione a beneficio dei civili, benché possano essere usati anche per scopi ostili”.

    In seguito alla scoperta del tunnel, il Coordinatore per le attività governative israeliane nei Territori, Eitan Dangot, ha ordinato di sospendere fino a nuovo ordine i trasferimenti nella striscia di Gaza di materiali da costruzione.

    Turgeman sottolinea che gallerie di questo genere possono essere usate per realizzare rapimenti, attacchi contro le forze israeliane e attentati contro bersagli civili.

    Fu penetrando con un tunnel in Israele che Hamas, in collaborazione con altri gruppi terroristici, nel 2006 sequestrò il soldato israeliano Gilad Shalit, poi tenuto come ostaggio per cinque anni e rilasciato solo in cambio della scarcerazione di 1.400 palestinesi condannati per reati contro la sicurezza.

    “Un tunnel – conclude il generale – può restare sempre attivo, e non solo in tempo di guerra. E Hamas è sotto pressione dopo che ha perso il sostegno strategico dei Fratelli Musulmani al Cairo”. Specie ora che gli egiziani sono attivamente all’opera per recidere i collegamenti tra i miliziani della Penisola del Sinai e quelli dalla striscia di Gaza. “Eppure – conclude Turgeman – Hamas continua a incrementare il suo arsenale di razzi e a darsi da fare per rafforzare le sue capacità militari e terroristiche”.

    “La scoperta di questo tunnel – ha detto il ministro della difesa Moshe Ya’alon – significa aver sventato gravi azioni terroristiche e aver salvato la vita ad israeliani che vivono nella zona. Il tunnel è una prova ulteriore che Hamas, nonostante la tregua che ha dovuto accettare, continua imperterrita a prepararsi per attività terroristiche e per uno scontro con Israele”.

    Il portavoce dell’ala militare di Hamas, le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, ha commentato la scoperta del tunnel tra la striscia di Gaza e Israele, dichiarando: “La volontà nella mente e nel cuore dei membri della resistenza conta molto di più delle gallerie scavate nel terreno. Tale volontà è capace di produrre migliaia di tunnel”.

    I Comitati di Resistenza Popolare palestinesi hanno sottolineato che la scoperta del tunnel dimostra l’intenzione di proseguire le operazioni con l’obiettivo di rapire soldati israeliani da utilizzare come ostaggi per ricattare Israele e costringerlo a scarcerare terroristi detenuti.

    (Fonte: YnetNews, Jerusalem Post, 13 Ottobre 2013)

    http://www.israele.net/un-tunnel-sotto-il-confine-per-fare-attentati-dentro-israele

    15 Ott 2013, 19:34 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Gaza – Hamas ha rivendicato domenica il tunnel dei terroristi recentemente scoperto da Israele sotto alla frontiera tra Israele e striscia di Gaza. Un sito web della stazione radio di Hamas Al Aqsa ha detto che il braccio armato del gruppo era responsabile per quello che ha definito il ” Tunnel Khan Younis”, dal nome di una località della striscia di Gaza interessata dal passaggio sotterraneo (costruito con il cemento che Israele ha fatto entrare a Gaza per scopi civili). Abu Ubaida, portavoce dell’ala militare del gruppo islamista palestinese che controlla Gaza, ha detto in un’intervista tv che sono state le Brigate armate del movimento “a scavare il tunnel , e ne sono gli autori”.

    (Fonte: Israele.net, 22 Ottobre 2013)

    22 Ott 2013, 13:27 Rispondi|Quota